Film > Star Wars
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyOfMischief    14/02/2024    5 recensioni
[Canon Divergence]
I primi ospiti cominciarono ad arrivare e Ben riconobbe tra loro il volto familiare della senatrice di Naboo, che solitamente tendeva ad evitare di presenziare agli stessi eventi a cui fosse presente anche lui poiché nessuno dei due nutriva troppa simpatia nei confronti dell’altro ed era una presenza di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
[Questa storia partecipa alla Valentine's Day Challenge (II Edizione) indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Principessa Leia Organa, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

02. «Posso avere l'onore di questo ballo?»
 



Le serate di beneficenza organizzate dalle più importanti figure politiche non rientravano tra le preferite dell’unico figlio della senatrice Leia Organa, che aveva scelto di seguire le orme della madre perseguendo la carriera politica come ambasciatore, e le preferiva ancor meno quando si svolgevano presso la loro dimora ad Hanna City [1].  La senatrice era solita scherzare sulla questione dicendo che, da quel punto di vista, Ben fosse identico a suo padre, che non amava vedere la loro modesta tenuta riempirsi di nobili, ministri, ambasciatori e tutte quelle persone che definiva “altezzose” per lui, seppur le ragioni fossero completamente diverse.
Ben Solo non amava quel tipo di eventi semplicemente perché coloro che vi presenziavano sembravano perdere di vista la vera ragione per cui lo facevano e si mostravano più interessati ai pettegolezzi, a fare commenti superficiali e ai ricchi buffet, piuttosto che interessarsi alle cause che tanto sostenevano di avere a cuore ascoltando i discorsi che venivano pronunciati in merito o spendendo qualche parola. Tuttavia era innegabile che quelle serate fossero un successo e si raggiungeva sempre l’obiettivo prefissato, finanziando così progetti volti a migliorare la galassia e raggiungere i sistemi più lontani nell’Orlo Esterno che, spesso, erano abbandonati a se stessi perché la Nuova Repubblica aveva altre priorità.
Nel giardino della tenuta erano stati allestiti diversi tavoli per ospitare un gran numero di persone ed era stato persino allestito un piccolo palco per il gruppetto di giovani musicisti emergenti ingaggiati per l’occasione su consiglio di Ben, dal momento che l’evento aveva il fine di raccogliere fondi per finanziare progetti artistici e culturali tra i giovani di tutta la galassia. In altre circostanze sua madre avrebbe ingaggiato musicisti con una maggiore esperienza e decisamente con un repertorio più affine ai gusti degli invitati all’evento, eppure aveva accolto con entusiasmo il suo suggerimento e insieme si erano adoperati per ingaggiare quei musicisti.

I primi ospiti cominciarono ad arrivare e Ben riconobbe tra loro il volto familiare della senatrice di Naboo, che solitamente tendeva ad evitare di presenziare agli stessi eventi a cui fosse presente anche lui poiché nessuno dei due nutriva troppa simpatia nei confronti dell’altro; era una presenza di cui avrebbe fatto volentieri a meno, soprattutto dopo che a una cena di gala, l’ultima volta in cui si erano visti, avevano cominciato a discutere a causa di divergenze professionali ed erano poi sfociati nel personale, tirando in ballo le rispettive famiglie. Entrambi discendevano dai due uomini che avevano messo in ginocchio la galassia dando vita all’Impero, occupando interi pianeti, privandoli delle loro risorse e uccidendo migliaia di innocenti soltanto perché avevano osato opporre resistenza, e in quell’occasione non avevano fatto altro che puntarsi il dito contro a vicenda.
La senatrice Rey Palpatine aveva accusato la sua famiglia di avere sulle proprie mani il sangue di tutti coloro che erano morti per mano di Darth Vader – il braccio destro dell’Imperatore e il suo esecutore – e Ben, a sua volta, aveva accusato la famiglia della senatrice di essere il vero male della galassia, poiché l’Imperatore era il mandante di tutti quei crimini e lo riteneva il diretto responsabile del tradimento di suo nonno nei confronti dell’Ordine Jedi e della Repubblica. Soltanto in un secondo momento, a mente più lucida, Ben si era reso conto che quello fosse stato un colpo basso da parte sua visto che i genitori della senatrice erano deceduti in circostanze poco chiare quando lei era soltanto una bambina e che l’aveva ferita nel profondo, anche se lei non l’aveva dato a vedere e l’aveva soltanto etichettato come una  “persona senza cuore” per poi andare via.
Fortunatamente quell’episodio non aveva compromesso i rapporti politici tra la senatrice e sua madre, che sapeva soltanto parzialmente dell’accaduto ed era convinta che si trattasse puramente di divergenze politiche, tuttavia Ben vedendola lì si sentì sopraffatto dai sensi di colpa per quanto le aveva detto e aveva intenzione di scusarsi. Proprio come suo padre, però, Ben non era affatto bravo a scusarsi e non sapeva da dove cominciare, avrebbe dovuto semplicemente avvicinarsi e chiederle scusa in presenza d’altri? O sarebbe stato più opportuno chiederle di parlare privatamente, consapevole del fatto che ciò avrebbe scatenato la curiosità degli altri ospiti?


“Chi è che ha catturato la tua attenzione, figliolo?”  gli chiese suo padre rifilandogli una lieve gomitata, atteggiamento che sua madre gli avrebbe certamente rimproverato se solo non fosse stata impegnata ad accogliere gli ospiti e l’avesse visto.

“La senatrice Palpatine” ammise Ben “Ma non nel modo in cui credi, sono solo sorpreso che si sia presentata qui” si affrettò ad aggiungere, conoscendo fin troppo bene il padre che tendeva a saltare a conclusioni affrettate quando si trattava della sua vita privata.

“La senatrice che ti evita a tutti i costi?”

“Proprio lei” confermò Ben “Le ho detto delle cose orrende quando abbiamo discusso qualche mese fa”

“Forse sarò abbastanza avanti con l’età, ma ricordo che avevi detto di aver discusso con lei per faccende politiche”

“Ed è in parte vero” era giunto il momento di dire la verità, almeno a suo padre “Ma poi lei ci ha accusati di essere responsabili dei crimini commessi da mio nonno, Vader, e le ho detto che la sua famiglia è la vera responsabile di ogni cosa perché sono loro il male”

“Oh” fu tutto quello che disse Han prima che la sua attenzione fosse catturata dai calici colmi di liquidi di colori diversi che gli furono presentati da uno dei camerieri, prendendone poi uno per sé e uno per Ben.
Il fluido lilla e pieno di bollicine nel calice di Ben aveva un sapore dolciastro e decisamente forte, anche se lui preferiva di gran lunga sapori più leggeri, ma forse era esattamente ciò di cui aveva bisogno per rilassarsi e trovare il coraggio di scusarsi con la senatrice Palpatine.

“L’hai fatta grossa” disse suo padre dopo aver finito di bere il contenuto del proprio calice “Ma so anche che le donne non restano arrabbiate a lungo, se sai come farti perdonare”

 

“È per questo che mamma ti ha fatto dormire per due notti a bordo del Falcon quando mi hai regalato un blaster a dieci anni?” ribatté sarcastico Ben, rammentando quell’episodio della sua infanzia che non mancava mai di riportare a galla ogni volta che poteva.

“Hey, tua madre voleva farmi restare lì per una settimana e se ha cambiato idea è solo perché mi sono fatto perdonare” affermò con fierezza l’ex contrabbandiere e Ben si sforzò di non ridere, almeno per non intaccare l’orgoglio del padre.

“In ogni caso, non pretendo che lei mi perdoni, voglio soltanto farle sapere che sono dispiaciuto per l’accaduto”

“Puoi fare di meglio, scusati con lei e poi chiedile di ballare” suggerì Han “Potresti piacerle”

“Lei mi detesta” puntualizzò Ben “E non siamo mai andati d’accordo”

“Ben, parlo per esperienza, quando una donna si arrabbia con te per qualunque cosa è perché le piaci”

“Non è questo il caso” si affrettò a dire Ben.

“La domanda è: a te lei piace?” gli chiese Han ignorando completamente quanto aveva detto.

“Non importa”

“Lo prenderò per un sì”

Ben non poteva negare che la senatrice Palpatine fosse affascinante, intelligente e determinata, che difficilmente si faceva mettere i piedi in testa o permetteva ad altri di sminuire il suo operato ed era così che si era guadagnata il rispetto di Leia; in più occasioni aveva dimostrato di essere l’esatto contrario di suo nonno, l’Imperatore, e si impegnava concretamente per migliorare la galassia, ciò che Ben che le aveva detto era stato dettato dalla sua impulsività ma non era ciò che pensava davvero. L’unico motivo per cui si trovavano sempre a discutere erano i loro caratteri forti poiché entrambi volevano fare le cose a modo proprio senza mai riuscire a trovare un compromesso, tuttavia se fossero riusciti a superare le loro divergenze, probabilmente, lei gli sarebbe piaciuta seriamente.

 

 


 

Dopo il discorso di Leia i musicisti cominciarono a suonare per intrattenere gli ospiti e diverse coppie si alzarono dal proprio posto per danzare sulle note di una canzone lenta, probabilmente i musicisti avevano deciso di adattare il proprio repertorio alla serata o sua madre li aveva istruiti a dovere sul genere di musica che avrebbero dovuto suonare.
Contro ogni buon senso Ben decise di seguire il consiglio di suo padre e di invitare la senatrice Palpatine a ballare con lui, creando così l’occasione perfetta per porgerle le sue scuse, ammesso che lei accettasse anche solo di rivolgergli la parola. La senatrice sedeva a due tavoli di distanza dal suo, la maggior parte dei posti erano vuoti perché i rispettivi occupanti si erano uniti alle danze e la senatrice era seduta lì ad osservare la scena in silenzio.
Ben si concesse qualche istante per ammirarla, quella sera indossava un abito lungo verde scuro a maniche corte e interamente ricamato con un motivo floreale di una tonalità di verde più chiaro, un elemento che aveva notato essere ricorrente nel suo modo di vestire e nelle sue acconciature in cui non mancavano mai accessori a floreali o persino fiori veri. Era davvero bellissima e, per quanto non gli piacesse ammetterlo, suo padre aveva ragione: lei gli piaceva.
Facendo appello a tutto il proprio coraggio si avvicinò alla senatrice, che sembrava non essersi nemmeno accorta della sua presenza, o forse lo stava ignorando deliberatamente.

“Buonasera senatrice Palpatine, non mi aspettavo di vedervi qui stasera” le disse, sperando di poter rompere il ghiaccio.

“Buonasera ambasciatore, la mia presenza vi turba per caso?” replicò lei con una punta di insolenza.

“Niente affatto, sono soltanto sorpreso”

“E siete venuto da me soltanto per informarmi del vostro stupore? Che pensiero gentile

“No, ovviamente non è questo il motivo” precisò Ben “Volevo chiedervi se posso avere l’onore di questo ballo” la senatrice sembrò rifletterci su per qualche istante, spostando lo sguardo da lui allo spazio occupato dalle coppie danzanti e poi nuovamente su di lui.

“Va bene, ve lo concedo” gli rispose alzandosi e senza lasciar trasparire alcuna emozione.

Ben le porse la mano, dopo qualche breve istante di esitazione lei gliela prese e nel momento in cui le loro mani si sfiorarono ebbe quasi l’impressione che si fosse accesa una scintilla, una sensazione che non aveva mai provato prima di allora e che non riusciva neppure a descrivere.
Incurante degli sguardi curiosi da parte degli altri invitati l’improbabile coppia si unì alle danze, nonostante Ben non amasse particolarmente ballare perché era piuttosto impacciato e l’ultima volta in cui si era ritrovato a danzare aveva pestato i piedi alla propria compagna. Con una nota d’imbarazzo posò una mano sul fianco della senatrice mentre con l’altra le strinse mano intrecciando le proprie dita con le sue e di rimando la senatrice posò la mano libera sulla sua spalla. 

 

“Cos'è che volete davvero ambasciatore?” gli chiese la giovane donna non appena cominciarono a muovere i primi passi. 

“Dritta al punto come sempre senatrice” osservò Ben “Io… ci tenevo a porvi le mie più sincere scuse per quanto vi ho detto l’ultima volta… non penso davvero quelle cose”

“Temo che abbiate bevuto un po’ troppo ambasciatore, chiedere scusa non è nel vostro stile” replicò la senatrice rivolgendogli uno sguardo diffidente.

“Sono serio, ma capisco che possa risultare difficile da credere e non mi aspetto di certo il vostro perdono”

“Io vi credo” affermò la senatrice “E, visto che siamo in argomento, suppongo di dovervi anch’io delle scuse, sono stata io ad offendere la vostra famiglia per prima”

“Temo che abbiate bevuto un po’ troppo senatrice” replicò Ben ripetendo le sue esatte parole con una nota di sarcasmo.

“Avete appena usato le mie stesse parole contro di me?”

“Non è forse così che funziona in politica?” la reazione della senatrice fu alquanto inaspettata, poiché cominciò a ridere come mai  Ben le aveva sentito fare prima, anche se, in verità, non l’aveva mai sentita ridere.

“Forse non siete poi così male ambasciatore, sapete essere divertente quando volete” confessò lei.

“Credo che tra noi le cose siano partite con il piede sbagliato, cosa ne dite se ricominciassimo da capo? Sono certo che possiamo giungere a dei compromessi” le propose Ben colmo di speranza, forse non era troppo tardi per avere un rapporto civile e imparare a conoscersi realmente, andando oltre le apparenze e i pregiudizi.

“Mi piacerebbe molto”


 

***


Seduta al tavolo principale con suo marito, la senatrice Organa stava osservando confusa suo figlio ballare un lento con la senatrice di Naboo, il che non aveva molto senso considerando che i due giovani discutevano ogni volta che ne avevano l’occasione, anche per le questioni più banali, e dalla loro ultima discussione la senatrice Palpatine faceva di tutto pur di evitare Ben.

“Han, stai vedendo anche tu quello che vedo io, vero?” domandò la donna dubbiosa, temendo che forse si trattasse di un brutto scherzo provocato dall’alcool.

“Intendi nostro figlio e la senatrice? Beh, era pur ora che nostro figlio cominciasse a seguire i miei consigli” rispose Han con orgoglio.

“Cosa gli avresti consigliato questa volta, vecchia canaglia?”

“Soltanto di chiedere alla senatrice di ballare” ammise il marito con una scrollata di spalle “Sai, quei due si piacciono ma nessuno dei due vuole ammetterlo”

“Come fai ad esserne certo?  Quei due non riescono a stare nella stessa stanza per più di cinque minuti senza cominciare a discutere” puntualizzò Leia, che in più occasioni aveva assistito a quelle discussioni persino nei corridoi del palazzo del Senato.

“E non ti sembra per caso familiare, principessa? Anche noi non facevamo altro che litigare tutto il tempo e tu non perdevi mai l’occasione per insultarmi”

“Sai, forse, per una volta potresti aver ragione”





Spazio Autrice:

Buon San Valentino a tutt*, anche a chi è single (come la sottoscritta) perché questa è pur sempre la festa degli innamorati e l’amore esiste in moltissime forme diverse.
Non avevo mai scritto una canon divergence prima d’ora, la canon divergence rientra nella categoria del what if, in quanto la backstory dei personaggi resta invariata (in questo caso gli eventi della trilogia originale rimasti e Rey che è la nipote di Palpatine) ma poi da lì gli eventi prendono una piega diversa, e spero vi piaccia questa versione alternativa degli eventi.


Nota:


[1] Hanna City è la capitale di Chandrila, il pianeta natale di Ben.

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: LadyOfMischief