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Autore: Onda nel silenzio    16/02/2024    0 recensioni
Il silenzio, il vetro della finestra dietro cui ti sei nascosto per guardare tuo figlio rincasare – è questo il vostro addio. Non puoi permetterti nient’altro.
Ma almeno il vetro di quella finestra non è quello di una stanza d’ospedale.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jesse Pinkman, Walter White, Walter White Jr.
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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This house has no home
This home has no heart
This heart has no soul

I curse that I feel
I feel that I cursed
This house has no home – Swallow the Sun
 

 


 
Il rumore dei suoi passi mentre cammina verso l’entrata di casa è impercettibile.
Immaginavi che li avresti avvertiti a uno a uno, malgrado la vostra distanza, che il tuo cervello avrebbe fatto qualcosa per sfidare le leggi della fisica e prolungare questo momento.  
Invece non senti niente. E il tempo scorre alla stessa, bastarda velocità di sempre.
(La porta che si apre è uno squarcio netto, sordo, su quel cuore macilento che ti ostini ancora a far battere.)
Walter Jr – la testa china, le spalle girate – sparisce dalla tua vista nel tempo di un brivido, chiudendo la porta di casa e te fuori dalla propria vita senza saperlo.
È un bene che ne sia ignaro.
Se ti avesse visto, se avesse saputo che eri qui, non ti avrebbe abbracciato, non avrebbe pianto di disperazione, no (sei il mio eroe, papà, ti voglio bene), avrebbe chiamato gli agenti di polizia appostati nelle vicinanze – la paura il disprezzo il disgusto nelle mani e negli occhi –, urlandoti di non fare un altro passo, di non avvicinarti, di non dire niente
(non voglio i tuoi soldi, vorrei che fossi morto).
Nessun saluto tremante di ricordi e fradicio di pianto, nessun sarai sempre nel mio cuore. Il silenzio, il vetro della finestra dietro cui ti sei nascosto per guardare tuo figlio rincasare – è questo il vostro addio. Non puoi permetterti nient’altro.
Ma almeno il vetro di quella finestra non è quello di una stanza d’ospedale.
Almeno è sulle tue gambe, non sdraiato su un letto e attaccato a un respiratore, che hai potuto salutarlo (credi davvero che io vi avrei regalato un addio peggiore, o stai solo fingendo di farlo?)
È ora di andare.
C’è un altro figlio da salutare.
Il sangue che hai tossito per causa mia l’hai sognato tante volte raggrumarsi e imputridire dentro il tuo corpo, riempirti le mani, il cranio, gli occhi, le gengive, in un ammasso marcio di colpe – quante, Walt?, quante persone sono morte a causa tua?, non ti bastano le dita di quelle mani per contarle –, soffocarti come vomito – come quello di Jane, l’ho vista morire, Jessie, potevo salvarla, ma non l’ho fatto, una sorta di premonizione di ciò che ti aspettava – che saresti soffocato anche tu, così, in overdose da potere, accecato dal bisogno di trionfare come Heisenberg – perché cucinare meth, sì, cucinare meth, non il tuo amore per Skyler e i tuoi figli, ti ha spinto a lottare contro di me, ad aggrapparti alla vita, a sentirti vivo.
Hai detto a Jessie che sei rimasto a guardare Jane morire quando saresti potuto intervenire per spezzargli l’anima. Lui ti aveva tradito – l’unico, era l’unico che non ti avrebbe mai dovuto voltare le spalle, avevi bisogno di lui, Walt, Jessie aveva conosciuto la parte peggiore di te, l’aveva vista, ascoltata, accettata (sicuro?), sapevi che nessun altro avrebbe potuto farlo, che senza di lui saresti rimasto solo al mondo – e avevi ragione.
Perciò l’hai ferito come meglio hai potuto.
L’hai annientato come lui ha annientato te nell’istante in cui è sceso da quella maledetta auto della polizia con Hank.
Ma te ne sei pentito.
Forse stavolta è davvero merito mio, forse hai scelto di salvare quel tossico sbandato soltanto per potertene andare in modo glorioso.
No, la gloria non c’entra nulla, pensi, mentre lasci definitivamente la tua famiglia e risali in macchina.
Tu vuoi soltanto fare in modo che sia Jessie a toglierti la vita al posto mio, perché non vuoi lasciarmi vincere – non da quando hai smesso di impersonare un anonimo insegnante di chimica del liceo e sei diventato Heisenberg.
Ti piaceva essere quella leggenda, per quanto immonda e lorda di sangue.
Ti piaceva, eppure la disprezzi con altrettanta intensità.
La verità è che sei già morto da tempo, Walt.
Ma non sono stato io a ucciderti.
Sei stato tu.
 
 
 
 


 
I failed to feel, to see, to believe
To breathe, to heal, seal the eyes that can see
Will you die?
Misery
This house has no home – Swallow the Sun
  
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