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Autore: Maxpaynee    20/02/2024    0 recensioni
Nel quartiere di Voronez si ergeva imponente il più grande museo dei Pagliacci Russi ed europei....
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In una grigia giornata di novembre del 2032, nel quartiere di Voronez, si ergeva imponente il più grande museo dei Pagliacci Russi ed europei. Una struttura che, a prima vista, poteva sembrare comica e divertente, ma che celava dietro le sue mura misteri terrificanti. Il museo era costituito da una serie di stanze, ciascuna dedicata a un pagliaccio diverso. I visitatori potevano ammirare le espressioni grottesche e surreali dei volti dipinti, eppure c'era qualcosa di inquietante in quegli sguardi fissi che sembravano scrutare nelle profondità dell'anima. I visitatori erano attratti dalla collezione di costumi multicolori e dalle maschere sorprendenti, ma ben pochi osavano addentrarsi nelle sale più oscure del museo. Si diceva infatti che, in quelle stanze, i pagliacci prendessero vita e che chiunque vi entrasse non sarebbe più uscito. Una giovane donna russa di nome Natalya aveva sentito parlare di queste storie sin da bambina. Era sempre stata affascinata dal mistero che avvolgeva il museo e decise di sfidare le leggende per scoprire la verità. Un freddo pomeriggio, Natalya varcò la soglia del museo, sentendo un brivido percorrere la sua spina dorsale. Ogni passo che faceva la portava sempre più in profondità nel regno dei pagliacci. Le pareti sembravano respirare e le risate echeggiavano nell'aria. Natalya entrò nella sala dedicata a Ivanov, il pagliaccio più famoso in Russia. Le sue sembianze erano dipinte con colori sgargianti, ma i suoi occhi sembravano nascondere un segreto oscuro. Improvvisamente, Natalya sentì una risata diabolica provenire da dietro di sé. Si voltò e vide Ivanov muoversi sulle sue gambe di legno, con un ghigno malefico stampato sul volto dipinto. Il pagliaccio si avvicinò a Natalya, i suoi occhi fissi nei suoi. La giovane donna cercò di scappare, ma le pareti sembravano muoversi e bloccare il suo passaggio. Ivanov le sussurrò all'orecchio parole incomprensibili, mentre Natalya sentiva il terrore avvolgerla come una morsa. Poi, tutto divenne buio. Quando Natalya riaprì gli occhi, si trovava in una stanza completamente diversa. Le pareti erano coperte di specchi rotti e il pavimento era disseminato di frammenti di maschere. Si guardò intorno, cercando una via di fuga, ma ogni specchio rifletteva solo la sua immagine distorta. Mentre camminava tra i pezzi di vetro, Natalya sentì qualcosa strisciare sotto i suoi piedi. Si chinò per vedere cosa fosse e vide una figura deforme, un pagliaccio senza volto che si contorceva nel dolore. Era il pagliaccio degli incubi, un essere che incarnava tutte le paure dell'umanità. Il pagliaccio degli incubi si avvicinò a Natalya, emettendo strani suoni gutturali. La giovane donna cercò di gridare, ma la sua voce era stata strappata via. Il pagliaccio si avvicinò sempre di più, fino a toccarla con le sue mani scheletriche. Ma proprio quando Natalya pensava di essere condannata per sempre in quel mondo di orrore, un colpo di scena avvenne. Le pareti iniziarono a tremare e i pagliacci si dissolsero nel nulla. Natalya si ritrovò improvvisamente all'aperto, nel quartiere di Voronez, come se tutto fosse stato solo un terribile incubo. Mentre si allontanava dal museo, Natalya si chiese se quello che aveva vissuto fosse stato solo frutto della sua immaginazione o se il museo dei Pagliacci Russi ed europei nascondesse davvero un oscuro segreto. Una cosa era certa: quel luogo non avrebbe più avuto il potere di attirarla con la sua apparenza comica.
   
 
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