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Autore: Tynuccia    21/02/2024    1 recensioni
[Gundam SEED Freedom] "Non ho tutto questo tempo", scherzò lei, salvo adombrarsi subito dopo. "Per non parlare delle dicerie che giravano sul tuo conto ai tempi della prima guerra".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicerie
 
 
 
Era una di quelle sere pigre e lente, che troppo raramente riuscivano a concedersi. Il lavoro li assorbiva entrambi come un aspirapolvere, e sebbene fossero nella stessa squadra e conviventi, accadeva spesso che passassero giorni prima che si parlassero come fidanzati, e non come superiore e sottoposta.
 
In ufficio, Yzak era di un rigore ineccepibile, e lei non era da meno. Dearka li prendeva in giro allo sfinimento, chiedendo loro se anche nella privacy del loro appartamento si comportassero con distacco. A Shiho venne da ridere, improvvisamente, al pensiero che il suo promesso sposo, lontano da occhi indiscreti, cambiava come se fosse stato affetto da schizofrenia. Era certa che anche il Capitano Elthman ne fosse cosciente, ma nessuno dei due gli avrebbe mai dato la soddisfazione di una risposta aperta ed esaustiva.
 
Sentendola vibrare contro di sé, Yzak si incuriosì. "C'è qualcosa di divertente?", indagò, lieto comunque che l'umore di lei fosse migliorato. Capiva che era esausta, e fin troppo dedita a mansioni che secondo lui erano poco interessanti per l'ingegnere che in realtà era. 
 
Shiho mugugnò un verso di diniego. "Stavo ripensando a una cosa che ha detto Dearka".
 
"Incoraggiante, sapere che spazi con la mente verso un altro uomo mentre sei a letto con me", borbottò Yzak, sarcastico.
 
Lei esalò un sospiro paziente e si voltò appena, lasciando perdere il libro che aveva smesso di leggere già da qualche minuto. "Tra noi due, quella che dovrebbe essere preoccupata dell'esistenza di Dearka Elthman, sono io", gli ricordò, indovinando il grugnito furente che gli uscì. 
 
"Ti prego, ti prego, non ricominciare con quella storia", replicò l'albino, senza nascondere il proprio fastidio. "Direi che ti dimostro costantemente che non sono omosessuale". E, a far valere la sua tesi, le passò il dito su una chiazza violacea che aveva appena sotto la clavicola.
 
Shiho arrossì lievemente, sottraendosi al suo tocco leggero. "Vallo a dire a tutti quelli che sembrano non notare questo". Sollevò la mano sinistra, dove campeggiava il suo anello di fidanzamento. Il diamante, fortemente consigliato da Ezalia, era decisamente ingombrante per la personalità tranquilla e silenziosa del Maggiore Hahnenfuss, ma ogni volta che lo guardava sentiva il petto stringersi deliziosamente, consapevole che ormai non doveva più osservare il suo superiore da lontano, e senza restrizioni. 
 
"Allora ti consiglio di iniziare a fare una lista, con nomi e cognomi. Così posso sfogare un po' di rabbia repressa su questi fenomeni", fece Yzak, che ormai combatteva contro i pettegolezzi da tempo immane. In realtà non gliene era mai importato molto, ma da quando si era messo con Shiho provava un fastidio senza paragoni verso le illazioni altrui.
 
"Non ho tutto questo tempo", scherzò lei, salvo adombrarsi subito dopo. "Per non parlare delle dicerie che giravano sul tuo conto ai tempi della prima guerra". Lo vide accigliarsi, e non si stupì neppure del fatto che non ne sapesse nulla. "Dicevano che provassi odio nei confronti delle donne", sussurrò, quasi con timore. "E penso che questo abbia acuito le voci di corridoio sulle tue preferenze in ambito sentimentale".
 
Yzak rimase un attimo in silenzio, poi si esibì in un'imprecazione rovente. "Quante stronzate!", esclamò, passandosi una mano sul volto. "All'epoca mi stavano tutti sul cazzo, a prescindere da cosa avessero tra le gambe".
 
"E adesso?", indagò Shiho, ben consapevole della splendida evoluzione caratteriale del suo Comandante, che infatti sfoderò un sorriso brillante.
 
"Adesso dipende se sono scemi o meno", assicurò lui, con arroganza. "Ma continua a non importarmi il genere".
 
La ragazza rise, leggera, e nascose il volto contro il suo petto. "Però, prima di conoscerti, avevo una paura immane", confessò, preferendo non guardarlo. "Avevo sentito quelle voci sul tuo conto, e temevo che potessero essere vere".
 
Yzak aggrottò la fronte, ma ammorbidì lo sguardo, passandole un braccio attorno alla vita. "Ed il responso qual è stato, Hahnenfuss?".
 
Shiho arricciò le labbra in un sorriso arrendevole. Alla prima gentilezza si era innamorata di lui, e del suo carattere passionale, che gli faceva prendere tutto con serietà e, a suo modo, sentimento. "Non costringermi a mettermi in imbarazzo da sola".
 
Finalmente l'albino rise, e le lasciò un bacio tra i capelli. "Allo stesso modo, ma al contrario, credo che tu sia l'unica persona con cui mi sia mai comportato decentemente", valutò sospirando. "Anzi, tu sei la prova lampante che quelle sono tutte cazzate".
 
Lei si sollevò, guardandolo con un sopracciglio alzato ed un'espressione costernata. "Forse dovrei imparare a fare un po' più di rumore, allora, perché troppo spesso la gente non si accorge neanche che esisto".
 
Yzak le accarezzò una guancia, sentendosi un idiota perché lui stesso, per troppo tempo, aveva ignorato quella che era Shiho a favore del Maggiore Hahnenfuss. "Non preoccuparti, dato che ci sposeremo andrà meglio anche su quel versante".
 
Shiho scosse il capo. "L'anonimato non mi dà fastidio. L'importante è che mi veda tu".
 
Lui non riuscì a resistere e la attirò a sé per baciarla, considerando che, in fondo, era meglio inculcarle in testa alla perfezione che non aveva nessun motivo per preoccuparsi, e una volta in più non avrebbe fatto male a nessuno dei due.
  
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