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Autore: Marc25    21/02/2024    0 recensioni
Sequel diretto di Occhi color mare. ( Consiglio la lettura quindi del primo libro ma non è obbligatoria. )
4 protagonisti:
Dylan: Il giorno della scarcerazione del padre è arrivata, lui aspettava quel momento soltanto per ucciderlo, lo farà?
Anton: Il rapporto con il fratello e la sorella ormai è idilliaco, ma non solo quello...
Luis: Il lavoro va a gonfie vele, soprattutto dopo la cattura del pericolosissimo Gundogan, ma non va bene solo quello...
Ricky: Con sua moglie e sua figlia non potrebbe essere uomo più felice, ma qualcosa o qualcuno stravolgerà tutto.
Vedremo come le vite di questi personaggi si intrecceranno e non solo le loro. Avremo delle risposte a vecchie domande che ne faranno scaturire delle nuove. Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap 5 – La cena
Luis – 15 Gennaio 2022 – 20:00
Luis era teso, stava cucinando e dopo poco meno di un’ora sarebbero arrivati gli ospiti, Emil, che già conosceva e il cui apprezzamento era conquistato e ricambiato. E poi c’era Allison che non conosceva di persona, ma la cui fama la precedeva, in realtà era Anton che glie ne aveva parlato ampiamente, con affetto ma non nascondendogli il carattere spigoloso della sorella.
In quel momento, mentre usciva dal forno il gratin al munslir di cui aveva letto su in sito giorni prima la ricetta, le braccia del ragazzo che amava lo cinsero.
Luis riuscì comunque a poggiare il gratin sulla cucina.
<< Scusa ancora per oggi Anton. >>
<< Ti ho già perdonato e forse al tuo posto avrei reagito come hai fatto tu. >>
<< Oggi hai detto una cosa che non mi avevi mai detto. >>
<< Davvero? Beh, ne ho dette tante. >>
<< Non è importante. >> mentì Luis. In realtà Anton gli aveva detto “ sai che ti amo “, erano quelle due ultime parole che non aveva mai pronunciato prima e che durante quel momento concitato non avevano colpito Luis ma poi ci aveva pensato eccome durante quel lunghissimo giorno.
Luis invece glie lo diceva ogni tanto, Anton a volte sorrideva, altre volte diventava rosso, come fosse preso da una timidezza improvvisa che non gli apparteneva, altre volte ancora faceva finta di non sentire.
Luis sapeva che erano i gesti che contavano, però lo feriva un pochino non sentire anche solo “ anch’io “.
 
<< Come mai non sei venuto con Emil e Allison, non eri con loro un paio d’ore fa? >>
<< Si, ma si devono cambiare. >>
<< Spero non vengano troppo eleganti. >>
<< Beh, Emil non credo, su Allison non ti posso assicurare niente, ma ehi, noi siamo a casa nostra e siamo fin troppi eleganti. >>
<< Beh, comunque devo cambiarmi la camicia che sa di gratin. >>
<< Mh, buono >> disse Anton avvicinandosi a Luis e porgendogli le labbra, che il poliziotto subito baciò con uno schiocco.
<< Per ora fatelo bastare…ah, e non toccare le olive che le ho contate. >>
Riuscì a fermare appena in tempo Anton che alzò le mani con uno sguardo innocente.
 
Pochi minuti dopo che Luis era riuscito a porre gli antipasti sulla tavola, bussarono Emil e Allison.
Neanche loro riuscirono a non rimanere a bocca aperta di fronte a Allison che si era vestita con un tubino rosso aderente ma elegante, non troppo corto né troppo lungo che non faceva altro che esaltare la bellezza indiscutibile della ragazza.
 
Luis si schiarì la voce e disse: << Benvenuti. >>
Diede per prima la mano a Allison, che glie la diede debolmente. Per fortuna Emil lo poteva salutare in maniera calorosa, perché lo conosceva già e si stimavano.
 
Luis senza troppi convenevoli li fece accomodare a tavola.
Aveva messo degli antipasti a cui non aveva dedicato molto tempo, olive, taralli, prosciutto, formaggi, voleva che il clima fosse informale.
Allison partì subito con un commento non molto lusinghiero: << Cosa sono? Gli avanzi dell’aperitivo di un paio d’ore fa? Tipico di Anton. >>
<< Allison >> la rimproverò Anton; la sorella sapeva benissimo che aveva preparato tutto Luis.
<< Se vuoi qualcos’altro, posso portare.. >>
<< Oh, no, caro…Luis, vero? Mi piace il cibo delle festicciole dei bambini. >>
 
La tensione di Luis era palpabile e Allison osservava con attenzione ogni mossa e giudicava ognuna delle poche parole che pronunciava Luis mettendolo a disagio.
Ogni tanto Anton cercava di tirarle dei calci da sotto il tavolo ma puntualmente prendeva Emil.
Quelle rare volte che Luis e Anton si guardavano quella sera c’era un affiatamento e una complicità altrettanto palpabili, che Allison percepiva.
L’atmosfera si distese ulteriormente quando arrivò il gratin al munslir che tutti apprezzarono, anche Allison lo gustò ma non lo avrebbe mai ammesso.
Proprio quando la serata sembrava volgere al meglio, Allison dopo qualche bicchiere mise un dito nella piaga.
<< Facciamo un brindisi. >> esordì la venticinquenne che continuò: << All’amore e al perdono, perché questa serata ci insegna che anche i pirati della strada che uccidono la propria madre si possono amare. >>
Emil rimase di sasso, per Luis fu una ferita al cuore mentre Anton sbottò: << Se volevi fare la stronza così tanto avresti fatto meglio a rimanere a casa! >>
Anton andò verso il balconcino che avevano in quella casa. Luis si alzò per seguirlo ma Allison gli toccò il polso fermandolo: << Scusa, ma sono io che ho fatto la stronza, è giusto che vada io. >>
Per la prima volta Luis era d’accordo con la ragazza.
 
Anton – 22:35
La vista non era male da quel balconcino, non era sicuro ancora che trasferirsi a casa di Luis fosse stata una opzione giusta.
La casa dove aveva rischiato di morire anni prima, era diventata un posto protettivo alla lunga, aveva passato persino la quarantena in quella casa. Era grande, un po’ più di quella di Luis. Ma lui era un tipo istintivo e non si era mai fatto quella domanda prima di quel giorno.
 
<< Pensavo avessi smesso. >>
La voce della sorella lo raggiunse: << Lo sai che ho smesso più di una volta >> rispose lui.
<< Lo ammetto. Sono stata una stronza. >>
<< Già, proprio quello che ti avevo chiesto. >>
<< Hai ragione. Vorrei anche io avere gli occhi che ha Luis per qualcuno. >>
Anton si girò verso la sorella sorpreso. Anche lei stava fumando, notando lo sguardo del fratello continuò: << Si vede che lui ti ama. E tu? >>
Anton tornò a girarsi di spalle per proteggersi: << Certo. >>
<< Quando pensavo fosse una pazzia, non che adesso pensi che la tua scelta di stare con Luis sia saggia, eri davvero convinto di amarlo anche se non hai mai detto quelle due parole neanche davanti a me: “ Lo amo. “ >>
<< Siamo simili. Siamo destinati a far soffrire chi ci ama. >>
<< Già ma mentre con altri è stato facile lasciarli, con Luis è diverso. >>
<< Non ho nessuna intenzione di lasciarlo. >>
<< Ma qualcosa o qualcuno ti ha turbato. >>
<< Dovevi scusarti ma questo sembra un interrogatorio. >>
<< È quel Dylan di cui talvolta mi hai parlato. >>
Anton annuì e poi disse: << È incredibile come certe giornate sembrino durare due secondi e altre come questa sembra non finire mai. >>
Allison sorrise e annuì, poi disse: << Credo che dobbiamo tornare dentro. >>
 
Luis salutò Emil e lo abbracciò e quando si avvicinò ad Allison timoroso, lei lo sorprese: << Allora, tu ami mio fratello, l’ho capito e questo mi basta. Ovviamente finché non lo farai soffrire, e spero per il tuo bene che non accada mai. >>
<< È l’ultima cosa che vorrei e cercherò di fare in modo che non accada. >>
Anton sorrise a sua sorella e a suo fratello e chiuse la porta dietro di loro.
Luis diede un bacio ad Anton e disse: << Quando pensavo che tutto fosse andato in vacca, ecco che tua sorella mi ha sorpreso per l’ennesima volta. >>
<< Lei è così. >>
<< Dovremmo festeggiare a modo nostro ora. >>
<< Si, ma prima sparecchia, sennò poi accumuliamo le cose. >>
<< Ok, allora vai a letto ma non ti addormentare. >>
Anton fece il segno del giuramento con le dita e poi sparì in camera da letto.
Quando Luis lo vide, sembrava proprio addormentato e disse a bassa voce: << Come non detto. >>
Ma Anton era sveglio, per la prima volta aveva rinunciato volontariamente a del sesso meraviglioso con Luis, la dichiarazione di Dylan lo aveva messo in crisi ma lui promise a sé stesso che dal giorno dopo avrebbe eliminato in tutti i modi dalla sua memoria quella frase e qualunque dubbio.   
   
 
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