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Autore: MaeveMakt    26/02/2024    6 recensioni
[Michel Sheen/David Tennant]
David e Michael si preparano al meglio per la cerimonia dei BAFTA 2024: i due hanno preparato un simpatico sketch con protagonista il piccolo Bark Ruffalo e Michael si prepara per lasciare il cagnolino da David. Il loro incontro prenderà una svolta imprevista...
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa RPF nasce da una collaborazione con RKM [ https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=1263714 ] che ha scritto una storia complementare a questa dal titolo Kilt (come doveva andare)
Era stato un anno ricco d’impegni e Michael si sentiva già esausto, ora che abitava a Londra gli toccava anche camminare, i suoi amici l’avrebbero preso in giro fino alla morte se avesse usato la macchina per quei pochi metri; pochi metri con un cane al guinzaglio in una mano e cuccia, coperta, ciotola e chi più ne ha più ne metta nell’altra, si sentiva un mulo carico di bagagli. E comunque era solo febbraio.
 
Che poi il cane sarebbe già dovuto essere al teatro, ma no, loro dovevano fare i coglioni fino in fondo: “le cose vanno fatte bene oppure non vanno fatte per niente” gli aveva detto David, gne-gne-gne, gli voleva rispondere ogni volta che se ne usciva con una delle sue massime. Maledetto scozzese. Maledetto, adorabile, stronzo di uno scozzese.
 
Finalmente arrivò davanti a casa Tennant, suonò il citofono contorcendosi per arrivare al pulsante senza strozzare il cane e attese guardando il cielo: poteva andare peggio… poteva piovere. La voce di David gli arrivò dal microfono: “Sì? Chi è?”
“Lo sai chi sono, imbecille”
“Ah ciao imbecille! Entra pure, sei il benvenuto!” e con un ronzio il cancello si sbloccò.
“Almeno vieni a darmi una mano, sono carico di roba!”
“Non posso, sono nudo ahahah! Usa i piedi, i gomiti, sii creativo!”
E silenzio. Non gli restava che seguire il consiglio, così spinse il cancello con il piede facendolo sbattere sul muretto e sgusciò nel vialetto prima di incontrare il portone di ferro con la faccia (immagina la serata in prima fila con un occhio nero). Il piccolo maltesino trotterellava annusando qua e là, facendo qualche goccia di pipì in questo e quell’angolo fino all’ingresso.
 
Michael si appoggiò con la schiena alla porta e con il gomito abbassò la maniglia. Non si ricordava mai di quel cazzo di gradino e per poco non cadde all’indietro. Già si immaginava la scena: caduta rovinosa di schiena, respiro mozzato, cane irrimediabilmente schiacciato sotto il suo dolce peso e cuccia, coperta, ciotola, giochini che lanciati in aria gli ricadevano in faccia, risultato: oltre ad un altro occhio nero e la schiena bloccata, chiamate un’ambulanza che quel vecchio bacucco di Michael Sheen si è rotto il femore e ha ucciso un cane per entrare da una porta, BAFTA rovinati per tutti e vergogna eterna sulla sua reputazione. Era il secondo infortunio che rischiava in due minuti.
 
Al momento era sano e salvo. Abbandonò gli oggetti del cane a terra nel corridoio e poi sganciò Bark Ruffalo (ma che razza di nome) dal guinzaglio e lo lasciò libero di ispezionare la casa. Quello subito sentì la presenza dei due barboncini di casa, forse più di Myrtle che di Bernard, e partì di corsa per andare a cercarli. Michael seguì l’esempio del cane e andò alla ricerca del suo amico… del suo amico nudo.
“Oi! Dove ti sei cacciato?? Non farmi fare le scale che sai che non ho più l’età!”
Dallo studio sulla destra arrivò la voce divertita di David “Sono nello studio vieni, vieni a vedere la sorpresa che ti ho preparato…”
 
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“Allora ci vediamo là?” disse Georgia mezz’ora prima. L’auto della produzione era passata a prenderla, avrebbe accompagnato lei e Birdie prima dalle babysitter, che ormai erano abituate a tenere a bada l’esercito di figli Sheenant, poi si sarebbe trovata con Anna a casa Sheen e si sarebbero preparate insieme al team di truccatori e parrucchieri.
“Sì, sì certo!” rispose David un po’ sulle nuvole
“Vuoi darmi il completo?” Georgia accennò al kilt appeso appena dietro
“No, lo sai che prima voglio farlo vedere a Michael, non possiamo rischiare che gli venga un infarto in teatro, è un uomo anziano!” rise e la baciò leggermente sulle labbra salutandola.
“Mi raccomando, nel caso ripulite dopo” lo canzonò Georgia, lui rise di gusto e la punzecchiò “Si e voi due giovanotte non esagerate con i salti mortali” poi si rivolse alla piccola “Ehi, Bubba, fai la brava con le cuginette, intesi?!”
In cambio ricevette un teatralissimo assenso con tanto di capelli svolazzanti, che nemmeno il miglior metallaro ad un concerto avrebbe saputo performare “Ottimo!! Vi amo, ciaoooo” e con il sorriso più luminoso e diabolico del mondo chiuse la porta e andò a prepararsi.
 
Si sentiva come una ragazzina con la casa libera in attesa del fidanzatino. I fans li adoravano e ormai le loro comparsate nei vari show avevano un solo argomento: quanto l’uno amasse l’altro. Non c’era intervista, anche fatta singolarmente in cui non si riferissero a loro come coppia, come un duo comico ormai o un duo romantico. Le battute si sprecavano, Michael non nascondeva gli sguardi carichi d’amore e ammirazione con cui letteralmente lo fissava, certe foto erano quasi imbarazzanti e davano adito a pettegolezzi grandi e piccoli. Come il suo amico gli aveva detto più volte, online le fanfictions su di loro spopolavano, erano la coppia più bella e più prolifica del mondo della letteratura del web. Anna e Georgia poi sui social ci mettevano sempre lo zampino con altrettante allusioni, e ogni settimana infiammavano sempre di più la situazione.
Tutto questo non gli dispiaceva troppo, sentiva come se tutti e quattro stessero perorando una causa più grande, come se le persone accettassero quel modo di vivere da famiglia allargata e promiscua e sentiva che tutto questo era estremamente e socialmente importante. In più non doveva nascondere con imbarazzo gli sguardi o i sorrisi più belli quando si trovava in pubblico con il suo amico ed era estremamente liberatorio.
 
Intanto che pensava a tutto questo indossò il completo con il kilt, non vedeva l’ora di vedere la faccia di Michael, sperava di non ucciderlo sul colpo, non voleva rimanere vedovo così giovane.
Sentì suonare il citofono poco dopo e andò a rispondere per poi andare a nascondersi velocemente nello studio. Si aprì la porta d’ingresso e gli arrivarono i suoni delle imprecazioni: Michael si dimenticava sempre del gradino, questa cosa per poco non lo fece scoppiare a ridere, già se lo immaginava per terra.
 
Dal suo nascondiglio gli diede indicazioni su come raggiungerlo e si preparò alla scena. Tre due uno… ciak! Azione!
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Il gallese si avvicinò alla porta, la spinse con circospezione avendo quasi paura di cosa si sarebbe trovato davanti, chissà quale outfit coloratissimo o maglione improbabile aveva addosso, intanto che entrava domandò: “La sorpresa che mi hai preparato sono degli occhi nuovi? Perché immagino mi sanguineranno quelli che ho avuto in dotazione dal Signore, considerando i tuoi gusti nell’accostare i colori…”
“TA-DAAAAAN!! Guarda che figo!” lo accolse David con una giravolta e un salto. Il completo camicia e kilt neri era oltraggiosamente bello, elegantissimo e cadeva perfettamente sulla figura sottile di David. La giacca con ricchi ricami sulle spalle che ricordavano delle ali argentate e con il colletto in velluto era favolosa, ma il kilt era un’opera d’arte di sartoria: indossato a vita alta, il retro della gonna plissettato ondeggiava giocosamente insieme al movimento delle anche dello scozzese, la camicia accuratamente infilata nella cintura gli sembrava quasi tatuata addosso da quanto il tutto fosse aderente sulla vita. Era meraviglioso.
 
“EEH-EEHI salta un po’ meno che se hai indossato quella cosa come vuole la tradizione non vorrei assistere a spettacoli spiacevoli!!” rise Michael e poi continuò “Complimenti, principessa, ti sta d’incanto”
“Ooh davvero dici fata madrina? Se non torno a casa entro mezzanotte sparirà e resterò col sederino all’aria” rispose David imitando una vocina in falsetto
“Allora mi impegnerò il più possibile per trattenerti, perché non voglio perdermi nemmeno un secondo della scena!”
“E non hai visto gli altri due completi!”
“Altri due? Oh beh, sei proprio una primadonna, non lo si può negare. In ogni caso sei davvero bello.”
 
Calò il silenzio. Un po’ imbarazzante, in effetti, non era consuetudine che si dicessero cose così, almeno non apertamente e sicuramente non era Michael quello che di solito si lasciava andare alle romanticherie. Lo scozzese prese la palla al balzo, afferrò la sedia che stava davanti alla scrivania, ci si sedette sopra e accavallando le gambe in una perfetta imitazione di Sharon Stone in Basic Instinct sussurrò “Ah, sono bello dunque…”
 
Michael si trovò completamente spiazzato dal gesto, sapeva che il suo amico non era tanto innocente come voleva fare credere, negli ultimi anni era diventato il perfetto padre di famiglia, l’uomo sempre carino e sensibile, ma quando si fa parte dell’ambiente dello spettacolo non si è mai completamente immacolati, ne era consapevole, in ogni caso non era il loro classico modo di comunicare, dunque cercò di rimettere ordine nelle cose, se non l’avesse fatto non sapeva come sarebbe potuta finire la serata e non avrebbe mai voluto mancare di rispetto a Georgia, tantomeno ad Anna.
 
“Bello e scemo!” rispose il gallese visibilmente in imbarazzo, quella sera sembrava che i ruoli si fossero invertiti “Comunque con questo completo mi ricordi qualcuno, peccato tu non possa indossare anche degli occhiali da sole, in teatro non sarebbe appropriato, però farebbe impazzire la gente”
“Ooh impazziranno lo stesso, sul red carpet vedrai, e comunque basta che ci vedranno insieme e sai come andrà a finire”
“Come sempre… mi aspetto un milione di aggiornamenti da AO3!” disse Michael ridendo di gusto, consapevole che il giorno dopo la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata andare a cercare nuove letture online.
In quel momento Bark Ruffalo fece il suo trionfale ingresso nella stanza, dopo aver combattuto e vinto per la supremazia contro gli altri due, si era aggiudicato il comando supremo di casa Tennant a colpi di coda e di pipì che aveva disseminato per tutto il soggiorno, imbrattandosi anche le zampette e di conseguenza, lasciando tracce per tutto il piano terra, ma i due umani non se ne accorsero, non ancora.
“Pensi che scriveranno anche di Bark Ruffalo?” Chiese David, improvvisamente curioso sull’argomento fanfictions
“Sicuramente sarà coinvolto in qualcosa”
“Speriamo non in storie che piace a leggere a te, sai quelle per adulti…”
“Aaah ma quelle sono le migliori, mio caro! Guarda che carino poi che è, non vorresti inserire nella tua storia una cosina così morbidosa?” e indicando il cagnolino si rese conto che il colore delle zampe era cambiato “Cazzo!”
“Cazzo cosa? Dove?”
“Ma che dove e dove?! Il cane! Ha le zampe gialle, credo abbia pisciato in giro per casa”
“Oh nooo, ci toccherà pulire, Georgia mi aveva pure avvertito ‘mi raccomando pulite dopo’, non pensavo in questo senso però”
David si alzò dalla sedia e iniziò a slacciarsi la giacca e subito dopo la camicia, Michael cominciò a non capire più cosa stesse succedendo: “In che sens… Ma ti sembra questo il momento di… io non…”
“Scusa, secondo te dovrei mettermi a pulire il pavimento con i vestiti di scena addosso?” rispose lo scozzese intanto che appendeva alla gruccia la camicia, ormai rimasto solo con il kilt
“Ok facciamo che porto il cane in bagno e lo lavo, non possiamo presentarci in teatro con Barkie conciato così” e con questa scusa il gallese schizzò fuori dallo studio tenendo il cane in braccio, ma a debita distanza. Una volta pulito ed asciugato Bark, Michael si sentì meglio, quel pomeriggio era stato abbastanza movimentato sia sul piano fisico che su quello emotivo e tutto questo non era nemmeno il clou della giornata!
 
Uscì dal bagno, passò per la cucina in cerca di David e lo trovò sulla soglia del soggiorno, che aveva appena finito di lavare tutto il pavimento “FERMO LÌ!” lo apostrofò lo scozzese “È ancora bagnato!”
“Ah mia cara, quanto ti amo quando fai così, ma ricordati chi è quello che comanda in questa relazione” lo canzonò con la sua miglior interpretazione alla Aziraphale
“Mi pare di aver capito che oggi non sei tu”
“Mpff, ma per favore che se solo ti dico abbaia…”
“WOOF” rispose Bark Ruffalo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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