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Autore: JeanGenie    27/02/2024    0 recensioni
"Aveva stretto il kyber di Ben nel pugno. Lo aveva sentito vibrare, sapeva che stava rischiando di bruciarlo per sempre."
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Scritta per il gruppo "Fondi di Caffè"
Prompt: senso di colpa.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sarei dovuto morire quel giorno".

I fili caotici rivelavano la loro natura perfetta. Sembravano non avere un senso, ma Rey riusciva a seguire con gli occhi e con le dita il loro percorso e a scoprire la logica nel loro groviglio. Ora erano spenti, bruciati e inattivi, ma lei poteva vedere attraverso la memoria prigioniera in loro il momento in cui erano stati legati al cuore della spada.

Il cristallo che impazziva e poi  l’esplosione. La ribellione di un’anima pura. E vedeva le mani di Ben, abili e veloci, che modificavano la forma dell’elsa, trasformandola in una gabbia per il cristallo ferito, instabile e fiammeggiante. Due sfiatatoi laterali, un modulatore di potenza e un unico modo per liberare e controllare la rabbia.

Ma c'era dell’altro ed era arrivato nella sua mente, imprevisto e doloroso.

Non lo aveva soltanto visto. Lei aveva sentito come Ben, sveglio nel suo alloggio. Sudato. Disperato. In preda agli incubi. Aveva sentito il cuore pulsare impazzito, nel momento del risveglio. Le mani forti che si tenevano la testa. I capelli sudati incollati al viso.

Il suo sguardo era caduto sulla spada spenta al suo fianco. L’aveva presa, anche se le sue dita stavano tremando, e l’aveva osservata. Il momento che lo perseguitava aveva stretto di nuovo i suoi artigli su di lui. Aveva rivisto il volto di suo padre nell’ultimo istante, aveva sentito la sua carezza rassegnata sul viso. La ferita al fianco che gli aveva inferto Chewbacca aveva iniziato a pulsare. E le lacrime avevano trovato la via del suo volto.

“Sarei dovuto morire quel giorno” si era ritrovato a pensare. E aveva sentito fin nel profondo il significato di ogni parola emersa dalla sua mente.

Rey aveva lasciato cadere il guscio vuoto dell’elsa. Solo un immenso No ora possedeva la sua mente. Si sentiva soffocare come se i polmoni le si fossero riempiti di sabbia. Il dolore di Ben era ancora  vivo, perché lei poteva sentirlo, e la stava attraversando come una lama rossa che rifiutava di spegnersi.

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"Sarei dovuta morire al suo posto".

 

Quel dolore vivido travalicava la sua morte e lei avrebbe voluto cancellarlo. I suoi ricordi si fondevano con quelli di lui.

Aveva  mai provato davvero a capirlo? O era sempre stata troppo concentrata su se stessa?

Lo aveva invidiato, certo. Aveva invidiato ciò che lui aveva buttato via. L’amore di una famiglia, migliaia di possibilità per un futuro luminoso.

Ma, nonostante fosse stata nella sua mente, si fosse appropriata di ogni sua emozione, non aveva mai fatto un vero passo verso di lui. Era semplicemente rimasta in attesa. E lui, nonostante tutto…

Una morsa gelata le era penetrata in fondo allo stomaco. La gola le si era stretta e le era rimasto solo un profondo senso di angoscia.

Lui avrebbe potuto riscattarsi. Lui avrebbe potuto vivere. Rinascere. Avere una possibilità.  Se solo…

Cosa lo aveva spinto a salvarla? Ad annullarsi per lei?

Ogni giorno   quel pensiero tornava a perseguitarla.  “Sarei dovuta morire al suo posto.”

 

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"Sarebbe stato meglio se non fossi mai nato".

 

Rey aveva tentato di scacciare quell’immagine. Non era legata alla spada, quindi non avrebbe dovuto essere lì. Non voleva sentire tutta quella disperazione.

Ma lui la teneva fra le braccia e lei era morta.

Lui provava un assoluto e divorante senso di colpa. Colpa per tutto ciò che era accaduto. Anche per la sua morte. Continuava a dirsi che la sua esistenza era sbagliata. Che, se non fosse mai esistito, tutto sarebbe stato migliore. Lei sarebbe stata ancora viva.

Lei, che era speranza per chiunque l’aveva incontrata e l’avrebbe potuta incontrare in futuro. Lei che meritava di vivere. A differenza di lui.

E aveva deciso. Aveva deciso di darle tutto. A quale prezzo non aveva avuto la minima importanza.

No! Aveva gridato Rey.  E si era sentita soffocare.

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"Quel giorno non sono riuscita a salvarlo".

Nonostante i suoi poteri, nonostante avesse appreso come guarire ferite, risanare lo spirito e infondere la vita. Lo aveva visto semplicemente crollare, svanire, lasciarla indietro.

Si era sentita inutile e spezzata.

E ora sapeva, ora che aveva visto che lui l'aveva considerata semplicemente più degna di vivere e per questo le aveva dato fino all’ultima scintilla vitale, si sentiva peggio che mai.

Aveva stretto il kyber di Ben nel pugno. Lo aveva sentito vibrare, sapeva che stava rischiando di bruciarlo per sempre.

Ma si era imposta di essere forte. Lo aveva sentito placarsi e raffreddarsi.

Rey aveva accennato un sorriso.

“Mi dispiace, Ben. Ma non finirà così.”

   
 
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