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Autore: Yuki Delleran    28/02/2024    1 recensioni
La casa del fratellone aveva un nome difficile e A-Yuan aveva impiegato un sacco di tempo a memorizzarlo. Si chiamava “Caverna della Sottomissione del Demone”. A-Yuan non sapeva esattamente cosa questo significasse, ma sapeva che era stato dato apposta per far paura ai cattivi, perché la caverna se li mangiava. I bambini invece potevano entrare tranquillamente perché il fratellone non avrebbe mai fatto loro del male.
[Scritta per il Lan Valentino segreto 2024]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan Yuan/Lan Sizhui, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Scritta per il Lan Valentino segreto 2024 per Leryu. Prompt: Ricordo lontano: In una notte di temporale A-yuan va a dormire con Wei WuXian alla ricerca di conforto. Wei WuXian gli racconta la storia di un principe valoroso che è chiaramente Lan Zhan (aka, il gege ricco) + A-Yuan, Wei WuXian e Lan Zhan che dividono il letto in una tenera ammucchiata familiare.
 

Aveva iniziato a piovere già prima di cena e l’aria si era rinfrescata parecchio. Lassù, sui Colli dei Sepolcri, con la scarsa vegetazione che vi cresceva e i pochi ripari, la temperatura si faceva subito gelida e il vento s’insinuava facilmente nelle piccole capanne che la comunità Wen in esilio aveva costruito. Wen Yuan era stato accompagnato a letto dalla nonnina, che gli aveva anche cantato una ninna nanna, ma aveva faticato ad addormentarsi. Quando il tempo era così brutto finiva sempre per avere incubi popolati di ombre scure, che emergevano dalla nebbia brandendo spade minacciose. Una volta sveglio, di solito dimenticava in fretta e la sua mente di bambino non si fermava a riflettere sul fatto che quelle immagini rispecchiassero un recente passato realmente avvenuto. Ma quella notte non era andata così.Si era svegliato di soprassalto a causa di un tuono che sembrava essere esploso proprio sopra la sua testa e, guardandosi attorno, aveva visto ombre paurose tutto attorno a lui. Sentendo le lacrime di terrore che già gli inumidivano gli occhi, si era avvicinato alla nonnina per svegliarla, ma quella russava della grossa e non sembrava per nulla intenzionata a destarsi tanto presto. A-Yuan non sapeva cosa fare: se fossero arrivate le ombre cattive con le spade, di certo non sarebbe bastata la nonnina a fermarle. Ci voleva qualcuno di più forte e l’unica persona che gli veniva in mente non era lì con loro. Per questo decise che era necessario farsi coraggio e affrontare le intemperie per chiedere il suo aiuto.

Si avvicinò con passo leggero alla porta e la socchiuse appena. Una raffica di vento e pioggia lo investì, ma il bambino si fece forza e strinse le manine nel tessuto già inzuppato della veste da notte che indossava. Prese un respiro profondo e sgusciò fuori dalla porta. In un attimo fu fradicio e tremante per il freddo e la paura: i tuoni rimbombavano implacabili sopra la sua testa ma per fortuna la meta non era lontana. Evitando per un soffio di inciampare e ruzzolare in una pozzanghera, corse più velocemente che poté verso l’ingresso della grotta vicina. Là si trovava chi sarebbe stato in grado di proteggerlo da tutte le ombre cattive, il fratellone più forte di tutti.

La casa del fratellone aveva un nome difficile e A-Yuan aveva impiegato un sacco di tempo a memorizzarlo. Si chiamava “Caverna della Sottomissione del Demone”. A-Yuan non sapeva esattamente cosa questo significasse, ma sapeva che era stato dato apposta per far paura ai cattivi, perché la caverna se li mangiava. I bambini invece potevano entrare tranquillamente perché il fratellone non avrebbe mai fatto loro del male.

Nell’ingresso si scrollò la veste bagnata, poi s’incamminò in punta di piedi verso l’interno. Il fondo era appena illuminato da alcune candele appoggiate su un tavolo e su spuntoni di roccia. Il tavolo era ingombro di carte e marchingegni su cui il fratellone lavorava sempre e anche il pavimento ne era in parte ricoperto. Da un angolo nascosto proveniva uno sgocciolio d’acqua, ma A-Yuan sapeva che non era la pioggia. Era il laghetto personale del fratellone. Chissà se un giorno gli avrebbe permesso di farci il bagno? Quello che gli interessava però era contro la parete in fondo alla grotta: distesa su una lastra di roccia, avvolta in una coperta sottile, una figura scura riposava. A-Yuan le corse vicino e si attaccò a una manica, strattonandola.

«Xian-gege!» chiamò, con una vocina piagnucolante. «Xian-gege, svegliati!»

Un istante dopo la figura scura sobbalzò e si alzò a sedere di scatto, guardandosi attorno. Quando il suo sguardo si posò su di lui, A-Yuan lo chiamò di nuovo.

«Xian-gege!»

Wei WuXian sospirò di sollievo e si chinò in avanti.

«Mi hai fatto paura, A-Yuan.» disse sommessamente, come temendo di svegliare qualcun altro, anche se nella caverna erano soli. «Cosa succede? Perché sei qui?»

Lo sollevò tra le braccia e lo portò sul proprio letto improvvisato.

«Sei fradicio! Sei venuto fin qui da solo sotto la pioggia? Dov’è la nonnina?»

«Non si sveglia.» protestò A-Yuan. «E se non si sveglia non può proteggermi dalle ombre cattive con le spade. Xian-gege invece è forte e manda via i cattivi.»

L’espressione di Wei WuXian s’increspò appena.

«Chi sono le ombre cattive con le spade?» chiese, mentre allungava una mano per afferrare la propria sopraveste ripiegata lì accanto.

A-Yuan lo fissò, confuso.

«Le ombre cattive sono le ombre cattive.» spiegò, come se fosse ovvio. «Vengono con le spade e bruciano tutto. Ma con Xian-gege non ho paura.»

Wei WuXian lo avvolse stretto nella propria sopraveste, strofinandolo per asciugarlo, e A-Yuan ebbe l’impressione che le sue mani tremassero. Ma non era possibile, Xian-gege non aveva mai paura.

«No, non hai motivo di avere paura. Qui sei al sicuro.» lo sentì mormorare.

A-Yuan sorrise, soddisfatto, e si rannicchiò contro di lui.

«Xian-gege, mi racconti una storia? »

Wei WuXian sorrise, quel sorriso dolce che riservava solo a lui, e A-Yuan si sentì contento, al caldo e al sicuro tra le sue braccia.

«Va bene.» disse, e sembrò riflettere per un momento. Poi iniziò. «Questa è la storia di un principe virtuoso e valoroso, che combatteva sempre per il bene e per difendere i deboli dai soprusi.»

«Cos’è un sorpuso? » lo interruppe A-Yuan.

«Sopruso.» lo corresse Wei WuXian con una risatina. «È quando qualcuno fa qualcosa di male a chi non può difendersi.»

«È una cosa brutta.»

«Molto brutta.»

«Ma il principe fermava queste persone cattive?»

«Sempre.»

«È un bravo principe!»

«Già.»

Il sorriso di Wei WuXian si velò appena di malinconia, anche se il bambino non avrebbe saputo dire perché. Finì di strofinarlo e lasciò la veste bagnata a terra lì accanto. Poi lo avvolse nella coperta sottile e si stese con lui sulla roccia. A-Yuan si accoccolò contro il suo petto.

«Quando il principe era giovane,» continuò a raccontare Wei WuXian. «incontrò uno spiritello. Era dispettoso e aveva sempre voglia di giocare, voleva tanto fare amicizia con lui, ma il principe lo sgridava sempre perchè era fastidioso. Lo spiritello però sapeva sotto sotto di essergli simpatico, quindi lo accompagnò per un po’ nelle sue avventure. Lo ammirava tanto, perché il principe era sempre virtuoso e giusto, e poi era tanto tanto bello. Vestiva tutto di bianco e sembrava quasi brillare.»

«Come il gege ricco!» esclamò A-Yuan.

Wei WuXian sbuffò una risatina imbarazzata.

«Sì, come il gege ricco.»

«E poi cos’è successo? Sono rimasti insieme per sempre?»

Il sospiro di Wei WuXian questa volta fu difficile da interpretare, sembrava triste e il bambino non capiva perché avrebbe dovuto esserlo per una storia. Inoltre iniziava ad avere sonno, raggomitolato al calduccio e al sicuro.

«Lo spiritello avrebbe voluto, ma sono successe delle cose brutte per cui hanno dovuto separarsi. Il principe ha continuato a combattere il male fino a quando non lo ha sconfitto del tutto, mentre lo spiritello…»

La sua voce si abbassò di tono al punto che per A-Yuan divenne difficile sentire.

«… ha dovuto combattere per sopravvivere, è diventato più forte e ora tutti hanno paura di lui. Pensano che sia diventato un demone e anche il principe ha iniziato a opporsi a lui.»

«Ma erano amici…» borbottò A-Yuan mezzo addormentato.

«È vero, e forse torneranno a esserlo. Lo spiritello lo vorrebbe tanto. Vorrebbe parlare con lui, spiegargli cosa gli è successo, dirgli che ha solo cercato di fare la cosa giusta e… abbracciarlo forte…»

A-Yuan non seppe mai se il principe e lo spiritello si fossero riconciliati perché sprofondò nel sonno cullato dal tono dolce di Xian-gege. Quella notte non sognò le ombre scure armate di spade, ma un principe splendente nella sua veste bianca, che volava su una spada luminosa e su una spalla aveva uno spiritello vestito di nero, che gli punzecchiava una guancia sorridendo radioso.


 

SiZhui aprì gli occhi lentamente, mentre i contorni del sogno svanivano. C’era stata una grotta, un temporale…

Il tuono rimbombò fuori dalla finestra, portandolo a chiudere gli occhi di nuovo. Non aveva paura, non questa volta. Era avvolto in un bozzolo di calore, comodo, appoggiato su una superficie morbida. Si sentiva bene, al sicuro, nessuna ombra scura lo avrebbe minacciato finchè fosse stato lì e finchè ci fosse stato…

«Xian-gege…»

«Sono qui.» mormorò una voce in risposta, accanto al suo orecchio.

SiZhui aprì gli occhi di nuovo e spostò lo sguardo alla sua sinistra. Si trovava in un letto - non ricordava come ci fosse arrivato - era avvolto in morbide coperte e teneva la testa appoggiata sul petto di Wei WuXian.

Sbattè le palpebre un paio di volte, confuso.

«Baba

Una mano fresca gli si posò sulla fronte e scoprì che qualcun altro era lì accanto a loro.

«Hanguang-jun?»

«Come ti senti?» chiese Lan WangJi.

«Un po’ debole. Cos’è successo?»

«Hai avuto un capogiro durante l’allenamento nella Sala della Spada e sei crollato.» disse Wei WuXian, il tono appena velato di rimprovero, mentre gli strofinava la schiena. «Avresti dovuto dirmi che avevi la febbre.»

«Non stavo così male.» tentò di protestare SiZhui.

«Tuo padre ha dato di matto.» disse Lan WangJi.

«Jin Ling ha dato di matto.» precisò Wei WuXian. «Io sono stato un esempio di autocontrollo.»

«Hai strillato.»

«Ma con grande dignità!»

«Come dici tu.»

A SiZhui scappò una risatina.

«Scusatemi, pensavo che fosse solo un raffreddore innocuo, non volevo farvi preoccupare. Mi scuserò anche con A-Ling.»

«Non te la farà passare liscia.» lo mise in guardia Wei WuXian.

«No, probabilmente no, ma sto iniziando a capire come gestirlo.»

Sicuramente il suo fidanzato gli avrebbe strillato contro che era un irresponsabile che non si prendeva cura di sè e doveva sempre strafare, si sarebbe infuriato, avrebbe fatto una scenata e magari avrebbe anche pianto. SiZhui lo avrebbe abbracciato, lo avrebbe coccolato fino a farlo calmare e sarebbe riuscito a farsi perdonare con un bacio. Tra loro finiva sempre più o meno così.

Un tuono improvviso risuonò così vicino da far tremare le pareti del Jingshi. SiZhui si raggomitolò istintivamente su sé stesso e, nello stesso momento, sentì le braccia di Wei WuXian e Lan WangJi stringerlo.

«Va tutto bene, ravanellino, è solo un temporale.»

«Non ho paura.» disse SiZhui, godendosi però appieno quell’abbraccio. «Ho smesso di temere i temporali tanto tempo fa, quando Xian-gege mi ha consolato in una notte buia e mi ha raccontato una storia.»

Vide entrambi i genitori accigliarsi, confusi, e continuò.

«Parlava di un principe virtuoso e di uno spiritello dispettoso che un tempo erano amici ma poi sono stati separati da vicende tristi. Chissà se si sono incontrati di nuovo?»

SiZhui sorrise al lampo di riconoscimento negli occhi di Wei WuXian.

«Oh, sì.» disse quest’ultimo. «C’è voluto del tempo, ma si sono rivisti e tutto è stato chiarito. Il principe è sempre valoroso e splendido.» Si sporse in avanti e posò un bacio sulle labbra di Lan WangJi. «Lo spiritello è felice e insieme hanno il figlio migliore che si possa desiderare.» Si chinò e appoggiò le labbra sui capelli di SiZhui. «È il miglior finale che una storia possa avere.»

   
 
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