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Autore: samek    18/09/2009    3 recensioni
E’ una Spin Off di Nemesi. Ecco come Lucius e Draco impararono a cucinare la cioccolata.
Pairing: James/Lucius.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, James Potter, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nemesi&Lovers'
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Il Cioccolato fa Sempre Bene

Fandom: Harry Potter;
Pairing: James/Lucius;
Rating: Pg15;
Genere: Romantico;
Warning: Era dei Malandrini;
Beta:
Narcissa63;
Summary: E’ una Spin Off di Nemesi.
Ecco come Lucius e Draco impararono a cucinare la cioccolata.

 

Il Cioccolato fa Sempre Bene

Eravamo insieme,
tutto
il resto del tempo l'ho scordato.*

James aprì con circospezione la porta della Torre Sud. Aveva controllato sulla Mappa del Malandrino ed era quindi più che certo che avrebbe trovato lì la persona che cercava. L’interrogativo del secolo, però, era scoprire di che umore fosse costui, infatti quel luogo rappresentava un rifugio per il suo compagno, il posto dove si recava quando aveva bisogno di chiudere il mondo fuori, per cui non sempre la presenza di altri era gradita.
Schiuse il battente quel tanto necessario a dare una sbirciatina e, non appena lo fece, delle note elettriche e rabbiose lo investirono con violenza. Non gli ci volle molto per fare uno più uno e comprendere che l’ambiente era stato insonorizzato e gli bastò osservare con quanto impeto e concentrazione suonasse il suo ragazzo, per comprendere di che umore fosse. Entrò, richiudendosi silenziosamente l'uscio alle spalle, poggiandosi poi sopra di esso ed ammirando la maestria con la quale il suo amante sembrava domare la chitarra. Un lungo brivido gli attraversò la schiena quando gli occhi di ghiaccio del musicista si posarono su di lui e desiderò che quelle mani si muovessero con la medesima foga sul proprio corpo, facendolo impazzire.
Con una nota lunga e penetrante il chitarrista concluse l'assolo e Potter, prima di decidere cosa fare, attese la sua prossima mossa. L’altro si limitò a scrutarlo in silenzio, mantenendo quella compostezza altera ed elegante che gli era propria, ed il Grifondoro sorrise, ben sapendo che se non lo avesse voluto lì sarebbe già stato scacciato. Si avvicinò lentamente e gli accarezzò i fianchi: -Sei dannatamente eccitante quando suoni- gli sussurrò all'orecchio e le labbra del compagno si arcuarono in un ghigno, prima di catturare le sue in un bacio famelico.
-Non dovresti essere qui, in questo momento potrei farti di tutto- gli sibilò, contro il collo, la voce bassa e roca dell’amante, facendolo fremere nuovamente.
-Che ti è successo, Lucius?- chiese il Malandrino, posando un bacio tra i suoi capelli chiarissimi.
-Giornata pesante- rispose laconicamente il Serpeverde, ridisegnandogli la giugulare con la lingua.
-In tal caso, so io cosa ci vuole- replicò il moro ammiccante.
-Ah, sì? E cosa?- ribatté maliziosamente Malfoy.
-Vieni con me- lo invitò il Cercatore rosso-oro, prendendolo per mano.
-Jamie, dove diavolo mi stai portando?!- sbottò il bel Caposcuola un quarto d’ora dopo, ritrovandosi in un corridoio le cui pareti erano tappezzate di quadri che rappresentavano nature morte.
-Siamo arrivati- rispose l’interpellato, fermandosi di fronte ad uno di questi, raffigurante un cesto di frutta. Quindi, con fare disinvolto, solleticò con l’indice la pera che, immediatamente, si trasformò in una maniglia, rivelando l’ingresso alle cucine.
Il giovane Lord alzò gli occhi al cielo, non voleva nemmeno immaginare come facesse l’altro a conoscerne l’ubicazione.
Una volta all’interno di ritrovarono assediati da un'orda di servilissimi elfi domestici e Potter, con tono deciso e cordiale, chiese che gli venissero messi a disposizione alcuni ingredienti e dei fornelli magici, dopo di che guidò l’amante al tavolo più vicino e ve lo fece accomodare accanto.
Lucius, incuriosito, l’osservò affaccendarsi tra mestoli e pentole e poco dopo gli venne servita, in una tazza di pregiata porcellana, della cioccolata densa e calda. Nonostante non fosse un amante dei dolci, il profumo inebriante sollecitò i suoi sensi, facendogli socchiudere impercettibilmente le palpebre. La sommità della bevanda era coperta da corposi riccioli di panna, decorati da un rametto di mentuccia ed una spolverata di cannella e…aveva un aspetto decisamente invitante.
-Assaggia…- lo esortò il Grifone –E’ la ricetta segreta di mia madre, da me perfezionata- si vantò con un sorrisetto arrogante tutto da mordere.
Il biondo affondò il cucchiaino nella chicchera, raccogliendo un po’ di cioccolata con uno sbuffo di panna e portandoselo alla bocca. Quando il sapore intenso gli esplose sulla lingua ed avvertì il liquido cremoso scendere a scaldargli la gola, allentando la morsa in cui era aggrovigliato il suo stomaco, al Serpeverde sfuggì un mugolio estasiato.
-Com’è?- chiese Jam compiaciuto.
-Deliziosa- dovette ammettere il Purosangue avvertendo, al seguente assaggio, anche le proprie spalle rilassarsi. 
L’altro sorrise più dolcemente: -Secondo mio padre la cioccolata fa sempre bene- svelò –La preparo spesso anche per Remus, quando è un po' giù di morale, ed ormai lui ha preso l’abitudine di andare continuamente in giro con una scorta di cacao in tasca- raccontò poi, distraendolo con quelle chiacchiere ed allontanando con la sua voce calda ogni pensiero cupo.
Quando Malfoy ebbe consumato il dessert, il Grifondoro propose: -Ti va di aiutarmi a prepararne dell’altra? Guardandoti mangiare è venuta fame anche a me-. Il Cercatore verde-argento arcuò un sopracciglio in una muta risposta ma alzandosi, e porgendo la mano al partner per fare altrettanto, Potter replicò: -Fidati di me, è molto distensivo-.
Con un sospiro il Caposcuola si fece nuovamente guidare, ribattendo però con un sommesso: -Non so nemmeno da dove si cominci-.
-T'insegno io- lo rassicurò Ramoso, dandogli istruzioni, posizionandosi dietro di lui, guidando la mano con cui mescolava il latte per farlo addensare e bisbigliandogli a bassa voce ogni suo trucco.
Lentamente, avvolto dal tepore dell’amante e dall’aroma del cacao, Lucius sentì tutto il proprio corpo distendersi e sorrise appena, intrecciando le dita con quelle del proprio ragazzo, attorno al mestolo.
-Com’è venuta?- domandò, mentre Ramoso assaggiava il risultato del loro operato.
L’interpellato finse una smorfia e replicò: -Malissimo-.
Il sopracciglio del biondo scattò nuovamente a far compagnia all’attaccatura dei capelli: -Potter, non esiste cosa che i Malfoy facciano “malissimo”-.
Quest'ultimo ridacchiò: -Scherzo, infatti è buonissima…anche più della mia- ammise.
-Non sono sicuro di aver ben compreso…ho forse ascoltato un'ammissione di umiltà giungere dalla labbra di James Potter?- lo sbeffeggiò l'altro, ricevendo in cambio una linguaccia.
-Sì tesoro. La cioccolata che abbiamo preparato insieme è la migliore che io abbia mai degustato provato- dichiarò l’Animagus sorridendo dietro alla tazza.

*°*°*°*°*

Malgrado l’ora tarda, qualcuno bussò alla porta del suo studio.
Lucius posò la piuma sui documenti contabili che stava aggiornando e con un: –Avanti- osservò la porta schiudersi, rivelando la figura sottile di un ragazzino di undici anni.
-Cosa c’è Draco, non riesci a dormire?- domandò, invitandolo ad entrare con un breve cenno.
Suo figlio annuì, fissando corrucciato la tempesta che imperversava fuori dalle finestre: -Posso stare qui con te per un po’, padre? Prometto che non ti disturberò- sussurrò.
-Accomodati- lo esortò, scrutandolo attentamente –Qualcosa ti preoccupa?- aggiunse poi, ma quando questi scosse il capo in segno di diniego, non insistette oltre. Tuttavia, vedendolo così teso, lasciò il proprio lavoro e propose: -Vieni con me-.
Curioso come un gatto, l’undicenne lo seguì fino alle cucine dove, scacciati gli elfi, suo padre annunciò: - Stasera t'insegnerò a cucinare una cosa-.
Il piccolo sgranò gli occhi... era più che certo che il genitore non avesse mai toccato un mestolo all’infuori di quelli per le Pozioni, invece questi lo stupì mostrandogli come preparare una cioccolata deliziosa.
-E’ buonissima!- esclamò il giovane Malfoy, finalmente rilassato, una volta che l’ebbe assaggiata, ma soprattutto felice di aver passato del tempo con suo padre.
-La persona che m'insegnò a cucinarla sosteneva che il cioccolato facesse sempre bene- rivelò l’uomo.
-Di chi si trattava ?- chiese allora il ragazzino.
-Di un Cervo...- rispose Lucius con un sorriso sghembo, mentre suo figlio sbuffava indispettito, credendosi preso in giro.

FINE.

*La frase d’introduzione è del poeta Walt Whitman.

 

 

 

   
 
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