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Autore: Velidart    03/03/2024    0 recensioni
Steve e Selene: due sconosciuti che si incontrano in un locale lungo la statale di un piccolo paese provinciale della Pennsylvania. Soli e con tante cose da raccontarsi vicendevolmente. Quale delle due storie del loro passato sarà la più oscura e interessante? Ma soprattutto, chi dei due sopravviverà alla nottata?
Genere: Dark, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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-Sai, dei vampiri si narra sin dalle civiltà più remote dell’antichità: sumeri, greci, egizi… naturalmente, il termine vampiro è stato coniato solamente in epoche più recenti, ma già allora si parlava di demoni o umani risorti in grado di cibarsi della linfa vitale di un vivente. Chi con più fantasia, chi con meno, nel corso dei secoli si sono delineati vari tratti per definire e caratterizzare un essere come me; trovo comunque molto interessante l’accostamento della loro natura alla chiesa cattolica e a Satana degli ultimi secoli.- Catherine ride e continua ad accarezzare la testa di Steve.
-A volte trovo che vampiri e succubi siano la stessa cosa, solamente che vengono concettualizzati in modi differenti: il primo è un essere che si nutre del sangue, il secondo invece della sessualità delle sue vittime. Guarda ora come sei ridotto Steve: non riesci nemmeno a muoverti da quanto ti ho prosciugato, non trovi che la mia sensualità sia dannatamente travolgente? Credevi di non desiderarmi e invece il tuo corpo si è fiondato su di me come una calamita, hai addirittura avuto molteplici orgasmi, cosa che non sarebbe possibile in qualsiasi altro rapporto. Me lo sono sempre chiesta sai? Come fa un essere tanto temibile come me a provocare simili pulsioni nell’essere umano? Che siano donne, uomini o bambini… la mia sensualità è travolgente, nessuno può resistervi. Per questo non disdegno l’associazione fra queste due creature. Anche in oriente esiste una figura simile alla mia, fa parte della mitologia degli Yokai giapponesi o delle creature demoniache cinesi. In ogni parte del mondo si vada ad indagare, le creature della notte compaiono sempre; ma sai qual è l’unico tratto in comune che li caratterizza tutti? Non il terrore per il sole, non l’animo oscuro, non la capacità di sparire, di volare o di succhiare il sangue…-
-La sessualità.- esprime Steve in un soffio.
-Esattamente. Il sesso, centro della vita dell’essere umano, è il comune denominatore del vampiro in tutte le civiltà. E questa è proprio la mia caratteristica principale. Non ho bisogno di super poteri, di volare, di scomparire o rimpicciolire; la mia sensualità è il potere più grande: mi consente di poter ghermire e stregare chiunque io desideri, di stanarlo e di finirlo, lasciarlo inerme e privo di forze. Naturalmente, non è un privilegio che concedo a tutti, anche perché come ti avevo detto io non provo alcun piacere nel farlo. Ma riconosco le persone da premiare, e so che il mio corpo è per loro uno dei più grandi piaceri che possano mai provare.-
Steve alza la testa ansimante e la guarda negli occhi – Sei misericordiosa dopotutto – le dice.
-Trovo semplicemente che ci siano persone che si meritano una fine più o meno dolce. Ma ammetto che altre volte il piacere di vedere il loro volto trasfigurarsi dall’orgasmo al terrore più intenso è dannatamente stimolante. Sono una cacciatrice e, come tale, stanare le mie vittime e togliere loro ogni speranza aumenta il mio lato bestiale. Misericordiosa nei tuoi confronti? Steve ti ho appena dimostrato che puoi ancora guarire dal tuo malessere interiore, eppure sto per portarti via questa rinnovata e flebile speranza. Mi trovi davvero misericordiosa?-
- Vedendola sotto un altro aspetto, mia cara, potremmo anche dire che mi hai regalato un dono d’addio: hai realizzato il mio ultimo desiderio di provare qualcosa di bello.-
La donna lo scruta con attenzione.
-Questo lo scopriremo solamente nel momento in cui i miei denti affonderanno nel tuo collo.-
L’ospite si scrolla nelle spalle, poi lentamente e a fatica si mette in ginocchio tenendo gli occhi fissi sul corpo di lei; fuori il cielo è un poco più chiaro.
-Guardati adesso in mezzo alle gambe: nonostante tu sia sfinito sei ancora pronto per un altro round.- esordisce Catherine seriamente, poi riprende da dove aveva interrotto.
-In ogni caso, alcune cose sono vere e altre no: ad esempio croci, santuari o cimeli vari non mi fanno alcun effetto. Tutto quello che è religioso non mi tange e l’acqua santa non brucia il mio corpo. No, ho sperimentato ben presto le mie debolezze nei primi anni della mia nuova condizione e nulla di tutto questo mi ha mai fatto il benché minimo effetto; vero invece che ci sono delle patologie nelle mie vittime che non tollero: l’odore del fumo ad esempio, o un tumore del sangue nelle mie vittime, o ancora una malattia ematica particolarmente aggressiva. Coloro che sono affetti dalle malattie del sangue non rientrano fra le mie scelte: non giovano alla mia sete, non bloccano il processo di decomposizione ed hanno un odore e un sapore tremendo.-
-Come lo capisci?- chiede incuriosito Steve.
-Dall’odore. Il corpo dell’uomo trasmette una serie di fragranze che mi fanno capire il suo stato di salute, la sua età e condizione mentale. Se te lo stai chiedendo, si: avevo già capito ancor prima di rivolgerti la parola il tuo grande turbamento interiore, ma fortunatamente ciò non mina il tuo sapore. Sono invece contenta di non averti fatto fumare per tutta la sera.-
-Nella mia prossima vita diventerò una ciminiera allora- e le fa l’occhiolino.
-Sai Steve ammiro la tua capacità di sdrammatizzare tutta questa situazione, lo trovo fin troppo straniante a dire il vero. In ogni caso, se vengo colpita o ferita il mio corpo si rigenera con una nuova bevuta. Se rimango troppo tempo a secco il mio corpo comincia a decadere velocemente: inizio a invecchiare in modo straordinariamente veloce e poi deperisco.-
-Ti è mai più capitato?- 
-Una volta, nel ’78. Ero rimasta chiusa in una dannata cella frigorifera per ben due settimane. Sai, il macellaio era riuscito a chiudere la porta prima che esalasse l’ultimo respiro e, aimè, non c’era modo di aprire la porta dall’interno.-
-La tua forza non è sovraumana dopotutto allora.-
Catherine scatta in avanti, afferra per il collo Steve che sobbalza per la sorpresa, e lo alza fin sopra la sua testa.
-Trovi?- domanda lei e stringe forte le dita intorno al suo collo.
Steve si divincola e cerca di sciogliere la sua morsa, ma la presa della vampira è forte, dannatamente forte. La vista comincia ad appannarglisi, la bocca si contorce alla disperata ricerca d’aria e i polmoni si alzano e si abbassano alla velocità della luce; in sottofondo il ghigno di Catherine si trasforma nuovamente in un suono orrendamente bestiale, del tutto privo di umanità.
Poi, proprio quando Steve credeva di essere stato tradito, la creatura scioglie le mani intorno al suo collo facendolo crollare a terra rantolante. Lei gli gira intorno e ricomincia a parlare come se nulla fosse.
-Il sole non mi trasforma in cenere, ma è alquanto fastidioso. In un certo senso, non è tanto l’esposizione del mio corpo alla luce il problema, ma la vista della luce stessa che mi provoca un grosso disagio. È insostenibile, quasi come se avessi puntano dritto negli occhi un laser dalla potenza inaudita. Inoltre il mio corpo si fiacca e sento il bisogno impellente di rintanarmi nell’oscurità per recuperare le forze. Dormo finché il sole non cala oltre l’orizzonte, ed il sonno è lungo, noioso e privo di sogni. Il mio corpo è gelido e freddo, caldo o umido non turbano minimamente la mia pelle: è come se fossi completamente immune alle intemperie e la mia pelle non fosse altro che una copertura di gomma. Un involucro vuoto, privo di qualsiasi cosa: sangue organi e muscoli ci sono e funzionano finché il sangue di qualche vittima circola, poi quando si esaurisce inizia il processo di morte. Vuoi sapere come espello il sangue per caso?-
Steve tossisce e si pulisce la bava che gli è colata lungo il mento.
-Posso immaginarlo- esclama.
-D’altronde ano e uretra sono sempre al loro posto- sminuisce Catherine prima di proseguire.
-La mia forza è sovraumana, questo è certo, ma ha un limite e naturalmente esso è definito dalla mia corporatura: la morsa di un coccodrillo e di uno squalo sono molto più forti delle mie, io riesco solamente a spingere muscoli e ossa al massimo della loro potenza senza freni. È come se avessi l’adrenalina nel corpo continuamente attiva: quel particolare stato che ogni uomo può provare nel momento in cui si sente estremamente minacciato, solo che io posso usarla a mio piacimento. Posso correre per sempre senza accusare fatica e a una velocità incredibile, mantenere sollevati pesi per giorni interi… insomma, una moltitudine di attività che un normale umano, a causa della fatica e della resistenza, non può svolgere. Oltre a ciò, percepisco molto più del normale odori e suoni, per questo riesco a essere così silenziosa se lo voglio, ma non posso volare, trasformarmi in un pipistrello o tutte le altre diavolerie di cui hanno romanzato centinaia di scrittori negli anni. Non mi ammalo mai, non sento dolore, non provo assolutamente nulla a livello fisico.-
-Perché credi che esistano esseri come te?- chiede Steve mentre si rialza in piedi per poi riabbandonarsi stancamente sul divano.
-Non lo so e non mi interessa. Esisto e basta. Perché esistono le mosche, le zanzare e tutte quelle miriadi di insetti fastidiosi?-
-Non ne sono sicuro al 100%, ma avevo letto da qualche parte che ogni creatura vivente su questo pianeta ha uno scopo e una funzione ben precisa per permetterne l’esistenza.-
-Ma io non sono esattamente viva Steve.-
-Ma non sei neanche esattamente morta. Potresti essere come un virus: creature che non sono ne vive ne morte.-
-Tutto può essere. So solo che esisto che piaccia o meno, ne sono la prova tangibile. Non ho mai avuto il piacere di incontrare dei miei simili, ma sono convinta che prima o poi accadrà. Allora forse avrò le risposte, o magari ciò non farà altro che creare altre domande.-
Segue una pausa che viene prolungata dalla vibrazione di un cellulare nella borsetta della donna.
-Non rispondi tu questa volta? Difficile sia qualche cliente a quest’ora del mattino. Altri conoscono la tua identità Catherine?-
Catherine alza gli occhi al cielo.
-Dimmi Steve: telecamere, smartphone, accrocchi elettronici che raccolgono dati di ogni tipo. Davvero sei così stupido da pensare che non abbia preso le dovute precauzioni? Sarei stata già beccata un’infinità di volte altrimenti.-
Steve si gratta il mento.
-In effetti, devi avere degli amici ai piani alti o con una certa influenza. Dopotutto lasci dietro di te una moltitudine continua di scie di sangue. Raccontami.-
-Steve stiamo prolungando più del dovuto la nostra conversazione, e sai benissimo che fra poco sarà l’alba. Non credere di fregarmi con questi mezzucci, la mia pazienza è ormai esaurita. Ti basti sapere che in ballo c’è uno scambio di favori, che naturalmente comprende l’incolumità dei miei collaboratori. Mi sono creata un personaggio, come hai detto tu nel corso degli anni, e l’ho reso talmente importante e potente che chiunque voglia provare a fermarmi, deve prima pensarci sopra centinaia, se non migliaia di volte. In ogni caso è arrivato il momento Steve.-
Catherine gli si avvicina e gli si accavalla sulle gambe, gli afferra la testa e lo guarda dritto negli occhi.
-Che cosa mi ha tradita?- 
   
 
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