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Autore: Marlena_Libby    07/03/2024    3 recensioni
Un uomo e una donna adottano un bambino trovato dentro una conchiglia
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un uomo e sua moglie vivevano su un'isoletta deserta della costa occidentale del Canada e si sentivano molto soli perché non avevano figli.
Una sera in cui il cielo aveva preso il colore delle piume di un gabbiano, la donna sedeva tutta sola sulla spiaggia guardando l'acqua.
- Ah, se avessi dei bambini potrei giocare con loro sulla spiaggia e non soffrirei per questa solitudine!
Poco distante un martin pescatore si stava tuffando nel mare.
- Oh martin pescatore, potessi anch'io avere dei piccoli come te!
Con suo grande stupore, il martin pescatore rispose: - Guarda dentro le conchiglie! Guarda dentro le conchiglie!
La sera dopo, quando suo marito era fuori a pesca, la donna si sedette di nuovo sulla spiaggia guardando verso il mare.
Vide un gabbiano che svolazzava su e giù sfiorando le onde con la sua nidiata.
- Oh gabbiano, potessi avere dei piccoli come te!
E il gabbiano replicò: - Guarda dentro le conchiglie! Guarda dentro le conchiglie!
A un tratto la donna udì un pianto che veniva da una grossa conchiglia abbandonata sulla spiaggia.
La raccolse e vide che dentro c'era un minuscolo bambino che piangeva con quanto fiato aveva in gola.
Lo portò a casa e si prese amorevolmente cura di lui.
Col tempo divenne un ragazzo grande e forte.
Un giorno il ragazzo disse alla donna: - Voglio che tu mi faccia un arco con quel braccialetto di rame che porti al braccio.
La donna sorrise e fece un piccolo arco e due frecce.
Il giorno dopo il ragazzo andò a caccia con il suo nuovo arco.
E così fece ogni giorno portando oche, anatre e uccelli marini di tutti i generi.
Crescendo, il viso del ragazzo prese un intenso colore dorato, più brillante del suo piccolo arco.
E quando lui stava seduto sulla spiaggia, il mare era sempre calmo e strane luci chiare giocavano sulle acque.
Un giorno si scatenò una tempesta e il mare era così agitato che l'uomo non poté uscire con la sua barca.
Dopo pochi giorni lui, sua moglie e il ragazzo non avevano più pesci per nutrirsi.
Allora il ragazzo disse: - Padre, lasciami uscire con te in barca e io sconfiggerò lo Spirito della Tempesta.
L'uomo non voleva andare in barca con quel mare così agitato, ma il ragazzo insistette tanto che alla fine acconsentì.
Insieme si diressero verso il mare in tempesta.
Dopo un po' incontrarono lo Spirito della Tempesta che arrivava da Sud-Est, dove vivono i grandi venti.
Lo Spirito della Tempesta soffiava come un mostro selvaggio, sballottando la barca da una parte all'altra, ma non riusciva a rovesciarla.
Il ragazzo guidò la barca attraverso le onde e subito il mare intorno a loro si calmò.
Allora lo Spirito della Tempesta chiamò in aiuto il suo amico Bruma del Mare, grazie al quale sapeva che il ragazzo e suo padre si sarebbero persi.
Quando l'uomo vide Bruma del Mare stendersi sull'acqua, si spaventò a morte.
Il ragazzo disse: - Non temere. Non ti farà niente finché ci sono io.
Quando Bruma del Mare vide il ragazzo sorridente seduto al comando della barca, svanì rapidamente.
Lo Spirito della Tempesta non poteva fare altro, perciò irato si allontanò in tutta fretta e sul mare regnò di nuovo la calma.
Mentre tornavano a casa, il ragazzo insegnò a suo padre una canzone magica grazie alla quale i pesci saltavano da soli dentro le reti e a sera la barca era piena fino all'orlo.
- Dimmi il segreto del tuo potere - disse il padre.
- Ancora non te lo posso svelare - replicò il ragazzo.
E il giorno dopo andò di nuovo a caccia con il suo arco e le sue frecce e tornò con parecchi uccelli.
Una volta arrivato a casa, li scuoiò e mise le pelli a seccare all'aria.
Poi si coprì con la pelle di un piviere e volò via sopra il mare.
Sotto di lui il mare assunse una tinta grigia come le sue ali.
Dopo aver volato tutt'intorno all'isola, tornò giù.
Si tolse la pelle del piviere, si coprì con le piume della ghiandaia blu e di nuovo si librò in volo.
Il mare sotto di lui divenne immediatamente blu come le sue ali.
Volò di nuovo tutto intorno all'isola e poi ritornò sulla spiaggia.
Questa volta indossò le piume del pettirosso che sul petto sfumavano da un colore rosso a un giallo dorato.
Quando volò sul mare, le onde sotto di lui riflettevano il colore del fuoco.
Bagliori chiari illuminavano il cielo che a Occidente risplendeva di un colore rosso dorato.
Quando tornò sulla spiaggia, il ragazzo disse a sua madre: - Io sono il Figlio del Sole. Adesso devo lasciare l'isola per sempre, ma apparirò alla tua vista laggiù nel cielo, verso Occidente, al tramonto. Quando vedrai verso sera che il cielo e il mare assumono il colore dorato del mio viso, allora saprai che il giorno dopo farà bel tempo. E anche se devo lasciarti, ti darò dei poteri straordinari. Indossa questa veste magica e se avessi bisogno di me, fammelo sapere inviandomi dei piccoli segnali bianchi in modo che io possa vederli dalla mia casa laggiù a Occidente.
Il ragazzo donò alla madre la veste magica e volò via a Occidente lasciando l'uomo e sua moglie pieni di tristezza.
Ora, quando la donna siede sulla sabbia e allenta la sua veste magica, il vento comincia a soffiare e il mare si ingrossa.
Ma in autunno si ricorda della promessa del ragazzo.
Prende in mano delle piume bianche e le lancia nel vento.
Trasformate in fiocchi di neve, volano verso Occidente per dire al ragazzo che il mondo è grigio e solitario e che desidera vedere di nuovo il suo volto dorato.
Allora, appena il sole risplende, il ragazzo appare, il cielo si infiamma e il mare scintilla di una luce dorata.
E la gente della Terra sa che il giorno dopo sarà bel tempo, come promise il Figlio del Sole tanto tempo fa.
   
 
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