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Autore: SatoSugu93    09/03/2024    1 recensioni
Ryoko, madre di Baji, ha una cosa da dire a suo figlio e ai suoi ragazzi, Tora e Fuyu. Ne consegue un pranzo ricco di tensione e momenti di dolcezza.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Chifuyu Matsuno, Kazutora Hanemiya, Keisuke Baji
Note: AU | Avvertimenti: Threesome
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Il profumo della tempura riempiva la cucina di casa Baji. Ryoko stava preparando il pranzo con meticolosa attenzione, stando attenta alla cottura del salmone e della frittata d’uovo. Osservò l’orologio appeso al muro con una leggera punta d’ansia. La donna aveva invitato Keisuke, Chifuyu e Kazutora a pranzo da lei, dato che ormai convivevano tutti e tre insieme, ma non sarebbero stati solo loro. No. Con loro ci sarebbe stato anche Nowaki, l’uomo di cui Ryoko si era innamorata. Non ci credeva nemmeno lei che potesse succedere una cosa simile eppure era capitato. Dopo ciò che aveva passato con il padre di Keisuke, si era ripromessa di non volere più storie, e che se fosse successo ci sarebbe andata con i piedi di piombo. Cosa che effettivamente aveva fatto. Aveva conosciuto Nowaki in ambito lavorativo quasi sei anni fa e i due si erano trovati in perfetta sintonia diventando immediatamente buoni amici. Ryoko era una donna forte, con una casa sulle spalle e un figlio a tratti ingestibile a cui badare, perciò alcune volte si ritrovava a piangere di nascosto dai suoi colleghi per non mostrarsi debole. Aveva paura che prima o poi tutto le sarebbe crollato addosso, che un giorno avrebbe perso Keisuke a causa di qualche sconsideratezza, e Nowaki era sempre lì per lei a consolarla con una dolcezza che credeva non appartenesse più a questo mondo. Le concedeva i suoi spazi, non era invadente e aveva sempre una buona parola per tutto. Senza volerlo si erano avvicinati tantissimo fino a innamorarsi ma per Ryoko era ancora troppo presto per presentarlo ufficialmente a suo figlio. Keisuke era sempre stato un tipo imprevedibile ma prima voleva verificare lei stessa come sarebbero andate le cose. Poi, esattamente qualche settimana fa, aveva parlato ai tre ragazzi.

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Sapeva che forse era troppo presto e sperava che Keisuke e i due ragazzi non stessero dormendo quando aveva bussato alla porta del loro appartamento. Ryoko prese un profondo respiro mentre sentiva dei passi provenire dall’interno della casa e l’inconfondibile voce di suo figlio che borbottava :
«Chi cazzo è alle otto del mattino?»

Keisuke aveva aperto la porta, senza maglietta e con solo i pantaloni del pigiama, la faccia assonnata e i capelli scompigliati. Ryoko trattenne una risata.

«Non ti ho insegnato questo linguaggio.»

«Mamma, che cazzo ci fai qui?!»

La donna gli tirò uno scappellotto sulla testa.

«È questo il modo di accogliere tua madre?!»

«Mi hai colto alla sprovvista.»

«Posso entrare oppure è un momento-…»

«Entra pure.» si affrettò a dire.

Quando Keisuke viveva ancora con lei non era raro che Ryoko lo avesse beccato con Fuyu e Tora nella sua stanza. Di certo non per lo studio. Anche se era fiera che quella testa calda di suo figlio avesse trovato due ragazzi che calibravano perfettamente il suo carattere vulcanico. Inizialmente era stata scioccata ma non troppo, lo aveva notato immediatamente quando Keisuke tenesse ad entrambi e loro a lui. Conosceva Kazutora da quando era un bambino e Fuyu si era fatto strada nel suo cuore con i suoi modi gentili, inoltre era una grande amica di sua madre. A Ryoko non importava se suo figlio stesse con due ragazzi, voleva la felicità per lui. Ricordava ancora quando, due anni fa, Keisuke l’aveva presa da parte per confessarle con una strana timidezza, che non era affatto da lui, che aveva dato due anelli d’argento a Tora e Fuyu. La donna era scoppiata in lacrime abbracciandolo forte. Insieme alla madre di Matsuno, aveva organizzato una piccola festa in cui erano presenti tutti i loro amici, oltre a loro due ovviamente. Le si era stretto il cuore nel non vedere almeno la madre di Kazutora ma Ryoko non lo aveva mai lasciato, lo abbracciava e si congratulava con lui. Era stata una bella serata di cui custodiva gelosamente le foto. Ora era lei che si sentiva come Keisuke quella volta : tesa e agitata. Come l’avrebbe presa suo figlio? Il suo sguardo si addolcì quando lo vide mettersi frettolosamente una maglietta scura, l’anello d’argento che brillava al suo dito, mentre osservava la cosa. Era ordinata e ben pulita, merito ovviamente di Chifuyu dato che sia suo figlio che Kazutora erano caotici. Ringraziò mentalmente quel ragazzo per preparare loro anche dei pasti salutari. Più che un fidanzato o marito sembrava la loro colf. Entrò in casa con discrezione e Keisuke tirò dietro una sedia.

«Grazie, caro.»

Lo vide borbottare qualcosa e poi arrivarono anche Fuyu e Tora.

«Ryoko-san!» esclamò sorpreso.

Lei sorrise con dolcezza, erano adorabili con i visi ancora pieni di sonno. Si dispiacque molto per averli svegliati ma l’attesa la stava logorando.

«Buongiorno, Chifuyu. Buongiorno anche a te, Kazutora.»

«Buongiorno.» rispose questi mezzo assonnato e trattenendo a stento uno sbadiglio.

«Le preparo la colazione? Posso-…»

«Grazie, Fuyu, ma ho già mangiato e ti ho già detto di non avere tutte queste formalità con me dato che sei il fidanzato di Keisuke.» rispose facendogli l’occhiolino.

Chifuyu arrossì come un pomodoro sotto lo sguardo divertito di Kazutora e si mise ai fornelli intento a preparare la colazione. Kazutora lo aiutò con la preparazione, stranamente senza combinare disastri, come quando fece carbonizzare l’uovo nella padella, mentre Baji si sedette accanto a lei.

«Che succede, mamma?»

«Ho bisogno di dirti, di dirvi una cosa, molto importante.» iniziò con le guance lievemente rosate.

Baji la guardò di sottecchi, la gamba che aveva iniziato a tamburellare.

«È successo qualcosa? Qualcuno ti infastidisce? Dimmi chi è che gli spacco la fac-…»

«Keisuke!» lo riprese bonariamente «non è nulla di tutto questo.»

«E allora cosa?» chiese posando la guancia sulla mano con fare annoiato.

Kazutora e Chifuyu continuavano nei loro preparativi, si scambiarono uno sguardo d’intesa. Uno sguardo di chi la sapeva lunga. Se Ryoko era venuta di mattino presto, dicendo che doveva parlare loro, forse avevano intuito cosa fosse. Eccetto Keisuke  perché era scemo per capire determinate cose. Se fosse davvero ciò che pensavano, Fuyu pregò gli Dei che il suo ragazzo, o meglio dire marito anche se non sulla carta, non facesse una scenata. Una volta che si misero tutti a tavola, Baji iniziò a mangiare il riso mentre Tora aveva optato per la zuppa di miso. Ryoko non era una donna che amava i giri di parole, era sempre stata schietta e diretta, qualità trasmessa a suo figlio.

«Sono tre anni che mi frequento con un uomo, mi piacerebbe invitarvi a pranzo e farvelo conoscere.»

Accaddero tre cose contemporaneamente : Kesiuke si bloccò con le bacchette a mezz’aria e il riso cadde con un tonfo sordo nel piatto. Kazutora si strozzò con la zuppa iniziando a tossire mentre Chifuyu aveva gli occhi spalancati, l’espressione tenera come quella di un gattino. Battè qualche colpo sulla schiena di Kazutora per farlo riprendere. Cazzo, allora il suo intuito aveva avuto ragione. Quello che non si muoveva era ancora Baji, che fissava sua madre negli occhi senza dire una parola. Era calato un silenzio assurdo e surreale, a tratti pesante, quando Kazutora si alzò battendo le mani su tavolo con espressione felice.

«Ma è meraviglioso, Ryoko-san! Sono felice per te, siamo tutti felici per te!» guardò Chifuyu con sguardo complice e Mastuno annuì sorridendo.

«È una splendida notizia, Ryoko-san, certo che verremo al pranzo.»

I sorrisi dei due ragazzi la rincuorarono ma Keisuke non aveva detto ancora una parola e Ryoko iniziò a sentire un nodo allo stomaco.

«Lo frequenti da tre anni?»

«Esatto.»

«E ce lo stai dicendo solo ora.»

Ryoko sollevò un sopracciglio. Da quando i ruoli si erano invertiti?

«Il motivo per cui ho voluto aspettare mi sembrava evidente, ci sono andata cauta.» la sua voce era decisa ma dolce.

Baji la guardò, poi osservò i suoi ragazzi che lo fissavano di rimando, Tora in attesa e Fuyu con comprensione.

«E vuoi farcelo conoscere.»

«È quello che ho detto» ribadì, Ryoko «ma se non vuoi io posso capire. Possiamo fare un’altra volta, quando ti sentirai-…»

«Chi ha detto che non voglio?» la donna lo fissò dubbiosa mentre Tora e Fuyu con stupore. Baji sorrise mostrando i canini aguzzi. «Voglio proprio conoscere l’uomo che ha conquistato mia madre.»

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Ed ora eccola qui, ad attendere impaziente che arrivino per pranzo. Aveva un’oretta piena per prepararsi e Ryoko decise di farsi una doccia per distendere i nervi.

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«Giuro che lo picchio.»

«Baji-san, per favore.»

«Per favore cosa, Chifuyu?»

«Sii cordiale.»

«Se non mi piace scordatevelo che sarò cordiale.»

«Ma è a tua madre che deve piacere!»

Kazutora sospirò nel sentire l’ennesimo discorso. Da quando Ryoko era andata via quel giorno che li aveva invitati, l’umore di Baji era simile a quello di una pentola a pressione o di una vecchia teiera. Bastava veramente poco per farlo esplodere e si era visto in negozio con alcuni clienti. Si erano preparati di tutto punto : lui indossava una maglia scura con jeans chiari abbinati a scarpe nere mentre i capelli erano lasciati sciolti. Baji aveva una camicia blu e pantaloni color notte con i suoi inseparabili anfibi pece, la massa setosa dei suoi capelli ricadeva morbidamente lungo la sua schiena. Chifuyu aveva scelto una maglietta bianca e jeans grigi con scarpe sportive bianche, il look chiaro risaltava il corvino dei suoi capelli e gli incredibili occhi verdi di cui si era innamorato. Chifuyu si mise davanti al loro ragazzo guardandolo in faccia.

«Cosa c’è?» chiese Baji.

«È infantile.»

«Come?»

«Il tuo comportamento.» intervenne Kazutora mentre prendeva le chiavi della macchina.

Chifuyu prese il mazzo di rose che aveva fatto commissionare per Ryoko e Baji sbuffò.

«Vi siete messi d’accordo?»

«No, valutiamo solo la realtà dei fatti.»

«Chifuyu-…» lo ammonì.

«No» Chifuyu non era mai stato un ragazzo che si lasciava mettere i piedi in testa malgrado l’aspetto angelico. «Baji-san, tua madre è una donna ancora giovane e bella, non pensi sia giusto che anche lei si rifaccia una vita?»

«Non ho detto questo-…»

«Non è una donna stupida» intervenne Kazutora «Ryoko-san capirebbe subito se qualcosa non andasse bene. Ecco perché ha aspettato tre anni. Keisuke, non dico che debba piacerti per forza ma per favore, fallo per lei. Glielo dobbiamo.»

Kazutora era quello che più di tutti si era affezionato a Ryoko perché la considerava più madre della donna che lo aveva messo al mondo. Se per caso quello stronzo l’avrebbe fatta soffrire non sarebbe stato solo Keisuke a picchiarlo. Baji guardò Tora e poi tornò a Fuyu, occhi negli occhi. Gli accarezzò delicatamente il lobo dove aveva l’orecchino con il polpastrello.

«La mia idea non cambia.»

«Fallo per lei.» disse Chifuyu.

Keisuke si chinò baciandogli le labbra.

«Proprio per lei lo sto facendo.»

Kazutora sperò che non sarebbe accaduto nulla.

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Ryoko si spazzolò i lunghi capelli scuri mentre osservava il suo riflesso allo specchio. Era esattamente come gli altri giorni, solo leggermente più curata. Era sempre stata una bellezza acqua e sapone, il suo viso era già di suo naturalmente bello, quindi non aveva bisogno di chissà quanti trucchi. La maglia rossa che indossava si abbinava ai pantaloni color crema. Nowaki più volte le aveva fatto i complimenti per il suo aspetto e Ryoko erano anni che non sentiva più frasi simili. Era una madre, il lavoro spesso l’aveva annullata completamente come donna ma era fatta di carne anche lei. C’erano stati incontri intimi con Nowaki a casa di lui perché non era ancora pronta a farlo entrare nella sua vita. Aveva troppa paura di rimanere ferita come con il padre di Keisuke. L’unica cosa buona che aveva fatto con quell’uomo era stato proprio suo figlio. Si torse la manica della maglietta con la mano e si diede un contegno. Non doveva comportarsi come una ragazzina. Aveva detto a Nowaki che ci sarebbe stato suo figlio con i suoi fidanzati e quella era stata una prima prova per vedere fino a che punto lui intendesse arrivare. Invece le aveva sorriso, rimanendo leggermente stupito nel sapere che suo figlio aveva ben due ragazzi a cui dare conto. Ryoko si aspettava frecciatine, battute squallide con parole orrende e lei sarebbe stata pronta a difendere Keiuske, Tora e Fuyu come una tigre. Ma Nowaki sembrava seriamente stupito in senso buono e non vedeva l’ora di conoscerli. I suoi occhi erano buoni e Ryoko non era più una ragazzina dato che ora sapeva riconoscere uno sguardo buono. Quando bussarono alla porta andò ad aprire con un sorriso.

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Mise i fiori nel vaso che si trovava sul tavolo nel piccolo soggiorno. Tora e Fuyu le facevano i complimenti sul profumo del pranzo mentre Keisuke si guardava intorno come un bambino che non sapeva cosa dire.

«Mamma.»

Si voltò verso di lui con un piccolo sorriso.

«Dimmi, Keisuke.»

«Sei bellissima oggi.» borbottò imbarazzato.

Ryoko sorrise di vero cuore.

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Arrivò esattamente un quarto d’ora dopo di loro. Baji assottigliò lo sguardo quando lo vide : il famoso Nowaki era alto, con spalle larghe, un fisico longilineo ma ben allenato e profondi occhi scuri così come i capelli che portava quasi sbarazzini. La sua espressione era affabile. Salutò sua madre con garbo ed evitò di baciarla dato che si era accorto che lo stava guardando. Tora e Fuyu erano accanto a lui, stranamente nervosi. Un nervosismo che svanì quando l’uomo sorrise loro in modo affabile.

«Nowaki, lascia che ti presenti mio figlio, Keisuke, e i suoi ragazzi, Kazutora e Chifuyu.» la voce di Ryoko era tranquilla.

Nowaki allungò la mano verso Baji.

«È un piacere fare la vostra conoscenza, Ryoko mi ha parlato tantissimo di voi. Sei davvero identico a tua madre, due gocce d’acqua.»

Chifuyu guardò la scena con un misto di paura e agitazione, temette che Baji che gli avrebbe staccato la mano a morsi ma così non fu. Il suo ragazzo si limitò a stringerla in modo forte e decisa.

«Piacere mio.» disse.

Nowaki salutò anche Kazutora e Chifuyu con lo stesso sorriso gentile.

«È bello finalmente poter associare dei volti ai nomi. Sono contento, ragazzi.»

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Nowaki era un tipo affabile e socievole, gli piacevano i motori e i manga, passione che lo accumunava a Tora e Fuyu. I tre avevano iniziato a parlare con entusiasmo sempre più crescente e Baji si era ritrovato stupito dalla naturalezza con cui conversavano. Nowaki non era invadente ma nemmeno freddo e distaccato nei suoi riguardi, gli faceva domande giuste e cercava di coinvolgerlo nei loro dialoghi. Ryoko era seduta accanto a lui, e l’uomo si trovava nel posto che un tempo era di suo padre. Anche se lui non lo ricordava e non aveva intenzione di farlo. Ogni tanto vedeva la mano di Nowaki su quella di sua madre in un piccolo gesto tenero e di conforto, senza malizia. Baji non era uno stupido, era un buon osservatore anche se in molti non lo davano per scontato. Nowaki aveva parlato anche di animali con lui, gli piacevano i gatti ma era più un amante dei cani dato che li aveva sempre avuti da piccolo.

«Cosa ti ha colpito di mia madre?»

Quella domanda fece ammutolire i presenti. Chifuyu bevve dell’acqua per alleviare quella strana tensione allo stomaco mentre Kazutora lo fissava curioso. Ryoko osservò prima il figlio e poi Nowaki. Questi era l’unico che non si era scomposto e gli aveva sorriso.

«Il suo carattere forte e deciso, una donna che non si lascia abbattere da nulla, con un cuore grande. Inoltre guardala» disse prendendole la mano «è davvero stupenda.»

Ryoko abbassò lo sguardo con un sorriso imbarazzato, Kazutora ridacchiò appena e Chifuyu tirò un sospiro di sollievo. Baji per il momento sembrò soddisfatto della risposta.

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Nowaki era rimasto dopo pranzo e stava aiutando gli altri a sparecchiare. Chifuyu e Kazutora stavano lavando i piatti mentre Ryoko si era allontanata un momento per rispondere a una sua amica al cellulare. Baji e l’uomo erano rimasti in soggiorno, il ragazzo aveva le braccia incrociate e lo sguardo serio.

«Che intenzioni hai?»

«Come?» chiese stupito.

«Con mia madre» disse assottigliando lo sguardo «che intenzioni hai?»

«Io-…»

«Ti spiego una cosa» iniziò calmo «ne ho visti tanti di pezzi di merda che all’apparenza sono perfetti per poi mostrare un’altra faccia. Se vedo una sola lacrima sul viso di mia madre a causa tua di spezzo le gambe, intesi? Lei ha sofferto troppo a causa di quello stronzo di mio padre, si è fatta in quattro per me nonostante sia stato una testa di cazzo. Tutto ciò che voglio fare è proteggerla.»

Nowaki sospirò con un piccolo sorriso.

«Posso comprendere-…»

«Non puoi.»

«Lasciami finire, per favore» disse con gentilezza, gli occhi nei suoi. «Capisco che vuoi proteggere tua madre e non c’è niente di più bello dell’amore di un figlio. Io sono cresciuto in un contesto familiare violento, Keisuke, con un padre alcolizzato e una madre incapace di difendersi. Quando sono cresciuto ho imparato a difendermi e a difendere lei dai suoi colpi. Siamo andati via, abbiamo vissuto in un appartamento piccolo e ci siamo rimboccati le maniche, non avevamo molto ma eravamo felici e sereni. Ho giurato a me stesso e anche a mia madre che non avrei mai e poi mai trattato male una donna, non l’avrei mai fatta piangere. Tua madre, i suoi occhi, mi hanno conquistato subito. Mi ha raccontato la sua esperienza e di quanto tu le abbia dato la forza per andare avanti. Non ti ha mai definito davanti a me una testa calda, non ha fatto altro che elogiarti dicendomi quanto fosse fiera del fatto che ami quei due ragazzi eccezionali e che tu ti sia laureato nonostante le difficoltà iniziali. Ti avrebbe amato anche senza laurea, non è un pezzo di carta che fa una persona, lei ti ama per come sei. Dimmi, Keisuke, come posso far soffrire una donna così meravigliosa? Non è nella mia natura, non dopo ciò che ho visto e vissuto.»

Per la prima volta in vita sua, Baji rimase senza parole e guardò l’uomo negli occhi dopo avergli raccontato in modo così semplice e diretto la sua vita. Affondò le mani nelle tasche.

«Bene, ci conto.»

«Ti sei tranquillizzato?»

«Non completamente ma voglio fidarmi.» ammise con sincerità.

Nowaki annuì con un piccolo sorriso mentre gli porgeva la mano e Kesiuke gliela strinse.

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Nowaki era andato via, Kazutora e Chifuyu stavano guardando la tv mentre Keisuke raggiunse sua madre fuori al balcone. Il tramonto dipingeva la capitale con le sue sfumature di oro e rosso.

«Ti ha convinto?» domandò con un lieve sorriso e il viso verso di lui.

Baji sbuffò una risata.

«Non sembra male.»

«Keisuke-…»

«Mamma, ascolta» Ryoko lo guardò negli occhi e Baji si grattò la nuca imbarazzato «ti volevo dire grazie.»

«Per cosa?» chiese stupita.

«Per tutto quanto. Ti sei sempre fatta in quattro per me anche se non sono stato un figlio modello. Non hai esitato ad aiutare Kazutora quando lo portavo a casa pieno di lividi e hai accettato la mia storia con lui e Fuyu senza battere ciglio. Ci hai organizzato una festa e… merda, non sono così bravo con le parole» sbuffò appena «meriti davvero tutto il bene di questo mondo e se lui ti rende felice sono contento che tu lo sia. La tua felicità è la mia. Quando ti vedevo a pranzo notavo il tuo viso davvero bello, luminoso, non più stanco. Mi dispiace se certe volte-…»

Non terminò di parlare perché Ryoko lo abbracciò di slancio, gli occhi lucidi e un bel sorriso sulle labbra.

«Tu non sei mai stato una delusione per me, Keisuke, ma il dono più grande del mondo. Anche se hai un carattere vulcanico, anche se sei impulsivo, io so il cuore grande che hai. So il tuo animo buono. Io lo so. Una mamma lo sa. Ti voglio bene.»

Baji dovette ricorrere a tutto il suo orgoglio per trattenere le lacrime perché non era da lui. Non era da lui assolutamente. Eppure, per una volta sola, poteva non essere il Baji irruento ma semplicemente Keisuke. La strinse forte respirando il suo profumo dolce e confortevole.

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Chifuyu e Kazutora si guardarono con un piccolo sorriso complice mentre intrecciavano le dita sul divano.

«Tutto è andato bene.»

«Direi che sta maturando.» concordò Tora.

Si sporsero per un piccolo bacio mentre Baji e Ryoko tornarono dentro e i due ignorarono con un piccolo sorriso gli occhi arrossati del loro fidanzato. Anche perché altrimenti li avrebbe picchiati.

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3 anni dopo :
 
Kazutora dovette trattenere delle risate alla faccia di Baji mentre Chifuyu sprizzava felicità da tutti i pori. Ryoko e Nowaki erano venuti a trovarli dicendo loro che dovevano parlargli. Tante cose erano successe tra cui il matrimonio dei due. Keisuke aveva gli occhi spalancati.

«Potresti ripetere?» chiese a sua madre.

Nowaki posò la mano su quella di Ryoko e la donna sorrise, bella e radiosa.

«Keisuke, presto sarai un fratello maggiore. Sono incinta.»

Chifuyu urlò di felicità, Kazutora abbracciò forte Ryoko e Baji rimase ancora due minuti in silenzio prima di stringere sua madre tra le braccia.

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In una calda giornata di Primavera, mentre i ciliegi erano nella loro piena fioritura, Ryoko diede alla luce Hikari : una bambina dalle guance rosee e tantissimi capelli neri. Anche lei somigliava a sua madre e, di conseguenza, era una versione in miniatura di Keisuke al femminile. Fuyu sperò che non prendesse il suo carattere ma non ci diede peso, dato che la bambina era considerata la principessa della casa. E Baji, il vulcanico e impulsivo ragazzo che amava, ne era completamente stregato come lui e Tora. Tutto era perfetto.  
 
 


 
 

 
 
 


 
 
 
 


 
   
 
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