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Autore: t_ellah    19/09/2009    6 recensioni
{Challenge "Il ritratto di Dorian Gray & Wilde"}
Il povero Remus alle prese con Tonks nel suo giorno libero da Auror...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 9

Questa fanfiction nasce per il Challenge del forum di EFP "Il ritratto di Dorian Gray & Wilde". (NdA: I personaggi non mi appartengono e la fanfiction non è scritta a scopo di lucro.)

I love shopping @ London  

Dorian Gray's quote: Il fievole frastuono di Londra era come la nota di basso di un organo lontano.

Essere immaturi significa essere perfetti. - Oscar Wilde

Le strade di Londra erano affollate da un insieme eterogeneo di Babbani frettolosi. Il suo dei loro passi sul marciapiede ricordava molto il rumore di una Pozione Polisucco in ebollizione, mentre il cicaleccio di lingue e dialetti di tutti i tipi si mescolava al rumore sommesso delle auto e degli autobus, rendendo la città zeppa di rumori baritonali e vibranti.
Se qualcuno di quei Babbani si fosse fermato solo un momento, e avesse puntato lo sguardo sotto l'enorme ruota panorimica del London Eye, avrebbe visto un tipo dall'aria stanca e i vestiti logori, fermo a braccia conserte, apparentemente in attesa. Ma, essendo tutti di gran fretta, si limitavano a passargli accanto ignorandolo completamente.
-Emh emh...- Un paio di colpi di tosse forzati indussero Remus Lupin a voltarsi. Di fronte a lui era appena comparsa una giovane dal cipiglio allegro. Indossava un lungo cappotto dal taglio maschile, grossi anfibi di pelle di drago e portava al collo un piccolo nastro di seta nera. Ma la cosa più incredibile erano i capelli: raccolti in un piccolo codino alto e disordinato, consistevano in una decina di colori diversi accostati uno all'altro. Il ciuffetto di capelli che solleticava il viso lentigginoso della ragazza, per esempio, era giallo canarino.
-Che hai combinato ai capelli, Ninfadora?-
La ragazza ridacchiò.
-Ciao Remus, anche io sono contenta di vederti.- Esclamò allegramente. -Comunque, per rispondere alla tua domanda, stamattina sono uscita in anticipo e così ho fatto un giretto a Camden Town. Una ragazza aveva i capelli esattamente così, e mi sono piaciuti subito.- Spiegò, scuotendo lentamente la testa. I ciuffi rossi, rosa tramonto, blu e arancio ballonzolarono. Lupin scosse la testa, incredulo. Doveva immaginarlo.
Ecco spiegata la ragione del ritardo di Tonks.
-In anticipo? Di' un po', Ninfadora, qual è il tuo concetto di anticipo? No, perchè sai, io ho passato più di quaranta minuti qui ad aspettarti...- Lei si rabbuiò per un attimo.
-E' che... Oh va bene! Confesso: sono andata lì perchè volevo fare un po' di shopping... dopotutto oggi è il mio giorno libero!-
-Come Auror! Ma non come componente dell'Ordine della Fenice!- Obiettò Remus.
Tonks finse di non aver sentito. Lui prese a camminare in direzione di Westminster.
-Ehi, aspettami!- Tonks si affrettò a raggiungerlo e lo prese sottobraccio.
-Ninfadora, ma che fai?- Chiese Remus fra i denti. La risata di lei tintinnò a pochi centimetri dal suo orecchio.
-E dai... cosa potrebbe pensare la gente che vede una giovane donna come me, pedinata da un vecchio losco come te? Qualcuno potrebbe insospettirsi. Quindi...-
-Quindi cancelliamo ogni dubbio di sorta dalle menti di questi Babbani.- Concluse lui.
Lui sospirò e si arrese, per il momento. Mentre camminavano, sentiva Ninfadora agitarsi senza sosta.
-Sei in grado di restare ferma per più di cinque secondi, per la barba di Merlino?!- Sbottò.
Le labbra di lei si curvarono immediatamente in un piccolo e delizioso broncio.
-Va bene, d'accordo, ti lascio andare.- Borbottò. -Antipatico.-
Continuarono a camminare per un po' in silenzio.
-Ommioddiochemeraviglia!- L'urlo isterico di Tonks fece sobbalzare Lupin.
La ragazza sfrecciò nella folla e si fermò poco lontano, piantandosi di fronte ad una vetrina con il viso schiacciato contro il vetro. Quando Remus l'ebbe raggiunta, capì cosa ci trovasse di tanto attraente: si trattava di una sciarpa viola, di lana, lavorata a grana grossa. Dalle due estremità pendeva una frangia giallo acido. Il manichino che la indossava aveva anche un cappello in tinta.
-Remus...- Implorò Tonks.
-Assolutamente no! Siamo già in ritardo, questa sera dobbiamo andare a prendere Harry e soprattutto non dobbiamo dare nell'occhio!- Terminò la frase con un sibilio stizzito.
Tonks rimise il broncio e riprese a camminare con il compagno.
Finalmente giunti in una via secondaria, trovarono un po' di pace. C'era ben poco traffico e la strada era silenziosa. Da lì, i rumori del centro arrivavano ovattati, come una sinfonia in tonalità minore: con un po' di immaginazione potevano quasi distinguere un oboe, un fagotto, i violoncelli.
-Era il mio colore preferito. E c'era anche lo sconto del venti per cento!- Protestò Tonks ad un certo punto.
-Molto bene. Puoi tornare indietro, se vuoi. Moody sarà entusiasta di sapere che hai deciso di non venire a prendere Harry Potter perchè devi acquistare una sciarpa.- Osservò lui in tono sarcastico.
-Non dire così! Fai sembrare la cosa più stupida di quanto non sia.- Lupin sbuffò.
I capelli di Tonks presero a mutare forma e colore. Tonks sciolse l'elastico che li teneva legati, e quelli parvero ritirarsi di qualche centimetro dentro la testa. Sfumarono per un po', fino a che non si fermarono su una tonalità viola prugna.
-Tonks! Potrebbero vederti!- La ammonì Remus. Lei alzò le spalle.
-Nessuno noterebbe la differenza nemmeno se Mutassi proprio di fronte a lui. Almeno, nessun Babbano lo farebbe. Comunque, vedi che questo è il mio colore? E' proprio il mio colore. Non trovi mi stia benissimo?- Domandò. Prese a saltellare come una bambina, superandolo. Poi si girò per camminare un po' all'indietro.
-E' perfetto. E tu- gli puntò un dito contro -ha voluto privarmi di questo colore assolutamente perfetto solo perchè siamo in ritardo!-
Remus, suo malgrado, rise di cuore. Si sarebbe trattenuto, se solo Tonks non fosse stata così buffa.
-Come fa?- Le domandò.
-Come faccio a fare cosa?- Fece lei di rimando, continuando a camminare all'indietro.
-Ti comporti come se fossi una ragazzina... Non che sia un male, s'intende- si affrettò ad aggiungere vedendo l'espressione corrugata di lei.
-E' così divertente!- Osservò Tonks con un sorriso luminoso. -L'ingenuità e l'allegria dei bambini sono indispensabili nella vita, a mio avviso. Per essere perfetti, bisogna essere immaturi.- Sentenziò.
Lupin alzò gli occhi al cielo.
-Andiamo.- Borbottò, e si diresse assieme alla sua compagna verso una fila di edifici alti e stretti. Si fermarono proprio di fronte al punto di confine tra il numero 10 e il numero 14, e attesero che Grimmauld Place, numero 12, si materializzasse davanti a loro.
La ragazza prese ad esaminarsi le punte dei capelli. Se avesse scrutato con più attenzione, forse, si sarebbe accorta del piccolo sorriso che Lupin tentava di nascondere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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