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Autore: JeanGenie    13/03/2024    0 recensioni
"Dicono che io sia morta di tristezza. Che abbia perso la mia voglia di vivere subito dopo la nascita dei miei figli. Che idea assolutamente assurda."
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Scritta per gruppo FB "Fondi di Caffè".
Prompt: Tristezza
Genere: Angst, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Padmè Amidala, Palpatine/Darth Sidious
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dicono che io sia morta di tristezza. Che abbia perso la mia voglia  di vivere subito dopo la nascita dei miei figli. Che idea assolutamente assurda.

Non che fossi felice, in quei miei ultimi istanti, è chiaro. Sapete, capita di sentirsi svuotati quando l’amore della tua vita ti spezza il cuore proprio nello stesso momento in cui tutto ciò che hai sempre creduto e per cui hai sempre lottato va in fumo. Vi ricordate com’era la galassia in quei giorni? Vi ricordate com’era Coruscant? Ecco.

Tenetelo a mente.

Ma no, io non sono  morta di tristezza, nonostante il caos, le grida, le uccisioni e la Repubblica in frantumi. Avevo due bambini per cui continuate a vivere. Due bambini appena nati da proteggere a ogni costo. Due gemelli. Una sorpresa inaspettata.  Avevamo scelto anche i loro nomi. Se è un maschio si chiamerà Luke, mi dicevo. Se è una femmina si chiamerà Leia. E sono arrivati entrambi, Luke e Leia. E io avrei voluto davvero restare con loro.

Solo che… era come avere degli artigli intorno alla gola, capite? Non riuscivo a respirare. Non riuscivo a vivere. E presto quell’ombra avrebbe preso anche loro se non l’avessi attirata completamente su di me.

Ora so cos’era. Ed è strano che Obi-Wan, allora,  non l’abbia capito. Certo, non avrebbe potuto comunque fare niente. Un potere del genere non si contrasta. Non quando è all’apice. Ma io posso fare qualcosa, ora. Ora che non ho più vincoli terreni.

Lui lo sa. Il mio carnefice lo sa. Anche se non comprende perfettamente cosa stia accadendo. E ha paura, il che suscita in me una gioia immensa. Incredibile, vero? Lui ha usato il suo potere per eliminarmi. Per distruggere ogni  scampolo di bontà. Per rendere più forte la sua presa sul mio Anakin. E invece… 

E invece infesto le sue notti. Gli do il tormento. Perché io sono morta ed è questo che fanno i fantasmi quando sono arrabbiati. E io sono davvero molto, molto arrabbiata. Sì, io sono morta. Ma anche la sua non può essere considerata vita. Lui è una larva che si crede immortale. Probabilmente non sa neppure lui perché sia così disperatamente attaccato al proprio potere.

Lo sapete? Perfino lui dorme. Sembra incredibile, ma è così. L’onnipotente Imperatore Sheev Palpatine, ogni tanto deve ritirarsi nelle sue stanze e chiudere gli occhi, mentre le sue guardie vestite di rosso vigilano oltre quella porta inviolabile.

Inviolabile? Non per me. 

Perché è proprio allora che arrivo io. E lui sbarra quegli occhi gialli e spaventosi e dice “Tu non puoi essere qui. Vattene. Tu sei morta. Non eri altro che una comune mortale. Tu non puoi tornare dalla Forza.”

Ha paura davvero, credetemi. Non capisce.

La mia presenza è una variabile che non aveva calcolato. Non sa cosa voglia dire aver portato in grembo i gemelli di Anakin. Il sangue degli Skywalker è più potente di quanto lui immagini. Inconsciamente, è per questo che li… che ci teme tanto. Il sangue degli Skywalker, mescolatosi col mio mentre nutrivo i gemelli nel mio grembo,  mi ha dato il potere di tornare a torturarlo.

“Cosa temi, Senatore Palpatine? Sono solo Padmé. Ci conosciamo da sempre. Ricordi? La regina ragazzina. La rappresentante di Naboo in Senato. E sono venuta qui a predirti il futuro. Vuoi ascoltarmi, Altezza Imperiale?”

A questo punto lui, solitamente,  inveisce con quella voce stridula e il suo volto si fa ancora più disgustoso. “Tu non sei nulla. Sei solo un illusione.” Si aggrappa alle lenzuola come un bambino spaurito. Senza quel cappuccio che copre il suo volto mostruoso sembra solo un fragile vecchio. Non è così, lo so bene. È potente. Ma non può nulla contro di me.

E io rido di lui. “Oh, no. Tu sai bene che non è così. Io esisto. Come sai bene che gli Skywalker saranno la tua rovina. Credi di avere soggiogato l’unico di loro. Ma la loro stirpe non morirà mai. Torneranno, un giorno, e ti spezzeranno. Tu invece … lo sai. Pensi davvero di aver ingabbiato Anakin. Di averlo legato a te a doppio filo.  Ma io l’ho vista. Ho visto la tua caduta per mano sua.”

“Skywalker…” La sua bocca deforme sogghigna. “Continua pure a illuderti, senatrice Amidala. Anche se le cose dovessero andare come tu dici, la tua vista è limitata. Sei solo uno spirito inquieto e ostinato. Uno sbuffo di fumo. Ma io conosco il segreto della vita eterna, mia cara. Tornerò sempre. Potranno annientarmi mille e mille volte. Tornerò sempre. Non puoi impedirlo.”

Giuro che, se non lo odiassi, mi farebbe pena. È così certo che… No, non è vero. Pena? No, mai. Lui non merita nulla. Lui ha ridotto in cenere ogni cosa bella. 

“Lo so. Lo so bene. Conosco i tuoi trucchetti da stregone. Ma noi saremo lì ad attenderti per distruggerti ogni volta. Non abbiamo alcuna fretta.” Mi chino verso di lui, aleggiando sul suo grande letto e trasmettendogli un senso di gelo assoluto. Un gelo puro, luminoso e tagliente. “Sempre” sussurro nel suo orecchio lasciandogli la mia condanna e la mia profezia.

Sì, lui ha paura e mi odia per questo. Lo sento anche mentre scompaio davanti ai suoi occhi in attesa della prossima volta in cui tornerò a perseguitarlo. A rubargli il sonno popolandolo di incubi e insicurezza.

Sorrido mentre la Forza mi accoglie di nuovo nella sua luce.  Sì, alla fine andrà tutto bene. Per me e per coloro che amo. Nell’attesa, renderò a quell’uomo tutto il male che mi ha fatto. Non mi servono i suoi poteri, per questo. Non mi servono fulmini. Né una spada di luce. In fondo, io e lui siamo simili.

Le tentazioni sussurrate sono state la sua arma più grande. E anche a me bastano le parole. Ero una politicante, dopo tutto, proprio come lui. Niente altro che parole, e una trasparenza lugubre unita a folate di aria gelida. Perché persino uno come lui, completamente  avvolto dal Lato Oscuro, una volta è stato un bambino che aveva paura dei fantasmi. 

No, io non sono morta di tristezza. Ve lo assicuro. Ma non importa che tutti lo pensino. Capisco che possa dare un tocco tragico e poetico alla mia triste storia. Ma io e lui sappiamo la verità. È stata la sua tenebra a uccidermi. Ma quel segreto condiviso è diventato la mia forza. La mia arma contro di lui. E il suo incubo peggiore.

   
 
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