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Autore: ayumi_L    14/03/2024    3 recensioni
La storia parla dell’amore tra Gellert Grindelwald ed Albus Silente da giovani.
Entrambi hanno paura di mostrare i loro sentimenti, di dire ciò che provano.
Albus sceglierà un modo inaspettato per dichiarare il suo amore a Gellert.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Eccomi tornata! Questa storia narra della vita e dell’amore di Albus Silente e di Gellert Grindelwald. Ho deciso di raccontare un piccolo momento felice della loro vita.

 

Vi consiglio di cercare il fiore amarilide ed il suo significato e la stessa cosa per i gigli bianchi per poter comprendere meglio il perché di questa scelta.

 

Ringrazio sempre Flofly e Roberta per ogni messaggio e scambio.

 

Personaggi: Albus Silente e Gellert Grindelwald

 

Coppie: Albus/Gellert

 

Rating: verde 

 

Questa storia partecipa all’attività “Un fiore dedicato” indetta dall’angolo di Madame Rosmerta su Facebook.

 

Il promt scelto è l’amarillide: fierezza.

 

 

 

 

Albus si avvicinò lentamente al letto dove Gellert dormiva. 

 

Amava vederlo dormire, aveva passato così tante ore nel guardarlo dormire che credeva di sapere tutto di lui. 

 

Il modo in cui i suoi capelli color oro si disponevano sul cuscino di lino bianco.

La forma delle sue labbra color cremisi arricciate in piccolo sorriso. 

Le sue mani affusolate che stringevano con forza il lenzuolo.

 

Il suo respiro calmo.

 

Aveva passato ore a sentire il suo respiro contro il suo corpo, il suo respiro che gli trasmetteva sempre gioia e calore.

 

Gellert ed Albus.

 

Il primo, un occlumency, in grado di chiudere la propria mente a tutti, di nascondere al mondo i segreti più oscuri e profondi, totalmente opposto al secondo, il più grande leggimens che si potesse ricordare nella storia della magia.

 

Albus sapeva, sapeva cosa nascondeva Gellert seppur non leggendogli la mente; con lui non serviva, gli bastava uno sguardo, un'espressione, ed Albus capiva.

 

“Gellert” lo scosse leggermente per svegliarlo.

 

Lui si destò e lo guardò.

 

Gli sorrise.

 

Albus poteva vedere tutto attraverso i suoi occhi grigi. I suoi occhi color tempesta.

 

Gli ideali che condividevano.

 

La passione.

 

La determinazione.

 

“Mi dispiace averti svegliato ma…” Albus si fermò, ed in quel momento si rese conto di quanto fosse stato impulsivo il suo gesto e forse eccessivamente romantico

 

“ma….” lo esortò Gellert guardandolo e facendolo sedere vicino a sé.

 

Albus fece apparire un mazzo di fiori. 

 

“Sono Amarillidi” disse Albus porgendoglieli “non appena li ho visti ho pensato a te Gellert. Sono fiori che nascono maestosi e fieri, con colori vivaci che si fanno notare ma allo stesso tempo hanno un profumo molto tenue come se avessero paura di mostrare la loro bellezza” gli spiegò arrossendo.

 

Gellert lo guardò stupito del gesto.

 

Nessuno aveva mai avuto gesti teneri ed affettuosi nei suoi confronti.

 

Con il tempo aveva iniziato a considerare questi gesti per le persone deboli.

Le persone forti non hanno bisogno di tenerezza.

 

Ora, però, guardando i fiori con i loro colori sgargianti, guardando Albus davanti a lui con il viso rosso come i suoi capelli e la sua barba, non poté che lasciare spazio all’amore.

 

L’amore che Albus gli stava donando ogni giorno con i suoi gesti.

 

L’amore che lo faceva sentire non più solo contro il mondo.

 

L’amore che lo faceva sentire completo.

 

“S….si so che è stato un gesto improvviso, insomma, sicuramente non dovevo farlo ma..ma..ma” Albus provò a difendere il proprio comportamento balbettando delle scuse, mentre diventava sempre più rosso.

 

Gellert, però, fece un piccolo sorriso e si avvicinò a lui 

 

“Ti amo Albus” le sue labbra toccarono leggermente, per poi approfondire il tocco quelle di Albus che iniziò a ricambiarlo lentamente come a non volersi perdere un momento, mentre sussurrava anche io ti amo.

 

“La prossima volta sarò io a regalarti dei fiori Albus. Dei gigli bianchi”.

 

  
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