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Autore: z e r o    19/09/2009    15 recensioni
Il male ha finalmente trovato il suo degno avversario? Van Helsing, il leggendario cacciatore di mostri, inviato dal Vaticano nella remota Transilvania, una regione terrorizzata dal potente Conte Dracula, che tenta di ottenere l'emosità per dare la vita ai propri figli. Van Helsing si allea con una valorosa principessa gitana che solo sconfiggendo il famigerato vampiro potrà porre fine all’antica maledizione che grava sulla sua famiglia. Van Helsing intraprende così una nuova battaglia per annientare il Male e salvare il mondo… o no?
Genere: Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: _+zeRo+_

Autrice: _+zeRo+_

Rating: arancione (ma anche verde… però non voglio rischiare)

Genere: parodia comico/demenziale

Van Helsing!?

 

Ecco un’altra stupida fiction riesumata dagli oscuri meandri del mio computer, opportunamente riveduta e corretta. Se qualcuno ha letto Harry Mystryss Darque Nyght Rayn Ravyn Potter e l’Ordine del Corvo Morto, conosce già la portata della mia demenzialità e sa che cosa aspettarsi, più o meno… uhuhuhuh

In realtà sarebbe una one-shot, ma mi sembra un po’ troppo lunga perciò la divido.

 

Il male ha finalmente trovato il suo degno avversario? Van Helsing, il leggendario cacciatore di mostri, viene inviato dal Vaticano nella remota Transilvania, una regione terrorizzata dal potente Conte Dracula. Van Helsing si allea con una valorosa principessa gitana che solo sconfiggendo il famigerato vampiro potrà porre fine all’antica maledizione che grava sulla sua famiglia. Van Helsing intraprende così una nuova battaglia per annientare il Male e salvare il mondo… o no?

 

N.B. Se non avete visto il film… lasciate perdere.

 

Personaggi: (ATTENZIONE! Può contenere spoiler!)

Van Helsing: Cacciatore di mostri

Anna Valerious: Principessa gitana

Dracula: Il re dei vampiri; è meno perfido, cattivo e perverso di quanto sembri… in fondo, è solo un povero vampiro vittima delle circostante.

Carl: Il frate intelligente… forse. E alquanto gaio.

Mostro di Frankenstein: Creatura creata dal dottor Frankenstein, l’Emo Perfetto.

Aleera: Una delle mogli di Dracula.

Velkan Valerious: Fratello di Anna, la quale non ha mai imparato il suo nome e continua a storpiarlo.

Marishka: Altra moglie di Dracula

Igor: Aiutante sadico del dottor Frankenstein.

Cardinale Jinette: Il cardinale della Chiesa di San Pietro, molto, ma molto religioso, non sopporta le eresie.

Verona: No, non la città! È la terza moglie di Dracula.

Il becchino: Becchino istigatore.

Dr. Frankenstein: Lo scienziato pazzo; i suoi esperimenti gli hanno permesso di creare l’Emo Perfetto.

Mr. Hyde: Creatura omicida, patito della forma fisica ed estetica.

Barista del villaggio: Un abitante del villaggio, praticamente inutile.

Autrice: l’Autrice. (MA VA?!)

Lust, Envy e Pride: Da non confondere con i personaggi omonimi di Fullmetal Alchemist, i demoniaci assistenti della regista.

 

* * *

 

Transilvania, 1887.

Una folla inferocita di persone, che trasportano fiaccole e un grosso tronco, e seguita da una dozzina di carri armati e un commando della G.I. Joe, si dirige minacciosa verso un castello. In mezzo a queste persone, c’è anche il Becchino. All’interno del castello, il dottor Frankenstein sta compiendo i suoi esperimenti; il suo obiettivo: ottenere l’Emo Perfetto.

Dr. Frankenstein: È emo! È EMO!!!

Corre alla finestra e vede la folla che, utilizzando un carro armato, cerca di sfondare il portone. Un quarto della folla viene spiaccicata dal carro armato…

Dr. Frankenstein: Questi venditori porta a porta, sempre più invadenti… (si sporge un po’ di più e vede la gente spiaccicata dal carro armato) Ma no, dai! Chi me le pulisce le scale dopo?! Waah! Il mio zerbino preferito!

In mezzo alla folla, il Becchino guarda su e vede il Dr. Frankenstein affacciato alla finestra.

Becchino: È lassù! Ancora una volta! Dai, che mi sto gasando!

Nel castello, il Dr. Frankenstein si allontana spaventato dalla finestra, si gira, e…

Dracula: Successo!

…si ritrova davanti Dracula.

Dr. Frankenstein: (tenendosi una mano sul cuore) Porca puttana troia, che spavento! Conte, siete voi.

Dracula: Lo so. Dovresti regolarti un po’ con il linguaggio, che sennò il MOIGE ci querela. Comunque… cominciavo a perdere la fede, Viktor.

Dr. Frankenstein: Sarebbe un peccato, è d’oro massiccio… e quei diamanti…

Dracula: Non QUELLA fede, idiota.

Dr. Frankenstein: Ah.

Dracula: Mi rammarico che il tuo momento di gloria debba essere rovinato per una cosuccia come depredare una tomba, rapinare il minimarket, staccare le teste di tutte le galline del villaggio tracciando pentacoli sugli alberi millenari con il loro sangue, boicottare i Gods of Metal…

Dr. Frankenstein: Sì. Sì… devo… devo fuggire da questo posto!

Corre giù per le scale, inciampa e si schianta a faccia in giù contro le pietre del pavimento. Si rialza e comincia a correre avanti e indietro per la sala, zampillando sangue come una macabra fontanella.

Dracula: Dove vuoi scappare, Viktor?

Il conte si teletrasporta su un ponte di legno sopra il Dr. Frankenstein.

Dracula: I tuoi peculiari esperimenti ti hanno reso sgradito in quasi tutto il mondo civilizzato. Uhm, gran cosa, il vocabolario. “peculiare”… e poi c’è anche la rima alla fine.

Dracula si slaccia il mantello e se lo toglie.

Dr. Frankenstein: Lo porterò lontano. Molto lontano. Dove nessuno lo troverà mai.

Dracula: No, no, Viktor. È venuto il momento che IO prenda il comando su di lui.

Dr. Frankenstein: Cosa volete dire?

Dracula si teletrasporta dietro il baule che Viktor sta riempiendo e glielo chiude di scatto davanti.

Dr. Frankenstein: CAZZO! MI HAI CHIUSO LE DITA DENTRO!

Dracula: Ah, scusa. Perché credi che ti abbia portato qui, che ti abbia dato questo castello, attrezzato il tuo laboratorio, pagato il canone Rai, lavato il tuo bagno e spolverato i tuoi mobili?!

Dr. Frankenstein: Mi hai sputato in un occhio.

Dracula: Ah, scusa.

Dr. Frankenstein: Cooomunque… Voi avete detto… voi… voi avete detto di credere nel mio lavoro.

Dracula: E ci credo. Ma ora che è, come hai ammesso tu stesso, un trionfo della scienza… su DIO!

Alla parola “Dio”, un macchinario salta per aria ricoprendo i due di scintille.

Dracula: Cazzo, mi stanno bruciando i capelli! (ricomponendosi) Ora deve servire al mio scopo.

Dr. Frankenstein: Qual è il vostro scopo?

La folla riesce a sfondare il portone.

Becchino: (esultando) Ma vieni! Ma vai! Ma chi sono?! (fa un balletto della vittoria)

Dr. Frankenstein: Giusto cielo… Mi ucciderei piuttosto che aiutarvi a fare una cosa simile.

Nonna Granny: Avrai notizie del mio avvocato!

Autrice: Ma per un “giusto cielo”…

Dracula: Fai pure. In effetti, non ho più bisogno di te ormai, Viktor. Ho soltanto bisogno di lui. (si avvicina alla creatura). È lui la chiave…

Dr. Frankenstein: Non permetterò che venga usato per il male.

Dracula: Io potrei. Anzi, le mie spose insistono perché lo faccia.

Dr. Frankenstein: Igor, aiutami! Igor, scelgo te! Gotta catch’em all!

Igor: Voi siete stato molto gentile con me, dottore. Affettuoso. Premuroso. Però lui mi paga vitto, alloggio e una crociera alle Bahamas.

Dr. Frankenstein: Che traditore venduto, coglione e bastardo!

Il dottore arretra fino a toccare con la schiena il muro, al quale è appesa una spada. Viktor la prende e la punta contro Dracula.

Dr. Frankenstein: State indietro. Vai, Tessaiga! Cicatrice del vento!! Bakuryuha!!!

Dracula: Non puoi uccidermi, Viktor.

Dracula, in modalità psicotico masochista, si autoinfilza sulla spada tesa di Viktor.

Dracula: Io sono già morto.

Dracula si fa uno spuntino. Igor scappa. La creatura scompare dal suo lettino. Quando Dracula se ne rende conto, si guarda in giro. All’improvviso, viene colpito da una struttura metallica che lo spedisce dritto in mezzo al fuoco. La creatura prende in braccio il corpo del Dr. Frankenstein ed esce dalla porta sul retro. Igor gli va dietro, e giusto per attirare la folla sulla creatura, grida.

Igor: Dottor Frankensteeeeiiin! Perché sta andando verso il mulinoooo?!

La folla, non si sa come l’abbia sentito sopra tutto quel fracasso, si ferma.

Becchino: Guadrate! Si dirige verso il mulino! Andiamo! Leeeeeet’s goooo!!!

Intanto, nel castello, Dracula esce dal camino in cui era stato spinto, mentre le sue carni e la sua pelle si ricompongono perfettamente, facendo bruciare d’invidia tutte quelle che spendono miliardi in chirurgia plastica. Gli spuntano pure le ali. Nel frattempo, la creatura, con il cadavere del Dr. Frankenstein in braccio, entra nel mulino, con la folla alle calcagna.

Becchino: (modalità piromane: on) Bruciatelo! Bruciate tutto! BWAHAHAHAHAHAH!!!

Il mulino prende fuoco, e sulla sua sommità appare la creatura, che lancia il suo urlo lancinante.

Mostro: Perchèèèèèèèèèèè… Perché ho accettato questa parte in questo film?!

Autrice: Mistero. E un contratto a lungo termine.

Si sentono strani versi in lontananza, e la folla si gira verso l’origine di essi.

Donna del villaggio: È un uccello? È un aereo? È Suoperman?! I vampiri!

Uomo del villaggio: Correte, se vi è cara la vita!

La folla scappa scompostamente e rumorosamente. Il Becchino, bastian contrario, cammina. Nella direzione opposta alla folla.

Mostro: (al cadavere) Padre. Padre? Cazzo, quanto pesi.

Il pavimento si sfonda e creatura e cadavere precipitano nel mulino in fiamme, che collassa su se stesso e si riduce ad un simpatico mucchietto di macerie carbonizzate. Dracula e le sue mogli atterrano, queste ultime frignando come se stesser guardando Beautiful. Dracula guarda affranto le macerie.

Dracula: Che sfiga, porca trota. (“porca trota”?)

 

 

Un anno dopo, Parigi.

Ad un muro è appeso un manifesto con un ritratto disegnato e la scritta “Ricercato: Vivo o Morto”. Arriva un tizio e lo strappa. Poi lo guarda.

???: Però, potevano anche disegnarmi un po’ meglio… chi è l’autore, Picasso col morbo di Parkinson?

Si sente un urlo tipo quello delle comari quando vedono un topo, e poi saltano sulla sedia e cercano di centrarlo con un coltello, mentre strillano il nome del cane/marito/figlio/vicino di casa, che accorrerà e porrà fine alla vita della povera bestiola, per poi girarsi e rigirarsi nel letto tutta la notte in preda al rimorso (il paragone più lungo e idiota della storia dei paragoni). Il tizio va e trova una donna morta. Il tizio trova un sigaro e lo guarda da vicino, poi si gira verso Notre Dame e vede un qualcosa che sta scalando la facciata. Il nostro eroico tizio entra. Da una trave gli spenzola davanti un altro strano tizio.

???: Salve.

???: Sei uno toast… ehm, tosto. Sarai duro da digerire.

???: Mi dispiace dare tanto disturbo. Anzi, a dire il vero non mi dispiace per niente. E se la piantiamo con tutti questi punti di domanda è meglio.

L’altro strano tizio scende dalla trave.

???: Vi ho mancato, a Londra.

???: No, maledetto, per niente! Avrai notizie del mio avvocato… mi hai beccato eccome.

???: Dove?!

???: Meglio che tu non lo sappia…

???: Dottor Jekyll, siete ricercato dai Cavalieri dello Zodiaco… no, mi sono confuso con quell’anime… dai Cavalieri del Santo Ordine della Fenice… no, Santo Ordine e basta…

Dr. Jekyll?: Sono Mr. Hyde, adesso-

???: …per l’omicidio di dodici uomini, sei donne, quattro…

Mr. Hyde: …quattro stelline… quattro paperette

???: Quella è la pubblicità della Vodafone, e non c’entra un cazzo.

Mr. Hyde: E così tu sei il grande Van Helsing.

Van Helsing: E voi siete un maniaco squilibrato.

Mr. Hyde: Tutti abbiamo i nostri piccoli difetti.

Guarda la zona basso-ventre di Van Helsing e scuote la testa sconsolato.

Van Helsing: *sospiro* Alcuni dei miei superiori vorrebbero che vi consegnassi vivo, così da poter liberare il vostro lato buono.

Mr. Hyde gli frega il cappello.

Mr. Hyde: Scommetto che gli piacerebbe eccome.

Van Helsing: Personalmente, preferirei uccidervi e chiudere la giornata. Ma lascerò a voi la decisione, va bene?

Mr. Hyde: Facciamo così…

Tira un ceffone a Van Helsing, che parte via, non prima di aver estratto le pistole.

Van Helsing: Goooo! Ebony&Ivory!!!

Continua a sparare al rallentatore, tipo Matrix. Si schianta al di là di un muro, ma si rialza e va al centro della navata. In fondo appare Mister Hyde. Parte una musichetta da mezzogiorno di fuoco. Van Helsing mette via le sue (seeee, sue!) pistole e tira fuori un paio di lame rotanti.

Autrice: Va bene, chi è che sta giocando con il mixer delle colonne sonore che lo legno?!

Mr. Hyde: Ho… finito… di… contare… ti… vengo… a cercare… o noooo?!

Mr. Hyde ciondola di trave in trave tipo gorilla verso Van Helsing, che gli da le spalle.

Van Helsing: Un due tre… (si volta) STELLA!

Van Helsing si scansa, e Mr. Hyde si schianta contro la campana.

Mr. Hyde: La campana… la campana!

La scardina e ci chiude Van Helsing sotto. Si sente un rumore di lame che tagliano il legno, e Mr. Hyde alza la campana. Sotto c’è un buco. Mr. Hyde solleva la campana con la sua espressione stupida e Van Helsing, che ci è appeso dentro, si riprende il cappello e gli taglia un braccio.

Mr. Hyde: Noooo, il mio bellissimo braccio! Avevo appena finito la manicure!

Van Helsing: Scommetto che non è piacevole.

Mr. Hyde: Quando hai appena speso cinquecento euro dall’estetista, per niente.

Mr. Hyde, incazzato, lo prede per la collottola e lo lancia verso l’alto, facendogli sfondare il tetto, poi gli va dietro. Mr. Hyde ammira il panorama.

Mr. Hyde: Londra!

Van Helsing: Parigi, demente!

Mr. Hyde: (si avvicina a Van Helsing e lo prende su) Vieni qua. Penso… penso che troverai il panorama da qui alquanto spettacolare. È stato un vero piacere conoscerti. Da svidanija!

Van Helsing: (cadendo) Testa di cazzo! Siamo in Francia, si dice au revoir!

Van Helsing tira fuori un rampino, lo spara e questo si infilza nello stomaco di Mr. Hyde.

Mr. Hyde: Aaaah! La mia bellissima pancia piatta, temprata da ore e ore di duro allenamento!

Intanto, in fondo alla chiesa, Van Helsing si spappola sul muro della cattedrale per l’effetto del pendolo. Poi sorride in modo pericoloso, guardando Mr. Hyde.

Mr. Hyde: No… no no no no

Van Helsing tira il rampino, e Mr. Hyde penzola nel vuoto. Poi prende il cavo che gli spunta dalla pancia e tira.

Mtr. Hyde: Tocca a me!

Tira su Van Helsing, ma poi, quell’idiota, cade dall’altra parte, sfonda il rosone di Notre Dame e si schianta al suolo.

Van Helsing: (piegato in due dal ridere) Riposi in pace.

La gente accorre e guarda su, verso quel sexyssimo tizio tutto vestito di pelle nera, la cui tenebrosa ed oscura figura si staglia contro il candore della luna.

Poliziotto: Van Helsing! Sei un assassino.

Van Helsing sorride (smile). Si gira e vede dietro di lui il Van Helsing United Fan Club al completo che sbava.

Van Helsing:

Poi va via a cavallo, lo impenna, si toglie il cappello e lo sventola in aria.

Van Helsing: HYYYYYY-HAAAAA!!!

 

 

Città del Vaticano, Roma.

Van Helsing entra in chiesa, e si reca al confessionale.

Van Helsing: Beneditemi padre, perché ho…

Cardinale: Sì, lo so, hai peccato. È la tua specialità! Hai fracassato il rosone di Notre Dame.

Van Helsing: Non per spaccare il capello, ma è stato Mr. Hyde a fracassarlo.

Cardinale: Che modo di dire di merda! Era del tredicesimo secolo, vecchio di oltre seicento anni. Ti farai una settimana a Disneyland per questo.

Van Helsing: Sarà un piacevole intermezzo.

Cardinale: Non mi fraintendere, i tuoi risultati sono inequivocabili, ma i tuoi metodi attirano fin troppo l’attenzione. C’è una taglia sulla tua testa, e questo non ci piace.

Van Helsing: Neanche a me piace essere l’uomo più ricercato d’Europa, non con quei manifesti orrendi almeno. Perché voi e l’Ordine non fate qualcosa?

Cardinale: Perché noi non esistiamo.

Il cardinale sparisce nel nulla, e con lui la chiesa.

Van Helsing: (seduto a mezz’aria in mezzo al nulla) Allora non esisto neanch’io.

Anche Van Helsing sparisce nel nulla (Autrice: Ehi, che fine ha fatto il mio set?), ma visto che senza non si può andare avanti, facciamo finta che non sia successo niente. Van Helsing fa per andarsene, ma il cardinale schiaccia un pulsante e una grata lo blocca.

Van Helsing: Ma porca trota!

Cardinale: Quando ti trovammo a trascinarti sui gradini di questa chiesa, fu chiaro a tutti che eri stato inviato per compiere la missione di Dio.

Van Helsing: Perché Dio non se la compie da solo?

Cardinale: ERETICO!

Il confessionale sprofonda nel pavimento e continua a scendere, come un ascensore.

Cardinale: Hai già perduto la memoria per i peccati commessi in passato.

Il confessionascensore giunge a destinazione e i due scendono.

Cardinale: Se desideri ritrovarla, ti consiglio di continuare a seguire la vocazione. Senza di noi il mondo sarebbe immerso nelle tenebre. Governi e imperi vanno e vengono ma noi, NOI, abbiamo difeso l’umanità sin da tempo immemorabile. Noi siamo l’ultimo baluardo contro il male, un male di cui il resto dell’umanità non conosce nemmeno l’esistenza. Noi siamo l’A-TEAM!

Van Helsing: Certo. Per voi, questi… questi mostri sono soltanto creature malvagie da sconfiggere. Ma sono io quello che è là quando muoiono e tornano ad essere gli uomini che erano prima.

Cardinale: Per te, figlio mio, questa è tutta una prova di Fede.

Van Helsing: Chi è Fede?!

Cardinale: Emilio Fede.

Schiocca le dita e si accende un proiettore.

Van Helsing: Figo!

Schiocca le dita e il proiettore si spegne. Il cardinale, stizzito, le schiocca di nuovo e il proiettore si riaccende. Le schiocca Van Helsing e si rispegne. Si accende. Si spegne. Si accende. Van Helsing finge di schioccare le dita e il proiettore resta acceso. Il cardinale schiocca le dita e si spegne. Van Helsing lo riaccende, e il cardinale lo rispegne. Van Helsing sogghigna e il cardinale si rende conto di aver fatto la figura dell’idiota. Van Helsing lo lascia continuare, prima di beccarsi una scomunica.

Cardinale: E ora, bisogna che tu vada verso oriente, nella regione più remota della Romania. Una terra maledetta, infestata da creature da incubo di ogni sorta, dominata da un certo Conte Dracula.

Van Helsing: Dracula?

Cardinale: Sì. Tu non hai mai affrontato nessuno come lui, prima d’ora. Questa storia comincia 450 anni fa, quando un cavaliere della Transilvania, chiamato Valerius il Vecchio, fece voto a Dio che la sua famiglia non avrebbe mai avuto riposto né sarebbe entrato in paradiso…

Quindici minuti di suspance

Cardinale: Finché non avrebbe scacciato Dracula dalla sua terra. Non ci sono riusciti… e la famiglia sta per estinguersi. Il suo discendente, Boris Valerius, Re degli Zingari, è scomparso circa dodici mesi fa.

Van Helsing: E dì un anno, no?!

Cardinale: (il proiettore proietta due fotografie) Il suo unico figlio maschio, il principe Velkan, e sua figlia, la principessa Anna. Se loro due morissero prima che Dracula venga ucciso, a nove generazioni della famiglia verrà negato l’ingresso nel Regno dei Cieli. Per più di quattro secoli, questa famiglia ha difeso il nostro fianco orientale. Hanno offerto la loro vita. Non possiamo permettere che vaghino nel purgatorio.

Van Helsing: E così mandate me all’inferno.

Il cardinale gli da una pacca sulla schiena.

Cardinale: In un certo qual modo. Bene, quattrocento anni fa, Valerius il Vecchio ci lasciò questo. (srotola un cilindretto di metallo che contiene una pergamena). Non conosciamo il perché, ma non l’avrebbe lasciata per un motivo futile. L’iscrizione latina dice testualmente… “In nome di Dio, apriti sesamo”. C’è uno stemma. Sì, è uguale al tuo anello. Io credo che in Transilvania potrai trovare la risposta che cerchi.

Van Helsing: (ingenuamente) Come nascono i bambini? (guarda la foto di Anna sbavando)

Cardinale: *sospiro* No, non quella.

Dall’altra parte della stanza, un monaco sta facendo esperimenti.

Monaco: Più veloce, per favore! Più veloce! Più veloce! Più veloce! Più veloceeee

Il congegno che sta guardando salta per aria, e il monaco che alimenta la macchina viene fulminato.

Monaco: Beh, ci stiamo arrivando.

Van Helsing: Carl!

Carl (ex Monaco): Aaaaah, eccoti qua! Allora, questo Mr. Hyde l’hai riportato indietro o l’hai ucciso? …l’hai ucciso, non è vero? Ecco perché erano tanto seccati. Quando ti chiedono di riportare indietro qualcuno, non intendono da morto. Va bene, sei di malumore. Allora vieni, ho delle cosette che ti riporteranno il sorriso sulle labbra.

Val Helsing si avvicina ad una rastrelliera con delle spade.

Carl: Aaah, una spada la sa fare qualunque idiota.

Il frate fabbro tira fuori una spada rovente dalla forgia e gliela punta contro.

Fabbro: Ehi.

Carl: Scusate, Padre…

Van Helsing: *sospiro* Andiamo, Carl.

Carl: Allora, ecco qua: collane d’aglio, l’acqua benedetta “Acqua di Gio, Giorgio Armani”, il paletto d’argento tempestato di diamanti “per ieri, per oggi, per i prossimi mille anni un diamante è per sempre”, il crocifisso incrostato di Swarovski

Alle sua spalle parte una scarica di mitragliatore. Van Helsing sbava.

Van Helsing: Perchè non mi dai uno di quelli, invece?

Carl: Aaaah… è la prima volta che dai la caccia ai vampiri, vero?

Van Helsing: Vampiri, gargoyle, warlock, sono tutti uguali: più buoni se ben cotti.

Carl: Nonononono, non sono tutti uguali. Un vampiro non è affatto come un warlock. Perfino mia nonna ucciderebbe un warlock. E io non so neanche cosa sia un warlock.

Van Helsing: Carl, tu non sei mai uscito dall’abbazia, che ne sai dei vampiri?

Carl: (assumendo un’aria di importanza) Io leggo.

Van Helsing: Cosa, manga?

Carl: Vampire Knight è molto istruttivo in questo frangente. E non dimentichiamoci di Blood+. E di The Record of Fallen Vampire… Ah, ecco qualcosa di nuovo. Trinitrotoluene.

Spinge una leva e i barili alle sue spalle esplodono (Ricordiamo che l’arte è esplosione, Deidara rules). I monaci scappano terrorizzati.

Carl: Scusate, scusate, scusateee!!!

Monaco: In nome di Chuck Norris, che ti prende?!

Carl: L’aria qui dentro è densa d’indivia. (Envy si pavoneggia. L’Autrice lo chiude nell’armadio, assieme a numerosi scheletri) Ci scriverò una canzone, un giorno. Ah, questa è la mia ultima invenzione (prende in mano una balestra). Propulsione a gas (la punta verso Van Helsing) in grado di catapultare dardi in rapida successione a incredibile velocità. Basta premere il grilletto. E tenerlo pigiato. Ho sentito che storie si raccontano sulla Transilvania, fidati, ti servirà. È un manufatto di un autentico genio.

Van Helsing: Se lo dici tu, ci credo.

Carl: Infatti l’ho detto io! Sono una vera e propria cornucopia di sapere.

Van Helsing: Che cacchio è una cornucopia?

Van Helsing prende in mano una specie di bomba a mano di vetro.

Van Helsing: Questo l’hai inventato tu?

Carl: Oh! Ci sto lavorando da più di dodici anni, è magma compresso del Vesuvio, con alcali puro del deserto del Gobi, plutonio, polvere di fata delle Winx… è una cosa unica!

Van Helsing: A che cosa serve?

Carl: Non ne ho idea, ma sono certo che tornerà utile.

Van Helsing: (stupito) Come, dodici anni e non sai cosa fa?

Carl: Non ho detto questo. Ho detto che non so a cosa serve. So perfettamente cosa fa. Crea una fonte di luce di intensità eguale al sole.

Van Helsing: E come potrebbe tornare utile?

Carl: Ah, non so, potrai accecare i tuoi nemici, carbonizzare un branco di fangirls inferocite… usa la tua immaginazione.

Van Helsing: No, userò la tua. Ecco perché verrai con me.

Carl: Maledetto sia l’inferno se ci vengo!

Van Helsing: Lo è già… hai imprecato! Non in modo grave, bada, sei un monaco. Non dovresti imprecare.

Carl: Veramente sono ancora soltanto un frate, posso imprecare quanto voglio… *sottovoce* maledizione! Porca puttana a vacca troia bastarda e pure stronza!

Autrice: Però, notevole!

Lust: IL MOIGE!

L’Autrice e i tre Vizi si barricano dietro alla trincea improvvisata in regia, mentre i rappresentanti del MOIGE attaccano con un carro armato. Mentre in regia si consuma la tragedia, la storia va avanti.

Van Helsing: Il cardinale ti ha ordinato di conservarmi…

Carl: Sotto formalina o in salamoia?

Van Helsing: …in vita… il più a lungo possibile.

Carl: Ma io non sono un uomo d’azione… non sono neanche sicuro di essere un uomo, a dire la verità… *piagnucola* Van Helsing, non voglio andare in Transilvania! Voglio le caramelleeeee!!!

 

Transilvania.

Un uomo è legato ad un palo in mezzo al bosco.

Uomo legato ad un palo in mezzo al bosco: Andiamo… Dracula ti ha liberato per una ragione.

Dal bosco esce un licantropo che si scaglia contro il tizio, il quale si issa sopra il palo con la forza delle braccia. Il licantropo sbatte il muso contro il palo e si mette a piangere.

Licantropo: Buh huh

Ma si riprende quasi subito e salta sul palo. Ma intanto, l’intrepido tizio tanto idiota da istigare un licantropo si è appeso ad una corda e i complici lo tirano su. Ma la sfiga ci mette sempre lo zampino, e un nodo blocca la carrucola.

Tizio: Ma cazzo, perché deve sempre succedere così?! Tu fai diecimila prove e va tutto liscio, poi quando ti serve deve andare tutto a puttane! Ma dico, io…

Il licantropo si diverte come un pazzo cercando di staccare una gamba al tizio.

Tizio: Tiratemi su, cazzo, tiratemi su!

Complice: Si è incastrata!

Tizio: (sarcastico) Ma guarda, non l’avevo notato… Ma se c’è un nodo più grande della tua testa, idiota!

Lì vicino, una tizia sguaina una spada.

Complice: No, Anna, ti ucciderà!

Anna: (tirandogli un calcio lì dove fa male) Quello è mio fratello! Vai, Rebellioooon!!!

Pride: Se gli spacchi la spada, poi Dante ti legna.

Autrice: Hai ragione. Anna, prendi questa.

Anna: Yamatoooo!

Pride: Stessa cosa vale per Vergil.

Autrice: Uff, insomma…

Velkan (ex Tizio): (al complice) Taglia ‘sta cazzo di fune, SUBITO!

Il licantropo ringhia ad Anna (rrrr!) e, scendendo dal palo, finisce in una trappola. Quella cretina di Anna va a vedere, e quando il complice taglia la fune, la gabbia in cui è finito il licantropo viene sollevata e la colpisce ad una gamba. Lei fa un salto mortale all’indietro, ventiquattro giravolte, diciotto capriole per dietro e quindici per avanti e atterra perfettamente in piedi. I complici tirano fuori dei cartelloni con il numero 10 stampato sopra. La gabbia sale, Velkan scende, e quando questo finisce sulla gabbia, a quell’idiota di Velkan cade la pistola caricata a pallettoni d’argento.

Velkan: Ma che mani di merda! (se lo dice da solo)

Anna: Valkan!

Velkan: VELKAN!

La gabbia sale e Velkan salta su un ramo lì vicino. La gente spara con i fucili al licantropo nella gabbia.

Velkan: La mia pistola, trovate la mia pistola!

Anna: (frugando in mezzo a mucchi di foglie secche) Trovate la pistola di Vulkan, servono le pallottole d’argento!

Velkan: VELKAN!

Quell’idiota totale di Anna corre sotto la gabbia mentre questa sta per cascargli sul cranio e spaccargli la zucca.

Velkan: Anna, corri! Anna, attenta! Anna!

Anna: Eeeeeh, Anna di qui, Anna di là, Anna sparecchia la tavola…

La gabbia cade e si fracassa proprio davanti ad Anna. Il licantropo salta fuori.

Anna: Corriamoooooo!

Folla: (sarcastici) Eh, ma no, stiamo qui a farci sbranare dal licantropo, dai, che bello…

Anna corre inseguita dal licantropo.

Anna: Ma cazzo, con tutte le persone che ci sono proprio me devi inseguire?!

Anna arriva sull’orlo di un burrone – un classico – e mentre il licantropo sta piombando su di lei, Velkan la spinge in parte e spara al licantropo, ma questi lo colpisce e cadono entrambi nel burrone.

Velkan: Ma che sfiga!

Anna: Velkan… che coglione

Velkan: (cadendo) Almeno il nome l’ha azzeccato…

 

 

Intanto, in mezzo al mare, Van Helsing e Carl viaggiano per nave. Hanno trovato un passaggio da un certo Jack Sparrow su una nave di nome La Perla Nera, e sono inseguiti dall’Olandese Volante, sul ponte della quale un mollusco bipede agita un tentacolo.

Davy Jones: Jack Sparroooow!!! Van Helsing!! Voglio le vostre anime!

Poi, Van Helsing e Carl attraversano le montagne, inseguiti dall’abominevole uomo delle nevi e da un gruppetto di persone che sta cercando un modo per sconfiggere la mummia dell’imperatore dragone.

Finalmente, arrivano in un villaggio.

Carl: Allora, che cosa ti ricordi?

Van Helsing: Non adesso, Carl.

Carl: Ma dev’esserci qualcosa.

Van Helsing: Mi ricordi di aver combattuto contro i dinosauri…

Carl: Ma se è stato nel NonSoQuando a.C.?!

Van Helsing: Me l’hai chiesto…

I villani, gli abitanti del villaggio, insomma, li circondando minacciosamente brandendo falci e roncole. E asce. E picconi. E motoseghe. E lanciarazzi.

Carl: Ma cosa facciamo qui? E perché è tanto importante uccidere Dracula? Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Siamo soli, nell’Universo?

Parte la musichetta di X-Files.

Carl: C’è qualcuno, là fuori…

Autrice: Lust, Envy, se per voi è tanto divertente giocare con il mixer, la prossima colonna sonora saranno le vostre urla mentre vi faccio sodomizzare dall’incredibile Hulk.

Lust ed Envy impallidiscono e si allontanano dal mixer.

Van Helsing: Perché è il figlio del demonio.

Carl: Sì, ma a parte questo…

Can Helsing: Perché uccidendolo morirà anche tutto ciò che è stato morso o creato da lui.

Carl: Sì, ma a parte questo…

Van Helsing: Perché è malvagio e perverso.

Carl: Sì, ma a parte questo…

Van Helsing: (spazientito) Perché è scritto sul copione, cazzo!

Carl: Ah.

Becchino: Benvenuti in Transilvania!

Van Helsing sospira, lascia cadere la borsa, e si volta.

Carl: È sempre così?

Van Helsing: Più o meno.

Anna: Voi. Voltatevi. Fatemi vedere le vostre facce.

Van Helsing: Perché?

Anna: Perché non ci fidiamo degli stranieri.

Becchino: (mentre prende le misure a Carl per fargli una bara su misura) Gli stranieri hanno vita breve qui… Un metro e settanta per settanta centimetri…

Anna: Signori, adesso verrete disarmati.

Van Helsing: Potete provarci.

Anna si mette le mani sui fianchi per apparire imponente (Tsè!)

Anna: Rifiutate di obbedire alle nostre leggi?

Van Helsing: La legge degli uomini non conta per me.

Anna: Bene… uccideteli.

Van Helsing: Io sono qui per aiutarvi.

Anna: Io non ho bisogno di aiuto.

Van Helsing: Ah, davvero?

Van Helsing estrae la balestra, Anna si abbassa e dietro di lei arrivano, volando, le tre mogli di Dracula.

Anna: Tutti al riparo!!!

Folla: Lo avevamo capito anche da soli, idiota!

Van Helsing gira su se stesso come una trottola cercando di colpire le vampire con le frecce scagliate dalla balestra, finché non gli viene un giramento di testa e vomita il cenone del capodanno di due anni prima nel pozzo.

Anna: Dio, che idiota!

Da dietro un angolo spunta il cardinale Jinette.

Cardinale: ERETICAAA!!!

Una delle vampire la piglia e la porta in alto. Van Helsing, che si è parzialmente ripreso, si attacca ai piedi di Anna e la vampira, stizzita, li molla entrambi. Anna casca addosso a Van Helsing, che si gira e la mette spalle a terra. Parte un sottofondo di violini.

Autrice+Van Helsing+Anna: Eeeeeenvyyyyy

Envy: Va bene, va bene, stavo solo scherzando.

Van Helsing: Restate qui.

Anna lo mette spalle a terra.

Anna: Restate qui voi. Vogliono uccidere me!

Verona: Marishka, uccidi lo straniero!

Marishka: Con piacere!

Anna corre di qua e di là.

Anna: Correteeeee!

Intanto Van Helsing si diverte al tiro al bersaglio con le vampire svolazzanti.

Van Helsing: Carl, non funziona!

Carl: Prova un po’ a mirare al cuore!

Una vampira si avventa su Van Helsing con gli artigli tesi, pronta ad acchiapparlo, ma lui si sposta e la vampira piglia una mucca, che finisce a sfondare il tetto di una casa.

Carl: Povera mucchina! Bwaaah

Van Helsing spara una granaglia di frecce contro due delle vampire che stanno inseguendo Anna, che ora si trova proprio in mezzo ai dardi.

Anna: Ma cazzo, devi proprio mettermi in mezzo?!

Le nuvole si spostano e un timido raggio di sole fa capolino.

Timido Raggio di Sole: Bubusettete!

La calma apparente scende sul paese.

Anna: È per il sole.

Gli abitanti, quegli idioti, escono dai loro nascondigli e aprono le finestre. Anna e Van Helsing si avvicinano circospetti al pozzo nel quale si sono infilate le mogli di Dracula e guardano giù. Intanto, il timido raggio di sole ha deciso che la sua passeggiatina è finita, e quindi torna a rintanarsi dietro le nuvole.

Carl: Ehm… Van Helsing?

La vampira esce di soppiatto dal pozzo e prende Anna per un braccio.

Marishka: Non ti piace volare, Anna?!

Anna la guarda male, estrae un coltello e la ferisce al piede con il quale la sta tenendo. La vampira lascia la presa e Anna cade, ma viene prontamente afferrata da Verona. Verona, colpita in pieno da un’unica singola freccia scagliata da metri di distanza da Van Helsing, lascia cadere anna, che cade su un tetto, scivola e si appende alla grondaia. Fa un salto all’indietro e si spiaccica a testa in giù sul tronco di un albero. Marishka, felice e contenta, si prende in pieno tutte le frecce scagliate da Van Helsing e, non vedendo dove va, apre una presa d’aria nel tetto di una casa. Anna, la cretina, entra in una casa e si chiude dentro. Fatto sta che Anna si ritrova davanti l’azzurra faccia ghignante di Aleera.

Aleera: Salve, Anna.

Anna: È un piacere vederti, Aleera.

All’esterno, Van Helsing si avvicina quatto quatto alla casa… e Marishka gli finisce addosso e lo sbalza via. Marishka, felice e contenta nel suo abitino giallo, si stacca le frecce di dosso e le lancia in giro come se fossero coriandoli.

Anna: Ti ho fatto qualcosa in una vita passata?

Aleera: Non fare l’ingenua con me, principessa.

Anna le volta le spalle, apre una porta e se la ritrova davanti.

Anna: Ma tu non eri là?!

Aleera: Io so cosa si cela nel tuo cuore lussurioso.

Lust: Yeeeeeah, viva la lussuria! Lussuria the best!

Autrice: *sospiro* Sì, Lust, abbiamo capito.

Anna: Spero veramente che anche tu abbia un cuore, Aleera, perché un giorno io lo infilzerò con un trapano Black&Decker.

Aleera le tira un ceffone così forte che Anna sfonda il muro e si ritrova fuori. Intanto Carl fruga nella borsa e tira fuori una boccetta piena di un liquido trasparente.

Carl: Questo dovrebbe funzionare. Chanel numero cinqueeeee!

La lancia, Verona la prende al volo e la butta nel pozzo.

Carl: Nuuu! Ma lo sai quanto mi è costato?!

Verona: Basta giocare Marishka, uccidilo subito!

Marishka: Che peccato, che tristezza.

Carl: La chiesa!

Fuori dalla chiesa, infatti, c’è un contenitore per l’acqua benedetta.

Van Helsing: Fu fu fu fu…

Anna, correndo, entra in un’altra casa, dove Aleera è comodamente seduta con un bicchiere di sangue in mano e il cadavere del proprietario davanti.

Aleera: Trent’anni… invecchiamento perfetto.

Verona: Ciao Anna, mio tesssssoro.

Anna e Verona costringono Anna in un angolo.

Verona: L’ultima dei Valerius…

Fuori dalla casa, Van Helsing corre corre corre e immerge l’estremità della balestra nell’acqua benedetta.

Marishka: Oh, cazzo…

Nella casa, Anna cerca di colpire le vampire con un pugno, ma Verona glielo afferra.

Verona: Sento il sangue caldo che le pulsa nelle vene.

Fuori…

Carl: Eccola, sta arrivando!

Dentro…

Aleera: Voglio io il primo morso…

Le vampire litigano.

Proprio mentre Verona sta per mordere Anna, Van Helsing riduce Marishka ad un affresco vivente, inchiodandola ad un tetto con le frecce. Le due vampire rimaste volano via. Marishka si sbriciola.

Marishka: Che fine di merda, alla mia prima apparizione…

Autrice: Veramente è la seconda.

Marishka: D’oh! (e si sbriciola)

La folla, che fino ad un secondo prima era misteriosamente sparita, riappare.

Donna: Ha ucciso una sposa!

Uomo: Ha ucciso Marishka!

Folla: Ha ucciso Marishka!

Uomo: Copioni!

Altro uomo: Ha ucciso un vampiro!

Carl: Ma come, non è una cosa positiva?!

Becchino: (con il copione in mano) I vampiri uccidono soltanto quello che gli serve per sopravvivere, una o due persone al mese *ghigno malefico*

Autrice: Becchino, metti via quel copione.

Becchino: Adesso… uccideranno per vendetta… REVENGE! BWAHAHAHAHAH!!! (ridendo come un assatanato, scompare in una nuvola di fumo)

Autrice: Questo nel copione mica c’era…

Carl: Hai sempre tutto questo successo?

Van Helsing: No, a volte mi chiedono di posare per un calendario. Questi non l’hanno ancora fatto, ma scommetto che è solo questione di tempo.

Becchino: Allora, mio buon signore, quale nome dovrò incidere sulla vostra lapide?

Van Helsing: Ma tu non eri scomparso in una nuvola di fumo ridendo come un assatanato?

Becchino: Sì, ma non era nel copione…

Anna: Il suo nome è Van Helsing.

Van Helsing: Lo so.

La folla rumoreggia.

Anna: La tua fama ti precede.

Carl: Davvero, Van Helsing? Un giorno me la presenti?

Van Helsing: La prossima volta stammi vicina. Non mi sei utile da morta. Non sono un necrofilo.

Anna: Pervertito.

Anna: Beh, devo dartene atto, sei molto coraggioso. (alla folla) È il primo che uccide un vampiro da più di quattrocento anni. Direi che si è meritato da bere.

 

 

Intanto, nel castello di Dracula, o quello del Dr. Frankenstein, non mi ricordo…

Dracula: Marishkaaaaa!!! (dei pipistrelli gli svolazzano attorno in maniera coreografica, ma Dracula agita le braccia per scacciarli) Sciò, sciò, bestiacce!

Le due mogli rimaste sono appese sul soffitto a testa in giù.

Dracula: Ma perché non ci lasciano in pace?

Dracula comincia a camminare sulla parete.

Dracula: Non uccidiamo mai più di quanto ci serve e meno di quanto ci spetta. Loro possono dire lo stesso? Non avevo detto e ripetuto quanto fosse importante sterminare i Valerius?! E ora che siamo tanto vicini a realizzare il nostro sogno…

Verona: Abbiamo perduto Marishka…

Dracula: Su, su, mie care, non vi preoccupate… troverò un’altra sposa… The Club fa miracoli.

Verona: Cosa?!

Aleera: Noi contiamo così poco per te?

Verona: Tu non hai cuore!

Dracula: NO!!! Io non ho cuore! Io non provo amore! (si stacca dal soffitto e si spalma sul pavimento. Dopo essersi rialzato ed essersi ridato un contegno, continua con il suo monologo). paura… né gioia… né dolore! Sono un uomo… vuoto… e avrò vita per l’eternità.

Aleera: Ooooooh, mio signore…

Verona: Non è poi così male…

Dracula comincia a ridere in maniera inquietante.

Autrice: Cazzo, fai paura se ti metti a ridere così…

Dracula: Sono in guerra contro il mondo! E contro ogni anima vivente! Ma presto, la battaglia finale avrà inizio!

Parte una canzone a tutto volume.

Canzone: IT’S THE FINAL COUNTDOWN!

Autrice: Lust! Envy! Vi avevo avvertito! Pride, portami il telefono!

Lust+Envy: Nuuuuuu, l’incredibile Hulk! (scappano via)

Dracula: Devo andare a scoprire chi è il nuovo ospite.

Si sente un ruggito.

Dracula: Dovremo farci un piccolo aperitivo con lui. Siamo troppo vicini al successo, per fermarci proprio adesso. E ho pure fatto la rima.

Aleera: Nuuuu!

Verona: L’ultimo esperimento è stato una tragedia!

Si staccano dal soffitto e atterrano con il sedere per terra.

Aleera: Ti prego, dì che non tenterai di nuovo…

Verona: Il mio cuore non sopporterebbe il dolore di fallire ancora.

A questo punto, Dracula dovrebbe tirare fuori le zanne, soffiare e dovrebbero venirgli gli occhi bianchi (Byakugan?!), ma noi omettiamo questa parte perché è troppo secsi per fare una cosa del genere.

Dracula: Venite. Non abbiate paura di me. Tutti gli altri esseri mi temono, ma non le mie spose.

Intanto sullo sfondo, si vede la silouette del sadico Igor che punzecchia un’altra sagoma lupesca.

Pride: Guarda che lo sanno tutti che è un licantropo.

Autrice: Sì, ma facciamo finta che non lo sappia nessuno, Mister Perfettino.

Dracula: Igor!

Entra Igor, coperto di sangue e con lo sguardo allucinato.

Igor: Sì, padrone?

Dracula: Perché tormenti così quell’essere?

Igor: È il mio lavoro.

Dracula: Ricordi, Igor? “Fai agli altri…”

Igor: Prima che loro facciano a me, padrone.

Dracula: E ora andiamo. Dico a tutti! Al castello di Frankenstein!

Autrice: Aaaaaaah, allora questo era il castello di Dracula! Ora lo so.

Aleera: Sì, sì, tentiamo ancora.

  
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