C'era una volta una bambina che abitava in una casa vicino a un grande bosco.
I suoi capelli erano così lucidi, biondi e ricci che la gente la chiamava Riccioli D'Oro.
Ogni giorno giocava in giardino e la mamma le ripeteva: - Non andare nel bosco!
Ma Riccioli D'Oro si fermava spesso sul limitare del bosco a curiosare fra gli alberi perché da lì arrivavano profumi deliziosi, strani rumori e si intravedevano fiori meravigliosi.
Una mattina, dopo colazione, Riccioli D'Oro non poté resistere alla tentazione di inoltrarsi nel bosco.
Camminò per un po' cogliendo un mazzolino di campanule, poi corse dietro a uno scoiattolo rosso.
Però quando volle tornare indietro non riuscì più a trovare la strada.
Si era persa!
Chiamò aiuto a lungo, ma nessuno le rispose.
Cominciò a piangere, finché non arrivò in una radura dove una casetta con un basso tetto di stoppie.
Riccioli D'oro bussò ripetutamente alla porta, ma nessuno rispose.
Poi si accorse che era aperta ed entrò.
Dentro c'era un grosso tavolo di legno con sopra tre scodelle di zuppa d'avena: una grande, una media e una piccola.
- Ho tanta fame e qui non c'è nessuno che possa mangiare questa zuppa tranne me.
Assaggiò la zuppa della scodella più grande.
- Oh, è troppo calda!
Poi assaggiò quella della scodella media.
- Oh, è troppo fredda!
Infine assaggiò quella della scodella piccola.
- Questa zuppa è perfetta!
E la mangiò tutta.
Si guardò intorno e vide tre sedie: una grande, una media e una piccola.
- Sono così stanca e qui non c'è nessuno che possa sedersi su queste sedie tranne me.
Si sedette sulla sedia più grande.
- Questa sedia è troppo dura!
Poi si sedette su quella media.
- Questa è troppo morbida!
Infine si sedette su quella piccola.
- Questa è perfetta!
Ma la sedia si ruppe.
Riccioli D'Oro andò al piano di sopra e trovò tre letti: uno grande, uno medio e uno piccolo.
- Ho tanto sonno e qui non c'è nessuno che voglia dormire tranne me.
Si sdraiò sul letto grande.
- Questo letto è troppo duro!
Si sdraiò su quello medio.
- Questo è troppo morbido!
Infine si sdraiò in quello piccolo.
- Questo è perfetto!
E si addormentò.
In quel momento la famiglia che abitava in quella casa tornò da una passeggiata nel bosco: erano Papà Orso, Mamma Orsa e Orsetto.
- Adesso la zuppa si sarà raffreddata - disse Papà Orso.
- Lo spero proprio, caro - disse Mamma Orsa.
- Anch'io, ho fame! - disse Orsetto.
Ma quando entrarono in casa, videro i cucchiai nelle scodelle.
- Qualcuno ha assaggiato la mia zuppa! - disse Papà Orso.
- Qualcuno ha assaggiato anche la mia! - disse Mamma Orsa.
- E qualcuno si è mangiato tutta la mia! - disse Orsetto.
Poi videro le sedie.
- Qualcuno si è seduto sulla mia sedia! - disse Papà Orso.
- Qualcuno si è seduto anche sulla mia! - disse Mamma Orsa.
- E qualcuno si è seduto sulla mia e l'ha rotta! - disse Orsetto.
I tre orsi andarono al piano di sopra.
- Qualcuno ha dormito nel mio letto! - disse Papà Orso.
- Qualcuno ha dormito anche nel mio! - disse Mamma Orsa.
- E qualcuno sta dormendo nel mio! - disse Orsetto.
Quando Riccioli D'Oro si svegliò e vide i tre orsi intorno a lei, lanciò un grido acutissimo, uscì dal letto, saltò giù dalla finestra e non smise di correre finché non arrivò a casa.
Sua madre la chiamava ansiosamente dalla cucina.
- Oh mamma, è stato orribile! - singhiozzò Riccioli D'Oro e le raccontò dei tre orsi.
La mamma le asciugò le lacrime, le diede alcune fette di pane e miele e disse: - Ora sai perché ti dico sempre di non andare nel bosco!
- Prometto che non ci andrò mai più!