In una calda serata estiva di tanto tempo fa, un ragazzino di nome Pip sedeva sui gradini della locanda Al Nido Del Corvo.
L'orologio del campanile batteva le dieci, nella locanda lo zio Ned parlava con uno sconosciuto e Pip ascoltava tre pescatori raccontare delle storie fantastiche.
- Si chiamava Capitan William Bones! - disse il più alto dei tre. - È stato impiccato cent'anni fa per aver fatto naufragare delle navi su questi scogli, averle depredate e aver assassinato i marinai! È sepolto nel cimitero della chiesa e c'è chi dice che la sua anima vaghi ancora senza trovare pace!
- Qualcuno l'ha mai visto? - chiese Pip un po' scosso.
- Certo ragazzo, io l'ho visto, e com'era brutto con intorno al collo le catene con cui è stato impiccato!
Pip era così impressionato che scattò in piedi.
Il pescatore rise.
- Chissà, potrebbe venire fuori anche stanotte, ragazzo. Lo fa spesso con la luna piena. Perciò farai meglio a startene ben tappato in casa!
I tre marinai finirono di bere la birra e se ne andarono.
Anche lo sconosciuto se ne era andato e lo zio Ned stava riordinando.
Pip ripulì i tavoli, spense gli stoppini delle lampade a olio e se ne andò di sopra.
- Notte, zio Ned.
- Buonanotte Pip.
Ma con la luna piena e il rumore delle onde che si frangevano sulle rocce, Pip non riusciva a chiudere occhio.
Alla fine si rivestì, uscì dalla finestra e scivolò lungo la grondaia fino a terra.
Quando arrivò al cimitero della chiesa, Pip sentì il verso di un gufo e una nuvola coprì la luna.
Scavalcò il muretto e si mise a cercare la tomba di Bones.
Alla fine la trovò nell'angolo più lontano del cimitero.
Era una grande tomba quadrata, seminascosta da un vecchio albero e circondata da un cancelletto in ferro battuto.
La luna uscì dalle nuvole e illuminò la scritta Capitan William Bones.
Mentre cercava di leggere le altre parole sulla lapide, il cancelletto improvvisamente si aprì e Pip rotolò nel recinto fino alla tomba, su cui c'era una grossa maniglia di rame.
Col fiato sospeso, Pip l'afferrò e tirò con forza, la porta si aprì cigolando e il ragazzo si trovò davanti una lunga scalinata che si perdeva nel buio.
L'aria era stantia e un pipistrello uscì stridendo dall'ombra, sfiorandogli i capelli.
Pip rabbrividì, ma non poteva certo fermarsi adesso.
In punta di piedi cominciò a scendere, guidato da un tenue raggio di luna.
Poi, di colpo, la pietra gli si richiuse alle spalle con un tonfo.
Era intrappolato nel buio!
Adesso poteva solo continuare a scendere.
I gradini erano in parte coperti di muschio, ma Pip riuscì comunque a procedere aggrappandosi a una corda fissata al muro.
La scala era interminabile e si inoltrava sempre di più nelle viscere della terra.
Poi Pip sentì il rumore del mare.
Vide la luna brillare su una bianca distesa e si ritrovò in una grotta, la cui entrata era in parte ostruita da un grosso masso.
Era su una spiaggetta circondata da scogli.
Non c'era traccia di un sentiero, ma almeno era all'aperto e poteva cercare di uscire a nuoto.
All'improvviso vide una luce e gli si gelò il sangue.
Una barca gli stava venendo incontro e a bordo c'era uno scheletro con una pesante catena intorno al collo e una lanterna in mano.
Era il fantasma di Capitan Bones!
Pip si nascose dietro un masso.
Due spaventose figure bianche guidarono la barca fino a riva.
Lo scheletro scese e si guardò intorno sospettoso, poi si diresse verso la caverna.
Pip si fece ancora più piccolo mentre quell'orribile apparizione gli veniva incontro, quando una lunga mano ossuta tentò di afferrarlo per i capelli.
- Io sono Capitan Bones, pirata e assassino! Che cosa ci fai tu sulla mia spiaggia?!
Pazzo di terrore, Pip si alzò e corse su per le scale.
Più volte scivolò graffiandosi le ginocchia, ma subito si rialzò e ricominciò a salire.
Dietro di lui veniva il fantasma, con un gran fragore di catene e i tonfi degli stivaloni sui gradini.
Pip correva sempre più veloce col cuore che gli batteva furiosamente, ma si chiese terrorizzato cosa avrebbe fatto una volta arrivato in cima alle scale, dato che la pietra tombale si era richiusa!
Ma quando arrivò, la pietra si aprì e apparvero lo sconosciuto della locanda, lo zio Ned e altri uomini armati di moschetto.
Il fantasma lanciò una bestemmia e si precipitò giù per le scale.
Qualcuno afferrò saldamente Pip per un braccio e lo trascinò fuori.
- Ok ragazzo, adesso sei al sicuro. Ora resta qui, mentre noi ce la vediamo col Capitan Bones.
A un cenno dello sconosciuto, gli uomini scesero le scale.
Pip, esausto, si sedette sotto a un vecchio albero per riprendere fiato.
Quando si calmò, lo zio Ned gli spiegò cos'era successo: - Quegli uomini che hai visto non erano fantasmi, Pip, ma contrabbandieri, e quel signore che c'era alla locanda era un doganiere. Sta dando loro la caccia da settimane e oggi ha ascoltato con molto interesse il racconto di quei marinai, proprio come te! Quando ha sentito che stanotte poteva apparire il fantasma, ha deciso di radunare i suoi uomini e di mettersi in azione e ha chiesto anche a me di unirmi a loro.
Poco dopo tre figure ammanettate vennero trascinate fuori dalla tomba.
L'uomo più alto portava un costume nero con sopra disegnato uno scheletro e, quando gli tolsero il cappuccio, Pip vide che era il pescatore che gli aveva raccontato la storia di Capitan Bones!
Il campanile batteva l'una quando Pip tornò a casa con lo zio Ned.
Mentre si spogliava, Pip vide lo zio assicurare la maniglia della finestra con un robusto spago.
- Voglio essere sicuro che non scappi più per stanotte! - disse ridendo al ragazzo.
A Pip la cosa non dispiacque affatto, perché le maledizioni di Capitan Bones gli risuonavano ancora nelle orecchie ed era felice di essere a casa al sicuro.
E finalmente si addormentò.