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Autore: Anakin Skywalker    19/03/2024    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Harry Potter avesse notato Ginny Weasley prima del sesto libro/film? Quali eventi sarebbero cambiati oltre alla loro relazione? Harry avendo qualcuno vicino con cui confidarsi oltre l'amicizia può fare scelte più oculate e cambiare il corso della storia?
Questa FanFiction vuole esplorare proprio questo e molto altro.
POV variabili da Harry a Ginny e a volte qualcun altro.
AVVISO: I primi capitoli saranno più veloci per arrivare alle parti più centrali della trama, ovvero quando i personaggi sono un po’ più grandicelli.
Abbiamo superato le 50k parole! (Al capitolo 25)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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33. Eroismo?

 

 

 

 

Harry era entrato in quello stupido labirinto, Ginny lo sapeva, da quando aveva letto quel libro sapeva che sarebbe andata così. Da un lato si sentì sollevata nell'essere riuscita ad aiutare Harry a prepararsi a quella ultima prova, dall'altro sapeva quanto quei labirinti magici potevano essere pericolosi. Fortunatamente il ragazzo in quei giorni aveva divorato libri sul come si risolvessero i labirinti, si poteva dire tutto dei babbani, ma non che non fossero scaltri.

Ginny spostava il peso a destra ed a sinistra nel suo posto negli spalti mentre osservava i muri di vegetazione del labirinto estendersi fino a lambire l'orizzonte. Non poteva rimanere lì ad aspettarlo in apprensione senza potere vedere cosa stesse facendo, doveva andarsene.

“Dove vai?” chiese Demelza mentre rovistava con la mano sinistra dentro ad una scatola di Caramelle Tutti i Gusti più Uno inesorabilmente vuota.

“Non ce la faccio a rimanere qui” disse Ginny “vado a farmi un giro”.

“Fai bene” disse Colin da dietro le sue spalle “da quanto ho sentito questa prova potrebbe andare per le lunghe, vuoi che ti accompagni?”.

“No, grazie”.

Cercò con lo sguardo Sirius dall'altra parte degli spalti, ci mise qualche secondo, ma eccolo lì, sorridente assieme ai suoi genitori. Stranamente si sarebbe aspettata di vederlo più teso di così, ma sembrava che solo lei fosse preoccupata. Da quando avevano scoperto che qualcuno stava producendo, e molto probabilmente, consumando della Pozione Polisucco, sommato al fatto che Harry in quel labirinto non ci doveva stare, la sua mente non riusciva a calmarsi, stava succedendo qualcosa proprio sotto ai loro nasi e non riusciva a capire cosa.

Ginny uscì dagli spalti e si diresse verso il castello, forse allontanandosi da lì si sarebbe tranquillizzata, poteva sentirsi il corpo ricoprirsi debolmente di sudore e non faceva per nulla caldo. Raggiunse la Sala Grande, la superò, imboccò il corridoio che portava alle scalinate principali, salì saltando un gradino ogni due, come se avesse fretta di raggiungere una meta che non c'era. Aveva appena passato il terzo piano quando una figura grigia sbucò attraverso ad una parete.

“Mirtilla, non ho molta voglia di compagnia ora, scusami” disse Ginny sbrigativa.

“Oh, scusami. In effetti stavo cercando Harry, hai idea di dove si trovi?” chiese svolazzando di qua e di là.

“Harry sta affrontando in questo momento la terza prova del Torneo. E' urgente?”.

“No, volevo solo dirgli che ho scoperto quello che mi aveva chiesto di scoprire, quando lo vedi digli di venire da me”.

Sulla schiena di Ginny scese un cubetto di ghiaccio, gelido.

“Ha a che fare con la Pozione Polisucco?”.

“Si” disse noncurante Mirtilla.

“Cosa hai scoperto?” chiese Ginny imperiosa.

Mirtilla emise un suono acuto, identificabile appena come una risata.

“E perché dovrei dirlo a te? In fondo non hai molta voglia di compagnia ora, non è vero?”.

“Mirtilla ti prego” disse Ginny avvicinandosi al fantasma “è molto importante, per Harry. In questo istante è in un posto molto pericoloso e chi sta usando la Pozione potrebbe esserne il responsabile. Ti scongiuro, dimmelo”.

Mirtilla la guardò intensamente per una manciata di secondi, sbuffò rumorosamente e si avvicinò a lei.

“Va bene, ma solo perché Harry si fida di te” disse a bassa voce “anche se non so perché”.

“Come prego?” chiese Ginny sollevando un sopracciglio.

“Ho seguito le traccie di Pozione nelle tubature come mi era stato chiesto” iniziò Mirtilla ignorando la rossa “all'inizio era difficile capire da dove provenisse, sai, chiunque abbia costruito l'impianto idraulico di Hogwarts ha fatto un bel casino. Insomma, te la faccio breve, pare che venga dall'ufficio del Professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Del Professor Mady, Mooly, vabbè, qualcosa del genere”.

“Moody” sussurrò Ginny fermandosi a riflettere.

'Moody? Che c'entrava lui in tutto questo? In fondo aveva sempre aiutato Harry, indicandogli la direzione da prendere sia con la prima che con la seconda prova. Che interesse poteva avere ad apparire come qualcun altro, e sopratutto, in chi si trasformava? A meno che non abbia un modo per scoprilo senza stare qui a perdere tempo...'.

Ginny corse verso la torre di Grifondoro, doveva scoprire la verità e subito. Moody aveva sempre aiutato Harry forse perché aveva avuto un ruolo a farlo entrare nel Torneo, sembrava assurdo pensarlo, eppure ogni gradino che faceva, più si convinceva di avere ragione, doveva esserci una motivazione a tutto quello, nessun Professore dovrebbe aiutare uno studente in quel modo.

Disse sbrigativa la parola d'ordine alla Signora Grassa e raggiunse in fretta il dormitorio maschile. Aprì la porta con violenza, non aveva tempo da perdere.

“Hey, ma che diavolo ci fai qui, è il dormitorio dei maschi!” esclamò Dean da dentro il letto mentre armeggiava con qualcosa sotto alle coperte che gli arrivavano fino al collo.

“Scusa, devo prendere una cosa” disse Ginny raggiungendo il comodino di Harry senza curarsi del ragazzo che si stava lamentando in continuazione.

Aprì il primo cassetto e trovò immediatamente ciò che cercava, una pergamena sporca e piegata in malomodo. La afferrò e se la mise nella tasca del mantello.

“Scusa ancora” disse a Dean lasciandolo da solo nel dormitorio mentre lui la mandava a quel paese.

Aprì la pergamena e puntandoci la bacchetta al centro disse: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”. La mappa del Malandrino si disegnò da sola in un paio di secondi. I suoi occhi cercarono in fretta i nomi nel giardino in cui si stava tenendo la Terza Prova, poteva vedere che era apparso anche il labirinto. Riusciva a vedere il nome di Harry destreggiarsi nei meandri del labirinto, era dei quattro quello più vicino al centro. Sorrise soddisfatta e riprese a cercare ciò per cui era venuta fino a lì. Doveva trovare il nome di Moody, raggiungerlo e vedere in chi si fosse trasformato. Lesse con attenzione ogni nome più e più volte. Neville Paciock, Hannah Abbot, Albus Silente, Minerva McGranitt, Ron Weasley, Sirius Black, c'erano tutti, ma non si trovava da nessuna parte il nome di Moody.

'C'è qualcosa che non va' pensò grattandosi la testa 'io lo avevo visto prima quando ero la, deve essere lì! La Mappa non sbaglia mai'.

Ginny decise che c'era un solo modo per scoprire la verità, doveva ritornare lì. Raggiunse il labirinto in tempo record, effettivamente non c'era nessuno dentro al castello che poteva ostacolare il suo cammino, stranamente solo Dean non era presente alla Terza Prova.

Riprese posto accanto a Demelza che salutò appena. Cercò Moody con lo sguardo, lo individuò subito, era esattamente dove lo aveva lasciato, accanto all'imboccatura del labirinto e di fianco alla Sprout.

Aprì nuovamente la mappa del Malandrino, seguì con il dito tutti i nomi accanto a quello della Sprout, Alastor Moody non era presente, al suo posto c'era un certo Barty Crouch Jr.

Aveva sbagliato fin dall'inizio, Moody non aveva impersonato nessuno, stava venendo impersonato da qualcun altro!

Sconcertata si mise a fissare il suo Professore senza rendersene conto, cosa voleva e chi era Barty Crouch Jr.?

Rimase fissa su di lui per svariati secondi, troppi, lui si accorse del suo sguardo ed iniziò a camminare verso di lei. Quando se ne rese conto il battito del suo cuore accelerò a mille, si infilò in tasca la Mappa con le mani tremanti e si alzò di scatto.

“Si può sapere dove stai andando ora!” borbottò Demelza scocciata.

“Se non mi vedi più chiama un professore” disse Ginny tirando fuori la bacchetta dal mantello e nascondendola dietro al polso.

“Sta già venendo qui Moody” disse Demelza indicandolo con un cenno del capo.

“Non lui, un altro” disse Ginny con la voce spezzata.

Con la coda dell'occhio vide Silente guardare nella sua direzione, doveva fare qualcosa e subito, ormai Moody era a metà strada.

Saltò giù dagli spalti e finì in mezzo allo spiazzo riservato ai partecipanti del Torneo. Moody la guardò ed accelerò il passo. Ginny si mise a correre verso il posto di Silente, tutti la stavano guardando divertiti, i suoi genitori invece la osservavano confusi.

“Dove corri Potter” rise la voce di Draco in lontananza “ah, giusto, sei ancora una Weasley”.

Ginny lo ignorò, Moody la aveva quasi raggiunta, ma era stata più veloce ed era arrivata sotto al Preside che si era alzato in piedi ed era venuto verso di lei.

“Professore, la prego, deve ascoltarmi” disse Ginny quasi al punto delle lacrime sentendo i passi di Moody dietro a lei.

“Silente, lasci che porti via io questa Weasley e la metta in punizione, non può stare qui dove si sta svolgendo la prova!” disse la voce roca dietro di lei.

“No, la prego Professore, devo parlarle”.

Moody le aveva affondato una mano sulla spalla, stringeva maledettamente forte.

“Fermo, Alastor” disse il Preside alzando una mano “mi occuperò io della Signorina Weasley”.

Moody lo guardò torvo per un paio di secondi prima di lasciare andare la sua spalla.

“Come vuoi” disse senza allontanarsi.

“Grazie, Alastor, ora puoi tornare alle tue mansioni” disse Silente osservandolo dall'alto in basso.

Appena Moody si fu allontanato fece salire Ginny sugli spalti e la fece sedere al proprio posto, accanto alla McGranitt e Piton.

“Dimmi tutto, Ginny, posso chiamarti così?” chiese gentile Silente che era rimasto in piedi.

“Si” disse Ginny con un tremito nella voce mentre guardava Moody osservarli da lontano.

“Stai tranquilla, il Professor Moody può incutere timore, ma non fa mai del male agli studenti” la rassicurò la McGranitt accarezzandole la schiena.

“Professore, deve credermi” disse Ginny “lui non è chi pensate che sia”.

“Cosa intendi, cara?” chiese Silente serio.

“Professore, ho motivo di credere che il Professor Moody non sia veramente lui, è un altro che sta usando la Pozione Polisucco”.

Voleva fargli vedere la Mappa del Malandrino, voleva dimostrargli di dire la verità, ma non poteva rischiare che poi gliela ritirassero, in fondo era una delle poche cose che ricordavano ad Harry di suo padre.

Piton sghignazzò.

“Preside, non dia ascolto a queste fandonie, è sicuramente una storia inventata per coprire il fidanzato, come sa, ho dei sospetti che sia stato lui ad avermi sottratto gli ingredienti per la Pozione”.

“Non è vero” disse Ginny guardando torva Piton “non c'entra proprio nulla, Moody è Barty Crouch Jr.!”.

I tre professori rimasero impietriti per qualche secondo al sentire quel nome.

“Sono accuse importanti” disse la McGranitt.

“Come lo conosci? Barty Crouch Jr.” chiese Silente calmo.

“Non lo conosco, so solo che è il figlio del Signor Crouch. Ma la prego, deve credermi”.

“E come fai a sapere queste cose?” chiese nuovamente Silente.

Ginny si sfiorò la Mappa da sopra il mantello.

“Ho delle prove, ma posso farle vedere solo a lei” disse Ginny sperando che Silente capisse.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo, un guizzo di luce si formò nell'iride azzurra del preside.

“Va bene signorina Weasley, effettivamente anche a me da un po' sembrava strano Alastor. Severus, Minerva, andiamo dal Professor Moody”.

“Silente, non crederà a questa ragazzina faziosa!” disse Piton alzandosi in piedi controvoglia.

“Assolutamente si” rispose Silente scendendo dagli spalti.

Ginny sarebbe dovuta rimanere seduta al suo posto, lasciare ai tre professori tutta quella faccenda, sarebbe stato intelligente. Tuttavia lei non era una Corvonero, ma una Grifondoro e dopo aver lasciato i professori andare avanti si alzò e li seguì.

Raggiunsero Moody che nel frattempo si era portato davanti all'ingresso del labirinto.

“Alastor, perché non vieni con noi nel castello, dobbiamo parlare di faccende importanti” disse Silente serenamente.

“Professore, a momenti il vincitore ci raggiungerà, abbiamo tempo di parlare dopo, ora è qui che dobbiamo stare” disse Moody leccandosi velocemente il labbro.

Silente e Piton si guardarono in silenzio, quel piccolo dettaglio non gli era sfuggito.

“Temo che non abbiamo scelta” disse Silente “insisto”.

Moody guardò intensamente Silente negli occhi, stava tendendo ogni muscolo del suo corpo.

In quel momento un Crack ruppe il silenzio nell'aria. Un fragore di applausi avvolse tutti loro. Harry era tornato, un po' insanguinato, ma era lì, proprio dietro di lei con la coppa in mano.

Corse verso di lui, lo abbraccio, affondò le dita nei suoi capelli neri sudati.

“Lo sapevo che c'è l'avresti fatta” disse Ginny sorridente mentre lo stringeva a se.

“E' tornato” mormorò Harry con lo sguardo vuoto.

“Cosa?” chiese Ginny lasciandolo andare mentre venivano accerchiati dai professori.

“Silente” chiamò Harry spaventato “lui... è tornato, la Coppa era una Passaporta, c'era Lucius Malfoy, poi ha fatto un rituale... è tornato; Voldemort”.

Silente gli appoggiò una mano sulla spalla.

“Sei sicuro di quello che stai dicendo?” chiese il preside deciso.

“Si” disse accasciandosi a terra.

Gli altri tre campioni nel frattempo li avevano raggiunti.

“Complimenti” disse Cedric “sei stato velocissimo ad arrivare al centro del labirinto, davvero bravo”.

Harry sembrò non sentire nemmeno il complimento, il suo sguardo era perso in quello di Silente che cercava di rassicurarlo.

“E così è tornato eh” disse Moody leccandosi il labbro avvicinandosi a piccoli passi nonostante fosse tenuto per un braccio da Piton.

“Si” rispose Harry “lo giuro”.

“E com'era?”.

“Beh, ecco, era strano, aveva la pelle tipo quella di un serpent...”.

“Ti ha fatto male?”.

“Si, lui mi ha tocc...”.

“E com'era il cimitero?”.

Harry aprì la bocca per rispondere, ma si fermò realizzando di non aver mai accennato ad un cimitero.

“Immagina come il Signore Oscuro mi ricompenserà adesso, finirò quello che lui non ha finito!” disse Moody strattonando il braccio tenuto da Piton ed estraendo la bacchetta.

Cedric spinse via Harry immediatamente.

“AVADA KEDAVRA!” strillo Moody generando un bagliore verde.

Ginny fu pronta, aveva già la bacchetta in mano.

“Stupeficium”.

L'incantesimo della rossa colpì nel pieno petto Moody scaraventandolo contro gli spalti e facendogli perdere i sensi.

Non fece a tempo a sentirsi fiera di se che sentì un urlo straziante alle sue spalle, si girò e per prima cosa vide il corpo senza vita di Cedric, colpito dalla maledizione cercando di salvare Harry.

   
 
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