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Autore: ayumi_L    19/03/2024    2 recensioni
Per la festa del papà ho deciso di pubblicare questa storia dedicata a Lucius Malfoy e Draco. Lucius fa fatica ancora ad adattarsi alla sua nuova vita di padre, al suo nuovo ruolo e non sa come comportarsi con un neonato anche a causa dell’educazione ricevuta da suo padre.
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi tornata! Ovviamente la storia della Festa del Papà non poteva che essere dedicata alla mia coppia preferita padre figlio ovvero Lucius/Draco. 

Come solito se vi è piaciuta e volete lasciarmi un commento o anche un messaggio privato sono apertissima al dialogo ed a parlarne.

Spero di non aver reso troppo fuori tema Lucius, ma secondo me vi è molto di lui che non sappiamo e che non è stato narrato nei libri, soprattutto riguardo la sua famiglia.

Grazie sempre a Flofly e Roberta che come, Draco sono due stelle che illuminano la mia strada.

 

~~~

 

La mia stella 

 

Lucius Abraxas Malfoy.

Era diventato padre.

Ogni volta che lo diceva a qualcuno o lo diceva a sé stesso, era incredulo. Come se tutto ciò stesse accadendo a qualcun altro e vedesse la situazione dall’alto.

Quando Narcissa gli aveva comunicato che finalmente era incinta raggiante di gioia, lui quasi non le aveva creduto e poi tutta quell’incredulità, con il corso dei mesi, aveva lasciato spazio ad un sentimento più caldo, più coinvolgente, quasi nuovo.

Ed ora disteso nel suo letto comodo e confortevole, rifletteva sveglio sul suo suo nuovo ruolo paterno.

“Lui che aveva come modello educativo quello sì suo padre Abraxas, come poteva pensare di essere un buon padre?” continuava a domandarsi non riuscendo a prendere sonno.

Il rumore di un pianto, dapprima piano e quasi di sottofondo e poi più forte e dirompente lo fece sussultare.

Narcissa al suo fianco si mosse appena, la gravidanza ed il parto l’avevano stremata e ancora non si era ripresa del tutto.

“Amore mi alzo io non preoccuparti” le disse Lucius, mentre Narcissa annuiva solamente grata.

Quelle parole risuonavano nella mente come estranee, come se non fosse stato lui a pronunciarle, come se qualcuno guidasse le sue azioni e le sue parole. 

Nella sua mente risuonavano le parole dure di suo padre: “sono compiti che spettano a tua moglie, agli elfi o ad una balia. Sicuramente non all’uomo della famiglia. Comportati come tale”.

Con questo pensiero martellante nella sua testa entrò nella camera di suo figlio dove Draco stava piangendo o pensò, a giudicare dalle sue grida si stava disperando.

Come un bambino così piccolo potesse piangere con un tono così alto era un mistero.

“Dobby vattene. Ci penso io a mio figlio” disse con voce dura all’elfo mandandolo via.

Mio figlio.

Ogni volta che pronunciava queste parole, era come se non fosse lui a pronunciarle.

Lo prese in braccio e lo poggiò delicatamente al suo petto. 

Non riusciva a credere che quel piccolo bambino fosse figlio suo e di Narcissa. 

Non lo avrebbe mai ammesso con sua moglie ma ogni volta che lo guardava pensava che gli somigliasse tantissimo.

“Cosa c’è che non va Draco?” gli chiese come se il suo piccolo potesse rispondergli. 

“Hai mangiato, sei cambiato, sei in una grande casa calda. Perché piangi?” continuò a chiedergli mentre gli carezzava la schiena.

Nessuno lo aveva mai preparato a questo. 

Nessuno aveva mai fatto nulla con lui. Suo padre a malapena per tutta la sua vita gli aveva scambiato qualche parola o qualche discorso che non fosse sull’educazione nobile e purosangue e sul buon nome della famiglia Malfoy.

“Lo so che cosa c’è. Forse sei spaventato. È tutto nuovo per te. Tutto colorato, tutto rumoroso. Eri così protetto prima ed ora è tutto così nuovo. Ma anche per me è tutto così nuovo e anche io non so ancora bene tutto. E sono terrorizzato all’idea di non riuscire a darti tutto quello che meriti Draco. Tua madre, Narcissa, ha voluto scegliere il nome di una stella e per noi sei la nostra stella.” Pronunciò queste parole quasi di getto, quasi non rendendosene conto e continuando a cullarlo.

“Ti sei addormentato alla fine ed a quanto pare ami i miei capelli” disse ridendo vedendo una manina stringere una sua ciocca.

“Non dirlo alla mamma ma secondo me, sei la mia mini copia” continuò ridendo ed addormentandosi sulla poltrona con il piccolo Draco tra le sue braccia. 

Finalmente quel turbinio di emozioni avevano un nome e finalmente poteva dire con orgoglio mio figlio.

 

 

 

  
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