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Autore: Roxanne Potter    20/03/2024    0 recensioni
“Come ti chiami, tesoro?”
Al sorriso intenerito di Madama Mclan, che ti sta prendendo le misure per una nuova veste invernale, raddrizzi le spalle e rispondi con un fiero: “Wanda. Wanda MacMillan.”

Raccolta disomogenea di flash e oneshots su Wanda MacMillan, figlia di Ernie, personaggio di mia invenzione.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ernie Macmillan, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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It always starts with a broken home

Tanya ride, poggiando la testa sulla spalla di Erick, e tu li osservi con le braccia conserte al petto, le labbra che si allungano sempre di più in una smorfia contrita. Non hai neanche toccato la fetta di torta al cioccolato che tua madre ha ordinato per te, ancora intatta al centro del tavolino della caffetteria; in questo momento hai lo stomaco talmente chiuso che non riusciresti a ingerire neanche un boccone.
Sai di dover essere felice per questa bella giornata di sole e questo pomeriggio a Edinburgo insieme a tua madre, che da quando si è risposata è stata ben poco presente nella tua vita. Eppure detesti vederla insieme a un uomo che non è tuo padre, questo sconosciuto le cui gentilezze nei tuoi confronti ti fanno venire la nausea – ti senti bruciare di odio e rancore verso entrambi.
Wanda, cos'è quella faccia imbronciata?”
Rispondi con un'occhiataccia al sorriso zuccheroso di Tanya.
Voglio tornare a casa. Non voglio venire a dormire da voi stasera.”
Il viso di tua madre si rabbuia di colpo mentre Erick, con aria imbarazzata, inizia a sorseggiare il suo cappuccino.
Lo sai che mi sono messa d'accordo con tuo padre per farti stare da noi fino a domenica. Lui è impegnato con il lavoro in questi giorni, quindi...”
“Non mi interessa. Voglio andare a casa.”
Vuoi andare a casa anche se sai che questo significa trovare tuo padre – sempre troppo stanco o troppo impegnato per prestarti l'attenzione di cui hai bisogno – chiuso nel suo studio, in compagnia delle sue stupide scartoffie.
Smettila di fare i capricci,” ribatte acidamente Tanya. “Hai otto anni, non sei più una bambina. E poi non ci vediamo da tanto tempo, pensavo che ti avrebbe fatto piacere stare con noi...”
Invece no, non mi fa piacere.”
Un'espressione ferita sporca gli occhi di tua madre; ti senti artigliare da un flebile senso di colpa, che ben presto svanisce lasciando posto a una ferma soddisfazione.
Lei ha deciso di andarsene di casa e risposarsi – tra l'altro con l'uomo con cui ha tradito tuo padre. Lei non si prende la briga di essere presente per te. Non può ignorarti per mesi e ricordarsi di essere una madre solo quando le fa comodo, aspettandosi che tu sia lì pronta a riaccoglierla a braccia spalancate.
A volte ti chiedi se potrai mai perdonare entrambi; perdonare tua madre, che è ormai così lontana da te, e tuo padre, che è assente con la mente e con il cuore.
Ti chiedi se potrai mai perdonarli per questo vuoto che si spalanca dentro di te ogni giorno e al quale ancora fatichi a dare un nome.

*

Tesoro, non piangere. Non voglio vederti così il giorno del tuo compleanno.”
Nonostante le lacrime ti inumidiscano gli occhi, riesci a indirizzare un debole sorriso a tuo padre. Torni subito ad assumere un'aria imbronciata, rigirandoti tra le mani il biglietto che ti è arrivato questa mattina; Tanya si è degnata di mandarti i suoi auguri ma non di farsi viva. Detesti il pensiero di non avere una famiglia normale come quella di tutti gli altri bambini, come quella di Steven. La tua, di famiglia, a stento si riunisce il giorno del tuo compleanno.
Vorrei che la mamma fosse qui oggi,” mormori.
Non pensarci, Wanda,” Ernie ti sorride e inizia ad accarezzarti i capelli. “Pensa che tra poco arriveranno i nonni, mangeremo la torta e scarterai i regali. Va bene?”
Annuisci, lievemente rincuorata.
Domani vogliamo andare a fare una passeggiata al lago, solo io e te? È da tanto che non passiamo del tempo insieme...”
“Non lo so, tesoro,” sospira lui. “Sono pieno di lavoro, lo sai, è già tanto se sono riuscito a prendermi la giornata libera per oggi.”
“Va bene,” rispondi, stringendoti nelle spalle, la delusione che si mescola a un fremito di rabbia.
A volte ti viene da chiederti se lui ti voglia bene – se qualcuno al mondo ti voglia davvero bene.
I tuoi parenti ti ripetono in continuazione che Ernie è il padre perfetto, che lavora fino allo sfinimento per non farti mancare nulla. Ti ripetono che ti ama – perché un genitore per natura ama un figlio. Eppure a tua madre non importa nulla di te, altrimenti non se ne sarebbe andata di casa o avrebbe cercato di essere più presente nella sua vita anche dopo essersi risposata. Quindi perché non dovresti pensare lo stesso di tuo padre?
Certo, Ernie ti fa avere tutto ciò di cui tu hai bisogno, eppure vorresti qualcosa di più; vorresti che non si chiudesse in continuazione nel suo studio, che non ti concedesse solo sguardi sfuggenti o risposte sbrigative alle tue domande. Vorresti che ti dimostrasse apertamente il tuo affetto, anche se tu in primis non sei molto brava a farlo – quante volte ti sei sentita dare della capricciosa, dell'indisponente e dell'ingrata?
Eppure oggi è uno di quei giorni di sole in cui l'attenzione di Ernie è tutta per te. Ti senti riscaldare il cuore mentre tuo padre ti asciuga le lacrime dalle gote e dice con voce dolce; “Andiamo, mentre aspettiamo i nonni raccontami un po' cosa hai imparato oggi con la tutrice.”

*

Note

Salve a tutti!
Questa storia nasce come raccolta di brevi racconti privi di un vero e proprio filo conduttore incentrati su Wanda MacMillan, un personaggio di mia invenzione della Nuova Generazione che compare in una mia Long (New Skins) al momento ancora ferma al prologo ma che spero di aggiornare presto. Questo primo capitolo in realtà non mi convince moltissimo ma languiva nel mio computer da tempo, per cui ho deciso di aggiustarlo un po' e pubblicarlo nella speranza che possa risultare anche minimamente interessante, pur essendo consapevole che la mia Wanda probabilmente non è conosciuta da nessuno nell'universo.
Ovviamente c'è anche il ruolo giocato da Ernie, che affidandomi a ciò che sappiamo di lui grazie ai libri non posso fare a meno di immaginare come un uomo stakanovista, la classica persona che si porta il lavoro a casa, talmente concentrato sui suoi doveri da finire per trascurare involontariamente gli affetti - non che questo gli impedisca di amare profondamente la figlia e di dimostrarlo a suo modo.
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui, a presto!
   
 
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