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Autore: Marlena_Libby    26/03/2024    1 recensioni
Il giovane Avram batte in astuzia il Genio del Lago
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una vecchia coppia di coniugi che viveva in una piccola capanna; erano poverissimi, non avevano né pecore, né cavalli o capre, e nemmeno un'arnia da cui ricavare un po' di miele, perciò l'unico bene che lasciarono al figlio Avram alla loro morte furono poche matasse di lino.
Avram le prese, si diresse verso il lago e le bagnò nell'acqua, poi si sedette a intrecciare una corda.
Mentre stava lavorando, emerse dall'acqua il temibile Genio del Lago.
Avram si spaventò, ma non lo dette a vedere.
- Cosa stai facendo lì? - tuonò il Genio dalla lunga barba verde.
- Intreccio una corda per appendere il tuo lago alle nuvole!
Un brivido di paura corse giù per la schiena del Genio.
- No ragazzo, non toccare il mio lago, ti prego! Esaudirò ogni tuo desiderio!
Avram rifletté e si ricordò che il lago era famoso perché dei bellissimi cavalli selvaggi venivano lì ad abbeverarsi.
- Dammi il tuo cavallo più bello e io ti prometto che non toccherò il tuo lago!
- No, quei cavalli sono il simbolo della mia fama e della mia forza! - replicò costernato il Genio.
- Come vuoi, allora appenderò il tuo lago al cielo - disse Avram.
Il Genio sospettava che ci fosse sotto un imbroglio e disse: - Senti un po' ragazzo, se sei così forte da poter appendere il mio lago, ti propongo una sfida: correremo intorno al lago e, se tu vinci, prometto di esaudire il tuo desiderio.
- Accetto, ma a una condizione: là fra i cespugli sta dormendo mio fratello minore. Solo se riesci a battere lui correrò con te - rispose Avram.
Il gigante si incamminò verso i cespugli dove dormiva una giovane lepre che, spaventata dal rumore, gli passò davanti correndo velocissima.
Il Genio del Lago si slanciò dietro di lei, ma non riuscì a raggiungerla malgrado i suoi sforzi.
Schiumante di rabbia gridò ad Avram: - Fatti sotto, faremo la lotta noi due e vincerò io questa volta!
- Ma prima dovrai batterti con mio nonno. Sta facendo un pisolino in quella buca laggiù e, siccome ha il sonno duro, per svegliarlo dovrai dargli un colpo testa. Se riuscirai a farlo cadere, lotterò con te.
Il Genio del Lago corse verso la buca e menò un gran colpo di bastone in testa a un orso bruno che stava dormendo lì dentro; la bestia non gradì affatto il trattamento, si drizzò sulle zampe, afferrò il Genio e lo scaraventò a terra.
Lui tornò zoppicando da Avram e disse: - Accidenti, com'è forte tuo nonno! Non mi rimane fiato per combattere anche con te, ma dammi un'altra opportunità: vediamo chi di noi due riuscirà a portare la mia cavalla grigia pomellata, la più bella del branco, intorno al lago.
- Prova prima tu - disse Avram.
Il Genio si mise faticosamente la cavalla in spalla e, barcollando sotto il suo peso, fece il giro del lago.
Con un ghigno di trionfo, la depose al suolo e disse ad Avram: - Ora tocca a te!
Avram mise la corda per terra e si diresse verso la cavalla.
- È stato facile per te, hai preso la cavalla sulle spalle. Invece io la porterò fra le mie ginocchia!
Montò sulla cavalla, la toccò sui fianchi e la spronò al galoppo.
Il Genio riconobbe di essere stato sconfitto.
Accarezzò la cavalla grigia pomellata per l'ultima volta e la consegnò ad Avram.
Era un magnifico animale dalla folta criniera, gambe potenti, orecchie appuntite e un petto poderoso.
Avram montò in groppa alla bella cavalla e galoppò via fino a casa.
   
 
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