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Autore: buonasraaa000282    04/04/2024    1 recensioni
una flebile melodia si udì nell'aria, lo disse quasi cantando, l’effetto radiofonico nella sua voce aumentò gradualmente, cercava di intimorire il demone davanti a lui, poi lo disse, quasi cantando:
-Facciamo un patto, Husker -
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alastor, Husk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il girone dell'orgoglio, un tripudio di dipendenze orrende, Alcol, droga e... gioco d'azzardo, al controllo di tutto ciò c'è, o meglio , c'era un overlord, Husk, il giocatore per eccellenza, possedeva casinò, era un orgoglioso con i fiocchi, dove c'era lui, ogni bisca era colma di giovani pronti a giocarsi una mano o due pur di sottomettere il potente demone ,finendo poi squattrinati in pochi minuti. Come si dice: da grandi poteri derivano grandi responsabilità, responsabilità che evidentemente Husk non aveva mai osservato, capito o altrettanto preso in considerazione.Ma la curiosità dei peccatori cresceva ogni giorno, all’epoca l’overlord del gioco d’azzardo era il più conosciuto, il desiderio di scoperta di quello che fosse stato in vita il demone era fuori controllo. Nell'inferno iniziarono a correre  una moltitudine di voci, a Cannibal Town si diceva che l'overlord durante la sua vita mortale fosse un temuto banchiere, che sapeva come muoversi in campi finanziari in maniera scaltra e veloce, per questo aveva sembianze feline: furbo e sagace, proprio come un gatto, ma non tutte le storie durano a lungo, come la sua popolarità d’altronde, in particolare quella di Husk finì in un'unica , serata, un'unica giocata, che aprì inevitabilmente le porte ad una disperazione che sarebbe durata ben più a lungo di qualche scommessa.  

 

 

Dentro uno dei tanti vicoletti del girone gestito da Lucifero vi era un piccolo locale, passava inosservato, fin troppo, sempre deserto, un minuscolo bar che il felino si era riservato tutto per se, all'interno l'aria era torbida per l'alcol, il fumo del tabacco stordiva completamente i sensi, ogni sera proprio li, l'overlord giocava, fino a star male , fino a vincere ogni cosa, spogliando di ogni bene chi lo sfidava, accumulando sempre nuove anime, che indebitate fino all’osso cercavano salvezza cedendosi completamente al felino. 

 

Durante una particolare sera, l’aria era pungente, fredda, morta, e questo contagiava anche la piccola bisca di Husk, anche lui sentiva qualcosa nell’atmosfera di diverso, spaventoso, cercò di accartocciare mentalmente quella sensazione iniziando a scommettere fino a tarda notte, fino a quando qualcosa tagliò di netto, distrusse la tranquillità di tutto il locale.

 

 

Alastor, l'overlord che si occupava delle trasmissioni radiofoniche, varcò il ciglio della porta, si sentì un particolare ma inconfondibile effetto radio, come quando sicambia da una stazione all’altra, cadde il silenzio, seguito da un terrore generale, il demone salutó tutti normalmente, quasi contento dell’effetto che aveva avuto su ogni peccatore.

 

Col solito fare egocentrico e schizzinoso si avvicinò ad Husk:  « Vecchio mio, Buonasera, come va qui?» disse strizzando gli occhi cercando di mantenere un'espressione amichevole,il sorriso tirato sembrava quasi cucito, non si muoveva minimamente, gli donava un fare apatico, non trapelava neanche un emozione.

 

 

« Cosa ci fai qui Alastor? E chi ti ha dato indicazioni su questo posto…lo stronzetto sorridente ha iniziato a godersi un po’ la vita vedo!» disse il felino ridendo, cercando approvazione tra i peccatori intorno a lui, il suo obiettivo quella notte era mettere in imbarazzo Alastor, che era arrivato nel suo territorio senza permesso, sentiva le guance bruciare, forse era l’alcol.

 

Dall’altra parte, Il demone della radio captó velocemente che Husk era parecchio alticcio e cercava di umiliarlo. Umiliare? Alastor? Questo pensiero lo faceva innervosire, l’arroganza del demone era tanta, soprattutto all’epoca delle sue trasmissioni, la paura che riusciva ad innescare nelle persone era sovrannaturale, gli piaceva, molto, una delle poche cose che lo faceva sentire vivo, percepiva qualcosa dentro di se, soddisfazione forse, lo faceva sentire meno rotto, meno sbagliato. Quando quella sera era entrato in quella topaia puzzolente di alcol, Quando aveva colto tutti quegli sguardi addosso, impregnati di terrore, iniziò a percepire un appagamento anormale. 

 

E con quella distinta superbia rispose al felino: « Suvvia Husker, mi hai preso per un IMP? Per me il piacere non risiede nel gioco o nell’alcol, ho ben altro a soddisfarmi caro. Mi manda Carmilla Carmine, oggi mancavi alla riunione dei capi supremi dell’inferno ».

 

Husk si ricompose staccando gli occhi dalle carte, l'alcol che aveva in corpo iniziava a dargli alla testa: « Evidentemente mio caro demoniuccio radiofonico se non ero presente a quella riunione del cazzo ci sarà stato un motivo valido » Alastor iniziava visibilmente ad arrabbiarsi, i racconti dei presenti dicono che quella maledetta sera, Alastor si sedette al tavolo da gioco, proprio davanti al felino: « Che ne dici di una partita a poker?»

 

 

il sorriso inconfondibile, gli occhi luccicavano, bramosi di potere, Husk rabbrividi e accettó con facilità, voleva distruggerlo, mandarlo a casa con la coda tra le gambe, senza alcuna pietà. E Invece alla fine si ritrovò a mani vuote , in debito con tutti, Alastor aveva vinto il primo turno, questo portò Husk a chiedere dei prestiti in giro per il locale, il demone della radio vinse il secondo turno, il terzo, il quarto... finché il felino si trovó alle strette e con uomini che gli chiedevano denaro ovunque.

 

 

Si alzò e scappo lontano, sotto la pioggia, la paura, la sensazione di una gabbia si impadronì di lui... tutto si spezzò al suono di una voce « Squattrinato e odiato» cosa diranno gli altri overlord... « forse sarai anche sollevato dalla carica » la voce compiaciuta e stronza di Alastor proveniva da un vicolo, mentre si riparava dal temporale, Husk si girò, le lacrime gli rigavano le guance, forse era la pioggia, forse stava veramente tentando di tutto, guardò il demone della radio, aveva paura, per la prima volta da quando era arrivato all’inferno aveva timore di qualcuno, tremava, la voce usciva a malapena, ci fu un lungo silenzio tra i due, rotto dai singhiozzi spaventati del felino, « Cazzo Alastor, hai vinto mi hai battuto ma devi aiutarmi, mi ammazzeranno anche se sono già morto se non restuisco tutto, ti supplico! » 

 

 

si aggrappó con le mani al colletto della camicia dell'altro demone, l'espressione contorta dagli spasmi della  paura, « Posso aiutarti , certamente »  gli occhi di Alastor diventarono color smeraldo , la sua aura invece, tenebrosa, le pupille di Husk si riempirono di frustrazione, aveva capito dove stava andando a parare il peccatore radiofonico, dopo alcuni secondo dove tutto sembro tacere, la pioggia fermarsi pur di farlo parlare , una flebile melodia si udì nell'aria, lo disse quasi cantando, l’effetto radiofonico nella sua voce aumentò gradualmente, cercava di intimorire il demone davanti a lui, poi lo disse, quasi cantando: 

 

« Facciamo un patto, Husker »

 

 

 

 

 

 

|| Cavolo belli se è stato difficile, ho sempre amato scrivere, ho visto da poco hazbin hotel, mi servono piu contenuti, backstories ecc.. quindi perché non inventarsele? ecco qui! È la prima volta che mi cimento nella scrittura di una fanfiction, poi la condivido pure...fatemi notare errori e altre cose non scritte bene per favore ,cerco di migliorare ogni giorno. In questo periodo sto leggendo tantissime ff di hazbin hotel su EFP, veramente belle e mi sono sentita ispirata. 

 

Cerco di rimetterla di nuovo perché l’editor di EFP mi sta facendo dannare:|

   
 
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