Fulmine e acqua insieme formano una tempesta. Una furia della natura. 

Fulmine e acqua, però, si piegano al volere dei loro maestri elementali. 

Per una persona che ha trascorso quasi tutta la sua vita a costruirsi un’identità, a cercar di far sentire la propria voce al di sopra degli schemi che le imponevano gli altri, Nya non avrebbe mai immaginato che l’avrebbe resa felice l’idea di associare la sua massima potenza a quella di qualcun altro. 

Fulmine e acqua possono essere affascinanti e potenti anche per conto loro, ma quando si combinano insieme in una tempesta acquistano un che di unico. 

Come lei e Jay. 

Non è stato facile – e lo è stato ancora meno riuscire ad ammettere a sé stessa che con il Ninja del Fulmine le risultasse più semplice riconoscere una verità tanto elementare: preservare la propria indipendenza non vuol dire dover combattere ogni battaglia da sola. Le ci è voluto molto tempo per metabolizzarlo, complice anche la forte autonomia che ha sempre fatto parte del suo carattere. 

Più di una volta hanno rischiato di allontanarsi irrimediabilmente, e tra i due Jay è sempre stato quello più paziente che non si è dato per vinto, anche quando tutto – persino Nya stessa per un certo periodo – sembrava remar loro contro. È stato lui quello che non si è mai arreso, quello forte che ha continuato a lottare tenendo davvero fede al motto che caratterizza il loro modo di essere e di vivere. Un ninja non si arrende mai. 

Forse è un pensiero sciocco, ma Nya ama Jay. 

È una realizzazione che – in pieno stile dei loro elementi – l'ha colpita come un fulmine a ciel sereno. 

Forse il pensiero è sempre stato latente, celato dietro tutti i momenti positivi e negativi che hanno vissuto insieme. Una conclusione così semplice, eppure così potente e difficile da raggiungere, che in un primo istante pure lei è rimasta spiazzata dal sentimento d’affetto puro e intenso che l’ha inondata così all’improvviso. 

Lo ama per questo suo essere divertente e tenace, un guerriero e allo stesso tempo un’anima sensibile. 

Con Jay vicino Nya sente che potrebbe affrontare qualsiasi cosa l’universo cerchi di scagliar loro contro. Sono come due supereroi invincibili, quando sono insieme. 

Poco importa che di fronte a loro si staglino nemici immensi e/o millenari – fantasmi, un djin pirata pazzo furioso con la sua ciurma, un videogioco risentito, un abitante degli abissi ancor più pazzo furioso del pirata – e loro al confronto siano apparsi come due macchiette. La sagoma di due minuscole gocce di pioggia che sono cadute dal cielo durante una tempesta. 

Ma nonostante tutto, ce l’hanno sempre fatta. 

Fulmine e acqua, sempre fianco a fianco anche nei peggiori temporali. 

Agli occhi di Ninjago City l’intera squadra dei ninja è ormai da anni la ragione per cui nessun criminale sia mai riuscito a prevalere definitivamente, un gruppo di eroi che non molla mai nemmeno quando tutto sembra essere perduto. Col tempo, si sono tutti abituati a questo appellativo da parte della gente – e sarebbe una bugia dire che a Nya andrebbe bene tornare a essere una persona normale, senza poteri, relegata in seconda fila quando si tratta di affrontare i nemici. 

Sono un meccanismo ben oliato che ha superato ogni ostacolo; essere eroi che proteggono la propria casa è ormai parte di loro. 

Il loro cardine è il gruppo, la squadra che sono riusciti a costruire nel corso degli anni, l’uno sempre a fianco dell’altro. 

Tuttavia, Nya a volte percepisce una forza diversa quando è con Jay. È qualcosa di paragonabile al sentimento che prova quando pensa al suo rapporto con Kai o con Lloyd – che, volente o nolente, è diventato a tutti gli effetti il loro terzo fratello –, ma non si può mettere sullo stesso piano. 

C'è un livello di affetto e amore differente, più intimo, nel sentimento che è rivolto al Ninja del Fulmine.  

È la bellezza di potersi prendere mano quando uno dei due si lascia prendere da un attimo di sconforto e di capire che l’altro ci sarà sempre, in ogni situazione, pronto a infondere coraggio e forza. Anche quando la distanza fisica non permetterà loro di intrecciare le mani – o anche solo sfiorarsi le dita – scalda il cuore sapere che l’amore e il supporto dell’altra parte non vacillerà. 

È la bellezza di permettersi anche momenti teneri e leggeri come quello. 

La notte sta cedendo spazio al giorno, ma è molto flebile la luce che sta filtrando tra le tende tirate nella stanza della ragazza al monastero. 

L'aria frizzantina del primo mattino le pizzica le guance e quel poco di spalla che sporge dal lenzuolo, in netto contrasto con il piacevole tepore che è andato creandosi al di sotto del lenzuolo. 

Un odore familiare le solletica il naso, contribuendo a destarla ulteriormente dal dormiveglia residuo. La finestra è chiusa, ma lei sa riconoscere quando la pioggia è nell’aria – forse è per via del suo potere elementale che ha una sensibilità così spiccata. 

Jay è ancora immerso in un sonno profondo e pacifico, il respiro regolare e pesante. È steso su un fianco, e Nya gli sta cingendo la vita con un braccio, mentre tiene la fronte appoggiata contro la sua schiena nuda. 

Il Maestro del Fulmine la supera di circa cinque centimetri in altezza, ma a Nya piace quando è lei ad abbracciare da dietro il suo fidanzato mentre dormono. Le dà un senso di sicurezza e di forza inarrestabile, poterlo stringere a sé e avvertire il tepore del suo corpo contro il proprio. Una volta aveva pensato che fosse come avere un faro in mezzo a una tempesta, adesso il cuore le dice che l’uragano lo creano loro. 

Si sono addormentati così, pelle contro pelle, dopo essersi amati la notte precedente. 

Quella mattina non ci sono faccende da sbrigare al monastero e sensei Wu li ha lasciati liberi dall’allenamento dell’alba, indi per cui possono permettersi di restare ancora a crogiolarsi a letto. Le viene automatico posare un leggero bacio sulla schiena di Jay e stringere appena la presa sul fianco del ragazzo. 

Il ninja blu mugugna qualcosa nel sonno e una mano si sposta inconsciamente a sfiorare le dita della fidanzata in una sorta di carezza. 

Nya capisce che si sta svegliando quando la mano di lui che si è mossa intreccia le proprie dita con quelle di lei, il pollice che accarezza il dorso in piccoli cerchi. 

– ‘Giorno... – è la sua prima parola, con una voce rauca e impastata. 

Non lo può vedere in faccia, ma conoscendolo starà molto probabilmente sorridendo. Per questo le viene in automatico sorridere a sua volta. 

– Buongiorno – mormora, ricambiando il saluto. 

Jay ruota sul fianco per stamparle un bacio sulle labbra, e Nya per un attimo è colta alla sprovvista quando il ragazzo approfondisce il contatto. Dopo tutti questi anni, ancora non si è abituata a questi momenti di intraprendenza del Ninja del Fulmine; riesce sempre a farle avvertire le farfalle nello stomaco e delle scariche elettriche percorrerle i nervi sottopelle – che, strano ma vero, non hanno niente a che vedere con i poteri del suo ragazzo. 

Un tuono riecheggia in lontananza. Quasi non lo sente, visto il battito accelerato del cuore che le rimbomba nelle orecchie come un tamburo. 

Il secondo risuona poco dopo, un po’ più vicino. 

È maggio inoltrato; forse è in arrivo un acquazzone primaverile – uno di quelli che scaricano a terra pioggia, vento e fulmini con un’intensità fuori dal comune, ma che poi si diradano con la stessa velocità con cui sono arrivati. 

Oh beh, poco importa. 

Potranno anche essere due goccioline in mezzo alla grandezza della tempesta e del vento, lì nella loro piccola stanza al monastero, ma a Nya non interessa; con Jay accanto a lei il resto del mondo può pure sparire. Perché insieme sono le gocce di pioggia più invincibili che ci siano.