Spencer controllò il telefono per vedere la notifica "signor Spencer, sono il dottor Macgun e ho bisogno di parlarLe della diagnosi ipotetica di ciò che molte persone chiamano 'asperger' (Disturbo dello Spettro Autistico, DSA). Sei ufficialmente diagnosticato, ma devo parlarLi perché devo spiegargli che questo non significa che tu sia disabile...".

Spencer non era interessato a questo, in questo momento, e nemmeno lo era prima, ma ora la sua mente è altrove. Quando Maeve gli disse la verità, lui reagì come sempre, in modo infantile, ma qualcosa dentro di lui si risvegliò... il suo segreto più profondo.

Si sedete sul suo balcone con la sua tazza da tè con la bandiera giamaicana rubata da Tbo nel suo ultimo giorno d'attività e con un tè alle erbe leggero, troppo zuccherato (zucchero bianco), fatto con il tè inglese e frutta morbida, che è più tiepido che caldo, guardando la pioggia di Seattle e ascoltando musica ambient.

Dopo un po' di tempo cercando di leggere il dodicesimo capitolo sull'asperger, cominciò a pensare alla biancheria sporca, ha davvero bisogno di assumere qualcuno che gli facesse i lavori domestici.

Dopo cinque minuti a pensare a queste cose senza senso, per evitare di affrontare il suo segreto più profondo, ricevette una chiamata da suo nonno.

"Ciao" le dice "cosa c'è?" "Spencer, ho dimenticato il mio libro preferito... sarò nel tuo appartamento tra trenta minuti." "Aspetta, aspetta... non puoi...".

"Accidenti" sospira lui.

Con lui non è mai riuscito a nascondere un segreto, nonostante lo vedesse distante da lui e giudicante. Era un paio di anni che Spencer non lo vedeva.

Dopo trenta minuti di attesa suonò il campanello, aprì la porta e lui entrò e guardò il libro "comprensione dell'asperger" e disse semplicemente "lo sapevo già".

Si guardaroono per un imbarazzante mezzo minuto: lui era vestita come al solito da boomer; Spencer era vestito con una felpa con la zip a metà aperta e una maglietta rossa del MoMA in modo come al solito troppo stravagante per suo nonno nonostante fosse ormai Spencer un uomo di quarant'anni.

Guardando il suo viso, lui iniziò a chiedere "ehi, Spencer, cosa sta succedendo?".

Spencer non era mai stato in grado di ammettere i suoi problemi, ma per la prima volta nella sua vita disse a qualcuno si sfogò (erano riusciti a tenere suo nonno allo scuro e lui ne fù scioccato non poco) "sono il padre biologico di Carly" e iniziò a parlare della madre di Carly, una ricercatrice della NASA e del Polo Nord che parlava frequentemente al TedEX, mostrò un profilo LinkedIn di una donna cubana e gli raccontò di come i genitori di Spencer avessero adottato Carly e di quanto inizialmente fosse terribile ma col tempo fosse diventato normale.

"Vuoi dirglielo" chiede suo nonno "oh, Dio, NO!".