La disperazione di Lucius Malfoy
Lo vide arrivare dal viale di Villa Malfoy con passo veloce, le spalle diritte e la palandrana nera che svolazzava ad accarezzare i fianchi.
Sul viso non si leggeva un'emozione, ne tentennamento e nemmeno paura. Occhi scuri come la notte guardavano fisso in avanti, con mano ferma impugnava la bacchetta per difendersi da qualsiasi pericolo. I lunghi capelli neri accarezzavano la schiena e incorniciavano la maschera che Severus Piton indossava da giorni, mesi, anni ormai.
Solo Lucius sapeva come togliere quella maschera e solo lui aveva avuto effettivamente il piacere di scoprire cosa celasse. Purtroppo a causa della guerra imminente, dei rispettivi impegni che li portavano ad essere fuori casa da mesi e qualche convenevole durante le riunioni in casa Malfoy da tempo non si parlavano, non passavano più le serate insieme e a Lucius mancava la quotidianità con il compagno.
Nelle lunghe notti lo immaginava da solo, seduto in poltrona a sorseggiare un bicchiere di vino o a leggere un libro per poi andare a dormire con la nostalgia che attanagliava le viscere.>
Lucius scese di fretta gli scalini della casa padronale per accogliere il suo ospite e quindi condurlo dal Signore Oscuro. La Battaglia di Hogwarts era alle porte e Voldemort voleva che tutto fosse pianificato alla perfezione.
Dopo pochi passi si ritrovarono uno di fronte all'altro ad osservarsi muti e immobili con la sensazione che tutto si svolgesse in un fermo immagine dove esistevano solo loro due.
Lucius alzo leggermente la mano in un gesto di invito verso l'altro e contemporaneamente sussurrò: " Severus guardami... ti prego".
Negli occhi di Malfoy vi era concentrato tutto il dolore e la paura di perdere l'unica persona per cui valesse la pena vivere.
Non vi era più tempo per dire parole, convenevoli o altro. Era arrivato il momento di mettere da parte l'orgoglio e vivere i pochi attimi che rimanevano come se il mondo dovesse finire di lì a poco.
Severus fissò Lucius e da abile legilimens non incontro' resistenza ad entrare nei pensieri del compagno.
Malfoy semplicemente si arrese e gli diede modo di vedere e sentire ogni suo singolo sentimento.
Severus ebbe così la possibilità di poter riallacciare i ricordi del loro primo incontro ad Hogwarts, vedere l’amicizia adolescenziale divenire via via sempre più qualcosa di profondo, la complicità venutasi a creare fra loro due così tanto diversi nel carattere e nei modi.
Quello che più fece sconvolgere Piton comunque fu la consapevolezza di poter finalmente capire la portata dell’amore del compagno e si rese conto che il terrore e la disperazione che aveva letto nei suoi occhi non erano altro che il riflesso di quello che provava a sua volta. Paura e terrore di perdersi a vicenda.
Chiuse gli occhi e fu a quel punto che sentì qualcosa infrangersi nel cuore, togliergli il respiro e salire fino alla gola per poi esplodere in un gemito di dolore e desiderio irresistibile. Con impeto attirò a sé Lucius e gli affondò il viso fra la spalla e la gola dove iniziò a baciarlo per poi risalire fino alle labbra desideroso solo di calmare la tempesta che di lì a poco li avrebbe presi entrambi.
Si ritrovarono completamente nudi dietro alla siepe che delimitava il vialetto, tremanti di desiderio e dal timore di essere visti da qualcuno.
La sera scese in fretta a celare i corpi che si cercavano, le mani e le bocche a darsi piacere, i sospiri mescolati ai gemiti. Si guardarono a lungo negli occhi cercando l'anima di ognuno e scoprirono l'amore vero, quello che ferma gli attimi e rimane li per sempre nel cuore e nella testa.
Quando poi tutto fu finito con i corpi ancora bagnati dagli umori rimasero abbracciati ad ascoltare il reciproco respiro affannoso diventare via via sempre più calmo.
Lucius con mano tremante passo le dita tra i capelli del compagno e lo strinse forte a se.
Non voleva lasciarlo andare. Non ora dopo che da tanto tempo si erano ritrovati.
Si alzò lentamente dando la mano a Severus, stringendola forte come a fargli capire che era lì per lui e ci sarebbe sempre stato.
Si pulirono e vestirono alla belle meglio, la notte fredda aveva preso ormai il sopravvento. Si guardarono un'ultima volta poi insieme varcarono la soglia di casa.