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Autore: Beatrux_    27/04/2024    0 recensioni
Correva piu veloce che poteva, di quelle informazioni di cui era in possesso ne dipendeva la vita della donna che più stimava.
Improvvisamente, si trovò di fronte al nuovo e imponente quartier generale dei V.F., un sorriso quasi sornione si dipinse sul volto della donna, che entrò dalla porta sul retro.
Finse di lavorare nelle cucine, finché non incrociò lo sguardo con Larry, il cameriere. Un veloce cenno di approvazione, e un’ombra a dir poco furtiva, dopo, che Larry ricevette quel ‘Volenteroso Foglietto’ e Kit Snicket sparì nell’ombra.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Conte Olaf
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Correva piu veloce che poteva, di quelle informazioni di cui era in possesso ne dipendeva la vita della donna che più stimava.

Improvvisamente, si trovò di fronte al nuovo e imponente quartier generale dei V.F., un sorriso quasi sornione si dipinse sul volto della donna, che entrò dalla porta sul retro.

Finse di lavorare nelle cucine, finché non incrociò lo sguardo con Larry, il cameriere. Un veloce cenno di approvazione, e un’ombra a dir poco furtiva, dopo, che Larry ricevette quel ‘Volenteroso Foglietto’ e Kit Snicket sparì nell’ombra.

Quello che ne susseguì fu una corsa contro il tempo, sia nel quartier generale dei VF, che nella missione di mia sorella...

Mentre inseguiva quelle ombre segretamente infiltrate alla festa in maschera, Kit Snicket non faceva altro che pensare a quanto la sua vita fosse cambiata: poco tempo prima stava per sposarsi, e ora non solo era single, ma stava anche inseguendo le persone che il suo ex potrebbe definire 'mentori'.

Improvvisamente, i due si fermarono.

"Kit Snicket..." Cominciò la donna con i capelli ma senza barba.

"Saremmo lieti di averti a cena a casa nostra... Potremmo parlare di Olaf..." Continuò l'uomo con la barba ma senza capelli.

Kit Snicket non aveva mai avuto paura, ma, di fronte a nemici così potenti, un invito a pranzo poteva solo suscitare dubbi e perplessità.

"Cosa volete da me?" Chiese Kit.

"Noi? Da una Snicket? Nulla." Rispose velocemente l'uomo.

"Semplicemente troviamo che tu conosca Olaf molto bene, cosa che potrebbe aiutare tutte e due le parti dello scisma, non credi?" Ribattè la donna.

"Credo si possa fare... Quando?"

"Anche ora" Sogghignò la donna con i capelli.

"Bene, mi fate strada?" Terminò Kit, mentre i due cominciavano a camminare a passo svelto.



DUE ORE DOPO

Era come se il mondo le stesse giocando un brutto scherzo, lei era Kit Snicket, non era mai stata SERIAMENTE in difficoltà o in pericolo in una missione, ma quella non solo non voleva finire, era addirittura la terza volta che correva, per motivi sempre diversi per di più!

Questa volta, la giovane Snicket correva per salvarsi la vita, alle calcagna aveva l'uomo con la barba ma senza capelli e la donna con i capelli ma senza barba più arrabbiati che mai e, come se tutto questo non bastasse, aveva un proiettile conficcato nell'addome. Poteva andare peggio di così?

Inoltre, come se il mondo quel giorno fosse veramente contro di lei, si trovò di fronte al suo ex...

"Bene, bene, bene... la piccola Snicket..." disse lui, con un ghigno arrabbiato che riservava solo quando la giornata non sarebbe potuta andare peggio di come già stava andando.

"Olaf..." Disse Kit, vedendo per la prima volta dopo tanto tempo l'Olaf che amava: dolce e vulnerabile. "So che sai chi ha-"

"Quindi tu lo sapevi... sapevi tutto... E da quanto...!?" Domandò irritato l'uomo.

"Ascolta, io-"

"Da quanto, Snicket...!? QUANTO!?" Gridò Olaf.

"Sempre... L'ho sempre saputo, ma non te l'ho mai detto perché ho pensato che fosse meglio così..." Disse velocemente Kit.

"Io mi fidavo di te... Mi fidavo di voi... E invece mi avete voltato le spalle... tutti." Pensò ad alta voce l'uomo, per poi superare la sua vecchia e unica vera fiamma, pronto ad andarsene.

Olaf continuò a camminare per circa due minuti, finchè non sentì la voce di Kit urlare, in un grido di dolore. Così, il conte si mise a correre come poche volte nella vita nella direzione opposta di dove stava andando.
Quando arrivò davanti alla donna, non poteva crederci. 
Kit era semi-cosciente, seduta contro una parete, con una chiazza di sangue che le copriva la maglia.

"Kit... Kit cos'è successo!?" Urlò Olaf, sentendo le lacrime rigargli il volto per lo shock.

"I tuoi mentori mi hanno invitata a cena..." Disse debolmente la Snicket.

"E tu sei stata così scema da accettare!?" Gridò il Conte, sempre più nel panico.

"Me lo chiese tuo padre... Quando mi diedi l'anello di tua madre" Sorrise la giovane, in modo tremendamente stanco e veritiero.

"Cosa devo fare, Kit...?" Domandò l'uomo.

"So che può essere difficile... Ma devi portarmi al... Quartier Generale... Ti... Prego..." Balbettò la bruna, mentre, piano piano, perdeva conoscienza...

Olaf, a quel punto, la tirò su dalla schiena e dalle ginocchia, in direzione nuovo quartier generale dei VF...

"Ti prego piccola Snicket... non morire... ti prego" sussurrò lui, mentre la trasportava. "Non farmi questo..."

In breve tempo, Olaf arrivò di fronte alla maestosa struttura che era il quartier generale. Ormai, erano le cinque del mattino, e rimasti erano solo pochi Volontari nobili del lato 'giusto' dello scisma. Ovvero Jacques e Lemony Snicket, Beatrice, Josephine e Ike, Montgomery Montgomery, Larry e Jacqueline.

"Snicket!!" Urlò Olaf, con ancora in braccio Kit, appena entrato dalla porta.
Lemony e Jacques si guardarono per un secondo, poi si voltarono verso il Conte.

"Cosa le hai fatto!?" Urlò Jacques, mentre Lemony e Beatrice correvano verso Kit che, nel frattempo, era stata adagiata a terra da Olaf.

"Ti giuro Snicket, non le ho fatto nulla... L'ho solo portata qui, come lei mi ha chiesto prima di svenire" Si 'giustificò' lui.

"Larry, prendi il medical, non c'è tempo per portarla in ospedale..." Gridò Beatrice, mentre Olaf si appoggiava ad una parete, riuscendo a stento a trattenere le lacrime.

"Ecco Larry, tieni" Disse Jacqueline, passando il medical all'uomo.
Ike si avvicinò velocemente, pronto per operare la giovane Snicket, aiutato da Montgomery e da Josephine, mentre Larry e Jacqueline mandavano 'Volenterosi Foglietti' a tutti i VF della loro parte dello scisma per avvisarli dell'accaduto.


CIRCA UN'ORA DOPO

"Kit è salva... Ha solo bisogno di riposare molto" Disse Ike, uscendo dalla sala accompagnato dalla moglie e dall'erpentologo.
Lemony e Jacques si abbracciarono per la felicità, mentre Olaf sorrise per la prima volta dopo molto.
Jacqueline e Larry tornarono a mandare 'Volenterosi Foglietti' per avvisare che Kit stava bene, mentre Beatrice e Josephine si guardarono contente, con sorrisi sornioni dipinti sul volto.

Jacques si avvicinò a Olaf.

"Beh, alla fine, grazie Olaf." Disse Snicket porgendo la mano al Conte.

"Sappi che questo non cambia le mie idee, io odio tutti gli Snicket" Rispose Olaf, stringendo la mano all'uomo che aveva di fronte a malincuore.

"Forse non proprio tutti gli Snicket..." Continuò Jacques, indicando col mento la stanza in cui la sorella di stava lentamente riprendendo. Poi, lasciò la mano dell'uomo. "Sappi che anche io non cambio idea. Trovo ancora che Kit sia troppo per uno come te..." Concluse il maggiore dei fratelli Snicket, per poi andare a sedersi.

Un silenzio imbarazzante cominciò a regnare sovrano nella stanza, finché non fu proprio Olaf a rompere il ghiaccio.

"Posso andare da lei...?" Chiese ad Ike. Questo, gli rispose con un semplice cenno del capo, dopo aver incrociato lo sguardo calmo e affermativo di Jacques.

Olaf si sedette velocemente accanto al letto di Kit, chinando il capo ad un filo dalle lenzuola del suo letto. Finché, spostando leggermente la testa, non vide un anello con sopra un diamante stupendo sul comodino, con attaccata una catenella...

"Lo hai tenuto... per tutto questo tempo..." Sorrise tristemente l'uomo, per poi alzarsi a scrutare meglio l'anello che una volta apparteneva a sua madre e che ora apparteneva alla donna che amava.

Il Conte capì così che non poteva stare lì un minuto di più, era troppo doloroso averla così vicina, ma così distante.
Scrisse velocemente un bigliettino, che piegò e adagiò vicino all'anello, che aveva riposto nel cassetto, in seguito, diede un bacio sulla fronte a Kit. Poi, con molta calma, uscì dalla stanza e, senza nessuna spiegazione, si congedò dai VF, che lo guardavano, quasi come se già sapessero che lo avrebbero fatto.


QUALCHE GIORNO DOPO

Io e mio fratello badavamo a Kit a turni, ogni tanto io, ogni tanto lui. Quando si risvegliò, era il mio turno...

"Lemony..." Sussurrò debolmente Kit, non appena riuscì a vedere nitidamente la persona che aveva di fronte.

"Buongiorno Kit... Come stai?" Rispose Lemony, mentre la sorella sembrava non ascoltarlo.

"È andato via, vero?" Chiese poi, ignorando la domanda del fratello.

"Si, è andato via..." Disse, quasi tristemente, il mezzano tra i fratelli Snicket.

Quella fu l'unica volta, in cui vidi mia sorella ad un passo dal piangere. Era sempre stata più forte di me, nonostante fossi io il maggiore tra noi due. Spesso, io e Jacques scherzavamo sul fatto che farla ridere fosse difficile, ma che farla piangere fosse un'impresa impossibile...
Quel giorno, vidi mia sorella vulnerabile per la prima volta. Se ripenso a quando i nostri genitori morirono, che era stata lei a consolare me e mio fratello, vederla in quelle condizioni, era troppo da sopportare...
Grazie a Dio, si riprese in fretta.


Quando arrivò il giorno in cui Kit potè ricominciare a partecipare attivamente alle missioni dei VF, era anche il primo giorno in cui indossò di nuovo il suo lungo abito rosso, lo stesso che le aveva regalato Olaf, in occasione di una festa in suo onore con solo i volontari più nobili.

Guardandosi allo specchio, il suo collo le sembrò tremendamente scoperto, rendendosi conto dell'anello scomparso...
Sorrise all'idea che fosse tornato al suo legittimo proprietario, per quanto ormai si fosse abituata ad essere lei il 'proprietario'...

Si girò verso il comodino, notando che il cassetto era socchiuso. Lo aprì velocemente, attratta dal mistero che poteva celare.
All'interno, vi trovò l'anello stesso, con la catenina, e un foglietto.
Appena lo aprì, riconobbe immediatamente la scrittura...

Cara Kit,
quando ti diedi questo anello, mi feci una promessa... Anche se ci fossimo lasciati, non te l'avrei mai richiesto indietro.
Adesso, potrei riprenderlo e cancellare queste parole, ma preferisco che lo tenga la persona che amo, piuttosto che tenerlo io, una persona solitaria che non lo ridarà mai a nessuno.
Non pensare neanche alla parola 'Addio', piccola Snicket, perché questo è solo un 'Arrivederci', perché io, in questa vita o in un'altra, ti sposerò, perché, un giorno, riuscirò a strapparti quell'ultimo bacio mancato...

Con affetto,
Olaf

   
 
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