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Autore: Marlena_Libby    04/05/2024    1 recensioni
Un contadino trova un vitello fatato e lo regala a sua figlia
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un vitellino fatato non più grande di un gattino, con dei grandi occhi neri, un nasino morbidissimo e un campanellino intorno al collo, che si chiamava Kebeg.
Apparteneva alle fate, ma a volte scappava nei prati per stare con gli altri vitelli di una fattoria.
Un giorno un contadino vide Kebeg che vagava nei prati, lo prese e lo mise in un sacco.
- Lo porterò a casa per farci giocare la mia bambina.
Quando arrivò a casa e lo tirò fuori, sua figlia Audrey saltò di gioia.
Lo nutriva con il latte, lo faceva dormire in una vecchia conigliera e tutti i giorni lo portava a spasso con una corda legata al collo.
- Non lasciar andare il nastro - la ammonì la mamma. - Kebeg è un vitellino fatato e, se lo liberi, tornerà dalle fate.
- Non credo proprio che scapperebbe da me, perché io gli voglio tanto bene - disse Audrey.
Un giorno Audrey e Kebeg erano fuori a passeggio.
Il vitellino saltava e si impennava, ma Audrey teneva ben stretta l'estremità del nastro.
All'improvviso davanti a loro apparve un ometto tutto vestito di verde con un berretto rosso appuntito.
- Ti piacerebbe venire con me a vedere una casa delle fate? - chiese l'ometto.
- Certo che mi piacerebbe - replicò Audrey. - Ce l'hanno il camino?
- Sicuro, e del fumo vero esce dalla cappa.
Così Audrey e Kebeg seguirono l'ometto.
Arrivarono a un cespuglio di ginestre sotto il quale si trovava una deliziosa casetta delle fate, non più grossa di una zucca, con il tetto fatto di stoppie e fumo vero che usciva dal camino.
- Entra - disse l'ometto.
- Non posso, sono troppo grande - replicò Audrey.
All'improvviso la casa cominciò a crescere finché non divenne abbastanza grande perché lei potesse entrarci.
Era così eccitata che lasciò cadere il guinzaglio e Kebeg rimase fuori.
Quella sera, non vedendo rientrare Audrey, i suoi genitori uscirono a cercarla.
Sentirono il suono del campanellino di Kebeg e lo seguirono fino ad arrivare al cespuglio di ginestre.
Trovarono Audrey addormentata vicino a una grossa zucca bruciacchiata, ciò che restava della casa delle fate.
Il padre di Audrey la prese in braccio e la riportarono a casa.
Il giorno dopo Audrey si svegliò e chiese: - Dov'è la casa delle fate? E dov'è il mio caro Kebeg?
Lo cercò dappertutto, ma non lo rivide mai più.
Audrey non dimenticò mai il piccolo Kebeg e si consolò pensando che certamente le fate si sarebbero prese cura di lui.
   
 
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