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Autore: ArrowVI    08/05/2024    0 recensioni
Un nuovo Killing Game prende luogo in un mondo che cerca lentamente di riprendersi dopo il disastro causato da Junko Enoshima.
Sedici nuovi Ultimate finiranno parte di un gioco sanguinoso e malsano dove dovranno usare tutta la loro materia grigia per salvare la loro stessa pelle, mettendo a rischio le loro stesse vite per risolvere misteri mortali presentati loro da un organizzatore che vuole solamente vedere la loro disperazione.
Riusciranno a seguire le orme di Makoto Naegi, sconfiggendo la Disperazione, o falliranno finendo inevitabilmente vittime di questo pazzo gioco mortale?
In una battaglia tra Speranza e Disperazione, solamente una delle due l'avrà vinta... O, per lo meno, così dovrebbe essere.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 1-16: Una Singola Bugia in questo Sconosciuto Mondo Oscuro

 

NB: In questo capitolo sono inseriti link a video di youtube contenenti musiche dei vari "Danganronpa" che ho immaginato stare bene nelle scene seguenti.
Se volete, potete aprire suddetti link e lasciare la musica in sottofondo in loop finché non inserisco un nuovo link o vi stanca. La scelta è vostra.
NB2: Tutte le musiche appartengono al creatore originale, Masafumi Takada, e la storia di "Danganronpa" è proprietà della Spike Chunsoft. Non possiedo alcun diritto sull'opera o le sue musiche, che sto usando per creare un "Fangan" senza scopo di lucro.




https://youtu.be/OuqyqojL1v8?si=SpN3Pfp5Zs0b50d9


Ancora una volta, aprii gli occhi all'interno di quella ormai claustrofobica stanza, svegliata per l'ennesima volta dall'annuncio mattutino di MonoPhox.
Quello era il fatidico giorno in cui il coordinatore del Killing Game ci avrebbe consegnato il nostro "primo motive"...

Sentii il mio cuore battere così furiosamente nel mio petto, che per un attimo pensai mi sarebbe venuto un infarto, stretto dalle gelide mani dell'ansia e del terrore che volevano sotterrarmi in un abisso di disperazione.

Non so dove trovai la forza per alzarmi da quel letto.
Forse fu coraggio... O, più semplicemente, lo feci a causa della paura di una punizione da parte del direttore del Killing Game.


Non so se posso considerarmi una persona coraggiosa, dopotutto. Mettere su una facciata per nascondere il terrore che provo, giorno dopo giorno, non credo sia un comportamento coraggioso.

Afferrai il PhoxPad dal comodino dopo essermi vestita, quindi notai che nella chat creata da Nanase ci fossero solamente tre messaggi.


7:03 Kaori: Buongiorno a tutti!
7:04 Nanase: Kaori, questa non è una chat creata con lo scopo di mandare questi messaggi inutili. Attieniti a ciò di cui abbiamo parlato ieri, manda solamente informazioni utili al gruppo. Se non dovessi averne, non scrivere nulla.
7:05 Kaori: Mi dispiace...


Mi dispiacque un po' per Kaori, dopotutto voleva solamente essere amichevole con tutti...
Ciononostante, sapevo fosse ovvio che un messaggio del genere avrebbe causato una risposta infastidita di Nanase.


Inizialmente mi venne quasi da ridere.
Poi, però, realizzai che in quella situazione non ci fosse nulla di divertente.

Quella chat... Quella mattina...
Sapevo che lo stato d'animo di tutti sarebbe piombato a picco come un masso lanciato nel mezzo dell'oceano.

"Morte"
"Disperazione"
"Motive"

Quelle parole danzarono intorno a me come demoni pronti a strapparmi via le carni.
Il mio stomaco si contorse, mi venne voglia di correre in bagno e rigettare le poche cose che mangiai durante i giorni precedenti...


Ancora una volta, non so come, fui in grado di trattenere quelle sensazioni.
Preso un profondo respiro, mi calmai. "Indossai" la mia maschera e abbandonai la mia stanza, dirigendomi come sempre verso la cucina per fare colazione.


Non fui in grado di mentire al mio cuore, però, che nel mentre continuò a martellare nel mio petto pronto a esplodere da un momento all'altro.


Quando arrivai, vidi che la gran parte degli Ultimates fosse già li. Non penso fosse semplicemente per fare colazione, ma sapevamo che da un momento all'altro MonoPhox ci avrebbe chiamati.
L'aria era tesa, silenziosa.

Molti non sollevarono nemmeno gli occhi dai loro piatti.
Mi sedetti al mio solito posto, a fianco di Asuka, che mi diede il buongiorno con il suo classico e solare sorriso.

<< Tutto ok, Sora? >>
Mi domandò la campionessa di tiro con l'arco, mentre indicò una sedia libera vicino a lei.

<< Potrebbe andare meglio. >>
Le risposi, sedendomi al suo fianco e forzando una risatina.
Credo che notò non fosse sincera, ma evitò di farmi domande.


Persa nei miei pensieri e preoccupazioni, durante quella semplice colazione, tornai con i piedi per terra quando Misako, con mio stupore, si sedette al mio fianco.
Mi toccò una spalla, facendomi inizialmente sobbalzare dallo stupore.

<< Ah! >>
Esclamai.
Misako sollevò un sopracciglio con fare sorpreso.

<< S-Scusa... >>
Dissi, schiarendomi la voce.
Che imbarazzo.

<< Ero persa nei miei pensieri, mi hai colta alla sprovvista. >>
Ridacchiai, chiedendole poi come potessi aiutarla.


<< Nanase ti ha chiesto di far parte del suo gruppetto, giusto? >>
Quella domanda che sussurrò mi lasciò senza parole.
Esitai per qualche istante prima di esternare la mia confusione e il mio stupore.

<< Come fai a...? >>
Balbettai, senza finire quella domanda, rispondendole sottovoce.

<< Ha chiesto anche a me di farne parte. >>
Mi rispose, afferrando il caffè davanti a lei e bevendolo in un sorso.

<< Considerando che non sono nella vostra chat, suppongo tu abbia inteso che non ho accettato la sua offerta. >>
Mi disse, subito dopo.

Al mio "perché", Misako ridacchiò.

<< Perché non mi fido. >>
Fu la sua rapida risposta.

<< Una chat con le persone che reputa "intelligenti" e "utili"... L'idea di fondo la capisco, ma il mio istinto mi dice che sia pericoloso. E' semplice tenervi sotto controllo, in quel modo, e manipolare quali informazioni il gruppo può e non può avere. >>
Mi disse.

<< Non ho intenzione di giudicare la tua decisione per aiutarla, ma ci sarà il momento in cui i contenuti di quella chat dovranno essere esposti al gruppo come prova durante un caso... E, a quel punto, il fatto che voi li abbiate "spiati" e "controllati" di nascosto, tenendo informazioni per voi, vi si ritorcerà contro. >>
Continuò.

<< Fai attenzione, Sora. Il minimo errore potrebbe causare molti, forse troppi, problemi sia per voi che per il gruppo... Per questo ho preferito non farne parte. >>
Dette queste parole, Misako si alzò dal tavolo e si allontanò da noi senza nemmeno darmi il tempo di risponderle.




La mia attenzione venne quindi attirata da una scena che si sviluppò dall'altro lato del tavolo.
Chloe si avvicinò a Ryoko, appoggiando davanti a lei un piatto su cui sopra vi era uno inusuale sandwich.

<< Eh...? Cosa è questo...? >>
Domandò Ryoko, odorando il piatto che le propose Chloe.
Poi i suoi occhi s'illuminarono.

<< Che buon odore! >>
Esclamò.

Chloe ridacchiò, descrivendo il piatto che le propose.

<< Ma chérie, questo è un croque-monsieur. Ho notato ti piaccia molto il prosciutto cotto, quindi ho pensato di prepararti una colazione francese che potesse piacerti! >>
Esclamò la danzatrice.

<< Grazie mille, Chloe! >>
Fu la rapida risposta della ragazza, che cominciò a divorare il pasto che le offrì Chloe.


Davanti a quella scena, istintivamente sorrisi. Non vidi alcuna malizia in quel gesto.
Ciononostante, qualcuno non la pensò allo stesso modo.



Il mio PhoxPad squillò.
Accesi rapidamente lo schermo, notando quindi che Nanase avesse inviato un messaggio nella nostra chat privata.

8:21 Nanase: Chloe sembrerebbe essere a conoscenza delle abitudini e gusti di molti dei partecipanti.

Sentii un brivido attraversarmi la schiena. Rimasi bloccata a fissare lo schermo del PhoxPad immobile, pietrificata, mentre un nodo si formò nella mia gola. L'angoscia riprese finalmente a crescere dentro di me, divorandomi come una bestia affamata che non mangiava da giorni.

Istintivamente sollevai lo sguardo, posandolo su Nanase che si trovava dall'altro lato della stanza.
La giovane ipnotista ricambiò il mio sguardo, fissandomi con occhi attenti e freddi, per poi riprendere a guardarsi intorno alla ricerca di qualsiasi altro indizio.


<< Oui, oui! >>
Ridacchiò Chloe, ignara del fatto che Nanase la stesse osservando con occhi sospetti.
E, probabilmente, non era l'unica.


Istintivamente, dopo aver letto quel messaggio, anche io notai che le parole di Nanase non fossero poi così lontane dalla verità.
Quella mattina Chloe preparò una dozzina di colazioni per alcuni dei nostri compagni, dicendo loro che avesse notato i loro gusti e cucinato qualcosa proprio per loro.


"Questo... Questo è davvero qualcosa che vale la pena annotare...?"
Pensai.



Quell'esempio mi fece capire finalmente che Nanase stesse facendo sul serio, e che avrebbe notato qualsiasi genere di comportamento anche lontanamente sospetto.



https://youtu.be/86Ywp-TCN68?si=g1wGE6Bb5dNTJBnV


Lo schermo all'interno della cucina s'illuminò, rivelando, dopo qualche secondo di staticità, la figura di MonoPhox intenta a bere una specie di drink esotico, seduto su una poltrona rossa.

* Aehm! *
Si schiarì quindi la voce.

* Miei carissimi studenti, siete pregati di dirigervi il prima possibile all'Auditorium per un annuncio molto importante! Non saranno ammessi ritardatari, e la presenza è obbligatoria per tutti i partecipanti in gioco. *


Dopo quell'annuncio, l'atmosfera cambiò drasticamente. Una tensione palpabile si diffuse rapidamente tra di noi, mentre alcuni sembrarono dare di matto.
La voce e le parole di MonoPhox risuonarono nelle nostre menti come un eco spaventoso, una chiamata a morire dalla quale non potevamo scappare.

Finalmente, il momento che così tanto mi spaventò, arrivò.
Provai in tutti i modi a contrastare l'onda di disperazione che mi travolse, e in qualche modo riuscii a mantenere la calma nonostante volessi scappare via nella mia stanza.
Chi prima, chi dopo, lentamente la cucina cominciò a svuotarsi mentre i nostri compagni decisero di dirigersi nell'Auditorium per scoprire quale sarebbe stato questo primissimo Motive.


Ciononostante, sapevo che se avessi lasciato quelle sensazioni prendere il controllo di me, sarei caduta nella disperazione che MonoPhox così tanto voleva farci provare.
Dovevo trovare le forze per oppormi a quelli che volevano distruggerci... Sia per me stessa, sia per il resto dei miei compagni.

Feci una semplice promessa a me stessa, in quel momento: non importa cosa ci avrebbe detto, o mostrato, non sarei caduta vittima dei suoi tentativi e avrei fatto tutto quello che era in mio potere per salvare la mia vita, e quella dei miei compagni. 



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Qui si conclude la sedicesima parte del primo capitolo, grazie di avermi seguito e alla prossima!




 

   
 
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