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Autore: gattoridens    20/09/2009    5 recensioni
A volte sembra più semplice esprimersi attraverso uno scritto... ma alla resa dei conti tutto viene deciso faccia a faccia. Cosa dirà Ron ad Hermione?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio ringraziando tutte le persone che mi hanno lasciato recensioni e consigli nelle altre mie due storie: GRAZIE DI CUORE!

Mi sento in dovere di svelarvi un segreto: nella mia testa è radicata la convinzione che, anche se Ron ed Hermione siano arrivati al BACIO duranne l'ultima battaglia, i due pupattoli non abbiano avuto poi il tempo ed il coraggio di parlarne chiaramente, quindi abbiano ripreso a temporeggiare e comportarsi come prima... (ah... che pazienza devono avere quelli che stano loro attorno...), di conseguenza uso quei 19 anni di missing moment per cercare di metterli assieme... senza esclusione di colpi!

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I personaggi citati non mi appartengono, ma sono proprietà della Signora Rowling. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro alcuno.
Bye Bye
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Ciao,
devo parlarti, ma non trovo il coraggio per affrontarti a quattrocchi, quindi te lo scrivo: in realtà mi tremano le mani anche in questo momento. Miseriaccia! Non so neanche se accetterai di leggere questa lettera, visto che sono stato ancora così stupido da farti incavolare un'altra volta, e se a questo punto hai già stracciato il foglio o lo stai per fare, bhè, è tutto tuo diritto. Ma se non lo hai ancora fatto, per favore, va avanti a leggere.
Per prima cosa ti chiedo scusa. Lo so: è inutile invocare perdono dopo che ho fatto il pasticcio, ma ti assicuro che non è una reazione razionale la mia, è una molla inconscia che mi scatta tutte le volte che ci parli delle nuove prodezze che Krum ti racconta con le sue lettere. Davvero, non so che  mi prende ogni volta, è che mi si chiude la bocca dello stomaco e mi afferra un forte senso di nausea... e pensare che prima di conoscerlo facevo il tifo per lui. Comunque: scusami! Per favore, non sto bene se so che sei in collera con me. Anche se me lo merito di soffrire.
La seconda cosa che volevo dirti era, anzi, volevo chiederti, è una richiesta, sì, insomma... io non voglio più litigare con te, ma sono molto irascibile e quando inizio non riesco più a fermarmi, quindi dovresti farmi un favore: quando lo faccio, potresti pietrificarmi? Non è uno scherzo: tu mi lanci un Petrificus Totalus,  io mi blocco e sbollo, così mi eviti di fare una figura delle mie solite.
In fine dovevo dirti un'altra cosa, ma quella forse è meglio se te la dico di persona perché è un po' complicata e non so se sarei in grado per lettera, in realtà non so se ne sarei capace nemmeno a parole, perché mi ci perdo anche quando la penso solamente... sono un caso disperato. Quando hai un po' di tempo possiamo parlarne?
Grazie di tutto, soprattutto di non aver ancora buttato la lettera e di essere arrivata fino a questo punto, nonostante io sia quel che sia.
Scusami ancora e fammi sapere per la cosa che ti devo dire.
Ciao,
Ron





Caro Ron,
ho letto tutta la tua lettera e non l'ho stracciata, anche se, effettivamente, ho avuto questo tipo di istinto diverse volte nello scorrere delle righe.
Dici bene quando affermi che è inutile chiedere scusa solo dopo aver causato una nuova lite ed avermi accusata di cose inesistenti, e dici bene anche quando ti auto ricordi che non meriti le mie scuse, ma capisco cosa significhi stare male per una lite: io lo provo ogni volta e sempre, e sottolineo sempre, la cosa è causata da una delle tue sfuriate su questa leggendaria storia che ci sarebbe tra me e Viktor. Se anche così fosse, ma non è, la cosa non dovrebbe interessarti: non sono tua sorella -anche se sono convinta che non dovresti comportarti così neppure con lei-, non ho bisogno di essere protetta, perché me la so cavare benissimo da sola, nessuno mi ha mai avvicinata per carpire informazioni su Harry e, se qualcuno lo facesse, non avrebbe nessun risultato da me, in quanto non direi mai nulla che potrebbe metterlo nei guai, inoltre, tieniti forte, sarebbero sempre e comunque solo fatti miei!
Continuando il discorso intrapreso: so cosa significhi serbare in cuore l'amarezza per un litigio con un uno dei tuoi migliori amici, e sapendo quanto ti costi porgere delle scuse, anche se hai torto, apprezzo il gesto e ti perdono.
Anche se non te lo meriteresti del tutto.
Visto che sei tu a proporre un Petrificus Totalus, lo metterò in pratica, ma poi non arrabbiarti se passerai la maggior parte del tempo libero come statua. Sei sicuro che così eviterai di fare una brutta figura? Non penso che passeresti inosservato fermo e immobile in mezzo alla sala comune o ai corridoi, per non parlare se dovesse succedere a pranzo o a colazione davanti a tutti: credo che i Serpeverde sarebbero molto lieti di prenderti per i fondelli in quel caso! Magari userò un incantesimo un po' più blando, che ti zittisca invece di bloccarti i movimenti, almeno le orecchie di tutti ne troverebbero giovamento.
Per la cosa di cui vuoi parlarmi... non ho capito molto bene.... forse è davvero meglio se me la dici a quattrocchi, spero non sia nulla di grave, tutta questa segretezza mi fa preoccupare. Devo preoccuparmi? Comunque io sono sempre disponibile per le cose importanti, e mi sembra che questa ti prema molto. Fammi sapere quando sei libero.
Devo cominciare a preoccuparmi allora? Anche perché mi sto già preoccupando, e non ne conosco nemmeno il motivo. Rispondimi al più presto o mi si sbriciolerà il sistema nervoso a forza di pensare a cosa possa essere successo.
Con affetto,
Hermione

P.S.: Ti ho scritto e non ti ho risposto a voce perché tu sei ad allenamento  e quando tornerai io sarò al corso facoltativo di Elaborati in Rune Predruidiche e quindi non ci vedremo fino a cena. Riciao.







Ciao Mione,
grazie per avermi risposto subito. Non devi preoccuparti, non è successo niente, non è una cosa grave, almeno penso…, spero…., ma è importante, non per tutto il mondo, quindi non iniziare a preoccuparti ancora, ma lo è per me. Purtroppo a cena non ci sarò perché ho una punizione con Lumacorno per la Pozione Gommante di stamattina che... come dire??? mi è accidentalmente sfuggita di mano per atterrare sui capelli di Malfoy... accidentalmente… Comunque appena finito sono lì, sperando che la punizione non mi uccida prima. In realtà, però, non so se riuscirò a dirti quello che devo dirti, ma se ci riesco è meglio, anche se non lo so se è meglio, insomma... potrebbe essere peggio, tuttavia ho deciso di dirtelo e allora, se non hai altri impegni, ci possiamo vedere in sala comune dopo la mia punizione, ma tardi, non vorrei troppa gente intorno, non vorrei nessuno a dire la verità, ma non so se è possibile. Penso ritornerò per le 23. Spero sarai lì, ma se ti viene troppo tardi non preoccuparti, capisco che tu possa essere stanca e non sentirtela di stare lì ad aspettare me, che poi ti faccio sempre arrabbiare. Spero di non farti piangere ancora, e spero di non dover perdere la tua amicizia, ma forse sarà inevitabile.
Ciao,
Ron



Cioccolata alla menta
Ciao Ginny,
sono Hermione, spero che tu riesca a sentire il richiamo di questa Vibro-pergamena, e che tu possa rispondere, anche se sei a lezione… tanto lo so che quando c’è il Professor Ruf nessuno lo ascolta… devo chiedere un tuo parere su una certa questione… in privato, quindi se leggi questo messaggio e puoi ascoltarmi per qualche minuto rispondi con la tua parola d’ordine. Se funziona veramente questa pergamena con notifica di ricezione a vibrazione, mi complimenterò personalmente con tuo fratello George.
Aspetto risposta con trepidanza.
Herm



Bignè allo zabaione
certo che funziona! Il  mio fratellone è un vero genio!
Che c’è di così grave da far disturbare una lezione di Storia della Magia alla super secchia Hermione? Deve essere un evento di gravità mondiale, oppure…. è successo qualcosa di interessante con chi penso io?


Cioccolata alla menta
Non è successo niente, ma volevo il tuo parere su una cosa che ha scritto: ha detto di volermi parlare di una cosa importante stasera, che non è una cosa che interessa il mondo ma lui solamente, che potrebbe farmi piangere e che potrebbe segnare la fine della nostra amicizia… Ginny, ti prego, dimmi che non mi confiderà che si è rimesso con Lavanda… se fosse così non riuscirei a sopportarlo un’altra volta. Gli ho promesso che l’avrei ascoltato, ma ora ho il timore che mi dica che gli sono d’impiccio nelle sue relazioni amorose o che, appunto, si è messo con qualcuna che sa che io non approverei, o… e che ne so? Il mio cervello si blocca sull’immagine di Ron che abbraccia una qualche ragazza…. e quella non sono MAI io… Ginny, non so che fare, gli ho promesso che ci sarei stata, ma non me la sento di affrontare la possibilità che sia una delle paure che ti ho appena scritto. Secondo te, sarebbe grave se mi inventassi una scusa e mi defilassi dal sentire la sua notizia?



Bignè allo zabaione un corno!
Ma sei davvero sicura di essere Hermione? Prima interrompi una lezione, con mia immensa gioia, poi ti si inchioda il cervello! Ma sei davvero tu o chi? Sveglia! Le altre non le guarda nemmeno! Vede solo e soltanto te! Vedrai che ti chiederà di metterti con lui o roba del genere! E se balbetterà e cercherà di cambiare il discorso perché ha paura di arrivare in fondo, tu non fare come al solito che te la prendi, ma continua solo a dirgli “Ronald, dimmi quello per cui mi hai chiesto di aspettarti stasera” e se cercasse di propinarti una scusa banale o qualcosa che non è “ti amo e ti voglio”, bhè, tu ridigli “sicuro che è proprio questo che volevi dirmi? Io non credo”, ma non alzare mai la voce, non farti vedere presa male, sii sicura di te e di quello che vuoi sentirti dire. Dai che ce la fai! Ora sta per suonare l’ora e torno in sala comune, ne parliamo lì?


Cioccolata alla menta
Oh Ginny, come vorrei che fosse come dici tu… Comunque grazie.
Quando torni io sarò al corso facoltativo di Elaborati in Rune Predruidiche, ci vediamo a cena.
Baci,
Hermione




Ciao Harry,
come va in infermeria? Ti ho mandato un gufo perché non voglio che mio fratello mi becchi a venire da te: non gli ho ancora detto che, da quando avete ripreso la scuola dopo la morte di Voldemort, ci siamo rimessi insieme, anche perché aspetto che ci sia anche tu per farlo (non potrai continuare a romperti ossa e finire in infermeria per sfuggire a quel momento!) Ahahaha! Mi diverto!
Sai, oggi Herm mi ha confidato che Ronnino vuole parlarle di una cosa importante… credo proprio che ci siamo!!!! Che emozione!!!! Non è che tu ne sai già qualcosa? Sai, anche perché lei ha le sue solite fisse che quel babbeo di mio fratello si possa mettere con qualche altra ragazza… che tonta!!!! Che tonti tutti e due!!!! Non sto più nella pelle, quasi quasi stasera spio il loro appuntamento sotto il tuo mantello!!!
Non vedo l’ora di poterti riabbracciare alla luce del sole.
Torna presto.
Un bacio
la tua Ginny



Ciao amore,
solo un bacio? Qui in infermeria è una rottura, e poi mi manchi un casino. Appena mi dimettono, giuro, andiamo da tuo fratello e gli diciamo tutto. Sperando che poi non mi faccia fare la fine che aveva progettato per me Voldemort.
Ron non mi ha detto nulla oggi per la  “Questione Hermione”, come chiama lui una possibile dichiarazione, ma credo anche io che ci siamo… se fosse stasera anche meglio, così, una volta che sono felici anche loro rischio di meno quando gli diremo di noi… che poi, che problemi si fa? Insomma: lei lo ha anche baciato durante la battaglia!
Ma tornando a noi: lo sai che siamo fortunati ad essere ancora ad Hogwarts insieme? La Mc Granitt è stata proprio una grande a permettere a noi, che lo scorso anno non abbiano frequentato, di recuperare ora il l’anno perso. Così io e te abbiamo potuto ritrovarci più spesso e ricucire tutto il nostro rapporto. Sei la cosa più bella della mia vita. Ti amo.
Torno presto, aspettami,
tuo per sempre,
Harry




Dopo una giornata di super lavoro per i sevizi di Magicomuncazioni, soprattutto a causa di alcuni Grifondoro, tutti erano tornati ai loro dormitori, tranne i ricoverati in infermeria, le ragazzine rosse nascoste sotto i mantelli dell’invisibilità dei loro fidanzati, i giocatori di quidditch in punizione per aver commesso qualche innocente marachella, e le secchione ricciute che stavano per morire d’ansia.
Se la prima categoria degli assenti dai letti a baldacchino, ovvero Harry Potter, il bambino-sopravvissuto-e-ormai-maggiorenne-che-passa-più-tempo-in-infermeria-che-sui-banchi-di-scuola, erano comunque addormentati tra candide lenzuola dell’infermeria, così non era per gli altri, che, in quel momento avevano per un motivo o per l’altro l’adrenalina alle stelle: Ron doveva dire la cosa più importante e difficile della sua vita a Hermione e aveva paura di non farcela o di rovinare la sua amicizia con lei; Hermione sapeva che avrebbe sentito una verità che le avrebbe cambiato la vita, ma aveva paura che non sarebbe stato in meglio; Ginny, sicura della futura felicità di tutti era super esaltata perché stava per assistere all’evento del secolo: altro che caduta del Signore Oscuro!

Ginny, coperta dal Mantello dell’Invisibilità, scese silenziosamente le scale del dormitorio che portavano alla Sala Comune; di fronte alle calde fiamme del camino, seduta sulla poltrona rosso-oro, Hermione scrutava assorta la danza delle luci e delle ombre create dal movimento del fuoco, i suoi occhi sembravano incantati da quello spettacolo, ma in realtà la sua mente stava vagando verso altri mondi, dove lei fronteggiava stoicamente, una ad una, tutte le sue più terribili paure legate al colloquio che da lì a poco avrebbe dovuto affrontare; nonostante dal suo viso non si riscontrasse traccia di tensione, il suo animo ed il suo cuore erano agitati come l’oceano in tempesta. Fuori il cielo sembrava seguire le emozioni della giovane riccia: un temporale pieno di tuoni e di lampi si presentava attutito dalle finestre che difendevano il castello, la pioggia scrosciava con raffiche irregolari, sconvolte dal vento; in quella sera autunnale la torre di Grifondoro non aveva perso il suo calore solo grazie al focolare acceso, ma durante l’attesa Hermione non riusciva a sentire nulla del tepore sprigionato dal caminetto, la tensione l’aveva presa come una morsa di ghiaccio, e più il tempo passava, più le sue dita perdevano sensibilità, come strette dal gelo. Ginny continuava ad osservarla in silenzio per non tradire la sua presenza: voleva molto bene a quella amica saputella e sapeva quanto contasse per suo fratello, tanto quanto conosceva i sentimenti della ragazza per quel cafone tonto, ma forse era arrivato il momento della svolta, anzi, ne era certa e ciò la rendeva felice come mai: quei due avevano lottato con tutte le loro forze, avevano sofferto per le loro scelte e le scelte degli altri, avevano rinunciato alla loro adolescenza per sostenere il loro più caro amico nell’impresa più ardua, dolorosa e pericolosa di tutta la storia del mondo magico, avevano viaggiato, vissuto di stenti, combattuto e sfiorato la morte per salvare le vite di tutti, anche di coloro che non conoscevano, per dare al mondo una vita migliore, anche a scapito della loro… si meritavano la felicità, si meritavano l’amore.

Un rumore interruppe i pensieri delle due ragazze, entrambe, anche se per motivi diversi, trattennero il respiro, scrutando la figura alta di un ragazzo.
I capelli rossi di Ron sembravano ancora più luminosi sotto i riflessi del fuoco, il colorito del suo viso, sebbene non definito a causa dei chiaroscuri creati dalla danza delle fiamme nel camino, sembrava armonizzarsi incredibilmente con quello della sua chioma. Interruppe il suo cammino arrivato a un paio di metri dalla ragazza che lo aspettava e che era scattata in piedi voltandosi verso lui, quando era entrato; la fissò torturarsi le mani, come incantato da quel gesto, Hermione lo guardava ansiosa, in attesa di una sua parola, ormai incapace di celare le sue emozioni dietro ad uno sguardo neutro; Ron sembrava imbarazzato, e sfregava le mani sui calzoni, come se fosse molto difficile gestire la presenza dei suoi arti superiori. L’assenza di suono seguitava ad essere l’unica presenza che riempisse la stanza, le due figure davanti al fuoco non accennavano a cambiare la loro condizione, Ginny, nascosta nel suo angolo, seguiva la scena immobile con apprensione e tratteneva il respiro, come se potesse rimbombare in tutto quel silenzio. Hermione, forse ormai stremata dall’attesa e dal silenzio, o forse solo per un attimo ritornata in possesso delle proprie facoltà mentali, esalò un lieve sospiro, slegò le mani dal supplizio a cui le aveva sottoposte e regalò un dolce sorriso al ragazzo che aveva di fronte. Nonostante la luce tenue, il viso di Ron variò visibilmente tonalità avvampando, ma anche la sua tensione sembrava essersi un po’ attenuata in risposta al gesto della ragazza, che continuava a fissarlo con sguardo dolce, ma sicuro:
- Ciao Ron
- Ciao Mione - farfugliò il rosso portandosi una mano alla nuca
- Sono qui per quello che mi hai scritto. Dimmi tutto: ti ascolto -
- Bhè, grazie, io volevo, cioè… -
La voce del ragazzo si spezzò ed il discorso cadde inesorabilmente, Ron alzò gli occhi verso Hermione per controllare che non si stesse arrabbiando con lui per la sua indecisione, ma trovò solo dolcezza e pazienza ad attenderlo, così prese una boccata d’aria profonda, come se dovesse prepararsi ad un’apnea e iniziò:
- Sai Mione, è difficile parlare, poi io non sono  mai stato bravo con le parole e… insomma… ecco… magari è meglio se ne riparliamo un’altra volta, sai, non so se…-
- Ron, dimmi che c’è, dimmi la cosa per cui ti ho aspettato - nella voce della ragazza non c’era segno di agitazione o di accusa, non sembrava contrariata dal fatto che lui fosse così impacciato, ma era chiaro che non aveva la minima idea di consentirgli di rimandare.
Ginny era fiera della sua amica: stava seguendo i suoi consigli!
- Sono qui per te, Ron -
Queste parole, sfuggite con un’inflessione forse un po’ accorata, imbarazzarono sia colei che le aveva dette, che colui a cui erano rivolte, ma, fortunatamente, questo si sentì in dovere di portare a termine quello che doveva dire, forse perché anche lui sentiva che il controllo stava per sfuggire ad entrambi e di certo non voleva che Hermione scappasse in lacrime, almeno non prima di averle detto ciò che si era prefissato di svelarle:
- Sai, Hermione, quando ci sei tu il mio cervello non riesce a funzionare a dovere, certo, non sono mai stato un genio, ma con te va direttamente a farsi un giro, e il mio cuore inizia a fare ritmi strani e… insomma…., Mione…, è da tanto che io…, cioè…., sì…, io…, vedi…, quando… durante la battaglia… noi…, sì…, ci siamo…. ba-b-baciati…., ecco…, io…, io ero… felice…, e…, ecco…, io…, anche prima…, io…, è… da tanto che…, io…, insomma…, m… , mi piaci e ti…, te lo volevo…, volevo dirtelo… -
Appena pronunciate queste parole Ron si girò dando la schiena a Hermione: non voleva vedere la sua fine negli occhi, perché una reazione negativa della ragazza avrebbe indelebilmente segnato la morte di una parte di Ronald Weasley.

Hermione era rimasta immobile, il suo cuore le rimbombava nella testa e sentiva il viso accaldato: Ron era il suo calore, era colui che poteva estirparle il freddo dal corpo e dal cuore, era l’unico in grado di sciogliere le sue dita da quella di tenaglia di gelo che le aveva impossessate fino al momento prima che entrasse. Ora Ron le aveva confessato che era lei la persona che lui voleva, non aveva usato queste parole, e non aveva nemmeno detto le parole “ti amo”, ma dopo quella dichiarazione Hermione aveva capito, finalmente, ciò che provava Ron, ed era sicura fosse lo stesso che anche lei sentiva: amore.
La ragazza coi ricci castani fece un paio di passi in avanti, stava per parlare, ma decise di non farlo e avanzò ancora, raggiunse il rosso, si fermò solo a un passo da lui, alzò la mano e l’appoggiò aperta sulla schiena del ragazzo, poi gli si accostò anche col capo, con un leggero bacio gli sfiorò la maglia della divisa, poi con la fronte contro il tessuto grigio di lana leggera, sussurrò:
- Anche io ti amo… da tanto -
Gli circondò la vita con le esili braccia, lasciandosi andare contro la sua schiena calda. Hermione lo sentì deglutire forte, poi Ron si voltò senza sciogliere l’abbraccio della ragazza, le prese il viso tra le mani ed i loro occhi si incontrarono, si legarono, si fusero in un unico sguardo, le loro anime si cinsero in un solo istante, tutto in quel momento era sparito intorno a loro: non esisteva la sala comune, non esisteva il temporale che sbatteva contro le finestre, non esistevano il fuoco e il camino, non esisteva la torre, non esistevano l’aria e l’ossigeno. Nulla era tutto ciò che non era loro due.
Le mani calde e delicate di Ron, le braccia esili ma decise di Hermione, i loro occhi imprigionati in quel muto canto d’amore, le loro labbra che si chiamavano e che si cercavano, le loro labbra che finalmente si ritrovavano, le loro labbra che non si sarebbero mai lasciate, i loro cuori che riprendevano a battere all’unisono. Il loro amore si nutriva della loro felicità e la loro felicità si dissetava del loro amore.

Ginny, felice e commossa, prese silenziosamente commiato e tornò con gli occhi umidi al suo dormitorio. Stava per mettersi a dormire dopo aver mandato un gufo ad Harry con la buona novella, quando decise, improvvisamente, che doveva scrivere ancora una lettera prima…

Caro fratellone,
il nostro piccolo Ronnino si è finalmente deciso a dichiararsi a Hermione. Sicuramente tu lo sai già, ma visto che è anche colpa tua se è rimasto traumatizzato da piccolo ed è diventato così insicuro, ho sentito il dovere di rassicurarti e di dirti che se anche voi due gemelli avete attentato più volte alla sua sanità mentale, è riuscito a crescere e a trovare la felicità, anche se è stato difficile dopo quello che è successo durante la battaglia ritrovare il sorriso. Ma ora Ron è felice, io sono felice, manchi a tutti, ma stiamo ricominciando a vivere, però, lo sai anche tu, penso, c’è ancora uno di noi che soffre e non si riprende. Noi piccoli ce la stiamo cavando, i più grandi si fanno forza per tutti noi, ma a lui è stato tolto metà del mondo. Non devi più preoccuparti per noi, ora pensa solo a George, veglia su di lui, aiutalo a superare la tua mancanza.
TI VOGLIO BENE FRED.
Ci manchi,
la tua sorellina Ginny.

Piegò la pergamena con cura, la avvicinò al cuore mentre una lacrima le rigava il volto e poi rivolse la bacchetta in direzione del foglio:
- Incendio…-
Una piccola fiamma si impossessò della lettera, la consumò, e ne rimase solo un filo si fumo che si innalzava con volute nel dormitorio
- Vai da Fred, e dagli un bacio da parte mia. -
E il fumo svanì.



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Lo so, lo so... il titolo è uno strazio... e il finale mi ha sorpreso: non è da me essere così sentimentale... (o forse sì, ma non mi era mai successo mentre scrivevo...)

Grazie per averla letta!
Ciauz!
   
 
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