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Autore: Botan    28/05/2005    3 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Presente

                                                               Capitolo 7

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- Presente!- esclamò la ragazza con enfasi- Ma Takuya stai bene? Sembra che hai visto un fantasma…- disse drizzando il sopracciglio destro.

 

- Kouji…se non ti dispiace, pretenderei una spiegazione…- dichiarò Takuya fissando l’amico con aria confusa e decisamente seccata.

 

Sospirando, il guerriero della luce cominciò a parlare.

- …Vedi Takuya…non appena siamo giunti a Digiworld

 

- Bokomon!? Ci sei anche tu!- Izumi corse ad abbracciarlo, e il piccolo Digimon fece altrettanto scoppiando in un fragoroso pianto.

 

Kouji cercò di riprendere il discorso ma in quel preciso istante sopraggiunsero Tomoki e Kouichi che lo interruppero nuovamente.

 

- Scusate il ritardo ma Neemon è rimasto incastrato nel ramo di un albero…- disse Kouchi passandosi una mano dietro la testa.

 

- Takuya-oniichan sei tu?!!! Abbiamo girato l’intero villaggio per trovarti! - Tomoki si diresse verso il compagno, trascinando per mano il piccolo Digimon dall’aria sonnacchiosa.

 

- Tomoki Kouichi! Magnifico ci siamo tutti!- esclamò il giovane battendo il cinque con il ragazzino dagli occhi verdi- Ehi Neemon da quanto tempo che non ci vediamo!- esclamò dopo, chinandosi per salutarlo.

 

- Ooh tu sei il guerriero del…del tuono!- pronunciò il Digimon grattandosi le orecchie.

 

- Ehm veramente…no- rispose lui con un mezzo sorrisino.

 

- Della luce..?- ripeté Neemon portandosi entrambe le zampe sulla testa.

 

- Ehm…ancora no…

 

- Del vento…?

 

- Decisamente no…!

 

- Che vorresti dire con “decisamente”?- irruppe Izumi con sguardo intimidatorio verso il ragazzo.

 

- Ah niente niente! Assolutamente niente! Era un modo di dire…eh eh…comunque la risposta esatta è fuoco…

 

- Oooh si mi ricordi di te…Tu sei il guerriero del fuoco…e ti chiami…ti chiami…qual è il tuo nome?!

 

- E’ proprio vero…non è cambiato per niente!- Takuya scosse il capo sospirando, poi indirizzò lo sguardo verso Izumi, poco distante da lui. La ragazza si accorse di essere osservata, si voltò verso il compagno accennandogli un piccolo sorriso, dopodichè, diresse gli occhi  verso Kouji, che a sua volta la guardò.

 

Intanto Junpei, attratto da un grosso albero carico di frutti, si era allontanato dal resto del gruppo.

Il suo stomaco cominciava a brontolare, e così, dopo averlo raggiunto, ne raccolse uno, assaggiandolo.  

 

- Accidenti che buono! Ma che roba è? Sembra frutta caramellata! - ne staccò un altro mandandolo giù in una sola boccata, e subito dopo, seguì un altro ancora.

 

I ragazzi discutevano tra loro senza accorgersi della sua assenza, Takuya, ancora un po’ scosso, cercò delucidazioni verso il resto del gruppo, che non seppe soddisfare la su richiesta.

 

- Cosa vuol dire che nemmeno voi lo sapete?

 

- Esattamente quello che abbiamo detto. Non appena siamo arrivati a Digiworld, Izumi era già qui, e poi si può sapere perché non hai aspettato il nostro arrivo prima di buttarti nel varco?- domandò Kouji bruscamente, appoggiò le spalle a un grande albero e incrociò le braccia seguito poi dalle gambe. Dal tono di voce, non era stato molto felice della scelta fatta dall’amico, pensò Takuya rabbrividendo un attimo. 

 

- Avrei voluto, ma il passaggio non me ne ha dato il tempo…si è richiuso subito non appena sono entrato.- disse tentando di spiegare.

 

- Al nostro arrivo era perfettamente aperto… eppure siamo arrivati dopo di te… che strano…

 

- Non troppo Kouji- irruppe tra i due Kouichi - E’ possibile che la fessura si sia richiusa dopo il transito di Takuya per poi aprirsi permettendo a noi di varcarla.

 

- Forse…ma la cosa non avrebbe coerenza… a che scopo richiudere il passaggio per poi aprirlo pochi istanti dopo? Probabile che qualcuno volesse Takuya come primo a entrare nel Digiworld… altrimenti come si spiega che i nostri messaggi siano arrivati dopo il suo? Anche se… non capisco a che scopo…- Kouji socchiuse gli occhi un po’ perplesso, cercò di non pensarci, si trattava solo di un piccolo dettaglio, ma una volta entrati in quel mondo, anche una minuscola piccolezza poteva fare la differenza.  

 

- Sentite lasciamo stare il varco digitale e i messaggi, stò aspettando ancora una spiegazione!- Takuya picchiettò più volte il piede al suolo, portando le mani sui fianchi- Izumi è stata rapita ma poi la ritrovo qui a Digiworld, insieme a voi e soprattutto libera! Per poco non mi prendeva un colpo non appena l’ho vista!

La ragazza rise graziosamente, dopodichè fece un passo in avanti avvicinandosi all’amico.     

 

- Calma calma, adesso spiego tutto anche a te, dunque... subito dopo la telefonata di Kouji, sono corsa fuori casa dirigendomi da voi, ricordo di aver attraversato la strada, poi ho sentito qualcuno che chiamava il mio nome, mi sono fermata a guardare ma non c’era nessuno. Ho proseguito a camminare imboccando una stradina sul lato sinistro ed è stato lì che ho sentito nuovamente quella voce, mi sono voltata di scatto e l’unica cosa che ricordo di aver visto è stata una forte luce… e poi, beh,  Neemon mi ha svegliata e…      

 

- Hai appreso di essere a Digiworld…giusto? Pazzesco, ma allora la storia del rapimento era tutta una balla…?- Takuya storse le labbra in una smorfia di rabbia.

La ragazza annuì con il capo mentre Neemon, rimase appisolato sotto l’albero.

Poi, sempre Takuya, notò che una parte dei lunghi capelli di Izumi, appariva più corta, quasi tagliata grossolanamente da qualcosa di affilato e poco preciso. Allungò una mano verso la ciocca, prendendola.

 

- Takuya ma che fai?- lo interpellò lei spostando lo sguardo sulla mano del ragazzo che sfregava i ciuffi.

 

- Sei stata tu a tagliarti questo pezzo di capelli? – domandò lui continuando a strofinarli tra le dita.    

 

- Certo che no, non sono così folle da strapparli in quel modo…e se scopro chi è stato a fare una simile cosa…non la passerà liscia!- Izumi raggrinzì la fronte incurvando le sopracciglia, in cinque anni non aveva mai accorciato la lunghezza della sua chioma allungatasi di parecchi centimetri, tranne poche volte in cui lei stessa provveda a farlo dando solo delle piccole spuntatine.     

 

Takuya indirizzò gli occhi a Kouji, lasciando la ciocca. I due si guardarono un istante, poi, Kouji, discostò la schiena dal dorso dell’albero, e si avvicinò alla ragazza afferrandole alcuni ciuffi.

 

- E’ opera di una pietra affilata all’occorrenza per fungere da forbice… probabilmente non avevano niente che potesse tagliare in quel momento…e soprattutto, da come sia stata recisa, avevano anche una gran fretta di sbrigarsi.

 

- Tutto ciò per inscenare il falso rapimento? - chiese Tomoki al guerriero della luce.

Kouji annuì con il capo. Poi riprese:

- Vi avevo detto che poteva trattarsi di una trappola, era già tutto strano fin dal principio, molte cose non ritornavano… hanno portato Izumi a Digiworld, dopodichè, si sono occupati di creare la scena del finto rapimento avvisandoci tramite lettera. Sapevano che noi avremmo fatto il possibile per liberare un nostro compagno. 

 

- Quindi in questo modo hanno ingannato anche Ophanimon Seraphimon e Cherubimon… ecco perché siamo stati contattati  la sera stessa tramite messaggio…- disse il piccolo ragazzino.

 

- Tutto può essere…ma nulla è sicuro…siamo certi che siano stati i Digimon angelici a permetterci di ritornare qui? Non abbiamo le prove…e poi quella voce…io sono sicuro di

 

- AAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!- un fortissimo grido spezzò le parole di Kouji. I ragazzi sobbalzarono di scatto, voltando il capo.

 

- Junpei ma perché urli a quel modo?! – fece Tomoki scorgendo l’amico venire verso di loro a gran velocità.

 

- VIA VIA!! CORRETE!!!- gridò il ragazzo agitando forsennatamente le braccia.

 

- Ma che gli prende non capisco si può sapere

 

Prima che Izumi potesse finire la frase, una grossa creatura dall’aria decisamente irritata, apparve alle spalle del giovane.

 

- Correte ragazzi!!- annunciò Kouji cominciando a muoversi velocemente.   

Tomoki afferrò Neemon per un braccio trascinandolo via, Bokomon Takuya Izumi e Kouchi cominciarono a correre, mentre Junpei si trovava a pochi passi da loro.

 

- Perché non Digievolvi Junpei?! Ricorda che abbiamo riavuto il Digivice!- gli urlò Tomoki senza voltarsi indietro.

 

- Credi che non ci abbia provato? Il fatto è che non funziona!!- rispose a sua volta il ragazzo strillando.

 

- Già! Il Digivice! Me ne ero completamente dimenticato! - Takuya tirò prontamente il suo dispositivo dalla tasca, portandosi la mano sinistra sulla parte anteriore per la scansione, urlò la fatidica frase che gli avrebbe permesso di effettuare la trasformazione ma…lo schermo del D-Scan risultò completamente spento- Ma… perché non si attiva? Sono certo di non averlo fatto cadere!

 

Kouji, da parte sua, agguantò il proprio, tentando la stessa cosa, e l’operazione ebbe esito negativo.

Ci provarono a ruota anche il resto del gruppo, ottenendo lo stesso risultato.

- Non può essere un caso, tutti i D-Scan sono fuori uso! – fece il ragazzo dai capelli lunghi.

 

- Cosa?! Quando sono atterrato a Digiworld la spia luminosa era accesa e lo schermo sembrava fosse attivo, lo ricordo benissimo! Forse ci sarà un’interferenza come capita ai telefoni cellulare…una questione di campo!- disse Takuya procedendo velocemente.  

 

- Qualunque sia la causa, dobbiamo trovare una piccola soluzione per quel grosso problema che sta alle nostre spalle…- propose Kouichi  indicando il “grosso problema” con il dito.

 

- Io so perché i vostri Digivice non funzionano… manca l’essenza digitale racchiusa al loro interno, senza di essa non potranno mai attivarsi permettendovi la digievoluzione- disse Bokomon attaccatosi alla maglietta di Takuya.

 

- L’essenza digitale? Cos’è?- chiese Kouichi dando un rapido sguardo alla creatura.

 

- Prima pensiamo a rimanere vivi, e dopo ci occuperemo del resto…- Kouji girò il capo da ambedue le direzioni, scorse una piccola fessura, sufficiente appena per consentire il passaggio dei ragazzi, voltò la testa indietro accennando a Junpei la direzione da prendere, il giovane annuì all’istante adocchiando anch’esso il passaggio- Ragazzi sulla nostra destra c’è una piccola strettoia, se riusciamo a raggiungerla il Digimon non potrà introdursi là dentro! Presto sbrighiamoci!

 

I cinque, seguiti da Junpei, si spostarono imboccando il percorso indicato dal compagno.

I primi ad entrare furono Tomoki con Neemon, seguiti da Kouichi e Izumi, mentre  Takuya e Kouji aspettarono Junpei, sfinito, che li raggiunse ansimando.

 

- Coraggio entra!- incitò Kouji facendogli un cenno con la mano.

Il ragazzo tentò di infilarsi nella piccola fessura, ma ne rimase incastrato.

      

- Aiuto!! Sono bloccato!!- urlò il giovine con le lacrime agli occhi.

Takuya cercò di spingerlo al di là del buco, ma non ci riuscì.

 

- JP a dieta! Quando ti deciderai una buona volta? Accidenti!

 

- Takuya mi sembra il momento meno adatto per discutere, ora il problema più grande si trova alle nostra spalle!- la possente creatura procedeva a gran velocità puntando dritto su di loro.  Kouji impuntò i piedi a terra facendo leva sulla gambe- Avanti! Al mio tre, Junpei trattieni  la pancia e noi due spingiamo insieme!

 

- D’accordo!- dissero in coro i ragazzi.

 

- Uno… Due… TRE!!!

 

Al via di Kouji, Junpei contenne l’addome, incurvandolo all’indentro, Takuya raddrizzò le gambe facendo pressione su esse, con le braccia tese in avanti, i due ragazzi  pressarono all’unisono il compagno intrappolato, scagliandolo nel lato interno. Dopodichè, con un balzo, si infilarono nella squarcio appena in tempo da far sbattere violentemente il massiccio Digimon sulla parete rocciosa.   

            

- Fiùùùùù! Per un pelo!- esclamò Takuya disteso a terra respirando con affanno. Si passò una mano sulla fronte strofinandola con il polso.

 

Junpei, sbattuto violentemente a terra, si massaggiò il didietro, dolorante.

- Oioioih che male! Potevate usare un po’ più di delicatezza…- disse sbuffando.

 

- L’importante è che tutto sia andato bene non credi?- fece Izumi avvicinandosi all’amico.- Dai, tirati su!- la ragazza protese un braccio in avanti, Junpei afferrò la sua mano, alzandosi.

 

- Tu sì che sei delicata Izumi-chan!

 

- Ma tu guarda…noi gli salviamo la vita, e lui fa il cascamorto con le ragazze…- Takuya lo guardò infastidito, dopodichè aggiunse con tono forte- Si può sapere perché quel Digimon ti inseguiva?

- Ah…ecco vedete…c’era un grande albero pieno di frutti, avevo fame e ne ho preso uno…ma dopo un po’ mi sono accorto di averli mangiati tutti e…il proprietario non è stato tanto felice di questo…eh eh!- il giovane guerriero del tuono rise forzatamente per attenuare la situazione, ma risolse ben poco…    

 

- Cosa?! Incredibile!! Torni a Digiworld dopo cinque anni e appena ci metti piede combini casini?!

 

- Ero a Digiworld già da un paio d’ore…quindi non ho combinato subito casini!- ribadì Junpei puntualizzando a Takuya.

 

- Beh, è un dettaglio!- esclamò il padrone del fuoco con fare sbrigativo.

 

- Un dettaglio di due ore??! – urlò il grande ragazzo estendendo due dita della mano a formarne il numero.

 

- Ecco ci risiamo! Aaah quei due non andranno mai d’accordo…- il giovane Tomoki sospirò con aria affranta, mentre i due si diedero le spalle a vicenda.

 

- Invece di rimbeccarvi  occupiamoci di cose più importanti!- Bokomon si portò al centro della piccola cavità - Adesso che ci siete tutti, devo consegnarvi una cosa che vi appartiene di diritto, venite con me Digiprescelti!

 

- Ma sbaglio o dovevi parlarci dell’essenza digitale racchiuse nei D-Scan?- chiese Kouchi al piccolo Digimon.

 

- Seguitemi e capirete! Coraggio coraggio non perdiamo tempo in chiacchiere!

 

- Ehm…Bokomon…come la mettiamo con quel grosso energumeno là fuori? Mi riferisco al mostro digitale… temo non sarà molto contento di vederci…

 

- Tomoki ha ragione, finché non si allontana, siamo confinati qua dentro!- fece Junpei con aria affranta. Poi, spostò gli occhi in direzione di Izumi, e arrossì leggermente sulle guance parlottando a voce bassa- Beh…tutto sommato sarà una piacevole permanenza…!   

 

- Niente paura! Non c’è bisogno di uscire! State a guardare!- il mostriciattolo si spostò accanto alla parete rocciosa, poggiò la zampa su una sporgenza sconnessa del muro, premendola. Poco distante, un tremolio leggero smosse alcuni sassi, e un piccolo portone si aprì sollevando un mucchio di polvere. I ragazzi sventolarono velocemente le mani cercando di scostare quella coltre di sabbia, e una volta dileguatasi, la bassa entrata si svelò ai loro occhi.

 

- E questa cos’è?- fece Takuya colto alla sprovvista.

 

- L’entrata per accedere alla sala delle dieci luci!

 

- La sala delle dieci luci? Cosa sono?- interrogò Kouichi a Bokomon.

 

- Capirete non appena saremo arrivati. Forza seguitemi tutti!- il piccolo Digimon spinse il pesante portone di legno, che si apri lentamente rivelando una lunga rampa di scale scendere nel sottosuolo.

 

I sei lo seguirono senza fiatare, passarono uno alla volta data la piccolezza dell’ingresso. Dopo Bokomon, seguì Takuya, Kouichi, Tomoki, Kouji e per ultimi rimasero Junpei e Izumi che sorreggeva tra le braccia il piccolo Neemon.

 

- Prima le ragazze! Prego!- affermò lui allungando un braccio verso il varco.

 

- Grazie Junpei!- Izumi avanzò infilandosi nella piccola porticina, mentre il guerriero del tuono entrò per ultimo.

 

- Maledizione…! Questo posto non è della mia misura…! – abbassandosi, l’aitante giovine raggiunse il resto del gruppo.

La lunga scalinata di pietra, poco illuminata, aveva gradini ristretti e logorati forse dal tempo. I ragazzi accalcatisi l’uno all’altro, avanzarono lentamente per evitare di cadere, ma la scarsa visibilità e le pessime condizioni della gradinata fecero scivolare Junpei, che precipitò a terra schiantandosi sulla schiena di Izumi, a pochi centimetri da lui. A sua volta, la giovane, non potendo arrestare, crollò sul dorso di Kouji, e da lì a poco la reazione a catena fu irreparabilmente inevitabile.

Tomoki, Kouichi, Takuya e Bokomon, sbatterono a terra, e i sei guerrieri più le due piccole creature, giunsero alla fine della grande scalinata, accatastati l’uno sull’altro.

I due a risentire maggiormente del peso, furono Takuya e Bokomon, sepolti dai compagni, Kouichi  portava sulla schiena il giovane Tomoki che a sua volta sosteneva Kouji. Izumi, invece, adagiata sul guerriero della luce, che divenne rosso all’istante, proprio come Junpei, finito sulla compagna dai capelli biondi. L’unico a salvarsi, fu Neemon, catapultato sul pavimento e distante dalla piramide umana e…digitale!    

 

- Ju-Junpei! Pesi!- parlottò appena la povera Izumi, schiacciata dal suo peso.

Il grosso ragazzo si alzò di scatto, con il volto in fiamme agitò le braccia dissennatamente.

 

- Scu-sa Kouji…!- disse poi Izumi sollevandosi dalle spalle del ragazzo.

 

- Fi-figurati…!- rispose prontamente lui avvampando. Dopodichè si alzò di botto irrigidendosi. 

Junpei aiutò Tomoki a rialzarsi, seguito da Kouichi, e per ultimi gli sventurati Bokomon e Takuya, costretti a sopportare più peso degli altri.

 

- Ti aiuto io! – Izumi allungò un braccio in avanti, Takuya afferrò la sua mano, tirandosi su. Kouichi invece sollevò Bokomon, schiacciato al suolo. I due ripreso fiato respirando a pieni polmoni.

 

- Ma non c’era un altro modo per raggiungere la stanza luminosa o come cavolo si chiama?! Quando si dice di chi è sepolto vivo… - fece Takuya sbuffando.

 

- Si chiama “sala delle dieci luci”! E poi, questa è la via più sicura, a meno che tu non volessi affrontare quel grosso Digimon là fuori, s’intende… - replicò la piccola creatura incrociando le braccia.

 

- E va bene…ok…come non detto…tanto in entrambi i casi mi sarei fatto male lo stesso…- Takuya rivolse un’occhiata sinistra nei confronti di Junpei, e il giovane voltò immediatamente il capo da un’altra parte. Sapeva di aver provocato lui il disastro e…sapeva che lo sapesse anche Takuya!- Ehm…Bokomon siamo arrivati nella stanza fatta di luce?

   

- Si chiama la sale delle…aah lasciamo stare…questo è solo il vestibolo, aldilà di quell’enorme porta si trova il salone. Venite con me senza combinare danni!- fece il Digimon incamminandosi. Non appena si trovarono l’imponente portone innalzarsi d’innanzi a loro, Bokomon arrestò di scatto.

 

- Che ti prende, perché ti sei fermato? C’è  forse qualche problema? – gli chiese Kouichi osservandolo.

 

- No nulla, tra un po’ si aprirà l’ingresso e…- prima che potesse concludere la frase, il cigolio delle massicce ante di legno, risuonò nell’atrio, l’enorme portone si schiuse poco a poco, e i ragazzi entrarono.

Una grande sala, decisamente più carica di luce, si prostrò allo sguardo dei sei giovani guerrieri che rimasero disorientati.

 

- Eccoci giunti nella sala delle dieci luci!- annunciò Bokomon voltandosi verso i ragazzi.

 

- Caspita è enorme!- esclamò Izumi guardandosi attorno.

 

- Sarà anche spaziosa ma è comunque buia… non dovrebbe chiamarsi sala della luce proprio per questo?- Takuya aggrottò la fronte pensieroso, poi diede qualche passettino in avanti cercando di esplorare il grande spiazzale, ma Bokomon lo trattenne agguantandogli i pantaloni.

 

- Fermo qua! Non c’è tempo per fare escursioni, se vi ho portato qui è per consegnarvi ciò che vi spetta di diritto!- il Digimon estrasse dalla sua pancierina, una chiave dall’effige di diamanti, e si portò al centro del salone segnato da un cerchio. Una serratura dai bordi dorati, sporgeva in quel punto della pavimentazione, il Digimon introdusse la preziosa chiave al suo interno, facendole compiere tre giri. Il tracciato dipinto al suolo, venne irradiato da una forte luce che circondò quello spazio, il tondo coperchio, si mosse alzandosi di pochi centimetri e Bokomon lo sollevò con entrambe le mani. Poi, dall’incavo interno, tirò fuori un piccolo scrigno con rifiniture arcaiche. Era piuttosto antico, dato lo spesso strato di polvere che ricopriva il rivestimento dorato.

Il coperchio del bauletto si dischiuse, dalla stretta fessura, una forte luce spiccò fuori all’improvviso, dopodichè, quando la scatola metallica fu aperta del tutto, dieci piccole sfere, dai colori sfavillanti, si scorsero adagiate sulla morbida stoffa di velluto interna.  

I ragazzi rimasero ammutoliti, guardando i molteplici bagliori iridescenti scaturire da quelle piccole perle di luce.

 

Kouichi le squadrò con occhio attento, ma il chiarore che emanavano, fu troppo forte per trattenere lo sguardo su esse.

- Questa è l’essenza digitale di cui parlavi?- domandò poi a Bokomon.

Il piccolo mostriciattolo rispose annuendo, dopodichè fece cenno ai ragazzi di farsi avanti.

 

- Se i vostri Digivice non funzionano è perché mancano queste sfere di luce.- disse socchiudendo lo scrigno.- Dovete sapere che racchiusi in queste capsule, risiedono gli spiriti dei dieci leggendari guerrieri!

Alle parole di Bokomon, sui visi dei giovani umani, lo stupore imperversava a chiare lettere, poi la piccola creatura continuò:

 

Quando tornaste nel vostro mondo, i valorosi combattenti si dissolsero fino a diventare particelle digitali, subito dopo, i loro dati furono conservati e tenuti al sicuro in queste sfere, continuando a vegliare su Digiworld. Ma adesso che il destino richiede ancora una volta il vostro intervento, i dieci guerrieri ritorneranno ad affiancarvi nelle battaglie. E’ tempo che la leggenda riviva nuovamente nei vostri spiriti!

 

- Questo vuol dire che…saremo in grado di digievolvere proprio come un tempo?- domandò il giovane Tomoki con occhi carichi di gioia.

Bokomon assentì semplicemente con il capo, dopodichè aggiunse:

 

- Prendete i vostri D-Scan e porgeteli d’innanzi allo scrigno, non appena spalancherò il coperchio, l’essenza digitale contenuta nelle sfere, si immetterà al loro interno!

 

Takuya, Kouji, Izumi, Kouichi, Junpei e Tomoki, tirarono fuori dalle tasche, i mistici oggetti dalla forma semi-ovale. Con decisione, protesero le braccia in avanti portandoli a poca distanza dal bauletto, e Bokomon sollevò il coperchio.

Sei di quelle perle colorate, si rialzarono rimanendo sospese a mezz’aria, la sfera rossa si spostò entrando nel Digivice di Takuya, il globo azzurro, in quello di Kouji, seguite poi dallo scintillio della perla verde, gialla, rosa e nera, cioè rispettivamente, Tomoki, Junpei, Izumi e per finire Kouichi.

All’unisono, lo schermo dei D-Scan si accese di colpo, la spia luminosa in basso cominciò a lampeggiare, fino a fermarsi con luce fissa. Sui display, si manifestarono i volti sorridenti delle leggende digitali, e un forte bagliore avvolse le mani dei ragazzi.        

 

- Perfetto! Anche il vostro Digicodice si è stabilizzato! - esclamò Bokomon richiudendo lo scrigno.

 

- Adesso si che siete pronti per iniziare il gioco!

Si sentì una voce riecheggiare in quell’enorme sala.

 

- Chi ha parlato?!- Kouji si voltò prontamente, saettando gli occhi in più direzioni, ma non vide nessuno. Gli altri si voltarono in agitazione, tenendo pronti i loro Digivice.

Dal portone principale, apparve la minuta figura di Neemon, rimasto ad attendere fuori.

 

- Sei stato tu ?- domandò Takuya vedendolo giungere. La piccola creatura scosse il capo, dicendo di no, dopodichè, con voce acuta e chiara, aprì la bocca accennando un leggero ghigno:

 

- Ben fatto Bokomon! Ottimo lavoro!- concluse il Digimon mutando forma.

 

- Ninzokumon?!?- dichiararono in coro Kouji e Takuya sgranando gli occhi.  

  

 

 

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