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Autore: Le Streghe    21/09/2009    7 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino Inevitabile -  A stretto contatto.
Capitolo 13

Sacrificio


Sarebbe stata una mattina come tante altre se l'aria, che tra loro sembrava più pesante del solito, non fosse stata anche pregna di preoccupazione.
Watanuki camminava con aria persa. Lo sguardo puntato davanti a se, in direzione della scuola; la mente rivolta a quanto sognato la notte prima.
Al suo fianco, anche Doumeki appariva distante, proseguendo in silenzio come al solito. Unica differenza, l'espressione tirata, dovuta alla strana raccomandazione ricevuta la sera prima da Yuuko.
Un monito che si era ripetuto al mattino quando, come sempre, si erano recati al negozio per recuperare il talismano.
Stranamente, la donna non si era fatta trovare e, al suo posto, adagiato sul tavolino della sala, l'arciere aveva notato da subito un biglietto, posto al fianco dell'o-momori che anche quel giorno avrebbe concesso loro un minimo di autonomia.
Cercando di non cedere al turbamento improvviso, aveva raccolto talismano e foglietto, riconoscendo da subito l'elegante grafia della strega che, essenziale ed enigmatica come sempre, si era limitata ad un "fate attenzione" seguito da una firma stilizzata a forma di farfalla.
"Come se l'avvertimento di ieri non fosse bastato." Pensò Doumeki, mentre voltatosi nuovamente in direzione della porta, decise di ragionare sugli ultimi eventi prima di prendere una qualunque decisione.
In fondo non poteva sapere dove sarebbe stato il pericolo e probabilmente l'edificio scolastico era uno dei luoghi più sicuri per Watanuki.

«Questa notte... ho sognato tuo nonno.»
La voce del ragazzo sembrò riecheggiare per la strada..
«Capisco...» Mormorò l'arciere. «E... cosa ti ha detto?» Aggiunse, nel tentativo di non sembrare scortese.
Poteva ancora sentire sulla propria pelle le sensazioni vissute l'ultima volta che l'amico gli aveva parlato di un sogno.
Attimi ormai dimenticati e probabilmente irraggiungibili, sostituiti come erano stati da una distanza incolmabile.
«L'ho visto per qualche secondo...» Commentò intanto il più piccolo. «Era serio e... mi ha detto di non strafare.»
«Perchè?» Domandò l'altro, osservandolo.
«E che ne so. Come sempre non mi ha dato alcuna spiegazione. E' apparso, mi ha detto Kimihiro-kun, domani non strafare. Poi mi ha sorriso e puff... mi sono svegliato.» Sbuffò, Watanuki.
«Kimihiro-kun...» Ripetè l'arciere. «Ti chiama... così?»
«Cosa?» Domandò il più piccolo. «S...si. Sai, lui vuole che lo chiami per nome... così fa lo stesso con me.» Spiegò.
«Capisco...» Ribattè l'altro.
Watanuki si voltò a guardarlo, sorpreso dal tono di voce che, seppur per un breve istante, gli era parso diverso dal solito.
«Tutto... bene?» Domandò.
Doumeki si limitò ad annuire, diviso tra il senso d'allarme dato dal messaggio di Haruka e l'amara consapevolezza di essere meno in confidenza con Watanuki di quanto non lo fosse suo nonno.
Immerso in quei pensieri, quasi non si rese conto di essere ormai giunto a destinazione.
«Allora ci vediamo dopo...» Esclamò Watanuki, staccandosi dalla presa dell'arciere.
«Cosa? Si... A più tardi...» Replicò questi consegnandogli l'amuleto ed osservandolo mentre, quasi di corsa, si allontanava da lui.

xXx

All'ora di pranzo, si ritrovarono come sempre sotto il solito albero.
Doumeki, ancora assorto in chissà quali pensieri e Watanuki in apprensione per via dell'assenza di Himawari.
Fortunatamente la ragazza non si fece attendere oltre, giungendo proprio quando Watanuki aveva finito di disporre bento-box e thermos pieni di tè sulla tovaglia.
«Watanuki-kun! Doumeki-kun!» Esclamò, agitando una mano in segno di saluto. «Scusate per il ritardo.»
Nel vederla, il più piccolo tra i due sembrò rasserenarsi. «Ah! Non importa Himawari-chan!» Rispose, sorridendole.
Doumeki si limitò ad un cenno del capo, notando, subito dopo, l'arrivo di Ichi ed Ini. «Loro pranzano con noi?» Domandò.
Himawari annuì. «Spero non sia un problema...» Aggiunse. Il tono di voce più basso per non essere udita dalle due amiche.
Watanuki restò in silenzio, lo sguardo fermo su Ini, ormai a pochi passi da loro.
Per un attimo la sua mente tornò sulle parole che la ragazza aveva scritto a proposito di quanto pensava esserci tra lui e Doumeki.
Scosse la testa per non pensarci ed ignorando il saluto, piuttosto freddo, delle ultime arrivate, porse i bento ai suoi amici, prendendo posto in un angolo. Gli occhi puntati sul terreno.

I minuti successivi, trascorsero in un silenzio intervallato solo da qualche sporadico commento sul cibo, che Himawari si era offerta di dividere con le sue ospiti.
Consapevole del tempo che passava, Doumeki scelse un momento in cui le tre sembravano particolarmente concentrate, per avvicinarsi a Watanuki, supportandolo con la propria energia.
Avvolto dall'improvviso calore, dato dal contatto con l'altro ragazzo, Watanuki stirò le labbra in un sorriso colmo di gratitudine.
Quel semplice gesto, attirò l'attenzione di Ichi che, mandato giù l'ultimo onigiri, si soffermò ad osservare Watanuki.
«Devo ammettere che non cucini male, per essere un ragazzo.» Ammise, senza smettere di studiarlo.
Al complimento inatteso, Watanuki ringraziò la ragazza. «Questo idiota» Esclamò, indicando Doumeki. «Mi fa fare sempre gli stessi piatti. Ormai li ho imparati a memoria.» Sbuffò, lanciandogli un'occhiataccia meno astiosa del solito.
Seppur sotto lo sguardo di tutti, l'arciere continuò a mangiare imperturbato.
«Watanuki-kun e Doumeki-kun sono due veri amici.» Esclamò Himawari sorridendo.
Ignorando il commento della ragazza, Ichi si fece improvvisamente seria, tornando a fissare Watanuki. «Se ti da noia, perchè gli fai sempre quello che vuole? Non sei mica la sua ragazza... O sbaglio?» Domandò.
A quel commento, Watanuki cambiò rapidamente colore, mollando le bacchette e agitando le braccia davanti a se. «Certo che no! Cosa dici!» Sbottò. «Insomma... Ti pare che un simile ingordo possa piacermi?» Urlò.
«Sei ingiusto.» Intervenne Ini, attirandosi gli sguardi dei presenti. «Shi... Shizuka è adorabile. Non dovresti fare simili affermazioni.»
«A...Adorabile?» Esclamò Watanuki, riprendendo ad indicare l'arciere. «Perchè, tu pensi di conoscere Shizuka? Tzè.» Continuò, piccato. «Lui è noioso ed irritante, iperprotettivo e con il complesso dell'eroe! Come puoi definirlo adorabile?»
La risata argentina di Himawari giunse ad alleviare l'atmosfera.
«Adesso vi chiamate per nome?» Domandò con aria felice, alternando lo sguardo dai due ragazzi a Tanpopo che, nel sentirla ridere, aveva preso a cinguettare festosamente.
«Ma no, Himawari... cosa dici!» Tentò Watanuki, al colmo dell'imbarazzo.
Impassibile come sempre, Doumeki portò alla bocca l'ultimo onigiri al samone. La mente ferma sul pensiero di non essere mai giunto ad una tale confidenza con Watanuki. E questo, nonostante le tante volte in cui lo aveva protetto, salvandogli persino la vita.
Immerso in quel pensiero, stranamente pungente, l'arciere volse uno sguardo malinconico in direzione di Watanuki, giusto in tempo per incontrare la sua occhiataccia imbarazzata.
Il loro fu uno scambio veloce e colmo di imbarazzo. Proprio per questo non passò inosservato.
«Shizuka è il sogno di ogni ragazza...» Riprese Ini, evidentemente spinta da quanto appena visto. «E tu, che hai la fortuna di essergli amico, tenti anche di negare la cosa? Cos'è te ne vergogni?»
«Io...» Quella domanda sembrò mandare in confusione Watanuki. «Proprio perchè è mio amico ne conosco ogni difetto.» Puntualizzò, attirandosi un'occhiata sorpresa dall'arciere.
Resasi conto dell'imbarazzo dell'amico, Himawari si voltò in direzione di Ini. «Il loro rapporto è... speciale.» Iniziò, il tono più basso e serio del solito. «Watanuki-kun però... non farebbe mai del male a Doumeki-kun. Lui non farebbe male a nessuno.» Dichiarò, convinta. Il pensiero rivolto al giorno in cui era stata costretta a rivelare la sua vera natura, ricevendo in cambio un affetto, se possibile, più grande e profondo di prima.
«O... Ok» La voce di Ini sembrò riportare le cose alla normalità e, in quel mentre, Ichi si alzò segnalando che era ormai ora di rientrare.
Rispondendo al sorriso sincero di Watanuki, Himawari decise di seguire la ragazza, congedandosi in fretta.
Quando la vide sparire oltre l'edificio scolastico, Watanuki si voltò verso Doumeki, scoprendo che Ini era ancora lì, pericolosamente vicina al ragazzo ed intenta a comunicargli qualcosa.


xXx


«Allora? Cosa voleva...» Domandò il più piccolo, mentre l'uno di fianco all'altro, camminavano verso l'edificio scolastico.
Doumeki sembrò pensarci un pò. «Mi ha chiesto se ho letto la lettera e... se avevo una risposta.» Accennò.
«E tu?» Domandò l'altro, lanciandogl un'occhiata laterale.
«Le ho risposto. E l'ho ringraziata per le cose che ha detto oggi, su di me almeno...» Rispose l'arciere senza alterare la propria espressione.
A quello, Watanuki abbassò lo sguardo verso il terreno. «Spero che tu non te la sia presa, comunque.» Borbottò, riferendosi alle critiche che aveva alzato contro l'arciere.
«Ci sono abituato...» Rispose laconicamente quest'ultimo.
«Beh, erano cose vere comunque.» Ribattè il più piccolo con fare nuovamente iroso. «Sei fastidioso e hai il complesso dell'eroe! Se quella ti vuole bene dovrebbe accettarti così piuttosto che vederti diverso da come sei!» Sbuffò.
Doumeki sembrò non aver nulla da ribattere e, avvolti da un silenzio relativamente leggero, proseguirono entrambi verso il complesso sportivo della scuola.
«Quindi noi saremmo amici.» Esclamò l'arciere di punto in bianco, osservando il compagno con la coda dell'occhio.
«Che?» Ribattè l'altro mentre le guance gli si scaldavano, colorandosi di un bel rosso acceso. «Insomma, si... beh... lo siamo. No...?» Balbettò, guardando altrove.
Doumeki non rispose, e questo spinse Watanuki a ricambiarne lo sguardo. Una decisione della quale si pentì subito, restando con gli occhi fissi sull'espressione dell'arciere. «Tu mi stai sempre attorno solo per il pranzo, vero?» Borbottò in imbarazzo.
«Può darsi.» Ribattè l'altro con un sorrisetto.
«Ecco, lo sapevo! Non ti preparerò mai più un takoyaki in vita mia, giuro!» Urlò il più piccolo, sperando di non mostrare all'arciere quanto il suo sorriso l'avesse colpito.
«Vorrà dire che mi preparerai più inari sushi.» Rispose l'altro, recuperando la solita espressione.
Watanuki sembrò pensarci per qualche istante, poi riprese ad inveire contro l'arciere e le sue richieste sfacciate.

xXx

Il fischio dell'insegnante segnò l'inizio della corsa, dando il via alla performance di Watanuki che, neanche fosse in fuga da qualcosa, partì con uno scatto deciso portandosi avanti a tutto il gruppo.
Dietro di lui con uno scarto davvero minimo, seguiva Doumeki. L'espressione neutra anche in quel momento, di norma, faticoso per chiunque.
«Hei!» Gli urlò contro Watanuki. «Che stai facendo?»
«Corro.»
Senza smettere di correre, quasi incentivato ad aumentare l'andatura per via dell'irritazione crescente, Watanuki borbottò qualcosa tra se e se.
«Perchè mi corri accanto!» Esclamò poco dopo.
«Potrei farti la stessa domanda.» Fu la replica dell'altro.
Infastidito dalle risposte dell'arciere e sempre più arrabbiato per via degli urletti entusiastici di Ichi ed Ini, Watanuki accelerò ulteriormente. In pochi istanti riuscì a guadagnare una certa distanza che l'arciere evitò accuratamente di colmare, restando poco più indietro, al fine di tenerlo d'occhio senza esser visto.
Il traguardo era ormai a pochi metri da entrambi. Il resto dei corridori, troppo distante per rappresentare una minaccia. Ciò nonostante, deciso a vincere, Watanuki si obbligò ad un ultimo sforzo, dimenticandosi totalmente il problema dell'energia.
Fu così che, sotto gli occhi di tutti e proprio a pochi centimetri dal traguardo, crollò pesantemente al suolo.
Giunto al suo fianco, Doumeki si piegò sulle ginocchia, prendendogli un braccio. «Ci sei?» Domandò con apprensione.
Dal ragazzo, non giunse alcuna reazione.
«Watanuki...» Mormorò l'arciere sfiorandogli la fronte nella speranza di una risposta diversa da quell'immobilità sempre più sconcertante.
Memore delle parole della strega, proprio mentre intorno a loro iniziavano a raggrupparsi alcuni curiosi, Doumeki prese in braccio il compagno, facendosi spazio tra gli studenti e fermandosi solo alla vista di Himawari.
«Doumeki-kun, bisogna portarlo in infermeria.» Esclamò la ragazza.
«No.» Replicò lui. «Devo portarlo da Yuuko-san.» Proseguì ignorando gli sguardi cupi di Ichi ed Ini, poco distanti dall'amica. «Tu pensa alle nostre cose e... dì all'insegnante che lo riporto a casa.»
Himawari annuì osservandolo con espressione allarmata e senza attendere oltre, l'arciere si allontanò quasi di corsa. Diretto verso il negozio dei desideri.

xXx

Quando giunse al negozio, la porta di ingresso sembrava attendere solo di essere aperta.
Non era la prima volta che giungeva in quel luogo sospeso nel tempo. Eppure, per qualche motivo, quel giorno la sua apprensione era quasi incontrollabile.
Senza perdere tempo, varcò la soglia del negozio, avviandosi verso la stanza dove la strega usava ricevere la clientela.
Gli era capitato almeno un padio di volte di assistere al lento procedere delle persone che, colme di speranza, giungevano fin lì per esprimere un desiderio. Di solito si limitava ad osservarle, intrattendendosi con un bicchiere di Sakè e le chiacchiere di Mokona o i brontolì di Watanuki. Non aveva mai considerato l'indicibile ansia che un tale incontro poteva generare. La stessa ansia che da qualche minuto sembrava essersi aggrappata alle sue viscere, portandolo a sperare con tutto se stesso di avere ancora qualcosa da poter dare a quella donna, in cambio del suo unico desiderio. Quello di salvarlo.

Quando i pannelli scorrevoli si aprirono, rivelando il contenuto della stanza, Doumeki notò la strega che, in abiti da cerimonia, lo stava guardando con espressione seria. Di fianco a lei, tracciato sul pavimento, vi era il cerchio magico che, come Watanuki gli aveva spiegato, serviva a condurre le persone nelle altre dimensioni.
«Doumeki-kun...» Esordì la donna, senza allontanarsi dal cerchio. «Hai un desiderio da esprimere?»
«Io... devo salvarlo. Mi dica come.» Esclamò lui.
Yuuko annuì brevemente, indicandogli il cerchio. «Il prezzo è già stato pagato.» Lo informò.
A quelle parole, l'arciere sembrò trasalire. «Da chi?» Domandò.
La donna gli rivolse uno sguardo velato di dolcezza. «Da Haruka-san.» Affermò. «E da te, che per tutti questi anni hai vissuto senza poterlo incontrare neppure in sogno.»
Doumeki la squadrò senza rispondere, la mente ferma sul significato di quanto appena udito.
«Avremo tempo per parlarne.» Lo esortò la strega. «Ora, metti Watanuki all'interno del cerchio.»
Il ragazzo annuì, mettendo a tacere l'improvviso senso di vuoto, scatenato dalla rivelazione della strega. Per un attimo si sentì avvolgere da un impeto di rabbia. Voleva essere lui a salvarlo. Suo nonno aveva già il mondo onirico per incontrarlo, mentre lui... A lui non restava altro che quel legame dato dal proteggerlo ad ogni costo. Un legame del quale per un breve istante si sentì derubato.
Ciò nonostante, in quel momento la sua priorità era il benessere di Watanuki, così se pur a malincuore si avvicinò alla donna, stendendo l'amico all'interno del cerchio.
«Bene...» La sentì dire. «Ora prendi le sue mani e tienile strette alle tue. Palmi contro palmi, dita intrecciate...»
Doumeki alzò lo sguardo sulla donna, osservandola mentre con sguardo concentrato, appoggiava un lungo bastone ornato sul perimetro del cerchio.
«Se faccio come ha detto... si sveglierà?» Domandò l'arciere.
Yuuko annuì, muovendo un ulteriore passo in avanti. «Sei pronto a pagare il tuo prezzo, Doumeki-kun?» Domandò. «Dovrò prendere parte della tua energia vitale.»
Senza curarsi di quelle parole e del loro significato, il ragazzo annuì convinto. «Faccia quanto deve. Purchè lui sopravviva.» Dichiarò.
A quello, Yuuko sorrise compiaciuta, pensando a come Haruka-san avesse previsto ogni cosa in anticipo.
Con un gesto elegante lasciò ondeggiare il bastone che, in un istante, si illuminò di un bagliore soffice i cui raggi azzurri si diffusero lungo i disegni impressi nel cerchi.
Avvolti da un calore improvviso, i due ragazzi furono raggiunti da spirali di luce che, intrecciandosi attorno ai loro corpi, iniziarono a brillare, facendosi di un oro brillante là dove le loro mani si univano.
Rimasero così per un tempo che avrebbe potuto essere infinito come inesistente. Poi le spirali iniziarono a svanire ed in quel mentre, Watanukì riaprì gli occhi.
«Co... cosa...» Balbettò guardandosi intorno con aria confusa.
In un attimo i suoi occhi incontrarono quelli dell'arciere, spostandosi altrove per soffermarsi sulle loro mani ancora intrecciate e riprendendo a vagare sui disegni, ormai noti, del cerchio di Yuuko. «Che sta... succedendo...» Mormorò.
Nel vederlo sano e salvo, Doumeki si lasciò sfuggire un leggero sorriso dopo il quale si sentì crollare per la stanchezza. «Scusami...» Riuscì a dire, prima di lasciarsi cadere su di lui.
«Dou...meki!» Esclamò il più piccolo, irrigidendosi appena un pò per sostenere il peso dell'altro. «Che hai?» Domandò infine.
Sempre più debole, l'arciere appoggiò il viso sulla sua spalla. «Nulla, sono... solo stanco...» Replicò, chiudendo gli occhi.
Allarmato dalla strana stanchezza dell'arciere, Watanuki che al contrario si sentiva stranamente in forze, posò lo sguardo su Yuuko.
«Che cosa gli ha fatto, eh?» Domandò, improvvisamente adirato.
La donna ricambiò lo sguardo con altrettanta durezza. «Ho esaudito il suo desiderio.» Ribattè. «Doumeki-kun ha scelto di donarti una grossa fetta della sua energia. E tutto, per evitarti di sparire.»
«Per evitarmi...» Watanuki si tirò indietro, il minimo indispendabile per guardare Doumeki negli occhi. «E tu le hai permesso di farlo?»
L'arciere ricambiò il suo sguardo, annuendo appena. Poi, troppo stanco per sostenersi da solo, tornò ad appoggiarsi contro il ragazzo.
«Sto bene...» Ripetè infine, parlando contro il suo collo.
Watanuki lo ascoltò senza muoversi, concentrato sul calore di quella bocca e sui brividi che riusciva a provocargli. Il cuore che, nel frattempo, sembrava esplodergli nel petto. «Tu... devi smetterla di fare l'eore.» Mormorò, liberando una mano dalla stretta dell'arciere per poi appoggiarla sulla sua schiena. «Non devi metterti in pericolo per me...» Continuò- Lo sguardo intento a seguire i movimenti della strega, che con un sorriso compiaciuto si allontanò silenziosamente, lasciandoli soli.
«Doumeki...» Riprese, quando la donna si richiuse la porta alle spalle. «Mi hai sentito?» Mormorò, premendoselo contro ed immergendosi per un attimo nel suo profumo.
Avvolto da quel calore inatteso, l'arciere lasciò passare diversi secondi, dopo i quali sospirò stancamente, scostando il viso dalla spalla del più piccolo, in modo da guardarlo negli occhi. «Non sta a te decidere...» Dichiarò, fissandolo con uno sguardo carico di qualcosa che a Watanuki fece semplicemente tremare il cuore.
Travolto da un'emozione improvvisa, il più piccolo si sforzò di ricambiare quello sguardo, dando voce a quanto desiderava comunicargli da un pò di tempo. «Io... non voglio che tu stia male... per colpa mia.» Dichiarò, arrossendo leggermente.
Doumeki sembrò sorpreso da quelle parole e, nel timore di una risposta in grado di imbarazzarlo, Watanuki lo aiutò a poggiarsi contro una parete, alzandosi ed avviandosi rapidamente verso la porta. «vado a prepararti qualcosa!» Dichiarò, un attimo prima di uscire.
Troppo stanco per ribattere, Doumeki si limitò ad annuire, chiudendo gli occhi e sorridendo a quell'attimo di pace.

xXx

Un'ora dopo, Watanuki fece ritorno con un enorme vassoio. Dopo aver lanciato uno sguardo a Doumeki, si avviò verso il solito tavolino, posizionando una grossa zuppiera proprio al centro.
«Con questa dovresti riprenderti in fretta.» Dichiarò, servendogli un'abbondante razione di satsumajiru.
Sotto lo sguardo attento di Yuuko, Doumeki si sollevò avvicinandosi al tavolo, dove senza troppi complimenti iniziò a mangiare.
Più sollevato, Watanuki si apprestò a servire anche la strega. Infine prese posto, fissando con sguardo assorto la zuppiera.
«Yuuko-san...» Mormorò poco dopo. «Può dirci qualcosa su come risolvere questa situazione?» Domandò, indicando l'arciere, ancora intento a mangiare. «Penso si sia trascinata più del dovuto.»
Senza lasciar trasparire il proprio pensiero a riguardo, la donna posò lo sguardo su Doumeki e, subito dopo, su Watanuki. «Tu credi?» Domandò a quest'ultimo. «Io penso che fosse... inevitabile.» Decretò con una punta di ironia nella voce. «Ad ogni modo cercherò di spiegarvi quanto dovrete fare d'ora in avanti.»
Quelle parole attirarono l'attenzione dei due ragazzi.
«D'ora in avanti? Che... che sta dicendo?!» Si lamentò il più giovane dei due.
La strega lo guardò con sufficienza. «Watanuki. Non hai ancora imparato che la tua impulsività porta sempre dei guai?» Domandò, lanciando un'occhiata distratta in direzione dell'arciere.
A quello, il cuoco borbottò qualcosa tra i denti. Doumeki invece, tornò con la mente a quanto avvenuto poco prima. Lo sguardo improvvisamente distante.
Nell'osservarli, Yuuko sorrise impercettiibilmente, servendosi un bicchiere di vino.
«Bene...» Esclamò, posando il bicchiere. «Credo sia meglio parlare del viaggio che farete domani.»
Le sue parole sembrarono colpire entrambi, se pur in modi diversi.
Impassibile come sempre e, ancora immerso in pensieri non proprio felici, Doumeki si limitò a sollevare lo sguardo sulla donna.
Watanuki invece optò per un approccio più attivo. «Che ha detto?!» Urlò, piantando i palmi delle mani sul tavolo. «Un viaggio? Che viaggio?! E dove?»
La strega si concesse un altro paio di sorsi. «Si tratta di un viaggio molto particolare...» Aggiunse, notando l'apparente indifferenza dietro la quale si stava celando l'arciere.
Watanuki sembrò non gradire la mancanza di dettagli. «Perchè non partire ora stesso, mi chiedo!» Borbottò.
Yuuko sorrise con l'aria di chi stava attendendo una domanda simile. «Doumeki-kun ha bisogno di riposare...» Precisò, tornando subito seria. «Inoltre... Haruka-san potrà ricevervi solo da domani.» Concluse. Lo sguardo improvvisamente su Doumeki.
«Haruka-san... riceverci?» Domandò Watanuki.
«Come.» Si inserì l'arciere. «Come faccio a vederlo se ha scelto di non renderlo possibile.» Domandò con un tono che lasciò trasparire parte della sua rabbia.
La donna ascoltò entrambi, osservando il più grande, con occhi gentili. «Doumeki-kun...» Esordì. «Comprendo che sia dura ma... spetta ad Haruka-san spiegarti ogni cosa.» Si fermò qualche istante, dandogli modo di metabolizzare le informazioni che stava dandogli. «In ogni caso... la sua scelta aveva una durata di tempo che terminerà domani.»
Doumeki la fissò senza ribattere.
«E' impossibile...» Mormorò invece il più piccolo. «A me aveva detto di non poterlo vedere. Non di averlo deciso.» Il suo sguardo si accese di colpo. «Scommetto che lei c'entra qualcosa. Vero, Yuuko-san?» Continuò in tono alterato, indicando la strega con un dito.
«Ahahah ci sei arrivato!» Lo schernì quest'ultima. Poi, tornando seria. «Direi che sono vere entrambe le cose. Tecnicamente Haruka-san non può vederlo fino a domani.»
Watanuki la fissò con espressione imbronciata. «E... cosa succede domani?» Domandò infine.
«Domani vi troverete con Haruka-san e lui vi spiegherà come raggiungere l'albero dei sogni.» Si fermò per bloccare un intervento di Watanuki. «Al momento non posso dirvi altro. Ciò che vi interessa sapere è che di recente, qualcosa è passato da te, Watanuki...» Esclamò osservando il ragazzo. «A te, Doumeki-kun...» Terminò soffermandosi qualche istante sull'arciere.
«Qualcosa è passata da me... a lui?» Domandò il più piccolo indicando prima se stesso e poi l'arciere. «E lei dice che con l'aiuto di Haruka-san risolveremo ogni cosa?»
«Esattamente.» Ribattè la strega. «Grazie al suo intervento e solo se porterete a termine la missione.» Aggiunse.
«Missione? Quale missione?»
«Giunti all'albero...» Proseguì la donna. «Dovrete estrarne una radice per riportarmela.» Dichiarò. «Il resto ve lo dirò quando sarete di ritorno.»
«Bene!» Esclamò Watanuki, alzandosi con aria soddisfatta. «Sarà il caso di sparecchiare allora. Così domattina arriveremo per tempo.»
«No.» Lo fermò la strega. «Resterete qui. Credo sia meglio... per tutti.»
A quello, Doumeki non fece  una piega.
Il più piccolo invece, fissò la donna con espresione corrucciata. «Lo ammetta.» Esclamò, sospettoso. «Lei vuole solo la colazione, vero?» Borbottò.
«Ahahaha Beccata!» Ammise la donna. «In fin dei conti dovrò fare un incantesimo. Mi servirà tutta l'energia possibile. E a proposito...» Dichiarò facendosi serissima. «Cerca di prepararmi una colazione indimenticabile...»
Watanuki deglutì a vuoto. «Le ho forse mai dato motivo di lamentarsi?» Domandò piccato.
La donna però era già occupata a fissare l'arciere. «Doumeki-kun. Se possibile questa sera sei più silenzioso del solito.» Esordì, studiando l'espressione del ragazzo. «Hai forse qualcosa da chiedermi?»
L'arciere sollevò lo sguardo, mostrando l'espressione tesa del volto. «No.» Mormorò, serrando i pugni. «Posso aspettare domani per le risposte.»
La strega si limitò ad annuire, voltandosi subito dopo in direzione di Watanuki. «E tu?»
«Ecco... io mi chiedevo... Quanto rimarrò così... senza bisogno di ricaricarmi?»
«Meno ti agiti e meglio sarà per tutti.» Scherzò la donna.
«Ma insomma, Yuuko-san!» Si lamentò l'altro.
«Oh! Diciamo che per un giorno o due, dovresti essere a posto. E a proposito...» Lo sguardo, nuovamente fisso su Doumeki. «Il vostro viaggio dovrà durare il meno possibile. O non riuscirete a fare ritorno.»
«Cosa? E quando pensava di dircelo, eh?» Sbottò Watanuki.
«L'ho appena fatto...» Chiarì lei. «E seriamente. Quell'albero ha un potere non indifferente. Grazie al mio aiuto e a quello di Haruka-san, potrete avvicinarlo senza grossi problemi ma... dovrete far presto. Restare lì più del dovuto potrebbe rivelarsi pericoloso.»
Doumeki sembrò ascoltare ogni parola con estrema attenzione. Poi, approfittando di un attimo in cui Watanuki si era allontanato per riporre alcuni piatti in cucina, tornò a fissare la strega.
«Dove dormiremo stanotte?» Domandò. «Immagino che con l'autonomia di Watanuki, potremo stare ognuno per contro proprio.»
Yuuko gli rivolse un sorriso non privo di malizia. «Ti preoccupi fino a tal punto per lui?» Si informò. «Potete farlo, si. Servirà ad entrambi per riflettere.» Dichiarò, sospirando per quanto stava per aggiungere. «La giornata di domani sarà molto intensa, sopratutto per te, Doumeki-kun»
Il ragazzo annuì, proprio mentre Watanuki tornava con espressione imbronciata.
«Yuuko-san potrebbe dire a quelle due di non ballarmi in mezzo alla cucina?» Sbottò. Si da il caso che debba sprecare meno energia possibile!»
All'insolita richiesta, la strega si lasciò andare ad una delle sue risate. «Siamo nervosetti, eh?»
«Ci rinuncio!» Borbottò il ragazzo, dandole le spalle. «Me ne vado a letto.» Continuò, fermandosi solo sulla soglia. «Devo mettere un altro fouton?»
«Per questa notte potrete dormire separati» Esclamò osservandolo con la coda dell'occhio. «Sei soddisfatto, Watanuki?»
Per un attimo il ragazzo fu colto da una sensazione di vuoto. In fondo aveva iniziato ad abituarsi alla costante presenza dell'arciere. «Beh... buona notte allora.» Esclamò senza neppure voltarsi.
Doumeki evitò di rispondergli e quando Watanuki si allontanò, tornò a fissare la strega. «Andrà tutto bene, vero?»
Yuuko lo osservò con sguardo criptico. «Questo dipende da te, Doumeki-kun...» Poi, senza dargli il tempo di ribattere, la donna si alzò. «Ad ogni modo non me ne preoccuperei adesso. Vieni...» Continuò, facendogli strada. «Ti mostro la tua camera. Hai bisogno di recuperare le forze.» Dichiarò, salutandolo per poi allontanarsi verso la propria stanza.
"Ne avrai bisogno... In vista di quanto accadrà d'ora in poi..." pensò, richiudendosi la porta alle spalle.


*Satsumajiru: Zuppa di miso e verdure con pezzetti di carne di maiale.



Rieccoci qui!
La prima parte di Destino Inevitabile si avvicina al suo epilogo, tra sofferenze e streghe despota che pretendono troppo.
Tanti dei quesiti che ci hanno assillato (vi hanno assillato, si? ¬.¬) stanno per giungere ad una soluzione. Perchè noi a differenza delle Clamp le risposte le diamo. Che poi siano quelle corrette, poco importa. Mhuahuahua
Bene, dopo questo attimo di sclero post-spoilers diamo il via alle recensioni! ^_^

Yuki Ishimori: Ma noooooo. Come sarebbe Doumeki scemo? ;_; Povero, piccolo, dolce arciere. :P
Ahahha è vero, ammettiamo di esser state perfide con la campanella.  Ma doveva suonare davvero. E a noi piace fare le cose per bene ^_^
Ci faremo perdonare, vedrai. :P
Tu continua a seguirci. XD

Elychan: I preparativi che ha fatto? Beh! Non erano quelli per il matrimonio, ma alla fine non ci sei andata lontana!
Comunque non preoccuparti, avrà la sua punizione.
Continua a seguirci!

Masuko:
Grande!
Come non concordare su tutto? Ti ringraziamo per i complimenti. Sapere di avere dei personaggi IC è per noi fondamentale e tra parentesi. Yuuko saluta Karen e Subaru ^.^ (nd. Lay)
Tornando alla storia, sai che scherzando scherzando hai in qualche modo sfiorato alcuni punti della storia? :P
Intanto questo capitolo ha dato il via al gran finale di "A stretto contatto"  che si concluderà a breve per dare il via alla seconda parte, dove lo yaoi che senti, inizierà a muovere i primi timidi (si fa per dire) passi tra questi due pg sciroccati. :P
Continua a seguirci. Le tue recensoni son troppo belle da leggere.  XD

Naco Chan: Chissà, chissà, se ha ragione o torto su quello che sta succedendo?
Con questi capitoli sta iniziando la vera e propria trama della storia... ancora ce ne sarà, prima di avere spiegazioni! 
E come hai visto... Problemi sono arrivati.
Colpa di Wata, come sempre.
Grazie del commento! Come al solito andrebbe messo sotto "spoiler" :P

Yusaki:
Ma ciao! Eh si... Lunedì scorso è stato indimenticabile per il fandom di Holic. Anche quando saremo vecchiette, il 14 Settembre ci ricorderà momenti di sclero totale, cuoricini voltanti e ovviamente Dou e Wata! Yay!
Grazie come sempre per la recensione. Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri! ^_^

Gioielle: Giò! Come sempre le tue recenzioni sono stupende.
Ah, Hai amato le stesse scene che abbiamo amato noi, e si... si stanno avvicinando un po', noti?
Però tanto tra poco... *misteriosamente.*
Soddisfatta la tua curiosità, comunque? :P
Ci vediamo nei GDR! (...Kohanateshirou-san! by Hari)

LawlietPhoenix:
 Asteeeer! Eh si... con questi due siamo sempre alle solite. Specie con Wata! ¬.¬
Benvenuta nel club dell'angst comunque. (pensano seriamente di creare un club in proposito, del quale Yuuko sarà la presidentessa e Doumeki e Watanuki le cavie. XDDD). Siamo liete che ti piaccia ma... posa quella sega elettrica per favore. :P

Witch Of The Dimensions:
Grazie come sempre dei complimenti! Ti ringraziamo per il tuo assiduo commentare e leggerci, ci fai felici ^^
Ah, se il capitolo scorso ti ha fatto venire male, allora mi immagino questo come ti lascerà... Ci spiace, ma era inevitabile. :P

Un abbraccio dalle vostre streghe preferite! ^.^ (lo siamo, vero? ¬.¬)
E tenetevi forte perchè il prossimo capitolo avrà un che di veramente speciale.



   
 
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