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Autore: Bubble    21/09/2009    2 recensioni
Per tutta la mattinata, non aveva fatto altro che pensarci. Quel pomeriggio avrebbe dovuto esserci la solita lezione di chitarra, in realtà, se non fosse stato per un piccolo particolare.
Era il diciassette di settembre ed era il suo compleanno, infatti.
E lui aveva dei piani ben precisi, sul regalo
Dedicato alla mia Marta (Minako_86) per il suo compleanno x3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alla mia specialissima, unica, fantastica Marta.

E’ una shot per il suo compleanno, questa, arrivata un po’ in ritardo a causa del mio blocco (notare infatti che non postavo da un po’), solo per ringraziarla di tutto quello che fa per me ogni giorno x3 Ti voglio bene.

 

Chiaretta

.

*La dedica di Kevin io non la conosco, e temo nessuno potrà mai. E’ e rimarrà un segreto tra di loro … almeno così vuole Kev! X3

 

 

Happy Birthday

 

 

Certi amori regalano
un'emozione per sempre
momenti che restano così
impressi nella mente

(Eros Ramazzotti - Un’emozione per sempre)

 

 

Il salotto doveva essere perfetto.

 

Kevin sistemò il volumetto rosso sul tavolo, accanto ad una rosa bianca.

 

Lanciò una rapida occhiata al vecchio orologio a pendolo e sospirò, constatando di avercela fatta appena in tempo.

 

Lei sarebbe stata lì in pochi minuti.

 

Per tutta la mattinata, non aveva fatto altro che pensarci. Quel pomeriggio avrebbe dovuto esserci la solita lezione di chitarra, in realtà, se non fosse stato per un piccolo particolare.

 

Era il diciassette di settembre ed era il suo compleanno, infatti.

 

E lui aveva dei piani ben precisi, sul regalo.

 

Il cigolio del portone nell’ingresso fu il segnale, seguito dai passi felpati di Marta nel corridoio.

 

Quando la ragazza entrò la stanza era meravigliosamente, magicamente vuota.

 

Il tepore del sole pomeridiano le accarezzò i boccoli biondi, attraverso tenda bianca, mentre faceva scivolare il fodero rigido della sua Les Paul sul tappeto beige.

 

- Kevin …?- Pigolò, avanzando verso la libreria. –Kevin, ci sei?- Ricevendo in risposta solo un efferato silenzio, cominciò istintivamente a guardarsi intorno, alla ricerca di qualcosa, una traccia di lui. Un post-it, magari, con il motivo della sua assenza.

 

Ma tutto ciò che trovò di fuori posto, in quell’ordine maniacale, fu un tomo dalla copertina  rigida. Mossa dalla curiosità, allungò una mano e accarezzò la stoffa ruvida, prima di aprirlo e trasalire, arrossendo vistosamente.

 

Il suo nome era lì, stampato sulla carta in corsivo perfetto.

 

Sbatté le palpebre un paio di volte, realizzando che quel libro era per lei,prima di colorarsi di nuovo di un vivo color porpora. Quella dedica* era dannatamente perfetta. La lesse una, due, poi tre volte, tutte d’un fiato, prima di voltare pagina e rischiare il collasso.

 

Era una copia di “Romeo e Giulietta”, quella. Fatta stampare e rilegare per lei da Kevin.

 

{Oh. Mio. Dio.}

 

Una manciata di minuti dopo era immersa nella lettura, sul divano color panna.

 

Sobbalzò, quando sentì la stoffa guizzare dietro la sua schiena. Qualcuno l’aveva –finalmente- raggiunta. Prese aria, schiudendo appena le labbra e richiuse il tomo sottile con un tonfo secco, volgendo lo sguardo verso destra, accanto a lei.

 

Lui era lì e le sorrise dolcemente, mentre il cuore prendeva a galopparle a mille.

 

-Ciao- La salutò, ridacchiando. Le si avvicinò pericolosamente, indicando il libro. Le parve che il cuore le schizzasse in gola mentre lui le chiedeva se le era piaciuto, il suo regalo.

 

-E’ … - Balbettò, sentendo un nodo improvviso all’altezza dello stomaco. –E’ bellissimo.- Disse soltanto, ma non tentò di allontanarsi. Fu lui, dopo qualche secondo, a riprendere le distanze.

 

-Per oggi, visto che è il tuo compleanno, niente lezione.- La anticipò,balzando in piedi. –Quindi, dato che qui i miei fratelli non ci sono … avrei pensato … - Arrossì, tossicchiando. – Cioè, ti andrebbe di andare a fare una passeggiata?-

 

Marta si limitò ad annuire e Kev pescò dalla tasca le chiavi della Lamborghini, avviandosi fuori. Lei si alzò, notando solo allora un fiore dal gambo lungo sul tavolo, lì dove prima aveva trovato il libro.

 

Raccolse la rosa bianca e sorprendentemente senza spine e l’avvicino al naso, catturandone l’odore aspro, poi scappò fuori, stringendo i doni tra le braccia.

 


E ho guardato dentro un'emozione
e ci ho visto dentro tanto amore
che ho capito perché non si comanda al cuore.
E va bene così...
senza parole...

(Vasco -Senza Parole)

 

 

 

I giardini erano incredibilmente verdi e vuoti.

 

Kevin e Marta avanzavano piano sul lastricato, mano nella mano, rossi come due mele mature.

 

O come le metà di una sola mela matura. Assurdamente complementari.

 

Si fermarono nei pressi di una statua, su una panchina, vicino al mare. Osservarono l’orizzonte insieme, senza parole.

 

Ma Kevin sapeva che non poteva andare avanti così. Dovevano parlarne.

 

- Marta … - Esordì, guardandola. Lei si voltò verso di lui, più rossa di prima. –Io … - Sospirò, deglutì. – … sono un disastro in queste cose- Si sorrisero, lui le posò un leggero bacio sulla guancia. –Ma la verità è che sono pazzo, pazzo di te, piccola Marta.-

 

Si piegò verso di lei, e tutto ciò che la ragazza riuscì a sentire, qualche secondo dopo, fu il calore delle sue labbra.

                                                                                                                                        

-K- Kevin … - Abbozzò, prendendo finalmente aria. –Non … non so che dire.- Soffiò, tutto d’un fiato. L’altro scoppiò istintivamente a ridere, carezzandole teneramente il viso.

 

-Dì che ricambi, ti prego.- Si morse un labbro, tornando improvvisamente serio. Marta lo fissò, così dannatamente bello. E annuì timidamente.

 

Si avvicinarono di nuovo e stavolta si scambiarono finalmente un vero,morbido e lento bacio.

 

E poi rimasero così, accoccolati l’uno contro l’altra, l’una tra le braccia dell’altro.

 

Chiara, nascosta dietro la quercia più vicina, sospirò, sorridendo. Erano così … perfetti, insieme. Ridacchiò, pensando che a casa avrebbe dovuto farsi assolutamente raccontare “tutto” dall’amica. Corse via, lungo il vialetto mentre Marta si accoccolava meglio sul petto di Kevin e lui le accarezzava i ricci dorati.

 

-Allora –Sghignazzò. –Noi due dovremmo raddoppiare la sessione di lezioni di chitarra, per la grave perdita di quest’ora, non credi?-

 

-Indubbiamente sì- Rispose Marta, posandogli l’ennesimo, dolce bacio sulla bocca.

  
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