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Autore: Kingdom11    21/09/2009    1 recensioni
Ciao a tutti! ecco un'altra "piccola stupida" fan fiction sulla mia "coppia" preferita: Sam e Alice. Questa one-shot me l'ha ispirata un'amica partendo da un "E se...?" anche se sinceramente non la ritengo un capolavoro, anzi! BEh dai giusto x scrivere durante un'ora particolarmente noiosa di scuola! baci baci §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Genere: Romantico, Triste, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Questa è Laura, la mia nuova ragazza”…quelle parole ancora le ribollivano nel sangue…E poi, eccola là questa ragazza: una bionda platino che le ricordava una Barbie, con un sorriso falso e occhi decisamente troppo truccati. Per poco non aveva lasciato cadere Marie Julie sul pavimento. Un’ondata di rabbia l’aveva avvolta: coma aveva potuto Sam farle questo?si era chiesta. Era una domanda estremamente egoista la sua: lei, sposata con il fratello di lui, non poteva pretendere d’avere anche l’altro. Che razza di ragionamenti faceva?Imitando Dean, il marito, abbozzò un sorriso e accolse la nuova arrivata in famiglia. Con la scusa di dover mettere a letto la bambina, s’incamminò di sopra.
Sam, notando la rabbia mal celata della neo mamma, inventò una scusa e lasciò che il fratello conoscesse meglio Laura. Salendo le scale, arrivò alla stanza della nipotina. Socchiuse leggermente la porta e osservò la ragazza che cullava dolcemente la neonata. Quanto amore avvolgeva le due. Un’ondata di ricordi s’impadronì di Sam: Alice mentre vedeva morire l’uomo che amava; Alice con un test di gravidanza in mano che piangeva e lui che l’abbracciava; Alice  che lo pregava di entrare in sala parto con lei; Alice, ormai esausta, che piangeva di gioia guardando negli occhi per la prima volta la sua piccolina e lui che come innamorato le abbracciava; Alice ammutolita dalla ricomparsa di Dean; Alice fra le sue braccia…Il tutto si poteva riassumere in tre parole: Lui l’amava. Tuttavia, aveva avuto una pallida illusione di vita insieme fino a quando Bobby era ricomparso accompagnato da Dean. A malincuore aveva dovuto farsi da parte e ritornare il terzo incomodo. Non riuscendo a darsi pace aveva lasciato i due coniugi per un poco di tempo, cercando disperatamente di dimenticare i fantastici momenti passati insieme.
Erano passati alcuni mesi:la languida speranza di aver superato tutto, gli aveva fatto accettare l’idea di poter ritornare da Dean e Alice senza più soffrire. Laura era solo un diversivo, lo sapeva benissimo, ma in quei mesi gli era bastato. Ritornando a casa però la folata di ricordi l’aveva attanagliato in una morsa talmente stretta quasi da lasciarlo senza respiro. Aveva capito che non sarebbe riuscito a restare senza di lei. Però avrebbe dovuto farlo, si convinse, per il bene del fratello doveva dimenticarla. Ma perché era così impossibile farlo?
Un fruscio quasi in percepibile colpì l’udito di Alice, che si voltò e si trovò davanti il cognato. Le lacrime le rigavano le guance. Il silenzio calò come una coltre di pesante neve su entrambi. Non avevano nulla da dirsi, nulla che potesse spiegare, confortare o aiutare l’altro. “N-non posso…”singhiozzò disperata lei correndo ad abbracciarlo. “Ti prego…sii forte…devi esserlo”le asciugò una lacrima con il pollice e dolcemente la baciò. “Devi esserlo per entrambi”si permise di annusare ancora una volta l’incantevole fragranza emanata dai suoi capelli.
“Ci ho provato Sam, davvero….ma nulla può farmi dimenticare quella notte”cercò di aggrapparsi ai loro ricordi insieme per non ricadere nel baratro che le squarciava il petto da quando lui era partito. “Ascoltami”le prese il viso fra le mani. “Quella notte è stata molto bella e appagante, ma è stato semplice e puro sesso”cercava di essere convincente, ma la voce gli tremava. Doveva dare un taglio netto alla cosa. Sperava che usando modi così bruschi, lei lo avrebbe dimenticato prima. Quanto a lui, non sarebbe mai riuscito a dimenticare, ma aveva un debito con il fratello e sapeva che non avrebbe mai potuto fare del male a colui che gli aveva salvato la vita.
“Cosa?”l’incredulità s’impadronì di Alice. “Cosa vuol dire che quella notte è stato solo puro sesso?”gli occhi le si riempirono di lacrime. “Come puoi dire una cosa così?Non puoi dire sul serio così…”. Gli prese le mani. “Hai capito benissimo:sei fantastica a letto, ma io non ti amo né ti ho mai amata. TI voglio bene quello è vero, ma come un fratello ne vuole alla sorella””. Cercò di nascondere tutta la sua agonia dietro una maschera facciale neutra e delicatamente lasciò cadere le mani di lei. “Sii felice” si allontanò chiudendosi la porta alle spalle.
Alice voltandosi verso la culla, osservò la figlia addormentata per l’ultima volta. Poi, cercando di ricacciare indietro le lacrime, si trasformò in vampiro. Aprì la finestra e saltò.
Dean stava chiedendo alcune informazioni alla nuova fidanzata del fratello: era una giovane ben istruita, abbastanza educata, anche se l’abbigliamento e il pesante trucco potevano confondere a prima vista. Seduta sul divano, la ragazza muoveva il corpo sinuoso in pose quasi provocanti. All’improvviso, si alzò e gli si sedette accanto. Dean, ormai sposato e con figlia, rifiutò cortesemente le avances che la donna gli stava rivolgendo. Ringraziò mentalmente il cielo quando suo fratello apparve dalle scale. La ragazza si alzò e gli corse incontro, abbracciandolo con aria innocente. Dean sogghignò silenziosamente pronunciando la parola “Bitch”al fratello, che però non lo notò neppure. Improvvisamente, il campanello suonò. Lasciando la ragazza, Sam andò a d aprire la porta: Bobby e Castiel gli comparvero davanti. Entrambi, notò Sam, avevano l’aria stanca e seriamente preoccupata. Arrivati in salotto, Castiel salutò Dean mentre Bobby corse alle finestre con la tanica del sale grosso in mano.  “Dean presto aiutami” chiese mentre spargeva il sale sul piccolo ripiano accanto alla finestra del salotto. “Ma che diavolo succede”sbottarono insieme i due Winchester. “Non sappiamo esattamente cosa sia, ma un’enorme tempesta demoniaca si abbatterà presto in questa zona…dobbiamo sigillare le entrate”. Sam si avvicinò a Bobby e lo seguì al piano superiore della villetta. Aprirono la porta della stanzetta della piccola e con orrore scoprirono la finestra spalancata e un ciondolo sul pavimento. Bobby corse ad afferrare la piccina mentre Sam si abbassò per prendere il regalo che aveva fatto ad Alice pochi giorni dopo la nascita di Marie Julie. Un cuore con inciso una frase. “Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostra”. Lo strinse nel pugno, mentre avvicinandosi alla finestra scrutava torvo l’orizzonte. Un’immensa nube nera si stava dirigendo verso quella zona. Le sue capacità extrasensoriali percepirono l’elettricità emanata da tutto quell’immenso agglomerato di malvagità.  Il vento gli scompigliava i capelli. Doveva riportarla a casa sana e salva si promise prima di chiudere la finestra e riempire la mensola di sale.
Scesero di sotto e Sam afferrò le chiavi dell’Impala. Spalancò la porta e venne invaso da una folata di vento. Dean lo prese per un braccio. “Dove diavolo pensi di andare con la mia auto, Sammy?” “Alice è fuggita…dobbiamo riportarla immediatamente  qui prima che la tempesta la raggiunga…hai idea di cosa le accadrebbe se venisse anche solo sfiorata dalla nube?” strattonò via la mano del fratello. “Questo attaccamento che hai per lei è ammirevole”lo guardò negli occhi. “Dean, mi sono già fatto da parte…scomparirò, non mi interessa, ma ti prego…non voglio che muoia” “Lo so Sam, lo so…Al mio ritorno dall’Inferno l’ho capito subito che qualcosa non andava, ma ho fatto finta di nulla, perché non ne ero sicuro” “Mi dispiace Dean…ho cercato di finirla qui per non doverti tradire ancora una volta” “Lo so fratellino…tu la ami veramente?”. La domanda spiazzò totalmente Sam. “Più della mia stessa vita”. Dean sospirò e sul suo voltò apparve il solito ghigno. “Va da lei e riportala qui” “Grazie Dean” . Si abbracciarono poi Sam salì in macchina.
Ripercorrendo il vialetto davanti casa, Dean osservò l’Impala sfrecciare per le strade deserte. Una lacrima gli scivolò lungo la guancia.

La tempesta imperversava tutt’attorno: Alice, ormai disorientata aveva cercato di aggirarla, ma non c’era stato modo di evitarla completamente. Correva a stento ora, qualcosa la tratteneva. Si voltò: una figura incappucciata avanzava verso di lei. Cercando di capire che razza di creatura fosse, espanse il suo scudo protettivo. L’incappucciato rise di gusto quando riuscì a penetrare senza fatica alcuna nell’invisibile barriera del vampiro. Alice lo guardò terrorizzata, ma pronta a combattere.
Sam aveva seguito le tracce lasciate dalla ragazza: non erano molte, rami spezzati, foglie leggermente pestate, ma per uno che aveva una vista acuta questo era nulla. Raggiunse la radura dove si trovava la giovane. La tempesta demoniaca era praticamente sopra di loro. Scese dall’auto e corse verso di lei. Una figura incappucciata sbucò dal nulla. Questa gli dava le spalle, così Sam non poté riconoscerla. Percepì che la barriera invisibile emanata da Alice era stata penetrata. Una scarica elettrica proveniente dalla tempesta, colpì la ragazza in pieno petto facendola accasciare sul suolo.
L’incappucciato rise di gusto e le si avvicinò. Ricorrendo a tutte le sue capacità sovrannaturali, Sam si precipitò addosso alla figura. L’impatto fece scivolare via il cappuccio. Il rozzo volto di Gordon lo scrutò mentre avvinghiati lottavano. Sam cercò disperatamente di sottrarsi alla presa micidiale di quel pazzo. Ricorse ad un poderoso calcio al petto per allontanarlo. Gordon rotolò per alcuni metri e poi si alzò. Sam, cercando d’incanalare tutto il suo potenziale magico, stese il braccio sinistro e mirò al petto. Una luce argentea colpì l’individuo che si accasciò a terra, morto.
Voltandosi corse vero Alice. Tenendole sollevata la testa, cercò dolcemente di risvegliarla. Purtroppo però non ottenne risultati. “E’ finita…svegliati”sussurrò. Il volto che così tanto amava rimase impassibile. “Ti prego…svegliati”se la strinse al petto singhiozzando. Le scariche elettriche li avevano ormai circondati ma a lui non importava. Che senso aveva vivere ancora se non avrebbe più potuto stringerla tra le braccia?
Una luce bianca catturò la sua attenzione. Un’argentea figura camminava verso di loro. I suoi occhi dovettero aspettare qualche secondo prima di abituarsi all’albina figura. I’enorme lupo si fermò a pochi centimetri dalla ragazza. Con il muso le sfiorò una guancia. Poi, arretrando di qualche passo, scoppiò in un ululato selvaggio. Sam non resistette e dovette coprirsi le orecchie. Alzando lo sguardo, s’accorse che le plumbee nubi stavano scomparendo per far posto ad un raggio di luce dorato che colpì Alice al cuore. Il processo durò solo pochi secondi. Poi il lupo e la luce così come erano comparsi, scomparvero,.
Alice aprì gli occhi e guardò Sam. Avrebbe dovuto essere arrabbiata, si disse, mentre piangendo di gioia lo abbracciava. “Cosa…cosa diavolo ci fai tu qui?”lo baciò ripetutamente non lasciandogli il tempo per rispondere. “Bobby e Castiel sono arrivati a casa nostra e ci hanno avvertiti dell’imminente tempesta…sono corso in camera della piccola per avvertirti ma tu eri già fuggita”estrasse il ciondolo dalla tasca e glielo legò attorno al collo “Sono corso all’Impala e mi sono precipitato qui per salvarti”. “E cos’hai raccontato a Dean e agli altri?” “Che tu ci creda o no, Dean sapeva già tutto…l’aveva intuito poco dopo il suo ritorno dall’Inferno”. Sospirando, Alice si alzò e ritornò in forma umana. “Mi dispiace solo che non gliel’abbia confessato prima…mi sento così in colpa”. Salirono sull’Impala. “Non ti preoccupare…Dean è un uomo forte…riuscirà a sopravvivere”. Accese il motore e imboccò il viale per casa. Alice, pensosa, scrutava fuori dall’abitacolo. “Cos’hai?ti vedo distratta”s’informò Sam. “Semplicemente non ti capisco:prima dici che era solo sesso…poi arrivi, rischi la tua vita e mi salvi…certo che tu quanto ad imprevedibilità…”. L’abitacolo fu invaso dall’allegra risata del ragazzo. “Io sarò anche imprevedibile, ma tu, cara mia, sei davvero ingenua!Ti ho detto quelle cose, solamente perché dovevo troncare la relazione il più presto possibile…”si voltò a fissarla. La ragazza lo colpì con un pugno. “Ehi” “Ma che razza di…” cercò di far sbollire la rabbia accendendo la radio. Sam la spense e ricominciò a parlare. “Vedi, io non riuscirei per neanche tutto l’oro del mondo a stare lontano da te…sono troppo egoista per farlo…ti amo troppo e ci tengo talmente tanto da essere quello che ha sofferto di più tra i due” “Secondo me ti sbagli” “Su cosa scusa?” “Dici che sei quello che ha sofferto di più tra i due…ma come diavolo fai a saperlo?non hai la minima idea di quello che ho passato io…quindi evita di fare il melodrammatico e riportami a casa dalla mia bambina”concluse sorridendo. Sam la guardò scuotendo la testa divertito. “Ma se l’hai lasciata per scappare di casa?” “Primo, non sono scappata di casa…dovevo solo rinfrescarmi un po’ le idee…secondo, se non la pianti giuro che ti mordo!”.
Parcheggiò l’Impala nel corsello. Scesero praticamente nello stesso istante dalla macchina. “Pronta ad affrontare tutti?” le chiese prendendola per mano. “Bah, ci proveremo!”esclamò stringendogliela di rimando.  
  
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