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Autore: ladyvonmark    21/09/2009    9 recensioni
"Siamo andati tutti a scuola -almeno, si spera-. Anche i personaggi
famosi. Anche loro hanno dei compagni di liceo ai quali si sono legati.
Compagni estranei al mondo di Hollywood.
Cecilia Ariani ha 31 anni, è per metà inglese e
per metà italiana. E vive in America -una ragazza
international, insomma-. Ha frequentato il liceo in Inghilterra e,
guarda caso, è finita nella stessa classe di un ragazzo di
nome Orlando Bloom. Chissà chi è questo tizio,
direte voi -notare vena ironica-. Sempre più per caso, i due
sono molto amici. E Cecilia inizia a conoscere qualche amico di
Orlando..."
Prima fanfiction che pubblico -dedicata alla mia androgina Dod XD-.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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che stress!
2° giorno.
“Pronto?”.
“C-ciao, Johnny. Sono Cecilia, l’amica di-”.
“Cee! Finalmente! Perché ci hai messo tanto a chiamare?”.
Ciccio, sei partito due giorni fa, eh!
“Ho avuto un po’ di cose da fare…”.
Brava, datti un tono.
“E mi hai già dimenticato? Sono così facile da scordare?”.
Ma che razza di domande sono? Con questi stupidi atteggiamenti da Don Giovanni di seconda mano… caro, non attacca con me. Certo, sono stata io a chiamarlo, ma questo non significa nulla!
“Ah-ah. Molto divertente. Qui va-”.
“Sì, mi mancate parecchio! È tutta una palla, qui, tra documenti e firme varie, avvocati…”.
Veramente stavo dicendo che qui va abbastanza bene, comunque…
“Capisco. Invece io…”.
“Sì, mi manchi un sacco anche tu”.
Okay, a parte il fatto che l’abbia detto con una voce dannatamente seducente-sussurrata-disarmante... mi sa che ci sta provando con me. E, analizzando il tutto, ci sta decisamente provando. Oh. Merda.
“Intendevo che-”.
“Va bene, Cee, ci sentiamo più tardi, okay? Non ti disperare troppo per la mia assenza”.
E riattaccò.
Era consapevole che mi aveva impedito di parlare per tutta la telefonata? E io ero consapevole del fatto che la situazione si stava incasinando troppo?

4° giorno
Va bene, va bene. Ora lo chiamo. E gli racconto come vanno le cose. E se mi dice qualcosa che non dovrebbe dirmi, be’, gli faccio una battutina acida. Gli faccio brutto. Sì. Gli faccio brutto.
Feci per comporre il numero.
Posso farcela. Posso farcela! No, non ce la posso fare…
“Posso sapere che stai facendo?”, Keira accanto a me mi fece saltare per lo spavento.
“Niente!”, esclamai, mollando il telefono al suo posto. Peccato che lei lo prese e guardò.
“Ma questo numero lo conosco…”, ghignò, agitandomi il telefono davanti agli occhi. “Per caso stavi telefonando a un tizio alto, bello, moro, famoso e sexy che risponde al nome di Johnny Depp?”.
Perspicace.
“Assolutamente n-… seh”, ammisi, abbassando la testa.
Perché non parlava?
Dopo quella che parve un’eternità, corse di sopra, urlando.
“ORLàààà! DOOOOOM! PREPARATE LA LISTA NOOOOZZEEEEEEE!”.
Che deficiente. Mi correggo: che deficienti.
"Dear Johnny,
qui tutto bene. Keira e Orlie sembrano essersi coalizzati per –il nostro matrimonio- alcune cose e vanno d’amore e d’accordo. Ci manchi anche tu. "
Ma che cavolo scrivevo?!
"Ciao, Johnny.
Qui va tutto bene. Keira e Orlando sono tutti contenti, mi prendono in giro e prendono in giro anche te. Ma almeno tra loro procede qualcosa."
E certo, “almeno tra loro…”.
La verità era che qualunque cosa scrivessi non andava bene, perché non sapevo cosa stesse succedendo tra lui e me. Ero così pazza da sognarmi che Johnny Depp ci stesse provando con me? Insomma, a parte essere il sogno della totalità delle donne –e forse anche qualche uomo- della terra, era anche una persona interessante e potenzialmente amabile –nel senso che avrei potuto innamorarmi di lui. E questo non doveva succedere. Come mi aveva fatto considerare Orlando, poi, lui era decisamente impegnato.
Quello che mi chiedevo era: perché si comportava così con me? Era una scommessa che doveva vincere? Era per prendermi in giro? Io non riuscivo a capire.
Mi ero sognata tutto? Ci conoscevamo da poche ore e lui mi diceva che gli mancavo. E, maledizione, se ne usciva con alcune cose… perché?!
Forse me ne stavo davvero uscendo di testa, perché mi ero fatta tutto un film su quello che non era successo.
Probabilmente era così.
"Ciao.
Qui va tutto bene. Non ci sono grossi sviluppi tra Keira e Orlando. A presto. "
“Pronto?”.
“Sei arrabbiata con me?”.
“Con… chi parlo?” bugiarda, tanto lo sa che l’hai capito.
“Johnny”.
“Oh. Ciao”.
“Perché mi hai scritto così?”.
“Che avrei dovuto scrivere?”. Okay che sono stata fredda, ma mica dovevo scrivere una lettera d’amore!
“…”.
“Ci sei ancora?”.
“Sì. Certo. Ti… chiamo io… dopo… domani… insomma, ti richiamo io”.
E riattaccò. Di nuovo.
Ma questo è scemo.
7° giorno
From: Johnny
Come va?
From: Cecilia
Bene. Siamo di nuovo in spiaggia.
From: Johnny
Vorrei essere pure io lì!
From: Cecilia
Sì, al mare si sta benissimo.
From: Johnny

Non è solo per il mare.
Ti stai inventando tutto. Tutto. Tutto.
Era ciò di cui cercavo di convincermi da giorni.
E lui se ne usciva con un “Non è solo per il mare”.
Uno non vuole intendere male.
Ma fa 1+1. Non è così difficile.
“Che hai?”, chiese Dominic, sedendosi accanto a me.
“Niente”, borbottai, infastidita.
“Ceeerto”, fece lui, annuendo convinto, “è quel niente che dite voi donne e poi ci sottintendete i traumi d’infanzia, la paura di invecchiare, i problemi di cuore, la sindrome premestruale e anche una buona dose di masochismo. E, non contente, ci aggiungete pure la frustrazione perché non potete salvare una rara specie di foche o orsi o formiche o zanzare”.
Alzai un sopracciglio verso di lui, cinica.
“L’ho sempre saputo che eri gay”.
Fece una smorfia buffa.
“Molto divertente. Che c’è tra te e Johnny?”.
Ecco qua. Davvero discreto, Monaghan, non c’è che dire.
“Niente, quante volte devo ripeterlo?”.
“Seee, potrai ingannare quei due –e indicò Keira e Orlando, lontani-, ma io parlo seriamente, anche se non ci credi. Non è strano che ti piaccia. E di certo non ti prenderò in giro. Immaturo fino a un certo punto”.
Sbuffai, chiudendo gli occhi e allungandomi sull’asciugamano.
“Non lo so”.
“Che cosa?”.
“Che c’è tra noi. O cosa non c’è”.
“Ora sì che sei chiara!”.
“Lo sarei volentieri, ma non ci capisco un cavolo neanche io! Dominic, quello che ti sto per raccontare non deve essere riferito ad anima viva. O non avrò pietà”.
Dominic scoppiò a ridere, divertito.
“Ti castro”, precisai, impassibile.
Lui smise di ridere.
“Okay. Va bene. Non dico nulla. Parla”.
“Sono paranoica. Sono una persona paranoica e sto sempre a rimuginare su cosa ho fatto. Ho una paura tremenda di fraintendere le sue attenzioni che, in quel caso, non sarebbero più attenzioni”.
“Raccontami cosa è successo e basta”, fece, esasperato. Accidenti, neanche avevo cominciato a parlare!
“E’ successo che, di punto in bianco, ha cominciato a… insomma… mi dice che deve ripartire con l’aria da cane bastonato, mi prende e ci facciamo i discorsi per tutta la notte, riparte e mi dà un bacio quasi sulla bocca. Poi mi chiama, mi dice che gli manco. Allora io penso che mi prende in giro, perché lui è lui e io sono io e quindi mi sono sognata tutto! Gli invio una mail, normale, un po’ fredda e lui mi chiama, tutto incazzato e mi fa: ‘Sei arrabbiata con me?’ e quando gli chiedo spiegazioni, tace. E poi gli ho scritto che non ci sono progressi tra quei due e che siamo al mare e lui mi ha risposto che sta crepando di invidia, ma non per il mare!”.
Ripresi fiato, quasi ansante.
Dominic non parlava.
Sembravo una liceale!
“Sembri una liceale”, fece lui, fissandomi.
Gentile.
“Secondo me, gli piaci”.
“Dom, è… Johnny Depp”.
“E allora?”.
“Allora è Johnny Depp!”.
“Davvero?! Come hai fatto a capirlo?”.
“Stupido… io sono una normale. Con delle amicizie strane. Ma sono normale. E lui è Johnny Depp”.
“Ed è comunque un uomo. E tu sei una donna. Una bella donna, aggiungerei”.
Arrossii. Non avevo mai parlato così a lungo con Dominic e così… seriamente, oserei dire. E poi, insomma, mi aveva fatto un complimento. Un vero complimento. Wow.
Osservai Dominic per qualche momento, poi ripensai a quello che mi aveva detto.
Una bella donna, aggiungerei.
Seriamente, però, si parlava di Mr Depp. Non di un tizio qualunque.
Dopo sei giorni…
Non si era fatto sentire per tutto quel tempo.
Keira e Orlando non si parlavano.
Dominic aveva i fatti suoi a cui pensare.
E io?
Io ero sull’orlo di una crisi di nervi.
Poi…
"Spero tanto che tu sia ancora lì, perché tra un’ora ti raggiungerò".


Okay, okay. Sono ancora viva. Lo so, lo so. Giovedì è ricominciata la scuola, io sono a dieta, vado in piscina, giro in bicicletta e sono molto attiva.
In realtà sono paranoica, manca un anno di liceo ma già sono in ansia per l'università! Dovrei mettermi a studiare per medicina e tutto...
Be', vado di fretta... o forse no, ma non sono molto produttiva, ultimamente. L'avrete notato dalla lentezza che ho impiegato per aggiornare questa storia.
Ringrazio tanto Elvi92, Summerbest, Richqueen, Thiliol, Emma, Sarè, Cee e Daiana che hanno recensito e le persone che hanno inserito questa storia tra le preferite o le seguite.
E ringrazio infinitamente Emma, che mi rettifica =) Grazie, sei un tesoro, chè mi recensisci sempre.
Vi adoro.
Baci baci,
Fede.
  
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