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Autore: Cathrine Jhons    22/09/2009    2 recensioni
Una ragazza qualunque, anzi no .. Una ragazza pazza come il resto della sua famiglia e un attore Kellan Lutz con sempre dietro robert e taylor. Riusciranno a resistere anche dopo le esperienze, ma soprattutto dopo le nuove conoscenze che li attendono.. Non posso dire molto se no vi racconterei la storia e non voglio scrivere citazioni della fanfiction. Quindi vi auguro solo buona lettuara e risate.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kellan Lutz, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazze lo dico prima l'inizio di questa storia. Questa famiglia è ispirata alla mia, quindi se alcuni discorsi vi sembreranno assurdi, non vi preoccupate noi li facciamo davvero. Ma apparte questo voglio sottolineare che tutto quello scritto sugli attori e Leonardo è puramente inventato. Potrei anche dire cose sugli attori che non sono precise quindi mi scuso fin da ora per miei probabili errori. Spero scriviate e recensite perchè noi neo scrittori ne abbiamo bisogno per migliorare. Buona lettura . Kiss




Una famiglia.

Una grande famiglia. Una nonna le sue tre figlie e i suoi sei nipoti. Così vedevo la mia famiglia, grande e piena di matti.

Io ero una delle nipoti intermedie. Mi chiamo Chiara, ho 16 anni, sono una ragazza solare ( o almeno così dicono) e molto molto spigliata. Il mio più gran difetto?

La mia famiglia. Era una famiglia di pazzi e molto ravvicinati. Abitavamo in un condominio in Borgo Roma e precisamente tutti all'ultimo piano. Si avete capito bene eravamo tutti vicini di casa.. Le porte infatti erano perennamente aperte, e ogni tanto si vedevano persone correre da una casa all'altra. Prima di iniziare a raccontarvi di me vi farò un piccolo quadro familiare.

Tutto parte da mia nonna licia e da mio nonno Roberto , ora morto, essi diedero alla luce tre figlie femmine in ordine di grandezza la Cristina, la Elisabetta e la Roberta. Alla morte di Roberto le figlie ereditarono 4 case, così ognuno di esse si creò una famiglia. La prima ad avere figli fù mia mamma Elisabetta (teneramente Betty) con mio fratello Riccardo nel 1988, poi venne mia zia Cristina con Federico nel 1992, poi nacqui io il 21 novembre 1992, mia zia con il suo secondo figlio Leonardo nel 1996, infine per ultima mia zia Roberta con la Giulia nel 1996 e Giacomo nel 2000.

Ecco questa era la famiglia principale ma poi c'erano altri parenti di cui parlerò più avanti altrimenti non capireste niente.

Ora ero in classe, nella mia amata scuola l'Enrico Fermi ( alias chimico) eravamo alla quarta ora "MICROBIOLOGIA", mentre tutti ascoltavano la lezione io fantasticavo di storie fantastiche scrivendole su un quaderno facendo finta di prendere appunti. Alzai lo sguardo dal foglio e notai per l'ennesima volta che quell'anno eravamo in tanti. La nostra classe (la 4 A) era composta da 28 alunni di cui 17 erano della vecchia 3A e i rimanenti 11 erano o bocciati o ragazzi della vecchia 3 B, la classe che quell'anno avevano smistato. I nuovi compagni erano simpatici e legarono subito.

Il mio sguardo si posò poi sull'orologio sopra la cattedra e sospirando pensai che mancavano due ore alla fine della prima settimana di scuola. Si! Era il 19/09/2009 e mancavano solo due ore al ritorno a casa.

Stavo pensando a cosa avrei fatto quella domenica quando mi arrivò un bigliettino sul banco. Lo aprii voltandomi per capire chi me lo avesse mandato. Sentii un colpo sulla sedia e io sussultai di paura. Mi girai e vidi Leonardo sussurrarmi di aprirlo. Feci come disse e lessi.

"Martedì ti va di andare a Gardaland?"

Scrissi velocemente per rispondergli e gli passai il bigliettino.

"Si va bene chiedo anche agli altri così conosci qualcuno va bene?"

"Ok chiedi pure. Poi fammi sapere"

"Ok provvedo subito"

Presi altri foglietti e scrissi lo stesso primo messaggio di leonardo e lo inviai ai miei amici.

Alla Nicole e alla Mary che erano sedute davanti a me, ad Alan che era il mio compagno di banco, a Luca che era il compagno di banco di Leo, a Sorio che era dall'altra parte  della classe e a Yuri che era davanti a lui.

Aspettai un pò e poi fui bombardata da bigliettini lanciati da tutte le parti della classe. Iniziai a leggerli curiosa delle risposte.

"Ok per me va benissimo, ma forse mi serve un passaggio. Me lo potresti dare tu? By Niky"

"Ok va bene, però solo se mi dici che mi vuoi bene!By Alan"

"Si è perfetto. Ei.. ma di la verità, non ce l'hai avuta tu l'idea.By Luca"

"Devo chiedere a mia mamma poi ti faccio sapere. By Mary"

"Ok. Va benissimo ma mi dai un passaggio? Credo te lo chiederà anche la Niky. By Yuri"

"Si. Va bene, do io un passaggio alla Niky se te lo chiede. By Sorio"

Li lessi tutti e poi dissi ad ognuno di loro che ne avremmo parlato alla ricrazione prima della quinta ora. Per il resto della lezione decisi di ascoltare la prof se no sarei rimasta inditro con il programma.

Driin. Driin.

Uscimmo tutti dall'aula e subito fui accerchiata dai miei amici per sapere di Gardaland.

-A che ora ci troviamo?-

-Rimaniamo tutto il giorno?-

-Di la verità non è tua l'idea-

-Dimmi che mi vuoi bene-

-Niky ti ha chiesto un passaggio?-

-RAGAZZI BASTAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- Dissi alzando la voce e tutti si zittirono guardandomi stupiti. - State parlando tutti assieme e io non ci capisco niente. Parlate uno alla volta!- Ci fu un momento di silenzio poi tutti ricominciarono come prima così dovetti zittirli nuovamente.

-Smettetela. Allora andiamo alla mattina alle 9:00 posso dare un passaggio a Yuri te Sorio invece lo dai alla Niky e Alan basta rompere con "Mi vuoi bene?"- Alam abbasso lo sguardo e gli altri annuirono pensierosi finchè qualcuno non lo spezzò.

-Chiara non l'hai avuta tu l'idea vero?- Chiese Luca sorridendo.

- No ce l'ha avuta Leonardo il tuo compagno di banco.-

-An ok- Detto questo tutti tornarono a fare ricreazione e a chiacchierare. Io ero in disparte quando improvvisamente sentii due mani sulla mia vita e sobbalzando dallo spavento mi girai per trovarmi davanti a Leonardo che mi guardava sorridendo. Dio, mi piaceva da matti quando mi guardava così. Lo faceva sempre solo per farmi impazzire, sapeva che io entravo in trance guardando i suoi occhi verdi più chiari dei miei. Era più alto di me di almeno 10 centimetri, quindi ogni volta ero costretta a sollevare la testa per guardarlo. Leonardo Brenlei lo conoscevo dalla prima media. Giocavamo insieme nella squadra di pallavolo della scuola e da subito legammo molto. ogni volta che mi guardava rimanevo incantata dal suo sguardo ma sapevo benissimo che lui giocava con me solo per divertirsi ma infondo mi considerava soprattutto un'amica. Però si divertiva da matti a stuzzicarmi con quegli sguardi o con qualche carezza e io come una tonta ci cascavo e rimanevo incantata, allora lui scoppiava a ridere o per le mie espressioni da pesce lesso o per il mio improvviso rossore.

Lo stavo ancora guardando quando con un altro suo sguardo intenso mi fece arrossire completamente e lui scoppio a ridere.

-Cosa ti ridi Leo?- Dissi facendo finta di essere offesa.

-Niente solo che la tua faccia tutta rossa faceva morir dal ridere.-Disse non mollando mai la presa sui miei fianchi, si avvicino di più e abbracciandomi mi disse

-Scusa Chiara mi puoi perdonare?-Io ricambiai l'abbraccio prima di sorridergli felice.

-Be che hanno detto i tuoi amici, cioè i nostri compagni di classe?- Chiese curioso tenendo le mani dietro la mia schiena per non farmi staccare da lui. Dio quanto era malefico quel ragazzo.

-Vengono tutti quindi sfrutta questa occasione per farteli amici.- E si era strano ma Leonardo dopo una settimana non aveva legato con nessun, non che si sforzasse però!

-Sissignora- Gli diedi un buffetto sul braccio e al suono della campanella tornammo in classe.


***


Passarono anche le ultime due ore e poi tornai a casa, ero stanca morta. Aprii la porta di casa e andai in camera, appena poggiai la cartella a terra sentii suonare alla porta e entrò mio cugino Federico che aveva la mia stessa età e subito dopo mio fratello Riccardo.

-Fede faccio la pasta anche per te o prendi il tuo cibo e vieni di qua?-Chiesi sapendo già la risposta.

-Fa la pasta anche per me.- lo sentii rispondere dalla camera mia e di mio fratello.

Sembrerà strano ma vivendo a due passi ma dico proprio due passi contati da casa nostra , Federico veniva sempre a mangiare a casa nostra o con il suo cibo riscaldato o con la pasta che facevo io. Ogni tanto si univano anche la Giulia e Leonardo. Era come una tradizione tra cugini. Ogni tanto si mangiava insieme per stare in compagnia come se durante tutto il giorno non ci vedessimo!

Preparai la pasta e quando fù pronta li chiamai.

-Fede, Riky c'è pronto!!!!- Urlai dalla cucina.

-Arriviamo- Misi la pasta sui piatti e poi entrarono sedendosi al loro posto e accendendo la tv su dragon ball.

Seguivamo tutti il cartone quando Fede come al solito si alza e inizia a spogliarsi rimanendo solo in mutande e mettendo i vestiti sul divano in sala.

-Fede lo sai che normalmente gli ospiti non si denudano così senza dire niente per poi gironzolare in mutande in giro per casa!- Dissi notando le mutande che gli piacevano di più, cioè quello con disegnati dei fumetti di batman.

-Avevo caldo!- Disse tornando a guardare il cartone e ridendo come deficienti continuammo a mangiare.
sparecchiai e andai a fare i compiti! italiano, quanto lo odiavo. Non passarono neanche due minuti che gia mi ero distratta a pensare a quanto fossi sfortunata. Non avevo uno straccio di ragazzo e per di più avevo una cotta per Leonardo che si divertiva da matti a farmi perdere la testa per lui. Sentii il cellulare squillare e vidi che mi era arrivato un messaggio.

"Ehi siamo di la vieni. C'è nche la Lucia."

C'erto che mia cugina Giulia era impossibile, non usciva di casa neanche per venire a suonare alla mia porta. Guardai il libro di italiano e lo chiusi sapendo che non avrei studiato niente, presi le chiavi di casa e dissi a Riky e a Fede che andavo da nostra cugina.

-Aspetta veniamo anche noi-Disse mio fratello alzandosi e prendendo vari scatoloni aiutato poi da Fede ancora in mutande.

-Cosa sono tutte quelle scatole?-Non capivo cosa contenessero ma dai loro sguardi capii che era qualcosa di pesante.

-E' il nuovo computer per la Roby.-

-An ok- Andammo a casa di mia zia e non feci neanche in tempo a suonare che la Lucia mi apri la porta. Era vestita bene come al solito, e poi diciamolo, il fisico glielo permetteva. Lucia era la migliore amica di mia cugina ovviamente me esclusa. Ci fece entrare e quando Fede appoggio gli scatoloni vidi la Lucia diventare completamente rossa.Mi voltai e capii il motivo.

-Fede ma sei scemo? Cioè non puoi entrare in casa della Giulia in mutande quando c'è anche un ospite. Insomma guarda la Lucia , è diventata tutta rossa. Capisco che siamo una famiglia di pazzi ma devi dimostrarlo ogni volta?-

-E dai Chiara cosa vuoi che sia, insomma sono solo in mutande e poi guarda che mutande!- Disse indicandosi l'indumento, poi rivolto a noi continuò. -Epoi sono utilissime cioè tu sei in bagno a fare i tuoi bisogni e hai voglia di un fumetto così guardi le tue mutande e inizi a leggere come vedete qui che dice "Preparati alla sconfitta Jolly Joker", cioè sono stupende!- concluse continuando a leggersi le mutande mentre la Lucia diventava ancora più rossa.

-Fede tu sei proprio fuori di testa.- Scoppiammo tutti a ridere e poi iniziammo a parlare dei nuovi prof della Lucia che era al primo anno delle superiori e di come le faceva paura la Salvagno, la sua professoressa di inglese. Continuammo a parlare fino alle sette, l'ora in cui la Lucia dovette tornare a casa. Io e la Giulia uscimmo di camera e andammo in sala dove trovammo mio zio Sergio con mio fratello Riccardo davanti a un computer nuovo.

-Come mai avete preso un computer nuovo?- Chiesi rivolta verso mio zio che guardava felice quell'oggetto.

-Me lo ha regalato super per natale. Diciamo in anticipo.-"Super", era così che si chiamavano i miei zii tra di loro.

-Però ,bel regalo Roby- Mi voltai e la vidi mentre preparava da mangiare. Stava veramente bene quella sera, anche se era vestita con dei semplici pantaloncini del pigiama e una t-shirt. Stava bene e in qualche modo era tenerissima. Era bassetta diciamo che si aggirava sull'uno e sessanta, con gli occhi marroni ,i capelli neri portati corti, non era magra ma non era neanche grassa. Aveva il fisico che ci si poteva aspettare da una mamma con due figli insomma. Si voltò verso di me sorridendo.

-Lo so è in anticipo ma era un'offerta-

-Un'offerta?- Chiese Sergio alzando lo sguardo sorpreso.

- Si un'offerta Super, insieme davano anche la stampante che ci mancava-

-Non è giusto, me lo hai regalato solo per l'offerta?- 

-No super è solo che ne ho approfittato.-

Sergio mise su un finto broncio per poi tornare al computer.

-Io vado di la, devo fare italiano e ho rimandato da troppo.- Dissi uscendo e andando a casa mia. Sentii il mio cellulare suonare dall'entrata e corsi in camera, ma proprio quando lo presi in mano smise di suonare. Lo squillo era di Leonardo che mi aveva inviato anche un messaggio. Sentii la solita strana senzazione allo stomaco e quando lessi il messaggio buttai il telefono sulla scrivania e decisi che sarei andata a dormire presto, non avevo fame e mi sentivo dannatamente triste per quello STRONZO. Tra una lacrima e l'altra mi addormentai. Lo so, ma chi se ne frega di italiano. Prima di dormire mi passo davanti a gli occhi l'immagine del messaggio.

"Chiara domani mi potresti presentare la tua amica di terza? Ti prego, giuro che non ti farò più arrossire, almeno per un giorno ok? Grazie sei gentile, a domani. Baci :+"

Quanto era stronzo quel ragazzo. Perchè mi era dovuto capitare in classe proprio ora che mi ero abbituata a non vederlo dalla terza media? Quanto lo odiavo e quanto mi piaceva quello Stronzo!

***


Erano già passati due giorni e oggi, martedì (giorno che avevamo libero dalla scuola in quanto era per la terza area che sarebbe cominciata solo a novembre) , io e gli altri dovevamo andare a Gardaland. Io non potevo dare un passaggio a Yuri così andai in autobus da sola arrivando li alla fontana di Prezzemolo all'entrata. Guardai il mio riflesso dall'acqua e mi convinsi che avevo fatto bene a vestirmi così. Avevo dei pantaloni neri attillati che mi arrivavano fino alle ginocchia che mettevano in risalto il mio fondo schiena, sopra portavo una maglietta a maniche corte azzurra e semplice che ricadeva in maniera elegante , anche se era molto comoda, che ricadeva sulla mia vita. Avevo deciso di tenere i miei capelli mossi e castani sul biondo liberi  con una ciuffo piastrato che mi ricadeva sull'occhio sinistro. Avevo messo una linea di matita per risaltare i miei occhi verdi chiari . Come scarpe optai per un paio di Victoria bianche che erano ottime per camminare tutta la giornata. Guardai l'orologio e rimasi impressionata. Ero arrivata con l'autobus alle 8 e 30 ed ero mezzora in anticipo.

"Ecco sei stra in anticipo e solo perchè non hai voluto accettare il passaggio di Leo che ha dato anche a Yuri"

Zitti  quella voce nella mia testa e  mi sedetti per terra vicino alla fontana , decisa ad aspettare i miei amici. Sprofondai nelle mie fantasticherie fino a quando  non venni riscossa da almeno una quarantina di persone, per lo più ragazza, che si muovevano in cerchio. Al centro c'era un ragazzo. Lo avevo già visto da qualche parte ma non ricordavo dove. Lo guardai più attentamente nel piccolo spazio che i suoi bodyguard erano riusciti a creargli in mezzo a quel gruppo di fan. Colsi l'occasione per osservarlo meglio, magari mi sarei ricordata di lui. Era molto alto, sarà stato all'incirca 1 e 85, era molto muscoloso e aveva due spalle grandi e poderose, portava i capelli corti ma non tanto, castani con alcuni ciuffi che andavano sul biondo. Ero distante ma quando si voltò nella mia direzione potei scorgere i suoi occhi azzurri. Erano stupendi, come tutto di lui, dalle sue labbra invitanti ai suoi muscoli .Lo osservai ancora un secondo e mi balenò davanti a gli occhi il trailer di un film al cinema che doveva uscire a novembre! Certo lui era l'attore che interpretava Emmet Cullen uno dei vampiri della saga di Twilight. Aveva uno sguardo triste, era solo e dovunque andasse un gruppo di ragazze gli correvano dietro urlando come delle matte. Improvvisamente provai compassione per quel ragazzo.Solo allora mi accorsi  che lui mi stava guardando e io lo stavo fissando da chissa quanto tempo ormai. Ci continuammo a guardare  fino a quando un bodyguard lo costrinse ad entrare a Gardaland (il parco di divertimenti d'Italia).

"Sbaglio o Kellan Lutz ti ha appena guardato per un bel pò?"

Zittii di nuovo quella voce e voltandomi verso il parcheggio scorsi i miei amici e più distante dagli altri Leo con Yuri, che parlavano sottovoce tra di loro.
-Ciao Chiara è da tanto che ci aspetti?- Chiese Luca stringendomi in un abbraccio.
-No sono qui da due o tre minuti- Dissi mentendo e accorgendomi solo ora che era già passata mezzora.
Vidi Leo avvicinarsi e sorridere mentre Yuri poco distante da lui mi abbraccio e facendomi girare mi fece finire dritto tra le braccia di Leo, scontrandomi con il suo petto. Diventai improvvisamente rossa quando lui si mise a ridere per poi baciarmi una guancia.
-Ciao-
-Ciao- Risposi ancora scossa.
-Te lo avevo detto Yuri- Disse poi scoppiando in una nuova risata assieme a Yuri si allontanò.Rimasi ferma impalata per un pò prima di seguirli all'entrata del parco.

"Che STRONZO! Perchè non dimentichi quella brutta faccia da schiaffi?"

Forse dovevo dare retta quella voce, Leonardo lo faceva apposta a farmi soffrire.

  
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