Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: wale    22/09/2009    1 recensioni
Prese la brocca e ne bevve il contenuto...No, quella non era acqua e decisamente non era neanche sakè. Però quel gusto amaro fu un vero toccasana. Gli rinfrescò la mente e tutto il corpo. Si sentiva libero da ogni peso, da ogni forma di dolore che prima lo avvolgevano. Si sentiva come rinato. Che diavolaria era mai quella? Fu questione di un attimo, il tempo di raprire gli occhi e di notare la sua immagine riflessa nello specchio... In quel momento un urlo si diffuse per tutto il palazzo. Il protagonista è Zoro e la storia è ambientata dopo Impel Down, quindi è SPOILER per chi non legge il manga!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                               One piece
                                             

                                                 - Piccolo uomo -

 Perona rimase incantata ad osservare il corpo fasciato di quello strano spadaccino, dai buffi capelli verdi, che si alzava e si abbassava continuamente, seguendo il lento ritmo regolato dal suo respiro. Era passata una settimana da quando il ragazzo era stato catapultato nella “sua” isola, ma ancora non aveva ripreso conoscenza. In passato erano stati nemici e ancora non riusciva a spiegarsi perché lo avesse salvato. Forse per compassione oppure per avere la possibilità di stare a contatto con un altro essere umano. Ma infondo sapeva che lo aveva fatto solo per sdebitarsi con quel brutto naso lungo che in precedenza l’aveva risparmiata. A Perona non piaceva avere debiti con nessuno. Sbuffò al ricordo di quell’incontro. Le mancava la sua vita da regina che la ciurma di cappello di paglia le aveva strappato via. Quasi, quasi riconsiderò l’idea di buttare lo spadaccino in mare, ma subito scosse la testa bruscamente, come a voler cancellare quel brutto pensiero. Anche se non lo voleva ammettere si era affezionata a quel giovane e alla sua espressione imbronciata. Le piaceva stare ore ad osservarlo in silenzio. Era davvero bello. Chissà se ,una volta ripresosi, si sarebbe innamorato di lei, della sua salvatrice. All’idea arrossì e, dopo quest’ultimo, imbarazzante pensiero si alzò e titubante gli accarezzò il volto prima di uscire dalla stanza, impaziente del suo risveglio.


Nel frattempo una piccola imbarcazione stava sfrecciando sull’oceano ad altissima velocità. Un ragazzo, un pirata in verità (anche se non ne aveva l’aria) si trovava sull’estremità della barca ad osservare l’orizzonte. Era preoccupato e sul suo volto traspariva una grande stanchezza. Quei giorni non erano stati “molto tranquilli” per lui. Dopo aver liberato tutti i prigionieri di Impel Down, essere quasi morto avvelenato, aver salvato all’ultimo momento la testa di suo fratello e aver scongiurato una terribile guerra, si trovava alla ricerca dei suoi compagni. Ma, fortunatamente, fu Franky, per primo, a trovare lui. Si ripresentò con questa imbarcazione provvisoria che lui stesso aveva costruito. Poi, insieme, grazie al prezioso aiuto delle vivrecard erano riusciti a trovare Nami, Chopper e Sanji. Che avventure ragazzi! A ripensarci gli sfuggì un sorriso birichino in volto. Mai e poi mai avrebbe dimenticato Sanji vestito da donna! Zoro, se lo avesse saputo, glielo avrebbe rinfacciato a vita. Già, Zoro… Sapeva che la sua vita non era più in pericolo; la sua vivrecard già da giorni aveva smesso di rimpicciolirsi, ma non vedeva l’ora di rincontrarlo, di vederlo litigare con Sanji e Nami, dormire e allenarsi. Allora Rufi si abbassò il cappello di paglia sugli occhi, senza nascondere, però, un sorriso. Ormai mancava poco.
Avrebbe ritrovato il resto della sua ciurma e poi, tutti insieme, con la Sunny, sarebbero finalmente riusciti a raggiungere l’isola degli uomini pesce e a vivere una nuova ed entusiasmante avventura. Questa era una promessa. Era o non era il futuro re dei pirati?
…Però prima sarebbe stato meglio fare uno spuntino…


 Intanto, da tutt’altra parte, nel castello di Perona, Zoro riprese finalmente conoscenza. Quando aprì gli occhi rimase confuso. Ma dove diavolo si trovava? Dopo un primo sbigottimento fece per alzarsi ma una fitta, attraversando tutto il corpo, glielo impedì. Solo allora si rese conto di essere ferito seriamente e notò le bende. Qualcuno lo doveva aver medicato. Appoggiò la testa sulle mani, dolorante, incapace di ragionare con lucidità. Sforzandosi cercò di ricordare ciò che gli era successo e, così, gli ritornarono alla mente i suoi compagni in pericolo, quell’ammiraglio della marina e… il membro della flotta dei sette. Al suo ricordo un brivido gli attraversò la schiena. E quel che fu peggio era che non ricordava più nulla, non riusciva a ricordarsi che cosa fosse successo ai suoi amici! Era tutto nero e la sua testa pulsava insistentemente. Era sicuro che quel mostro centrasse qualcosa, che gli avesse fatto qualcosa! Ma il dolore era forte e agitarsi non lo faceva stare meglio. Alzò lentamente il viso e si guardò intorno. Le pareti erano tinte di un viola intenso e decorate (se così si può dire) da quadri che ritraevano lugubri paesaggi. In un lato della stanza c’era un piccola libreria che conteneva più ragnatele che libri e sulla parete opposta splendeva un immenso specchio che rifletteva il grande tavolo nero posto al centro della stanza. Sulla superficie di quest’ultimo c’erano un mucchio di aggeggi vari messi alla rinfusa. Sforzando lo sguardo notò, nel disordine, una piccola brocca e solo in quel momento si accorse di essere assetato. Quell’oggetto doveva contenere dell’acqua, ma se era fortunato avrebbe potuto scolarsi un pò di sakè, che, di certo, lo avrebbe fatto stare meglio. Alzarsi fu uno sforzo immane, non fece che aumentare il dolore e cercando di ignorarlo si avvicinò a fatica al tavolo. Prese la brocca e ne bevve il contenuto, che si rivelò essere molto scarso. No, quella non era acqua e decisamente non era neanche sakè. Però quel gusto amaro fu un vero toccasana. Gli rinfrescò la mente e tutto il corpo. Si sentiva libero da ogni peso, da ogni forma di dolore che prima lo avvolgevano. Si sentiva come rinato. Che diavolaria era mai quella? Nessuna medicina di Chopper era riuscita mai ad avere questo effetto su di lui. Fu questione di un attimo, il tempo di raprire gli occhi e di notare la sua immagine riflessa nello specchio. No, non poteva essere vero!
In quel momento un urlo si diffuse per tutto il palazzo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: wale