Thoughts
-E tu?
-Io cosa?
- Lo senti il peso della notte?
-Cosa intendi?
- Ti ho semplicemente chiesto se sopporti
il peso della notte.
-Non capisco.
-Riesci a rimanere tranquillo, di notte?
-Si, non dovrei?
-Oh, certamente...
-E allora perché me lo chiedi?
-Perché volevo una risposta.
-Fin qui c’ero arrivato.
-Bene.
-Bene.
-Ma non ti da fastidio?
-Cosa?
-Il silenzio.
-Perché dovrebbe?
-Perché puoi sentire il tutto e il
niente.
-Specifica.
-Voglio dire...non ti da fastidio sentire
i tuoi pensieri che ti martellano la mente?
-Non spesso, no.
-Oh, bene.
-Si. Perché, a te succede?
-Oh, si. Di notte, molte volte. Non dormo
a causa loro.
-E’ per qualcosa che ti turba?
-Ma anche no.
-E allora perché?
-Non ne ho idea.
-Oh...
-Già.
-Hmm.
-Cosa?
-Nulla.
-Okay.
-Si.
-Cosa fai allora?
-Quando?
-Quando i pensieri ti invadono la mente. Come fai a cacciarli.
-Ah...non posso.
-Non puoi?
- No.
Se ne vanno loro.
-Da soli?
-Si.
-Okay.
-Okay.
-E come fanno?
-A fare cosa?
-Ad andarsene.
-Non lo so.
-Non lo sai?
-No, anche se credo sia la notte.
-La notte?
-Si.
-E come?
-Credo che arrivi e con la sua imponenza
li scacci tutti. Lei è padrona.
-Dici.
-Dico.
-Okay.
-Uhm.
-Quindi non ti è mai successo.
-Cosa?
-Di avere questi pensieri per la mente.
-No, Rem
-Ok, Sir.
-Ma è perché non pensi?
-No, non credo. Io penso.
-Davvero? Non si direbbe.
-Spiritoso, Moony, davvero.
-Già.
-Ora metti giù quella bottiglia
è mettiti
a dormire, Lunastorta.
-Ok, Felpato. Buonanotte.
-Notte.
Un ragazzo dai biondi capelli ripose
affianco a sé, sul comodino, la bottiglia di Whisky
incendiario e si sistemò sotto
le coperte. Chiuse gli occhi, addormentandosi poco dopo. Senza pensieri.
Sirius Black sorrise nell’oscurità.
Capitava, anche se non molto spesso, che
anche Remus annegasse i suoi pensieri nell’alcool.
E quando accadeva, lui era sempre lì, pronto ad ascoltare le
sue domande
insensate, ma allo stesso tempo profonde, tentando di rispondergli.
Incredibile
come riuscisse a rimanere se stesso anche in quelle occasioni.
Il ragazzo dai capelli corvini si mise comodo nel suo baldacchino e,
chiudendo
gli occhi, pensò che forse non gli aveva detto tutta la
verità. Si, perché la
Notte, a lui, non regalava mai sonni tranquilli.
Ok, se siete arrivati fin qui, vi
ringrazio...
Premetto che non so come e perché mi sia venuta questa
fanfiction, credo sia la
combinazione di greco e latino...molto probabile.
E’ piuttosto nonsense come storia...ma spero vi sia piaciuta
lo stesso...
Cosa dite? Mi lasciate il segno del vostro passaggio?
Vale