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Autore: Daphne_Descends    22/09/2009    6 recensioni
Lilith è una ladra che da mesi imperversa ad Eastbourne, sud Inghilterra.
E' agile, scaltra e bellissima e nessuno è mai riuscito a prenderla. Almeno finché James Strathford, un giovane e abile investigatore, non viene ingaggiato per arrestarla. Comincia così la caccia, tra biglietti e tesori di grande valore.
Ma in tutto questo cosa c'entra Elizabeth, semplice e normale studentessa del Fern College?
E Edward, appena arrivato dalla Scozia?
Forse la realtà non è quella che sembra...

Prova a prendermi.
Lilith
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 

 

Brillante.
 
Anche con tutta quella luce sembrava risplendere più delle lampade al neon che illuminavano la stanza.
Era uno zaffiro tra il blu e l’azzurro, grosso quanto un suo pugno chiuso, a forma di lacrima.
Si trovava adagiato su un cuscinetto rosso, in cima ad una colonnina di marmo bianco. La colonna era accerchiata da cordoni di velluto purpureo e, oltre questi, un’intera squadra di poliziotti che si guardavano attorno guardinghi, in attesa.
 

Come se potessero fermarla.
 
Un sorriso le increspò le labbra rosse e piene. Perfette.
Se fosse stata alla luce sarebbero state l’unica cosa visibile sul suo volto, coperto interamente da una maschera, finemente lavorata, di colore bianco.
I lunghi capelli castani erano raccolti in una coda alta, che ricadeva dolcemente sulle spalle, coperte, come l’intero corpo, da una tuta nera, che metteva in risalto le sue forme femminili.
Gli occhi verde smeraldo brillarono divertiti mentre osservavano la stanza dalle fessure nella grata di aerazione, posta esattamente sopra il prezioso zaffiro.
 
Guardò l’orologio: mancava poco meno di un minuto alle due.

Trenta.
Controllò un’ultima volta l’armamentario e la grata, davanti a lei.
Venti.
Diede un’ultima occhiata alla disposizione degli agenti nella ricca sala. Troppo prevedibile.
Dieci.
Spostò lo sguardo di nuovo verso l’orologio.
Cinque.
Posizionò le mani sulla grata, restando in attesa.

Tre.
Due.
Uno.
 

In tutta la villa calò un buio improvviso.
Tutti i poliziotti presenti, dentro e fuori l’edificio, scattarono in preda al panico ed ordini e avvertimenti iniziarono a volare per tutta la proprietà.
 
Cinque minuti dopo la luce tornò.
Nella stanza non era cambiato assolutamente nulla.
Gli agenti si guardarono per pochi secondi, per poi voltarsi tutti in contemporanea verso lo zaffiro.
Ma al suo posto non videro altro che un pezzo di carta.
Il capitano della squadra lo afferrò con rabbia.
«Ce l’ha fatta di nuovo!» esclamò accartocciandolo e gettandolo per terra.

 
 

E’ stato divertente, grazie per la bella serata.
La Lacrima è al sicuro adesso.

Alla prossima

Lilith

 

   
 
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