23/09/2009
5 recensioniEravamo una famiglia
così unita che i vicini accorrevano per dividerci (Woody
Allen)
La famiglia non te la scegli.
E' questa la cosa più bella del mondo e, allo stesso tempo, la più terribile.
Che alla fine si tratta solo di un nucleo non per forza enorme e non per forza unito, un gruppo di persone che si somiglia nel sangue e in alcuni tratti fisici; alla fine non è niente di speciale, fare parte di una famiglia.
E' normale, anzi, avere un fratello, una sorella o due; anche essere figlio unico lo è.
E poi ci sono quelle famiglie un po' anormali, magari non c'è il padre, magari non c'è la madre e magari mancano entrambi. La loro era così.
Loro erano tre, ed erano una famiglia.
La cosa strana delle famiglie, e anche quella più insopportabile, è il conoscersi.
E se uno non voleva?, se non gli piaceva? Ci sono quelle persone che trovano disgustosamente sbagliata questa cosa, quella frase lì che all'apparenza sembra inutile, come se fosse un dato di fatto; in famiglia si dice spesso: "Io ti conosco".
Si, e magari neanche tu ti conosci, eppure arriva un pincopallino che ti sbatte in faccia La frase e tu hai una voglia matta di ucciderlo per averti ricordato, un'altra volta, quanto sia facile per un fratello o una sorella far cadere i tuoi castelli di sabbia.
Conoscere le abitudini, prevedere le reazioni, sapere cosa dire, come dirla e quando dirla.
E' una cosa...fastidiosa.
Perchè magari tu sei la persona più criptica del globo e non ti piace vedere quanto è facile smontarti; perchè magari a te i rapporti umani ti fanno un pochino senso e non ti và per niente giu il fatto che, quando uno di loro è nei casini, ti parte quell'istinto primordiale che non sai definire.
E c'è una frase che dici spesso, nei tuoi più alti momenti di umanità.
Tocca mia sorella e ti uccido.
A volte la pensi anche, è abbastanza orribile sentire delle voci dentro la testa.
La famiglia non te la scegli;
essa non è niente di speciale, davvero;
tendi a diventare abbastanza violento e psicopatico quando te la toccano o la nominano in un modo che non ti quaglia;
sprechi tempo ad ascoltare, che è già una cosa fastidiosa di per sè, visto che l'essere umano è, per natura, egoista;
conosci la tua famiglia già in partenza, che è una cosa umanamente impossibile a tuo parere;
quindi la famiglia non fa parte del genere umano;
ne consegue che è un mondo a parte.
[La famiglia non te la scegli...]
- E' dieci minuti che te ne stai lì a fissare chissà che cosa!-
Non è assolutamente niente di speciale; non è neanche bella e i suoi membri, nella maggior parte dei casi, sono così anonimi che se ti passassero vicino per strada non li guarderesti neanche.
- Si può sapere che diavolo ti prende, eh?!-
La cosa buffa è che sai cosa aspettarti dalle persone che ti stanno più vicine, quelle di cui ti fidi e che hanno visto il peggio di te.
Eppure, guarda un po', non si sono mosse di un millimetro.
Sono sempre lì.
- Gaara!-
Che magari a te non piace neanche farne parte e la consideri una cosa inutile, ti lamenti internamente a causa di essa e vorresti veramente tanto staccare la testa a morsi a qualcuno; è una cosa strana, la famiglia.
- Kankuro...-
- Oh, finalmente!-
-...io ti conosco.-
- Se, se, lo so. Tsè, come se fosse chissà che scoperta. Adesso vuoi, per i Kami, firmare questo fottutissimo rapporto?, devo andare in bagno!-
- Ma si può sapere cosa diavolo vi prende a tutti e due!?-
- Tsè, tuo fratello non mi vuole fare andare in bagno, Temari!-
- Adesso non essere ridicolo, Kankuro!-
- Ma devo fare la pipì!-
- Lì c'è un vaso e non scassare, stavo dormendo, io!-
- Ma che schifo! Oh, ma ti sembra una cosa normale fare la pipì dentro un vaso? Davvero, Tem, quando ti ci metti non so proprio come...-
[...volerla proteggere è una cosa diversa].
N/A
Mh, è che sono in vena di sentimentalismi.
Scritta in dieci minuti.
Spero che vi sia piaciuta.
Ange.