Salve
a tutti!
Ecco
finalmente il ventesimo capitolo!
E’
arrivato con molto più ritardo di
quanto mi aspettavo, ma alla fine è arrivato!
Purtroppo non è granchè e nonostante sia
un mese che non aggiorno, è solo un capitolo di passaggio.
Serve solo a
contestualizzare in che momento della storia originale siamo e a
stabilire
meglio il rapporto tra Blaise e Alexis –nonostante credo che
tutti lo abbiate
ormai capito XD Inoltre serve anche a farvi capire cosa ne pensa
Hermione della
piccola Potter ma….BASTA! Non vi anticipo nulla XD
Comunque il prossimo capitolo dovrebbe
arrivare in tempi abbastanza brevi perché per
metà è già scritto. E vi
farà
battere il cuore così tanto da farmi perdonare questo privo
di emozioni…Ma
basta la finisco di spoilerare!
Devo
dire che trovare dal ritorno delle mie vacanze ben 11 recensioni mi ha
resa
davvero felicissima*___________*
E’
il numero più alto di recensioni per un
capitolo che ho mai ricevuto.
Grazie
mille a tutti per il vostro caloroso sostegno!
Spero di
vedervi in tanti anche in questo,
nonostante non sia proprio all’altezza degli altri. Ma aspetto comunque di sapere cosa ne pensate voi!
Mi raccomando, non abbandonatemi
perché ora con l’inizio della scuola ho bisogno
di ancora più sostegno per continuare la storia!
Quindi
vi lascio alla lettura!^-^
Le risposte
alle vostre numerose recensioni
sono come al solito in fondo!
Un
bacione enorme
Vi
amo tutti! <3
Ada Wong.
~Un
Particolare In Più~
Avevano
passato una buona mezz’ora sui gradini fuori da Hogwarts.
Quasi
fuori dal mondo, in un universo fatto solo per loro.
In
un universo dove il soffrire era cosa ben lontana.
E
l’amicizia prevaleva su ogni frammento di dolore.
Poi,
il gelido freddo autunnale, annunciatore dell’arrivo
dell’Inverno, li aveva
costretti a risvegliarsi e a lasciare, di malavoglia, quel piccolo
spazio di
paradiso, in cui erano rimasti, in silenzio, a illudersi che tutto
andava bene.
Dove
Lei aveva dimenticato la
realtà e si
era sorretta all’unica ancora di salvezza, al suo unico faro
in quel buio
cammino fatto di fragili bugie, dolore ed illusioni.
E
ora, Alexandra Walburga Black e Blaise Elìas Zabini,
camminavano fianco a
fianco per i corridoi vuoti del castello, diretti verso la Sala Comune
di
Serpeverde.
-Sei
sicura di riuscire a camminare da sola? Mi sembri un po’
instabile…-
Osservò
il ragazzo apprensivo, scrutandola mentre barcollava un po’
sopra i tacchi a
spillo, neanche troppo alti.
Alexis
scosse la testa, con un sorrisino spento, mentre si appoggiava al muro.
-Sì,
tranquillo…E’ solo un po’ di stanchezza.
Non cadrò di certo solo per un po’ di
sp..--
Ma
non fece in tempo neanche a finire la frase, che ecco che il suo piede
scivolava, rischiando di farla finire con il sedere sul pavimento e le
gambe
all’aria.
Per
fortuna Blaise fu veloce e, sportosi in avanti, la afferrò
per un braccio,
tirandola indietro e impedendole di rovinare in terra e costringendola
quindi a
scontrarsi con il suo petto.
-Dicevi?-
La
schernì il ragazzo, con un ghignetto divertito, mentre lei
bofonchiava qualche
scusa, arrossendo imbarazzata.
Poi
guardò il pavimento e notò il perché
della sua quasi caduta: le mattonelle
erano in un mare di…acqua!
-Accidenti,
ma qui è tutto allagato!-
Si
lamentò Alexis, alzando le scarpe ormai zuppe. Anche Blaise
la imitò,
cominciando a maledire chissà quale antico mago
perché le sue scarpe italiani e
pregiatissime si erano rovinate.
Si
stava girando, già con un sorrisino di scherno, pronta a
fargli qualche
battutina, ma qualcosa, prima, catturò la sua attenzione.
Era
stato un movimento veloce, di un’ombra forse.
Qualche
fantasma?
Eppure,
le era sembrata così concreta.
Fissò
il fondo del corridoio, dal quale veniva l’acqua,
assottigliando lo sguardo con
fare sospettoso.
Che
diavolo stava succedendo?
Senza
dare alcuna spiegazione a Blaise, proseguì lungo il
corridoio, dapprima con
passi lenti e incerti, poi sempre più veloci,
finchè non si ritrovò a correre,
con il rischio di scivolare sull’acqua e di cadere in terra.
-EHI!
ALEXANDRA, MA DOVE STAI ANDANDO?!?-
Le
gridò dietro Zabini, restio a raggiungerla e a bagnarsi
anche l’orlo dei
pantaloni che era riuscito miracolosamente a salvare.
Ma
la ragazza non lo sentì, troppo presa dalla foga di quella
corsa.
Con
il cuore a mille e il respiro affannato, le sembrava di stare correndo
da ore,
quando invece, per raggiungere la fine del corridoio ci voleva solo un
minutino
scarso.
Aveva
una strana sensazione. Sgradevole, che le contorceva le budella nello
stomaco.
Svoltò
l’angolo e…
-AAAAAAAAAAAH!-
L’urlo
spaventato squarciò il silenzio, disturbato solo dal rumore
lontano della
festa.
Blaise
sobbalzò, preoccupato.
E,
mandate al diavolo le sue scarpe e i suoi pantaloni, si
lanciò alla rincorsa
della Black, raggiungendola neanche dieci secondi dopo.
La
trovò accasciata in terra, in una pozza d’acqua.
Poteva
dire addio anche alla sua preziosa giacca.
-Mio
Dio…Alexandra!-
Si
piegò velocemente, prendendola per le spalle e scuotendola
leggermente.
-Alex?
Alex mi senti? Apri gli occhi, avanti!-
Blaise
continuava a scuoterla, in preda al panico.
Che
fosse…morta?
-Dannazione
Black! Apri questi cazzo d’occhi!-
La
distese di nuovo a terra e cercò di sentirne il polso e il
respiro.
Entrambi
regolari. Forse solo un po’ accelerati rispetto alla norma,
ma tutto a posto.
Era
viva.
La
scosse ancora, riprendendola per le spalle.
Piano,
quella strinse finalmente gli occhi e li aprì lentamente,
guardandosi intorno
confusa.
-Grazie
al cielo stai bene!-
Esclamò
sollevato il moro.
-Bla…Blaise,
che è successo?-
Sussurrò,
tramortita, mentre il ragazzo l’aiutava a tirarsi su,
mettendola a sedere.
Aveva
un’improvviso mal di testa.
-Non
lo so: dovresti essere tu a dirmelo…Sei corsa via
all’improvviso e poi ti ho
sentita urlare. Quando sono arrivato eri svenuta.-
Le
spiegò e lei strinse gli occhi, scuotendo la testa.
-Sono
svenuta? Come? Io…Io non me ne sono resa
conto…Ricordo solo di aver visto
un’ombra infondo al corridoio e così sono venuta a
dare un’occhiata e poi…e
poi…-
E
qui la testa prese a farle male di nuovo, costringendola a prendersela
tra le
mani.
-
Poi? –
La
incitò Blaise, guardandola corrucciato.
-…Poi…Ho
visto qualcuno! C’era qualcuno qui! –
Ricordò
all’improvviso, non riuscendo però a focalizzare
il volto di colui o colei che
aveva visto. Il mal di testa si fece più forte, prendendola
con un dolore
lancinante che le lasciò sfuggire un gemito di protesta.
-Chi
era, Alex?-
Mormorò
preoccupato il ragazzo, ma lei scosse la testa.
-Mi
dispiace…Non me lo ricordo…So solo che
c’era qualcuno qui! Proprio di fronte a
questo muro…-
Sussurrò,
aprendo gli occhi.
Se
non si sforzava di ricordare, il
dolore svaniva.
Puntò
lo sguardo sulla parete nominata, ma la sua espressione divenne di
pietra,
atterrita e terrorizzata allo stesso modo.
Trattenne
il fiato all’improvviso, portandosi una mano davanti alla
bocca, inorridita,
sotto lo sguardo ansioso di Blaise.
-Alex?
Che succede? Cos’hai ricordato?-
Domandò
apprensivo e urgente, scuotendola leggermente.
Con
sguardo spento e spaventato, lei si voltò lentamente a
guardarlo, senza vederlo
davvero.
Poi,
senza proferire parola, indicò la parete di fronte.
Blaise
seguì la traiettoria indicatagli, fino ad incontrare
ciò che aveva tanto
shokkato la Black.
Sui
freddi massi in pietra, rischiarata solo dalle fiaccole ai lati del
corridoio,
brillava una scritta cremisi, che colava lentamente sul muro, fino a
gocciolare
sul pavimento.
Il
ragazzo la guardò atterrito a sua volta, alzandosi
lentamente da terra e
prendendo Alexis per un braccio, aiutandola a fare lo stesso.
Rimasero
entrambi a fissare il muro per un tempo infinito.
Alla
fine, fu Blaise a parlare.
-La
Camera dei Segreti è stata aperta. Temete, Nemici
dell’Erede…-
Lesse,
con un filo di voce.
Alexis
respirò piano, quasi incapace di controllare i battiti del
suo cuore.
-E’
scritto col sangue…-
Piagnucolò
spaventata, tirando Blaise per una manica.
Il
ragazzo si voltò a guardarla e ora, con i capelli scombinati
e nascosta quasi
completamente dalla sua giacca, che le sarebbe andata comodamente circa
due
volte, Alexandra gli sembrava ancora più piccola, tenera e
indifesa del solito.
Cercò
di farle un sorriso rassicurante, ma non dovette essere molto
coinvincente,
perché lei tornò a guardare la scritta,
inorridita.
Blaise
la osservò per un po’, poi, ripreso il suo solito
auto controllo la strattonò
gentilmente per un braccio.
-Dobbiamo
andarcene, Alex…Se ci trovano qui finiamo nei
guai…-
Le
sussurrò con cautela, cercando di riscuoterla dallo stato di
trance in cui era
caduta.
Lei
si voltò a guardarlo, l’espressione atterrita e
ancora vuota. Poi annuì
lentamente, incapace di fare altro.
Stavano
finalmente per andare via, quando delle voci lontane bloccarono la loro
corsa.
-Harry,
che diavolo è successo? Io non ho sentito niente…-
Non
fecero in tempo neanche a voltarsi, che passi concitati li raggiunsero,
subito
seguiti da ‘Il Trio Miracoli’.
Alexis
si girò fino ad incontrare la figura di suo fratello, che la
osservava
trafelato e un po’ malinconico, probabilmente al ricordo
della loro ultima
litigata, avvenuta neanche due orette prima.
-Harry…-
Tentò
lei con un sussurro, ma fu interrotta dalla voce di Hermione che,
indicando il
muro inorridita, gridò:
-Guardate!-
Harry
e Ron voltarono immediatamente lo sguardo, seguendo la traiettoria
indicata dal
dito della Grifoncina e incontrando la scritta sanguinolenta.
Trattennero
il fiato, mentre Blaise cercava di trascinare via Alexis, prima che
accadesse
il peggio.
Ma
non fece in tempo.
Infatti,
dopo lo stupore iniziale, Hermione si voltò di scatto verso
Alexis, puntandole
minacciosa un dito contro. Gli occhi dorati lanciavano fulmini e saette.
-TU!
Sei stata tu a scrivere queste cose, non è vero Black?!?-
La
piccola Serpeverde sgranò gli occhi sorpresa, colta alla
sprovvista.
-Co..cosa?!
Ma che vai…?-
Balbettò,
cercando di difendersi, ma era ancora troppo scossa dagli ultimi
avvenimenti
per poter rispondere a tono. Hermione le si avvicinò
aggressiva, i capelli
sparpagliati sulle spalle e le guance arrossate dalla rabbia.
-Non
mentire, brutta piccola figlia di una Mangiamorte!-
Ruggì
ed Harry fece per richiamarla, perché in effetti ora stava
davvero esagerando.
Ma la sua voce fu sovrastata da quella di Blaise che, messosi in mezzo
alle
due, puntò la Grifoncina con espressione seria, prendendo,
ovviamente, le
difese di Alexis.
-Ehi!
Piano con le offese, Granger! Non parlare di cose che non conosci,
potresti
fare andare in tilt quel piccolo cervello mezzosangue
che ti ritrovi!-
Frecciò
cattivo e la ragazza impallidì visibilmente, sorpresa e
indignata.
-Ma
come ti permetti?!?-
Ruggì
Ron, intervenendo in difesa di Hermione, paonazzo in viso. Estrasse la
bacchetta e la puntò contro il petto del moro.
-Fossi
in te non lo farei, Lenticchia. Sappiamo tutti come è andata
a finire l’ultima
volta.-
Sogghignò
divertito al ricordo dell’incantesimo ‘Mangia
Lumache’ che aveva tentato di
lanciare contro Draco e il rosso strinse convulsivamente la mano
attorno alla
bacchetta.
I
due si fissarono in cagnesco per un lungo periodo.
Alla
fine fu Harry a sbloccare la situazione, prendendo l’amico
per una spalla e
trascinandolo via.
-Su
ragazzi, smettetela. Non ne vale la pena.-
Li
rimproverò, lanciando un’occhiata in tralice a
Blaise, che ricambiò e si voltò
ad osservare Alexandra.
-Stai
bene, sì?-
Domandò
apprensivo, scrutandola con occhi penetranti. Lei annuì,
stringendosi nella
giacca bagnata. Blaise la osservò indeciso, poi le
scostò un ricciolo bagnato
dalla fronte, accarezzandole il viso con fare rassicurante.
-Ci
occuperemo di questo in seguito, ora faremo meglio a tornare al
dormitorio o
prenderai un brutto raffreddore.-
Sussurrò
e lei si ritrovò ad annuire di nuovo.
Senza
degnare il trio di ulteriori attenzioni, fecero per incamminarsi, ma
ancora una
volta furono costretti a fermarsi.
Questa
volta fu la voce di Ron a interrompere il silenzio e a catturare la
loro
attenzione.
-Cos’è
quell’affare che pende…là sotto?-
Domandò,
con voce improvvisamente inorridita, nella quale si avvertì
un chiaro tremolio
mal nascosto.
I
due Serpeverde si voltarono e tutti incrociarono la figura rigida di
qualcosa
che penzolava appesa ad un braccio dell’unica torcia che
illuminava il
corridoio buio e la scritta.
Harry
si avvicinò, ma inciampò in una pozzanghera
–si vedeva proprio che erano
fratelli- e rischiò di finire in terra. Per fortuna, Ron ed
Hermione accorsero
in suo aiuto, impedendogli di finire con il sedere sul pavimento.
Alexis
osservò la cosa appesa e mosse qualche passo, indecisa,
lasciandosi Blaise alle
spalle, che la osservava contrariato, senza sapere bene cosa fare.
Furono
i due fratelli, quindi, ad avvicinarsi per primi all’oggetto
ed entrambi
sobbalzarono, trattenendo il fiato.
-E’…è
la gatta di Gazza…E’…Mrs.
Purr…-
Riuscì
a constatare la moretta, con voce fioca e tremante, evidentemente
shokkata.
Anche
il resto di quel gruppetto male assortito si avvicinò e
tutti rimasero a fissare
la figura appesa, troppo scossi per dire qualcosa.
Fu
di nuovo Ron ad interrompere il silenzio, prendendo la voce da
chissà quale
parte remota di sé.
-Andiamocene
via.-
Proferì
perentorio, con voce traballante e insicura, cominciando ad
indietreggiare e
prendendo Hermione per un braccio, quasi volesse proteggerla.
Harry
si voltò a guardarli, con espressione insicura.
-Non
sarebbe il caso di aiutarla…?-
Domandò
non troppo convinto e Alexis staccò finalmente lo sguardo
dalla gatta,
posandolo sul fratello e annuendo leggermente.
-Sì…Forse
dovremmo vedere se è morta davvero o se…-
Propose,
ma Ron scosse la testa deciso.
-Date
retta a me! Non ci conviene farci trovare qui.-
Insistette
deciso, cominciando a trascinare via Hermione, che era rimasta ancora
allibita
dalla cosa e che ogni tanto lanciava qualche occhiataccia carica
d’odio alla
Black, ritenendola fautrice di quell’orribile avvenimento.
-Mi
costa molto ammetterlo, ma concordo con Lenticchia…Prima ce
ne andiamo di qui e
meglio è per tutti! Lasciamoci questa brutta storia alle
spalle: noi non vi
abbiamo visto qui stasera e voi non avete visto noi,
d’accordo?-
Asserì
Blaise, agguantando Alexandra per un polso e avvolgendola protettivo.
Ron
annuì, completamente d’accordo e Harry fece lo
stesso, prima di cominciare ad
allontanarsi.
Avevano
compiuto appena qualche passo, quando un tuono lontano
rimbombò per tutto il
corridoio, annunciando la fine della festa.
Alexis
sobbalzò spaventata, aggrappandosi a Blaise, mentre Hermione
lanciava un grido
sorpreso.
Il
moro prese la Black per le spalle e la guardò con fermezza.
-Andiamo
via: subito.-
Ordinò
perentorio, cominciando di nuovo a trascinarla via, accelerando
così tanto il
passo che a lei risultò difficile riuscire a stargli dietro.
Ma
non sapevano che ormai era troppo
tardi.
Un
gruppo di studenti spuntò da dietro l’angolo, con
un concitato brusio, ancora
eccittati per la festa, e quasi li investì, costringendoli a
tornare indietro.
Harry,
Ron ed Hermione si trovarono nella stessa situazione, costretti a
tornare
davanti alla scritta sanguinante.
Gli
studenti mascherati cominciarono ad affollarsi per tutto il corridoio,
mentre
gli occhi stanchi si precipitavano a leggere l’orribile
scritta sanguigna sul
muro per poi osservare, con occhio critico e spaventato, il gruppetto
male
assortito di cinque sventurati che si erano inevitabilmente ritrovati
circondati, senza avere alcuna possibilità di fuga.
Gli
sguardi di tutti, però, si concentrarono immediatamente su
Harry Potter e i
suoi due amici, che sicuramente suscitavano più scalpore
sotto una scritta
simile rispetto a due Serpeverde.
Così,
agendo nell’ombra, Blaise agguantò Alexis per un
braccio e la trascinò tra il
gruppo di studenti, nascondendo lei e se stesso da occhiate indiscrete
e
accusatorie.
La
ragazza si voltò a guardarlo stranita.
-Blaise
che stai…?-
Ma
lui non la lasciò finire e le premette una mano sulla bocca,
costringendola a
tacere.
Lei
mugugnò qualcosa di protesta, ma Blaise la
inchiodò con uno sguardo severo,
premendo di più la mano sulle labbra.
Poi
la avvolse con un braccio, quasi volesse nasconderla.
-Ssssh…Nessuno
ci ha notati, se restiamo nell’ombra non potranno accusarci.-
Le
sussurrò nell’orecchio con tono subdolo,
stringendola di più per la vita.
Alexis
lo guardò dal basso, ancora con la mano premuta sulla bocca.
Lo
sguardo esprimeva angoscia e contrarietà: non le andava di
lasciare suo
fratello nei guai. Certo, loro non c’entravano nulla, ma
neanche Harry, Ron ed
Hermione avevano alcuna colpa, infondo erano arrivati anche dopo di
loro.
Ma
l’occhiataccia di Blaise la convinse a desistere
dall’opporre qualsiasi
resistenza, mentre un brivido bastardo le scuoteva le spalle.
Blaise
era buono e caro. Un angelo, con le persone a cui voleva davvero bene
– e
Alexis era contenta di potersi considerare decisamente tra di esse.
Ma
con tutti coloro che lui non riteneva degni neanche di baciargli la
suola delle
scarpe, era davvero meschino.
Era
davvero….Serpeverde.
E
mentre la piccola Potter si trovava suo malgrado ad osservare la scena
dall’ombra, una voce si alzò nel silenzio,
riempiendo il corridoio.
-
Temete, Nemici dell’Erede! La prossima volta tocca a voi,
mezzosangue.-
Quel
tono di disprezzo, con quella sfumatura beffarda.
Quella
voce fredda e spietata.
L’avrebbe
riconosciuta tra mille.
Era
la sua.
Quella
di Draco Malfoy, che si era fatto largo tra la folla e ora, bello come
solo un
angelo dannato avrebbe potuto essere, torreggiava fiero e sprezzante
tra gli
altri studenti che al suo confronto non apparivano che semplicemente
anonimi.
Con
i capelli un po’ scombinati, baciati dal riflesso aranciato
delle tremule
candele, gli occhi
argentei ardenti di
cattiveria e quelle labbra gonfie e ferite, Draco Malfoy non le era mai
sembrato più bello.
E
mentre lo osservava rapita, senza avere la possibilità di
parlare o di
muoversi, notò anche che accanto a lui c’erano
Theo e Diamond abbracciati come
due neo sposini.
La
Parkinson non c’era.
Sapeva
che non era esattamente il momento né il luogo adatto per
essere felice, ma non
potè impedire al suo cuore di fare una capriola improbabile
quando aveva
constato che quella puttanella della Parkinson non era più
schifosamente
appiccicata al suo braccio.
Avrebbe
anche sorriso, se Blaise non avesse avuto ancora la mano sulla sua
bocca.
E
forse, era meglio così.
Non
era certo la situazione migliore per sorridere.
Di
una cosa però doveva essere sincera: Blaise li aveva
nascosti davvero bene.
Nessuno si era accorto di loro, neanche il bel biondino al cui occhio
attento
non sfuggiva mai nulla.
Era
un momento di stallo, in cui nessuno osava dire o fare qualcosa. Harry,
Ron ed
Hermione erano sotto gli occhi di tutti e lanciavano occhiatacce
cariche di
odio verso il Principe di Serpeverde, che sogghignava soddisfatto, con
disprezzo palpabile.
Odiava
Harry Potter e la sua cricca.
Li odiava con tutto se stesso.
La
situazione si riscaldò soltando quando una voce gracchiante
e rauca interruppe
il silenzio e forse sarebbe stato meglio che non lo avesse mai fatto.
-Che
cosa succede qua? Che cosa succede?-
Argus
Gazza, il vecchio tutto fare scorbutico del castello, arrivò
sul luogo
facendosi largo a spallate tra la massa di studenti che ancora guardava
inorridita la scritta e…
-La
mia gatta! La mia gatta! Cos’è successo a Mrs
Purr?-
Il
gridò terrificato di Gazza si diffuse nel corridoio, mentre
lui appurava quello
che già in precedenza i fratelli Potter avevano notato.
-Tu!
Tu! Sei stato ad uccidere la mia gatta. Sei stato tu ad ucciderla! Io
ti
ammazzo! Io…-
Urlò
in preda alla rabbia il vecchio Magonò, puntando i suoi
occhi viscidi su Harry
e afferrandolo violentemente per le spalle.
No!
Non era stato Harry! Lui era
innocente!
Alexis
lo sapeva benissimo perché quando era arrivata la scritta
già c’era!
Fece
un passo in avanti, quasi volesse urlarlo disperata, ma le braccia di
Blaise la
bloccarono ancora una volta, spietate.
-Gazza!-
Prima
che Alexis potesse anche solo provare a ribellarsi alla forza di quella
presa
–senza, ovviamente, ricavarne alcun risultato – la
voce di Silente sovrastò le
urla isteriche di Gazza, mentre l’anziano preside si faceva
largo tra la folla,
seguito da un corposo gruppo di insegnanti. Si avvicinò alla
gatta e la staccò
dal muro.
-Seguimi
Gazza…E anche voi signor Potter, signor Weasley, signorina
Granger.-
Ordinò
con tono calmo, cominciando a incamminarsi.
Ma
il Professor Allock si fece avanti, con aria fiera e baldanzosa.
-Il
mio ufficio è il più vicino, signor
Preside…qui al piano di sopra…la prego di
fare come se fosse a casa sua…-
-Grazie
Gilderoy.-
Rispose
Silente, cominciando a farsi largo tra la folla che, ammutolita e
inorridita
dallo spettacolo, non aveva idea né di cosa fare,
né di cosa dire. Tutti
speravano solo che si trattasse di un brutto scherzo di Halloween.
Uno
scherzo di pessimo gusto.
E
mentre gli studenti si appiattivano contro le mura per lasciar passare
insegnanti e trio miracoli, si sentì un bisbigliare
concitato.
Hermione,
rossa in viso dalla rabbia, stava inveendo contro Harry.
-Dobbiamo
dirglielo! Non puoi proteggerla così, non dopo quello che ti
ha fatto!-
-Zitta
Hermione. Non farne parola con nessuno o io…-
-Fare
parola con nessuno di cosa, signorina Granger?-
La
voce atona di Severus Piton interruppe il loro battibeccare sussurrato,
mentre
li sovrastava da dietro, le mani incrociate al petto, l’aria
di superiorità
sprezzante, un sopracciglio levato verso l’alto.
Harry
lanciò un’occhiataccia all’amica, ma
quella la ignorò e raccolto tutto il suo
coraggio da Grifondoro, alzò lo sguardo fiero.
-Non
eravamo soli davanti a questo muro. Quando siamo arrivati Alexandra
Black e
Blaise Zabini erano proprio qui davanti!-
Confessò
decisa, con rancora.
Oh
no, se lei finiva nei guai, quelle serpi maledette non
l’avrebbero passata
liscia.
E
non le interessava se adesso Harry la stava incenerendo con
un’occhiata di
fuoco.
Quel
che era giusto era giusto.
Piton
la osservò con un cipiglio sorpreso, mentre anche Silente si
era fermato ad
osservare la scena, prima di andare alla ricerca della coppia che ora,
lasciata
scoperta dalla folla che si era immediatamente diradata intorno a loro,
fissava
il gruppetto e gli insegnanti con aria colpevole.
-Merda!
Puttana di una mezzosangue questa me la paghi…-
Sussurrò
Blaise, lanciandole un’occhiataccia carica d’odio.
Da
un’altra parte, invece, Alexis fissava il pavimento e si
torturava le mani in
grembo, rossa di vergogna. Alzò lo sguardo solo un attimo,
per intercettare
l’occhiata sopresa di Draco, che li guardava con un cipiglio
confuso, non
capendo.
Silente
si avvicinò alla coppia.
-E’
vero ciò che dice la Signorina Granger?-
Domandò
con tono tranquillo, fissando Alexis dall’alto con quegli
occhi così chiari e
sinceri che mentirgli sarebbe stata una vera e propria calugna.
-Sì,
signor preside…Ma noi non c’entriamo nulla! Quando
siamo arrivati era già
così!-
Si
affrettò a rispondere, alzando quegli smeraldi angosciati
sul viso del mago.
-Sì,
come no…-
Il
sussurro sarcastico di Hermione si sentì chiaro nel silenzio
opprimente,
facendole meritare un’occhiataccia carica d’odio da
ben quattro persone –
Harry, Draco, Blaise e Diamond.
Il
preside guardò Alexis e poi si voltò.
-Seguitemi
anche voi Zabini, Black. Meglio parlarne in tranquillità.-
E
si dileguò nella folla seguito di malavoglia dal trio e dai
Serpeverde.
Draco
lanciò un’occhiata inquisitoria a Blaise e quello
si limitò a fargli un cenno
con la mano, come a dirgli che gli avrebbe spiegato tutto dopo.
Quando
arrivarono nello studio di Allock, quello continuava a ripetere frasi
sconnesse
e vanitose su contro incantesimi improbabili che secondo i cinque
studenti
neanche esistevano.
Il
preside lo ignorò prontamente, deponendo Mrs. Purr sulla
scrivania stracolma di
foto di Allock che guardarono l’animale disgustati. Poi prese
un gran respiro,
quasi ne avesse strettamente bisogno per decidere bene cosa fare, si
stropicciò
gli occhi da dietro gli occhiali a mezzaluna e infine si
voltò. Il suo sguardo
ricadde immediatamente su Alexandra e Blaise.
-Dunque,
la signorina Granger sostiene di avervi visto sulla scena prima del
loro
arrivo. Cosa ci facevate in quel corridoio e perché non
eravate alla festa?-
Alexis
e Blaise si guardarono e poi fu lei a sospirare e a prendere parola.
-Siamo
stati alla festa e Potter puo’ confermarlo…Io e
lui abbiamo persino ballato
insieme.-
Il
preside si voltò verso il bambino sopravvisuto, alla ricerca
di conferma.
Harry
annuì.
-Sì
è vero. Ho visto anche Zabini: era in compagnia di Malfoy,
Nott e altri
Serpeverde.- asserì. – e poi…-
Ma
si bloccò, guardando incerto Alexandra senza sapere bene
cosa dire.
Infondo,
mica poteva raccontare della
loro litigata, no?
-Sì,
signor Potter?-
Lo
incitò Piton, lanciandogli un’occhiataccia
inquisitoria.
Harry
guardò ancora Alexandra, indeciso e fece per rispondere. Ma
fu lei a parlare,
precedendolo.
-Poi
io e Potter abbiamo avuto una discussione. Lui voleva sapere di mio
fratello
Sirius e potete immaginare quanto abbia potuto darmi fastidio sentir
parlare di
quel buono a nulla. Così, irritata, ho abbandonato la festa.
Avevo assoluto
bisogno di aria.-
Raccontò,
e il suo tono fu così freddo e sicuro che anche lei non ci
si riconobbe
affatto.
Chi
era a parlare?
Di certo non Alexis Lily Potter.
No.
Era il mostro.
Sempre lui.
Infondo,
a stare tanto tempo con i Serpeverde, forse stava diventando davvero
una di
loro.
Il
pensiero le fece male in qualche modo, pensando a ciò che
avrebbero detto di
lei i suoi genitori se fossero stati vivi e se lei si fosse comportata
in quel
modo.
Già,
ma i suoi genitori erano morti e molte cose erano andate in un verso
completamente diverso.
Silente
la guardava in silenzio interessato e la Black poteva quasi leggergli
una nota
divertita nello sguardo azzurrino. Lui sapeva benissimo che gli stava
mentendo
ma non disse né fece nulla. Si limitò ad
osservarla.
A
disagio, lei distolse lo sguardo, tornando a dedicare la sua attenzione
su
Piton.
-Ero
seduta sui gradini dell’ingresso di Hogwarts quando Blaise mi
ha trovata.-
Il
professore di pozioni si girò a guardare Blaise che
annuì, come a confermare la
versione della compagna.
-Sì,
quando l’ho vista andar via mi sono affrettato a seguirla e
l’ho trovata seduta
sui gradini. Siamo rimasti lì fuori insieme per una
mezz’oretta. Diciamo che
Alexandra era un po’ alterata per tutta questa faccenda
così l’ho aiutata a
sfogarsi. Stavamo tornando al dormitorio quando…-
Ma
anche lui come Harry prima si fermò, guardando Alexis con
fare indeciso. Lei
ricambiò lo sguardo e poi tornò a fissare il
professore.
-Abbiamo
trovato il pavimento completamente bagnato e poi infondo al corridoio
ho visto
qualcuno. L’ho seguito, ma quando sono arrivata sul posto,
non c’era più
nessuno. Chi avevo visto era sparito, lasciando dietro di sé
solo quella
scritta orrenda…E Mrs. Purr…-
Spiegò
con una tranquillità che in realtà non sentiva,
ma si appurò di omettere alcuni
dettagli, come il fatto che lei aveva visto in faccia
l’autore, ma non lo
ricordava dopo essere svenuta.
Hermione
le lanciò un’occhiata ancora diffidente. Non
credeva affatto alla versione
raccontata dalla Black, ma non disse nulla. Infondo non spettava a lei
crederle
o meno.
-Avevamo
appena trovato la scritta, quando sono arrivati Potter e i suoi.-
Aggiunse
Zabini.
Piton
si voltò a guardare i tre odiosi grifoni.
-E
voi, invece, cosa ci facevate in quel corridoio? Perché non
eravate alla
festa?-
Domandò
con tono sospetto.
Harry,
Ron ed Hermione si lanciarono in una serie di spiegazioni confuse.
-Eravamo
alla festa di complemorte di Nick quasi senza testa! C’erano
un sacco di
fantasmi…Loro potranno dirvi che eravamo
là…!-
Piton
li scrutò non troppo convinto e poi si voltò a
guardare il preside, che fece
spallucce in un atteggiamento davvero buffo, specialmente se pensato su
di lui.
-Innocenti
fino a prova contraria, Severus.-
Annunciò
pigramente e il professore si limitò a fissarlo senza
aggiungere altro.
Per
un po’ calò un silenzio pensieroso che fu rotto
all’improvviso da un lamento di
Gazza.
-La
mia gatta è stata uccisa! Qui ci vuole una bella punizione!-
Gridò
inferocito, lanciando un’occhiata omicida ai cinque ragazzi.
Silente
si voltò a guardarlo con apprensione e sorrise rassicurante.
-Non
è morta Argus: è stata pietrificata…-
Spiegò
con tono pacato.
Gazza
lo guardò incerto e balbettò qualcosa di poco
comprensibile.
-Peccato
che non fossi presente: conosco il contro incantesimo che
l’avrebbe
risparimata!-
Si
vantò Allock, meritandosi un’occhiataccia da parte
di tutto il corpo insegnanti
e dei cinque studenti.
Silente
lo ignorò ancora, andando vicino a Gazza e battendogli una
mano sulla spalla.
-Riusciremo
a riportarla in vita, Argus. Da quel che so la professoressa Sprite ha
una
fiorente coltivazione di Mandragole. Non ci vorrà troppo a
fare l’antidoto per
la pietrificazione.-
Spiegò
bonario, facendo un cenno verso la professoressa di erbologia, che
sorrise
rassicurante a sua volta. Gazza si limitò a singhiozzare
sommesso.
Poi
il preside dedicò di nuovo l’attenzione sui cinque
studenti, facendo un cenno
verso l’uscita dello studio.
-Bene
ragazzi, potete andare ora. Solo un’ultima cosa…-
I
ragazzi si fermarono immediatamente, pronti ad ascoltare.
Ma
il preside si concentrò solo su Alexis, scrutandola con
un’occhiata seria e
penetrante, quasi avesse voluto leggerle nella testa le risposte a
quelle
domande che voleva porle.
-Signorina
Black…C’è per caso qualcosa
che vuole dirmi?-
Le
chiese con tono tranquillo.
Alexis
lo osservò per un lungo secondo, che a lei sembrò
davvero un’eternità in cui
valutare le possibilità di dirgli davvero qualcosa o tacere.
In
effetti,c’erano davvero tante cose che avrebbe voluto
rivelare e di cui
parlare.
Come
per esempio chiedergli quanto ancora avrebbe dovuto mentire a suo
fratello. O
se avesse qualche notizia di Sirius, che ormai non sentiva
più da un mese. O
parlargli delle difficoltà scolastiche, per non parlare dei
problemi con Harry
e Draco.
E
poi, voleva anche raccontargli di quei strani sogni che ormai la
tormentavano
ogni notte: la voce dietro la porta brillante; il ragazzo misterioso;
la dea
del campo di rose blu; e la sensazione che tutto fosse dannatamente
reale.
Ma
nel guardare quegli occhi azzurrissimi dietro le fine lenti a
mezzaluna,
inaspettatamente una sola parola lasciò le sue labbra.
Semplice.
Fredda.
Concisa.
Falsa.
-No.-
poi si sforzò di sorridere innocente –Niente
signore.-
Mentì
ancora e il preside la scrutò impassibile facendola
deglutire.
Che
sapesse che stava spudoratamente
mentendo?
Ma
infine Silente sorrise bonario e allargò semplicemente le
braccia.
-Bene,
allora. Potete andare e mi raccomando, dritti ai dormitori. E
dimenticate
questa brutta serata: sarà solo lo scherzo di Halloween
infantile di qualche
alunno annoiato…-
E
seguiti da queste parole, gli studenti lasciarono lo studio di Allock,
dirigendosi alle proprie Sale Comuni senza proferire parola alcuna.
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Passando a
rispondere alla tua domanda: Alexis non puo’ dire ad Harry di
essere sua
sorella perché per lui sarebbe uno shock. Se
all’inizio non l’aveva fatto solo
mossa dal consiglio di Silente che voleva darle quella
tranquillità che
presentarsi come Alexis Potter non le avrebbe dato, ora ha paura della
reazione
del fratello nel constatare che lei è proprio la sorellina
che lui cerca tanto.
Diciamo che credo che in queste situazioni ci voglia sempre tanto tatto
e
Alexis sta cercando il momento e il modo migliore per dirgli la
verità.
Il fatto che
Sirius sia però di nuovo sotto caccia da parte degli Auror
non le semplifica le
cose perché teme che venendo allo scoperto possano
costringerla ad aiutarli a
catturare Sirius.
Spero di essere
stata abbastanza chiara e se hai altri dubbi non esitare a chiedere, mi
raccomando!^^
Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante non lo annoveri affatto tra
i miei
preferiti. Continua a farmi sapere che ne pensi, mi raccomando!=)
x
PiKkOlA_mAnGiAmOrTe: Grazie mille per i
complimenti!^^ Anche
se in ritardo, eccoti il nuovo capitolo! Spero ti sia piaciuto, fammi
sapere,
ci tengo!
x VoldiSplatter: Mia carissima e
adoratissima Voldi chiedo
immensamente scusa per il ritardo *si prosta* Come al solito, leggere
le tue
recensioni-papiri mi fa sempre piacerissimo! Le recensioni
così lunghe come le
tue e piene di dettagli sono quelle che mi danno la spinta maggiore e
sempre
più voglia di scrivere e continuare questa storia! Per cui
un GRAZIE
è davvero d’obbligo! Sono
stracontentissima di vedere che il capitolo scorso ti sia piaciuto
tanto e
spero che questo nuovo non abbia deluso le tue aspettative in maniera
eccessiva
ç___ç Mi farò perdonare con il
prossimo, promesso! E’ già in fase di scrittura
e arriverà molto presto! E lì
Draco…Sssssh! Non posso spoilerare XD Bhe, dato
che Blaisuccio ti piace tanto, spero che apprezzi questo capitolo
almeno per
lui e per la sue crescente apprensività *lol* e anche per il
suo improvviso
lato serpeverde *mooolto sexy secondo me XDXD* Okay, la smetto di fare
la scema…
E’ che le tue recensioni mi fomentano tantissimo!!! Amo
leggerle e poi
risponderti, sul serio! E’ una cosa che mi fa sentire fiera
di ciò che scrivo
per il fatto che a te piaccia tanto da spingerti a lasciarmi queste
meravigliose recensioni!
Per quanto
riguarda il pezzo del karaoke, se ne avrò occasione lo
inserirò sicuramente!
Poi, quando avrai
scritto qualcosa intorno all’immagine, voglio sapere cosa eh
u___u
Vabbhè e dopo
quest’altra rispostona, mi accingo a lasciarti sperando che
tu nel frattempo
non mi abbia abbandonata e che abbia voglia di lasciarmi
un’altra delle tue
recensioni-papiro che mi rendono strafelicissima*____*
x elita: Ciao cara! Chiedo
perdono per il ritardo del capitolo ç___ç
*si frusta*
Comunque sto bene
sì, un po’ stanca e stressata, ma bene! Tu?
Sono felice che
il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero che, nonostante questo
non sia
granchè, tu abbia come sempre voglia di farmi sapere che ne
pensi!
Ho riferito ad
Harry il tuo messaggio, sta cominciando a prepararsi per venire.
Draco, dopo la
brutta notizia, ha cominciato a sbronzarsi di brutto e non vuole
più recitare
nella mia storia.
Ma lo sto
riportando sulla retta via e vedrai che dal prossimo capitolo si
farà perdonare
eccome! >___<
Bhe, ti aspetto
allora, sperando che almeno un po’ questo capitolo ti sia
piaciuto!
Intanto spero che
questo ti sia piaciuto e che non abbia deluso le tue aspettative!
Mi auguro che tu
e tua sorella vogliate ancora seguirmi e farmi sapere che ne pensate,
mi
rendereste davvero felice! =)
x sackiko_chan: Eccoti il nuovo
capitolo! Spero ti sia
piaciuto, fammi sapere mi raccomando, ci tengo! =)
x xLory: Grazie mille per i
complimenti carissima!*___* Eccoti il
nuovo capitolo, dimmi che ne pensi, mi raccomando!!
x Minnieinlove: Cuginetta cara
finalmente ecco il nuovo
capitolo! Anche qui c’è una piccola spruzzata di
Ron/Hermione –quanto è
protettivo il tuo RonRon *lol* e che lingua lunga Herm XD-
Spero ti sia
piaciuto e sono stata davvero contenta che la dedica ti sia piaciuta!
Aspetto di sapere
che ne pensi!!
x alexandra611: Ecco il seguito
mia cara! Mi auguro che
ti sia piaciuto nonostante a me non dica molto…Spero
comunque di rifarmi con il
prossimo capitolo, che arriverà a breve! Intanto mi auguro
che tu continui a
seguirmi e a farmi sapere che ne pensi!
E grazie mille
per i tuoi complimenti!!!!^___^
X Elly11: Mia carissima
Elly, non sai che gioia
leggere la tua recensione! Sul serio, mi ha fatta emozionare
tantissimo!*OO*
Sul serio hai letto tante volte ogni mio capitolo??? La cosa non
puo’ che
rendermi fiera e orgogliosa! Ti adoro per questo>____<
E non ti
preoccupare non mi sono affatto addormentata: sono le recensioni lunghe
come le
tue che mi danno la spinta per continuare a scrivere questa storia!
Dunque, spero che
il capitolo ti sia piaciuto e che tu voglia ancora farmi sapere che ne
pensi!!