Una gocciolina nacque dalle nuvole grigie. Conobbe per prima cosa la foschia del cielo, la rabbiosa collera empirea che generava continuamente tuoni, fulmini e saette. Quel luogo non le piaceva.
Dalle sue sorelle aveva sentito raccontare l’esistenza di un cielo ben più limpido, visibile dalla Terra, dove il sole brillava sull’acqua e aiutava le goccioline ad ascendere nuovamente al cielo quando la loro vita era finita.
Un giorno, la piccola gocciolina, accompagnata e sospinta dal vento cadde verso la Terra in cerca di quella nuova realtà. Il viaggio le parve fin troppo lungo, e pian piano le sembrava di diventare sempre più piccola: si posò sulle ali di un’aquila e provò l’ebbrezza di quella nuova libertà, ma l’abbandonò presto lasciando una parte di sé con lei; toccò fuggevolmente le foglie verdi degli alberi, una per una, scivolando sempre più in basso, sfogliandosi ad ogni salto; rimase ad aspettare sui rami resinosi la mano cacciatrice del sole, ma ancora una volta scese verso il fondo, abbandonando dietro di sé un pezzo della sua essenza; scivolò sul viso tremante di una giovane, le rigò la guancia come una lacrima e rimase oziosamente cullante sul suo mento. Una mano la strappò dal bel viso e la cacciò via nell’aria. La gocciolina cadde a terra, nel fango profumato di bosco.
Guardò in alto, in cerca del suo cielo, ma le fronde degli alberi le impedivano di osservarlo. L’unica cosa che riusciva a vedere erano quei due giovani, sotto la pioggia, nei cui occhi brillava una strana scintilla. Una scintilla viva, come il sole nel cielo che le sue sorelle le avevano descritto. Mentre lentamente la piccola gocciolina veniva assorbita dalla madre terra, gioiva nel sapere che lei aveva apprezzato quella realtà da vicino e aveva lasciato un po’ di sé in ognuno dei posti che aveva toccato. Ora avrebbe potuto vedere il cielo per sempre.



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ElseW, Araluna e Mattimeus, non posso fare a meno di ringraziarvi infinitamente per le recenzioni, siete stati dolcissimi!!!
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Vi voglio bene!!