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Autore: kannuki    31/05/2005    4 recensioni
Ci siamo autorelegate nella parte più profonda e oscura del vizio, sfrondando con eccessi le nostre inibizioni.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quando sei triste, sei bellissima”

Quando sei triste, sei bellissima”

 

Quando sei bugiarda ti amo ancora di più”

 

Solo quando sei con me sei così, bellissima e triste. Ti ho osservata a tua insaputa, sai, fragile bambina con occhi grandi e profondi, le guance rosse quel tanto che basta a renderti semplicemente meravigliosa.

Puoi nasconderti agli occhi degli uomini ma non a me. Conosco a menadito il tuo volto pulito, il corpo che sa ancora vagamente d’innocenza, la purezza che perdesti quando eri ancora troppo giovane per capire cosa volesse dire un bacio di troppo o una carezza data in un certo modo.

 

Il tuo sorriso si smorza leggermente quando guardi il prezioso orologio da polso, regalo di un volto sconosciuto e dimenticato all’istante. “Preparati, dobbiamo uscire”

“Vorrei restare a casa stasera.”

“Non possiamo, lo sai”

 

Lo so. So che sarò ancora più difficile per me vederti giocare con quegli uomini che ci pagano profumatamente per una muta apparizione, due bimbe dal visino spaurito e l’animo da maitress da mostrare con maschio orgoglio alle lussuose feste private.

 

Tu…tu sei bellissima e quegli uomini ti portano via da me ogni volta! Vorrei cavargli gli occhi per impedirgli di guardati nel modo in cui ti guardano e tagliare quelle mani sudice e raggrinzite che ti toccano senza alcun riguardo, strappargli il cuore come loro strappano il mio che soffre nel vederti avvinghiata a quegli stupidi salvadanai su due gambe, barcollanti per il troppo bere e obnubilati dal sesso facile.

 

Superba quintessenza dalla femminilità, schiacciata dall’afa soffocante della City e della perversione in cui sguazziamo, abili nuotatrici che restano a galla consapevoli del salvagente giusto a cui aggrapparsi.

Per noi l’acqua è sempre troppo bassa per essere pericolosa.

 

Le notti sono nostre, il giorno non sappiamo più cosa sia.

Il sole non ci illumina più, confuso e disgustato dalla nostra scaltra immoralità;

Ci siamo autorelegate nella parte più profonda e oscura del vizio, sfrondando con eccessi le inibizioni che giacevano ancora inviolate in qualche angolino del nostro corpo da adolescenti cresciute troppo in fretta.

 

“Sei bellissima”

Anche tu. Lo siamo sempre”

“Stasera sei ancora più splendente del solito”

 

Ora sorride e c’è una certa urgenza nei suoi gesti. Non vede l’ora di uscire e continua a sorridere soprappensiero pensando che io non la veda.

Quando sorride lei non è vera. Solo quando è triste o è folle di paura diventa bellissima ed esce da quel lussuoso e gelido guscio che ricopre il mio piccolo amore.

 

“Siamo arrivate”

 

Sa quello che provo ogni volta che dobbiamo separarci.

Il nostro immancabile rituale: si protende verso di me e mi da un bacio leggero sulle labbra, quello sguardo negli occhi, veloce e deciso che trafigge le pupille.

 

“Sai che amo solo te”

“Lo so”

“E’ solo un lavoro”

 

Non mi ha guardato negli occhi. Li ha abbassati fingendo di non riuscire a trovare la maniglia della portiera.

 

Quando entriamo si fa un attimo di silenzio, quel tanto che basta a farci splendere ancora di più.

 

Ora so il perché della sua felicità.

 

Stasera c’è di nuovo quell’uomo. 

  
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