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Autore: Melancholy    26/09/2009    4 recensioni
Un amore non concretizzato, straziante ricordo impassaibile alla Morte.
Un'ossessione dolorosa, desiderio che diviene realtà come illusione.
Severus Piton costruisce con amore una stuatua in marmo bianco con le fattezze di Lily Evans.
Tramite una sorta di patto con l'ignoto, può darle vita in cambio della sua.
Lily si trasforma in carne e sangue, ottenendo vitalità.
Severus in marmo, con un processo soavemente struggente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Totalmente immerso nella quotidianità, la noia colora le mie giornate uguali come in un circolo vizioso. Ho terminato Pozioni, quel branco di imbecilli seguita a non voler apprendere.
Mi chiedo perché nessuno faccia uno sforzo per emergere dall’ignoranza, migliorando la mediocre esistenza.
Ormai, la risposta nemmeno mi interessa!
Non sono diventato Professore per obbligo, ma l’entusiasmo dell’insegnare è andato lentamente scemando, anno dopo anno.
Penso che sarebbe accuduto lo stesso con qualsiasi altra occupazione, ma i miei studenti si impegnano molto per farmi passare la voglia.
Non che io abbia più una volontà.
Desidero solo il nulla, per porre fine a questo tormento.
Mi sento così incompreso davanti agli occhi di tutti.
Loro sorridono capaci di provare felicità, amano e si abbandonano al sentimento.
Non io!

Eccomi qui, nel sotterraneo, dopo aver attraversato gli infiniti corridoi di Hogwarts.
Avrei desiderato essere risucchiato dalla tenebra, ma non è accaduto.
La luce seguita ad illuminare il mio volto sovrastato dal dolore, senza tregua.

La stanza è impregnata dall’odore del chiuso, grande quanto basta per accogliere solo me stesso, scarsamente illuminata e priva di finestre.
Ho tapezzato i muri con le foto di Lily che disponevo: lei è la mia ossessione.
Nonostante la mia apparente impassibilità, ogni notte nella solitudine più totale piango per lei.

Sto perdendo tempo prezioso, dovrei continuare il mio lavoro.
Costruisco una statua con le fattezze della mia amata, che mi è stata strappata dalla morte. Veramente, l’avevo già persa tempo prima.
In marmo bianco, candido come la sua fanciullezza rimasta immutabile nel mio straziante ricordo.

Il lavoro è quasi ultimato, massaggio la superficie fredda, bagnandola con dell’acqua.
Ho sempre desiderato toccare Lily con tanto ardore.
Mi abbandono al piacere.

Nel mentre, ho inventato una Pozione, sancendo con essa una sorta di patto con l’ignoto. Tutto ha un prezzo.
Quando verserò qualche gocciolina di questo liquido sulla scultura, essa inizierà una lenta metamorfosi: dal marmo sgorgherà sangue, iniziando a sgretolarsi per lasciar spazio alla pelle ed infine sarà reso possibile il movimento.
Lily tornerà a rivivere dall’idolo scultoreo che ho costruito con estremo amore.
Io subirò il processo inverso.
La mia vita fisica rimarrà intrappolata nel ricordo. Perderò la carnalità, verrò sommerso dal marmo, lentamente, per assaporare l’oblio.
Mi trasformerò in statua prendendo il suo posto.

Bacio le sue labbra scolpite, chiudendo gli occhi verso la pozione.
Il processo durerà giorni, sarà infinito.
Non mi vedranno più! Si accorgeranno della mia mancanza solo perché non ci sarà più nessuno ad incuterli timore.
Nessuno mi apprezza realmente, probabilmente se mi ritroveranno pietrificato inizieranno a distruggermi con violenza ed ira repressa.
Me lo merito!

Un incantesimo alla porta del Sotterraneo per impedire che qualcuno possa entrare prima del processo ultimato.
Mi accascio a terra, ai piedi della mia Lily.
Voglio dormire.

Mi sveglio, ho riposato molto, non mi sono mai sentito così rilassato.
Apro gli occhi a fatica e noto la mia gamba pietrificata. Il cambiamento si sta verificando.
Infatti, la statua di Lily si sta lentamente umanizzando: del sangue le cola sul petto.
Mi alzo a fatica, la accarezzo come ogni mattina ed assaporo con lascivia il suo nettare sanguigno.
Quando smetterò d’esistere, non voglio scordarmi il sapore della mia eterna brama irrealizzata.

Sono passati tre giorni, posso spostarmi solo strisciando, le mie gambe sono divenute marmo, presto lo sarà anche il mio busto, poi le braccia ed infine la testa.

Il dolore è lancinante e psicologicamente fatico ad accettare questo lento suicidio volontario.
Inizialmente gridavo con tutto il fiato che possedevo in corpo. Ora, preferisco cullarmi nel silenzio con qualche lacrima che mi riga il viso.

Durante la mia esistenza ho inflitto pene continue, non curandomi del prossimo. Sinceramente, non mi pento del mio agire.
Ho solo un rimpianto: aver provocato supplizio anche a lei, l’ultima persona che avrei desiderato veder soffrire.
Dovevo essere più coraggioso, accettare la mia debolezza e non opprimerla erroneamente con scelte deleterie.

Una settimana trascorsa: il processo è giunto alla fine.
Sono divenuto marmo nella mia totalità, ad esclusione dell’occhio sinistro che si appresta a subire anch’esso la trasformazione.
Quell’occhio rappresenta la mia redenzione e al contempo la maledizione.

Lily, il suo bellissimo corpo nudo avvolto nella bianchissima pelle limpida, i capelli rossi che le ricadono armoniosamente sulle spalle e qugli occhi verdi che mai potrò scordare.
Eccola, viva, davanti a me.
Mi sorride.
Chiudo l’ occhio.
E’ destino che lei non possa ricambiare il mio amore.

Sono marmo.
  
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