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Autore: crystalemi    27/09/2009    4 recensioni
Allen tornava sempre più morto che vivo, a casa. Lo odiava, davvero tanto per questo ed era inutile parlargli: lui la volta seguente avrebbe ugualmente regalato la propria vita, anche ad un gatto.
Avrebbe così tanto desiderato chiudere gli occhi e dimenticarlo, perdere quel pezzo di puzzle che tremolava più degli altri, che faceva fatica ad incastrarsi per colpa di tutti quei sentimenti assurdi.
[Dedicated to Liy]
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Rabi/Lavi | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Broken-Hearted Girl

[Arerina]




La pioggia cadeva contro il vetro dell’infermeria, stranamente accanto al suo letto.
Non era mai stata nel letto sotto alla finestra, di solito era sempre il più vicino alla porta, il suo.
Guardò il soffitto e poi il paravento. Al di là c’erano i suoi compagni.
Al di là c’era Allen. Quando era tornato le era preso un colpo al cuore: era completamente in un bagno di sangue e faremo il possibile, Supervisore, avevano detto i medici. Ma lei lo sapeva che era una frase che dicevano per i morti.
Aveva visto Lavi rigettare una notte intera e chiamare Allen nel sonno. Le aveva fatto pena e un po’ le dispiaceva. Allen era crudele, lo sapeva bene, lei.
Allen tornava sempre più morto che vivo, a casa. Lo odiava, davvero tanto per questo ed era inutile parlargli: lui la volta seguente avrebbe ugualmente regalato la propria vita, anche ad un gatto.
Avrebbe così tanto desiderato chiudere gli occhi e dimenticarlo, perdere quel pezzo di puzzle che tremolava più degli altri, che faceva fatica ad incastrarsi per colpa di tutti quei sentimenti assurdi.
E avevano fatto l’amore solo una settimana prima. E un mese prima si erano baciati, incitati da Bookman Junior – anche tu lo vuoi dimenticare, Lavi?
Un mese perfetto, sembrava che tutto si fosse sistemato. E Allen tornava un po’ più vivo dalle missioni e avevano fatto l’amore. Ed era stato bello, sentirlo. Suo, suo, suo. Tutto unicamente suo.
E si era scusata con il mondo e con quel Dio che non sapeva più se amava o odiava. Lo aveva fatto, davvero. Era stata egoista, ma Allen era suo e del resto non le importava più.
Ma Allen è sempre stato una persona crudele. L’unica persona che ha spesso desiderato uscisse dalla sua vita, per quanto la facesse impazzire. L’unica persona senza la quale non sarebbe potuta vivere, perché il suo puzzle aveva due pezzi più importanti e uno di questi era quello. Anche se la feriva tutte le volte che lo vedeva uscire, il terrore di non vederlo più rientrare che le serrava il respiro per qualche secondo, e il tempo scorreva più lento, scandito. Ma Allen, più morto che vivo, tornava sempre e comunque. E il cuore prendeva a pulsare impazzito nel petto, la voglia di correre da lui diventava necessità, il desiderio di assicurarsi della sua salute cresceva di secondo in secondo, fino ad essere quasi un bisogno fisiologico.
« Ciao. » La voce, stranamente sottile, di Lavi la distolse da quelle emozioni. Lui era lì, in piedi vicino al suo letto. Gli fece cenno di sedersi lì accanto e sorrise replicando al saluto.
« Volevo dirti che sta bene. » Lenalee sorrise. Lo sapeva già, e presto l’avrebbero portato lì con loro, e la Capo-infermiera avrebbe cominciato a sgridarli a causa delle continue scappate nel suo letto.
E le era sempre piaciuto vedere Allen dormire, mostrava la sua reale età.
Dopo che avevano fatto l’amore – e se ci ripensava arrossiva furiosamente – aveva aspettato si addormentasse: aveva guardato il suo sorriso leggero, con il cuore gonfio, aveva lottato contro la stanchezza per osservarlo a lungo e sorridere di quell’espressione dolce ed ebete che aveva sul volto, come se non avesse mai vissuto una comunione simile.
« Come va con lui? » La domanda la fece sobbalzare. Lavi aveva un ghigno divertito sul viso e stava quasi per saltarle addosso per la curiosità.
Si lasciò sfuggire una risata.
« Tutto bene. Anche se continuerà a farmi soffrire. » Entrambi i volti si scurirono e Lavi infine sbuffò.
« Ti ama, dovrebbe bastare, no? » Chiese con l’ombra della stanchezza sul volto, e Lenalee percepì la tristezza di quell’affermazione.
Quando Lavi, minuti dopo, fece per andarsene, sussurrò un ringraziamento e Junior le fece l’occhiolino.
Tornò a dormire in attesa che portassero Allen nella loro stessa stanza.
Con un sorriso: non avrebbe più giocato con i suoi stessi sentimenti.
Un calcio ad Allen non l’avrebbe levato nessuno, una volta riabilitato!



Post Scriptum: Una Arerina. Mia.
Oh. Mio. Dio.
Fa schifo, lo so, è che non vedo la coppia ma... l’avrei scritta per Liy. Mah, è imbarazzante dedicargliela, visto che è oscena xD
Quindi boh. Ma è colpa di Liy e delle immagini dolciose di Allen e Lenalee. Ehm.
Torno al RabiAre, vado! xD

   
 
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