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Autore: uchiha_girl e bloodnyar    27/09/2009    4 recensioni
Kira vi ha risparmiato i dolori dell’essere genitori, la crisi del distacco, la sindrome da nido vuoto, i problemi non risolvibili, la nuora un po’ troppo furba, il genero malizioso e sospetto.
Dì grazie a Kira, stupida donna.

[Prompt: 067. Neve. - BDT di Fanfic100_ita - Serie generale]
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naomi Misora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Raito-kuuuuun! e alla signora zia XD.


Le citazioni sono una traduzione abbastanza libera di una enigmatica e bellissima canzone di Regina Spektor, «Apres moi». In particolare, il verso «be afraid of the cold» lasciava più campo libero perché dicendo «freddo» non rende benissimo l’idea, però ho preferito inserire la traduzione per integrare meglio canzone e flashfic.
Penso che, nel momento in cui il quaderno spinge una persona al suicidio, stimoli qualcosa nella mente dei «condannati». Non possono svegliarsi tutt’un tratto e dire «Che bello, m’impicco!, oggi m’impicco!»: no, decisamente XD. Ho voluto provare a interpretare, dopo aver letto molto di Misa, cosa succede invece a Misora. Ho cercato di puntare sulla sconclusionatezza del filo logico che cerca comunque di spingerla verso il suicidio.

Inizialmente pensavo sarebbe stato difficile scrivere questa fanfic: Naomi compare poco nell’opera e nello spin-off la vediamo soprattutto in vesti ufficiali, viene trattata poco come donna; ancora meno si sa, poi, del suo rapporto con Raye Penber. Ebbene, io giudico quell’uomo uno stronzo. Mi dispiace ma è così XD. E datemi una ragione valida secondo la quale un tenero fidanzato zittirebbe così la donna del suo cuore... maschilista! *Muppa*

Ho voluto fare un esperimento: l’inizio è comune con [Titolo], ovviamente con le differenze di rito. Non ditemi che non avete mai avuto caldo nonostante la gelata (?)!
Buona lettura ^^.




It’s not my choice.
[67 ~ Neve
744 parole.]


[Io, oh!, devo mantenere una reputazione,
non puoi distruggere quel che non è tuo.]



Fa freddo.
Inspira ed espira lentamente, beandosi dell’aria fredda della sera. È un freddo che entra nelle ossa e non lascia via di scampo, un freddo penetrante e tanto impetuoso da donare un insano torpore; di quel freddo per il quale, arrivata a casa, togli la giacca e lamenti il caldo, addirittura sudi sotto al cappello di lana e ai pesanti guanti.
Allora ti guardano male, chiedendosi se non sia merito dell’influenza che gira. Ridi.

Questa volta, però, anche casa è gelida. E vuota. E terribilmente buia.
Tuttavia, non ricordi di aver chiuso le tende quando sei uscita.

Forse è passato un ladro.
«Sì, lascia il televisore e chiude la tapparella» mugugni, appoggiandoti alla porta d’ingresso che hai appena chiuso a chiave.

Ma non ha importanza: che entrino e facciano quello che vogliono.

Ormai non è più casa sua.


[Abbi timore degli zoppi, erediteranno le tue gambe,]


Quelle poche parole riecheggiano nella tua mente.

Light Yagami, o meglio, Kira lavora al fianco di L.
Ormai il mondo è condannato, con lui il detective migliore che sia mai esistito, con lui la criminalità e le guerre.

Forse, alla fine di tutto, Kira non è così malvagio.
Combatte con i deboli, combatte per i deboli, quasi un Robin Hood moderno. Ma Robin Hood non è mai esistito, né le sue motivazioni erano tanto nobili.

Il leggendario personaggio aiutava a livello economico, mentre è vitale per l’uomo la tranquillità mentale, prima del benestare delle sue finanze.

Forse, Robin Hood è stato condannato da Kira.
Anche Robin Hood aveva del malvagio in sé.

Scatenava rivolte, rubava, uccideva. Disturbava la quiete cittadina. Andava fermato.


[abbi timore dei vecchi, erediteranno la tua anima,]


Anche tu non sei molto diversa.
Hai cercato di fermare l’azione di Kira, e lui prenderà la tua vita come ha preso quella di Raye.

Raye, oh, Raye!
Quale amore per quell’uomo, quale dolcezza nel tuo sguardo, quale dedizione, quale passione—
Quale dolore, quale desiderio di vendetta alla notizia del suo...

Deglutisci, non puoi dirlo senza provare terrore.

O m i c i d i o .


Raye, scomparso nel nulla da un giorno all’altro.
Raye, oh, Raye!

Guardala, non la vedi?
Rannicchiata nel suo angolino, sola come se non fosse mai esistita.
Con te sono morti i progetti non di una vita, ma di due, forse di tre, quattro, cinque...

Morta la casetta in periferia, morto il cancelletto bianco, morto il rumoroso cucciolo di Labrador che sarebbe cresciuto nell’affetto, nelle risate, felice degli avanzi di pranzi e cene troppo abbondanti.
Morti i vostri figli, morta la loro partenza per l’università, morta la vecchiaia da trascorrere insieme. Morti gli anni che avrebbero segnato poco a poco i vostri visi, donandovi serenità e una nuova bellezza.

Anche quei poveri bambini, anche quel futuro architetto e la maestra elementare, anche Samuel, il più piccolino, scomparso a diciassette anni per un incidente in moto avrebbero meritato la morte?

Ma forse era stato tutto programmato.

Kira vi ha risparmiato la seconda faccia del matrimonio, quella fatta di liti, e gelosie, tradimenti, ripicche, separazioni, divorzio, alcol, botte, lacrime.
Kira vi ha risparmiato i dolori dell’essere genitori, la crisi del distacco, la sindrome da nido vuoto, i problemi non risolvibili, la nuora un po’ troppo furba, il genero malizioso e sospetto.

Dì grazie a Kira, stupida donna.
«G-Grazie, Raito».


[abbi timore dei freddi, erediteranno il tuo sangue.]


E se non fosse mai esistita...?

E se tu non avessi mai aperto gli occhi su questo mondo – aborto spontaneo, lo spermatozoo sbagliato, mal di testa?
Se la nonna non ti avesse fermato per chiacchierare e non avessi perso il pullman a dodici anni? Se la violenta epidemia di influenza avesse colpito anche il tuo quartiere, nel lontano 1980?

Se Raye non avesse seguito quel tuo amichevole consiglio durante il caso dei rapimenti seriali di anziane donne in centro a Los Angeles e non avesse ricevuto la promozione, sarebbe stato selezionato per la missione in Giappone?
Se i tuoi genitori si fossero trasferiti come sognavano da sempre in Francia, e tu non avessi seguito Penber— Oh, no.

Avresti comunque optato per le indagini – e la vendetta.

Forse è proprio per questo che merita di morire.


[Après moi, le déluge, prima che l’inondazione mi raggiunga.]


Ma non è più tempo di pensieri futili.
Devi prepararti, si avvicina il grande giorno.
Basta con le lacrime, appannano lo sguardo e rallentano il lavoro! Forza, mia cara, il tempo stringe e noi abbiamo bisogno di una soluzione immediata.

Scomparirai in silenzio, buona-buona nel tuo cantuccio, nessuno si accorgerà di te.
Sarà come se non fosse mai esistita.

Guarda, ha cominciato a nevicare... Prendi l’ombrello, ti aspetta una lunga passeggiata.

Buon anno, Naomi Misora.


[Io, oh!, devo mantenere una reputazione,
non mi posseggo, non è una mia scelta.]

  
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