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Autore: Just_Believe    28/09/2009    4 recensioni
Inevitabilmente iniziai a piangere, decisi così di andare nel mio posto felice. Attraversai il bosco e mi ritrovai nella mia radura. Come il giorno prima mi sedetti sull’erba, che stavolta era illuminata dalla luce del sole, solitamente nascosto dietro le nuvole. All’improvviso…
< sapevo di trovarti qui > disse una voce melodiosa alle mie spalle.
Non avevo bisogno di girarmi per capire chi stava parlando, avrei riconosciuto quella voce ovunque.
Spero di avervi incuriosito!!!!
Siate buone con me è la mia prima ff!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Avevo appena scoperto che i miei genitori si sarebbero separati. Non avevo compreso completamente il significato di quelle parole, ma sapevo che non auguravano niente di buono. Non potevo rimanere in quella casa, non finchè non mi fossi calmata. Scusate non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Isabella Marie Swan, anche se preferisco Bella. Ho da poco compiuto  8 anni e vivo da quando sono nata in una piccola cittadina chiamata Forks. Comunque conoscevo un solo posto perfetto dove sarei potuta rimanere tranquilla. Non distante da casa mia c’era  un bosco  fitto con al centro una radura. Era bellissima. Il prato di un verde chiaro era costellato di tanti fiori di vari colori .  Mi sedetti sull’erba al centro della radura, e mi misi a piangere, ripensando a quello che mi avevano appena detto i miei genitori, ai momenti in cui litigavano…. Ad un certo punto sentii una presenza dietro di me, mi girai lentamente dopo essermi asciugata le lacrime, che continuavano a sgorgarmi dagli occhi come fossero dei rubinetti aperti al massimo. Era un ragazzo.                                                                                                       
 << perché piangi? >> mi domandò lui                                                                                   << la mia mamma mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti!!! >> gli dissi                   << ok…io sono Edward. Adesso che non sono più uno sconosciuto, puoi dirmi perché piangi?! >>                                                                                            << umm…i miei genitori hanno deciso di divorziare. >> gli dissi                                             << oh…mi dispiace >> disse Edward                                                                                         Mentre mi diceva quelle parole, sentii due braccia che mi circondavano il corpo. All’inizio  volevo spostarle, non avevo bisogno della sua comprensione. Ma alla fine cedetti, abbandonandomi al suo abbraccio freddo come il ghiaccio. Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo, facendomi cullare dalle sue braccia.                                                                      Forse troppo presto si staccò.                                                                               << non mi hai ancora detto come ti chiami >> mi disse                                         << mi chiamo Isabella, per gli amici Bella >> gli risposi                                              << Piacere…. >>  mi disse                                                                                          << è meglio che torni a casa, se no i miei si preoccuperanno >> gli dissi, guardando il sole che spariva all’orizzonte.                                                                  << ci vediamo allora >> disse                                                                                                          << a presto >>                                                       
Speravo veramente di rivederlo, anche se lo avevo appena conosciuto mi sentivo a mio agio con lui.
Tornai a casa. Mia Madre era in cucina, intenta a scaldare delle bistecche. E diciamoci la verità, non se la stava cavando molto bene.
Invece mio padre era seduto, come al solito, sul divano a guardare una partita di calcio in televisione. Io mi diressi verso la mia camera, situata in cima alle scale. La mia stanza era abbastanza grande, ma purtroppo non così tanto da contenere tutti i giocattoli che avevo. Al centro, appoggiato al muro vi era un piccolo letto a baldacchino con le coperte lilla in cordinato con le pareti. In un angolo della stanza c’era un armadio in legno levigato che conteneva tutti i miei vestiti. Mi sdraiai sul letto, aspettando l’ora di cena che non tardò ad arrivare.
<< Bella, scendi che è ora di cena >> mi chiamò mia madre.
Velocemente scesi le scale. Mi misi a tavola, mentre mia mamma toglieva le bistecche mezze bruciacchiate dalla pentola. Adesso avevo capito capito da dove arrivava quell’odore di bruciato che sentivo. Papà probabilmente era ancora seduto sul divano a vedere la partita, perché mia madre……….
<< Charlie, sbrigati se no si fredda, avanti pigrone, tanto quella partita l’avrai vista già duecento volte. >> disse mia madre arrabbiata
Mio padre arrivò subito in cucina e si sedette sulla sedia vicino alla mia. Mangiammo tutti in silenzio, quando mia madre….
<< Bella, tesoro, dobbiamo dirti una cosa. Non è facile da dire ma devo. Io ho deciso di partire. Andrà a vivere per un po’ a Phoenix dalla zia. Finche non trovo una casa e un lavoro. >>
<< e perché me lo dici? >>
<< perché devi prendere una decisione.  Vuoi venire a vivere con me a Phoenix o preferisci rimanere qui a vivere con tuoi padre. >>
<< Se vengo a vivere con te, lascerò qui tutti i miei amici >>
<< Sì tesoro. Ma Phoenix è una bellissima città e potrai trovarne altri di amici >> mi rispose
Ripensai a Edward, il ragazzo che avevo appena conosciuto e la risposta mi uscì dalla bocca senza pensarci.
<< No, no e poi no!!! Voglio vivere qui con papà!!! >>
<< Ok…se questa è la tua scelta. A me sta bene >>
E il discorso si chiuse lì.
  
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