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Autore: Eliatheas    28/09/2009    8 recensioni
«Cosa sta pensando quell’ameba di Bella Swan» rispose semplicemente, tornando a specchiarsi nel cucchiaio e sistemandosi i capelli biondi. «Io lo so, lo sanno tutti. E’ ovvio. Solo tu non lo sai».
Jasper ed Emmett cercavano di soffocare le loro risatine con poco successo, mentre Alice metteva su un sorrisetto preoccupante e iniziava a tradurre l’inno americano in aramaico.
Ma la cosa più incredibile era Edward Cullen. Fissava la sorella con un’espressione di puro isterismo, le palpebre che battevano ora erano due e se ne avesse avuta una terza, pure quella sarebbe impazzita. Persino i capelli erano diventati elettrici.
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Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non lo trovi irritante

I know

 

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11. Digli che tu *sai* cosa sta pensando Bella.

 

«Non lo trovi irritante?» chiese Emmett, riservandogli un sorrisetto sarcastico. Rosalie alzò gli occhi al cielo per l’ennesima volta e Jasper cerco di assumere un’aria tranquilla, ma so vedeva lontano un miglio che si strava trattenendo dal ridere
Edward Cullen, alzato lo sguardo dal suo pranzo perfettamente intatto, guardò il fratello con una delle sue migliori occhiate omicide – che però era anche una delle sue migliori occhiate sensuali, bastava chiedere alle primine della Forks High School – e iniziò sbuffare, irritato, ma l’altro sembrava non essersene minimamente accorto.
«Non poter sapere cosa stai pensando, cosa crede che tu sia, cosa pensa di te …» aggiunse Emmett, sogghignando, mentre il fratello fulminava la sua mela – o la seduceva, dipende da come si vede la cosa. «Probabilmente pensa che tu sia uno psicopatico a giorno alterni» aggiunse, pensieroso.
Se Edward Cullen avesse potuto bruciare con lo sguardo, della mela non si sarebbero trovate neanche le ceneri.
«Edward, hai intenzione di bruciarla con gli occhi, quella mela? » chiese Alice, intervenendo a favore del povero frutto e afferrandolo in un decimo di secondo, prima che il fratello potesse pensare di spappolarla. «Capisco che dopo l’episodio del furgoncino tu ti senta incredibilmente eroico, ma ancora non sei Superman e non sei capace di cacciare fulmini dagli occhi» lo informò, gentilmente, rivolgendogli un sorriso di circostanza. Edward bruciò con lo sguardo anche lei.
«Chissà cosa pensa, eh, Edward? » infierì Emmett, mentre Jasper tentava di stabilizzare l’umore del fratello ad una calma e pacata armonia. Tentativo fallito miseramente: Edward Cullen stava iniziando a perdere la pazienza. E questo, se permettete, è un evento che ha dell’incredibile. «Chissà che pensa. Tu che ne dici, Jasper? Secondo te cosa sta pensando, in questo momento? »
«Ma è ovvio, no? » intervenne Rosalie, distraendosi per un solo attimo dal guardare il suo stupefacente riflesso nel retro del cucchiaio.
Il viso di Edward Cullen si irrigidì improvvisamente, tranne per la palpebra dell’occhio sinistro, che iniziò a sbattere pericolosamente.
«Cosa è ovvio? » sibilò, minaccioso, con la palpebra sinistra che sembrava indemoniata. Rosalie scrollò le spalle, indifferente alla crisi di nervi del fratello acquisito.
«Cosa sta pensando quell’ameba di Bella Swan» rispose semplicemente, tornando a specchiarsi nel cucchiaio e sistemandosi i capelli biondi. «Io lo so, lo sanno tutti. E’ ovvio. Solo tu non lo sai».
Jasper ed Emmett cercavano di soffocare le loro risatine con poco successo, mentre Alice metteva su un sorrisetto preoccupante e iniziava a tradurre l’inno americano in aramaico.
Ma la cosa più incredibile era Edward Cullen. Fissava la sorella con un’espressione di puro isterismo, le palpebre che battevano ora erano due e se ne avesse avuta una terza, pure quella sarebbe impazzita. Persino i capelli erano diventati elettrici.
«Nessun lo sa! Nessuno può saperlo tranne me! » sbottò Edward, con voce da psicopatico, passandosi la mano tra i capelli impazziti. «Io sono Edward Cullen, io leggo i pensieri, nessuno è migliore di me, io … io sono SuperEd! ».
Dopo questa rivelazione scioccante, al tavolo dei Cullen – scintillante come i proprietari, ma solo con la luce del sole per non dare nell’occhio, eh! – piombò un silenzio tombale – ahah, tombale, ho detto tombale – e nessuno parlò per almeno un decimo di secondo. Edward Anthony Masen Cullen, detto SuperEd, cadde in uno stato catatonico. Le palpebre smisero di battere e i suoi meravigliosi e bellissimi occhi di topazio liquido divennero vuoti e vitrei.
I Cullen lo guardarono per un istante, poi scrollarono le spalle e tornarono a far finta di essere umano.
«Senti …» esordì Emmett, guardando la compagna con un sopracciglio inarcato e l’espressione curiosa. «Cosa sta pensando Bella Swan davvero? »
Ci fu un secondo di silenzio. Le palpebre meravigliose del meraviglioso Edward ritornarono a battere.
«Niente» disse infine Rosalie, riservando a tutti uno sguardo eloquente. «Che volete che pensi, quella? Il cervello gliel’hanno dato coi punti del latte e credo che abbiano anche sbagliato ad impiantarlo, perché ha un equilibrio spaventoso».
Dopo quella giornata, Edward Anthony Masen Cullen detto SuperEd non si riprese mai più.

 

 

Angolo Autrice

Nulla da dire, questa storia non fa ridere, lo so ç____ç
Non sono portata per il genere comico, che volete? Ehm, okay, la smetto.
Questa storia partecipa ad una meravigliosa iniziativa *w* che è davvero geniale, eeeh.

 

La noia ti affligge? I compiti non lasciano spazio all'immaginazione? Vuoi qualcuno da stuzzicare, da amare, da odiare tutto insieme? Vuoi torturare psicologicamente Edward Cullen, il Gary Stu di Twilight? Oh, ma cara!, ecco la risposta! Unisciti anche tu al Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }, nell'iniziativa «Oh, Mr Cullen, are you still here?», e facci vedere quanto sei sadica nel tormentare i nervi del bel vampiro.

 

 

   
 
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