Questa storia partecipa al «Oh,
Mr Cullen, are you still here?» indetta dal Fanfiction
Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }
Hairbrush
55)
Siediti accanto a lui a Biologia e ogni volta che ti guarda, passati
una mano
nei capelli e lascia che l’odore del tuo sangue lo travolga.
“Come
mai Mike trova così tanta simpatia per Isabella Swan? Per
non parlare di quel
Cullen, le è sempre appiccicato! Non riesco a
capire.”
Jessica
era talmente irrequieta che non riusciva nemmeno a stare ferma.
Passeggiava su
e giù per la cucina, mentre preparava i toast e versava il
succo d’arancia in
un bicchiere.
Era
mattina nella nuvolosa città di Forks e, nemmeno a dirlo,
stava piovendo.
Da due o
tre giorni pioveva ininterrottamente, tanto che la mattina precedente
Isabella
Swan era caduta dentro ad una pozzanghera.
Jessica
era amica di Bella, non aveva niente contro di lei, ma il solo pensiero
che
qualcuno potesse avere qualcosa in più
di
lei le dava il tormento.
Mangiò
in fretta e si vestì a strati, per poi uscire ed affrontare
una gelida
mattinata.
Non
sapeva ancora che si sarebbe surriscaldata sino a livelli
inimmaginabili.
Arrivò
a
scuola con qualche minuto di ritardo e si affrettò ad
entrare nella classe di
biologia. Il professor Banner squadrò la ragazzina che,
gocciolante, si
accingeva ad entrare e disse a voce tonante: «Le sembra
l’ora di arrivare? Si
sieda per cortesia, vicino al signor Cullen c’è un
posto. »
Jessica,
stupita di tali parole, chiese se non si poteva sedere nel suo solito
posto, ma
si accorse in ritardo che la sua compagna di corso era assente.
A lunghi
passi e con il cuore palpitante si accomodò vicino al
tenebroso Edward, che era
immerso nei suoi pensieri contemplando la finestra.
“Dio,
quanto è bello… anche di schiena viene voglia
di…”
«Ragazzi,
ho preparato dei vetrini per ogni coppia, il vostro compito
è di classificarli.
Su ogni banco troverete il necessario per svolgere il compito.
Cominciate! »
Edward
si girò impassibile verso la compagna, che lo stava
guardando paralizzata.
“Oddio,
cosa gli dico? Mi impappino di sicuro, penserà che sono
insopportabile, ma devo
prima presentarmi accidenti! Oddio, oddio, oddio…”
«Bella
è
assente perché ieri, cadendo nella pozzanghera, si
è bagnata e ha preso freddo.
»
Jessica
storse il naso.
Possibile
che ogni suo pensiero fosse concentrato su Bella Swan?
«Ah,
capisco. »
«Te
l’ho
detto perché so che sei sua amica, se non ti faceva piacere
sap…»
«No!
Al
contrario! Volevo chiedertelo io! »
Si
sentiva molto ipocrita nel dire certe cose, ma di certo non gli avrebbe
mai
svelato la verità.
Spostò
la sua attenzione verso i vetrini e ne prese uno in mano, per poi
appoggiarlo
sul microscopio.
Lo guardò qualche
secondo ma sapeva che non
sarebbe mai arrivata alla soluzione. Biologia non era il suo forte.
«Fai
provare me. »
Edward
avvicinò il microscopio e poi annotò i dati su un
foglio.
«Emh…
mi
dispiace, non sono molto brava in questa materia. »
Il
vampiro voltò il viso verso quello di Jessica e sorrise:
«Finisco la tua parte
io, se vuoi. »
«Ma
mi
dispiace! » …non proprio tanto.
«Tranquilla,
mi ci vorranno pochi minuti. »
Detto
questo cambiò il vetrino del microscopio e
cominciò a prendere appunti.
Jessica
lo guardava sbalordita: non aveva mai conosciuto una persona con delle
abilità
simili.
Guardava
il vetrino per pochi secondi e poi annotava il nome esatto della
sostanza, incredibile.
Jessica
sorrise e si stiracchiò, per poi spostare i capelli
all’indietro.
In quel
momento Edward si fermò, spalancò gli occhi e
trattenne il respiro.
Si
girò
verso Jessica che si stava mettendo a posto i capelli.
«Non
farlo mai più.»
La
ragazza, sbalordita, chiese che cosa non doveva fare, ma il vampiro
aveva già
ricominciato il suo lavoro.
Jessica,
che non capiva a cosa si stava riferendo, cominciò a farsi
una coda di cavallo.
Il
ragazzo, di nuovo fermo, si girò nuovamente e disse a voce
alta: « Ti ho detto
di smetterla, sei sorda?>>
«Sorda?
Ma
come osi? Prima di tutto non capisco che cosa tu abbia contro di me, e
in
secondo luogo non provare mai più ad offendermi! »
Edward
ringhiò e tornò a lavorare sui vetrini.
La
ragazza sbuffò e cominciò a rovistare nella sua
borsa in cerca di qualcosa. Con
alcune forcine cominciò a sistemare i ciuffi ribelli,
spostando i capelli in
tutte le direzioni.
Il
ragazzo si gelò e la guardò per qualche istante.
«Ti
è
così difficile non muovere i capelli ogni
ventitré secondi? »
«Hai
persino contato i secondi? …oh, ora capisco! Ti danno
fastidio i miei capelli! »
«Esattamente,
vorresti un premio nobel per questo? »
«Quanto
sei irritante, non capisco come Bella possa starti vicino tutti i
giorni. »
«Potrei
dire la stessa cosa. »
Jessica
lo guardò infuriata mentre Edward, con il suo sorriso sghembo si concentrò
sul compito e si dimenticò di
lei per qualche secondo.
Infuriata,
la ragazza prese la borsa e cercò qualcosa al suo interno.
Tirò fuori una
graziosa spazzola con il disegno di Betty Boop* dietro e si
sfilò il codino.
Edward,
bloccandosi un ulteriore volta, la guardò e rimase in
attesa. Non aveva il
coraggio di fare questo a lui. Lui era Edward.
«Oh
cielo, che capelli scomposti! Meglio che me li sistemi. Mamma dice
sempre che
cento colpi di spazzola tolgono qualsiasi nodo! » e in quel
momento cominciò a
spazzolare i sinuosi capelli castani.
Edward,
ormai al limite, si alzò in piedi sotto gli occhi stupiti
dei suoi compagni.
«Oca,
oca che non sei altro! Vuoi smetterla di toccarti quei sudici capelli
prima che
ti faccia uno scalpo? Finiscila, pettegola irritante! »
«Signor
Cullen!>> disse il signor Banner.
«No,
professore, non ne posso davvero più di questa stupida
umana! »... e lei non
sapeva ancora che il vampiro aveva in mente un sacco di idee su come farla fuori.
«Basta
così! Esca, signor Cullen! Non glielo ripeterò
più! »
Edward
guardò un ultima volta Jessica (salvata in extremis) e
sbuffò, scavalcando il
banco.
Raggiunse
l’apice della sua rabbia proprio davanti alla porta, dandogli
un calcio e
facendola cadere a terra.
Lui si
girò verso la classe stupita e sorrise.
«Avevo
tolto io i cardini prima di entrare in classe…»
«Esca,
la prego…» disse, stremato il professore, mentre
stava uscendo per valutare i
danni.
“Umana…
e lui chi è, un alieno?” pensò Jessica.
Il
professore entrò qualche secondo dopo con in mano i cardini
della porta in
frantumi e con il volto pieno di stupore.
«Dopo
questo spiacevole …emh, imprevisto, ritorniamo a noi. Vi do
ancora due minuti
per finire il compito assegnatovi, sbrigatevi! »
proclamò il Signor Banner.
La ragazza strabuzzò gli occhi. E adesso chi glieli avrebbe finiti i compiti?
FINE
NOTE:
*Ho preso
spunto da questa fotografia: http://www.apeparty.it/pimages/pict1040_192748_small_19.JPG
Sì,
lo
so che non sono sana e lo so che non faccio ridere nemmeno i
polli… ma sapete,
uno ci prova!
Era da
tanto che non scrivevo qualcosa su Twilight, e dirò, non mi
manca.
L’idea
di dare del filo da torcere al nostro Edward, però, mi
alletta davvero tanto.
Gradite
recensioni costruttive, soprattutto perché probabilmente
sono caduta nell’OOC e
se fosse così evidente cercherò di migliorarmi
>.<
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