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Autore: Saya chan    01/06/2005    1 recensioni
Una fic molto carina che è appena uscita fuori dalla mia mente malata...non so quando l'aggiornerò,se mi inciterete ad andare avanti forse potrei anche farci un pensierino...
Genere: Comico, Demenziale, Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti odio fratellino,ti odio,ti odio,TI ODIO

Brothers…

 

Cap 1.Al diavolo tu e il metal!

Ti odio fratellino,ti odio,ti odio,TI ODIO!Possibile che tu non capisca mai i miei sentimenti?Possibile che tu debba sempre farmi del male?Lo fai apposta,vero?Lo so,che tu ti diverti a provocarmi,a farmi i dispetti e a sparlare di me,è una tua abitudine fin da piccolo…Ma in questo momento soprattutto mi fai soffrire come un cane,in questo bruttissimo periodo della mia adolescenza…Papà si è risposato con una vecchia megera che non mi piace neanche un po’ e che dovremo tenerci in casa per tutta la vita…Io patisco un sacco a causa sua,non mi va proprio a genio,è terribilmente antipatica…Con papà non posso parlarci,lui è di sicuro dalla parte di “mamma”,come la chiama lei,le mie amiche e i miei amici non si accorgono di me,mi odiano perfino,tu sei l’unico che può tirarmi su di morale ed aiutarmi ad andare avanti…E invece che fai?Mi prendi in giro davanti ai tuoi amici,ecco cosa fai!Tu fai solo i tuoi comodi,ascolti la tua maledetta musica metallara,I system of a down,i deftones e quella gente là…Tu vai da Jeffry a provare col basso,tu vai in giro a rimorchiare ragazze…Io invece sai che faccio ogni notte?Io piango sotto le coperte,soffro,e cerco di non far rumore per non disturbare nessuno…Sai che il mio cuore è pesante come un masso?Sai che la mia mente ogni giorno è affollata da pensieri estremamente pessimi?Sai che il mio corpo freme dalla voglia di farsi del male?SAI CHE VOGLIO VOLERTI BENE?Demone,ecco cosa sei,sei solo un ragazzo insensibile che non sa comprendere l’umanità fragile di sua sorella più piccola…I tuoi maledetti diciotto anni non ti servono a niente?Solo a svagarti come vuoi?Ma lo sai almeno che esisto anch’io e ho bisogno di te,solo di te in quest’istante più che in ogni altro?Ma tu non vuoi proprio capire,sei proprio un deficiente,ecco cosa sei…TI ODIO!

-Ehi Tessa,che stai facendo?-mi domanda incuriosito Demo.

Mi sforzo di fingere il più possibile,cercando di non mostrare tutto il mio odio verso te e il mio rimpianto.Come sempre mi nascondo dietro un falso sorriso,e rispondo con finta serenità.

-Niente,penso al tempo,oggi è molto bello vero?-

Una figura da schifo,ecco cosa.Si vede lontanto un miglio che penso a tuttaltro.Lui la beve per fortuna e mi risponde un po’ distratto.

-Sì,hai ragione,vabbeh,ora vado,ci vediamo domani,bye bye!-

-Ciao…-alludo io.

Lui sparisce dietro l’angolo.Resto ad osservare l’erba che calpesto per qualche secondo,sono seduta su un’altalena,con la testa bassa di sempre.Poi però decido che è ora di andare,in fondo sono le sei del pomeriggio,è ora di tornare a casa mia…Sì,magari lo fosse…Mi incammino per la solita strada deserta,in cui le case colorate dall’arancione del cielo producono un effetto molto suggestivo ai miei occhi.Silenzio e nient’altro,è come se fossi in un’altra dimensione,lontana da tutto e da tutti.Devo ammettere che questa strada è uno dei rarissimi posti in cui si sta bene,tranquilli,e in cui si respira un’aria pura,del tutto diversa da quella tremendamente inquinata del centro…Gli alberi,si muovono sincronizzati e i fiori emanano un buonissimo profumo,primaverile,e dire che siamo in autunno…

-TESSA!-urla una voce il mio nome.

Mi fermo e mi giro per vedere chi mi sta chiamando.Ah,è Jeffry,il chitarrista del gruppo di mio fratello,un ragazzo di diciassette anni,alto 180 cm,occhi castano chiaro,pizzetto e capelli in tinta unita un po’ lunghi…Un tipico rockettaro,non per questo è un grande amico del mio caro fratellino…Mi raggiunge a velocità supersonica,mettendomi quasi k.o. con una delle sue solite ed odiose botte sulle spalle.Io cerco di tenermi in equilibrio,e per fortuna ci riesco,ma con abbastanza fatica,le sue mani sembrano delle gigantesche gru,troppo manesco per i miei gusti…Mi sorride felice,sembra che gli sia successo qualcosa di bello,quindi gli chiedo il motivo di quel suo enorme sorriso a trentadue denti.

-Bè,che hai?Per una volta ti è andato bene il compito di mate?-domando pigra,ma con accento malizioso.

Lui mi risponde con un altro sorriso,annientando il mio tentativo di stuzzicarlo.Ah,è inutile,con lui litigare è impossibile…

-No,la matematica rimarrà sempre una materia sconosciuta nel mio cervello,come le ragazze del resto…-risponde ironico.

Certo,lui è conosciuto nella mia famiglia per essere il più gran sfigato di tutti i tempi in campo sentimentale.Le sue storie non durano più di una settimana,anche perché non è che lui da bravo gentiluomo dedichi la maggior parte del tempo a curare il rapporto con la sua ragazza,ma al contrario continua a fare quello che vuole,come se non fosse mai stato fidanzato,e giustamente la sua momentanea “dolce metà”,si stufa e lo molla,così su due piedi…E lui non ha ancora capito perché succede sempre così…è proprio tonto come mio fratello,non c’è verso!Ad un certo punto tira fuori dalla sua pesantissima borsa a casacca,che arriverà a toccare abbondantemente terra se non lo fa già,un sacchetto contenente vari cd,e me lo porge soddisfatto.Io guardo perplesa quello che c’è dentro e cerco di analizzare meglio il tutto,tirando fuori un po’ alla volta tutti i cd.

-Che è sta roba?-domando seccata.

Lui mi sfila il sacchetto dalla mano e comincia a fare un’ esibizione di tutta la roba che vi è dentro.Si schiarisce la voce e fa:

-Ebbene,il primo che vedi è un cd dei Pantera,molto potente e cattivo,questo qui invece che vedi con un tizio con la maschera è di un gruppo che io adoro,gli Slipknot,questo invece…-

Oh,no,l’ennesima lezione sul rock-metal,basta non ce la faccio più!Già mio fratello mi rompe le scatole con questa storia,dicendo che io ascolto “musicaccia comune”,e mi costringe a seguire le sue meravigliose lezioni sulla storia del rock,con tanto di dimostrazione pratica,assoli assordanti di chitarra,giri di bassi e smanettamenti di batteria…E ora ci si mette pure lui?E no,eh,stop please!

-Ok,ok,Jeff,la tua lezione la rimandiamo la prossima volta,ora ho altro da fare…-interrompo sbrigativa.

Poi mi allontanto da lui velocemente.Pensate che lui sia rimasto lì impalato e dopo però sia ritornato indietro lasciandomi così stare?Ma figuriamoci,lui non farebbe mai una cosa del genere…Visto che quell’ebete è così geniale da non capire che sto molto male,mi segue come un cagnolino,e mi assilla con domande assurde di cui sa già la risposta…MAMMA MIA,QUANTO ODIO PURE LUI QUANDO FA COSì!

-Ma lo sai che potresti entrare nel nostro gruppo?Tuo fratello dice che la tua voce assomiglia a quella di una gatta in calore,ma per me hai una bella voce…-

Ed ecco l’ennesima gentilezza di mio fratello che mi fa soffrire ultriormente.Sopporto silenziosamente,per evitare spargimenti di sangue in seguito alla mia folle ira,e cerco di rispondere il più gentilmente possibile al mio amico.

-No grazie,tanto la sai già la risposta…-

-M-ma…-cerca di controbattere lui.

-Ora se non ti dispiace,vorrei tornare a casa…-concludo seccata.

E comincio a correre,allontanandomi velocemente da lui.Non sento più nulla,tranne la voce di Jeffry che mi urla dietro le solite parole,cioè:

-MA IL TUO TALENTO è SPRECATO!-

Lo so perfettamente,non serve che me lo ricordi!Devo dire che ha ragione lui,sono abbastanza brava a cantare,perché dicono che la mia voce è molto melodiosa ed intonata…Ma è evidente che non canterò mai in un gruppo,specialmente in quello di mio fratello,al massimo canto in chiesa ogni tanto alla domenica…Una leggera lacrima bagna la mia guancia destra,ma è solo l’inizio di una lunga serie di gocce salate,che come sempre cadranno copiose,simili ad una cascata.Ora ritorno a casa,dove di sicuro appena entrata sentirò la voce squillante e severa di mia “mamma”,chiamarmi e come al solito sgridarmi per chissà quale motivo astruso…Poi mio papà concorderà con lei appena aprirà bocca e ripeterà tutto quello che sbraiterà lei,come un registratore,e poi per concludere alla grande mi appiopperanno chissà quale stupida punizione…Che schifo di vita la mia,non mi va bene niente,se solo tu Ray mi dessi una mano,ma il tuo aiuto equivale a chiedere ad un mulo di andare a scuola…Vabbeh,dovrò cavarmela da sola,come faccio sempre,tanto non c’è altra soluzione,quindi…Asciugo le mie insulse e amare lacrime,ormai sono davanti a casa,non posso mostrarmi ridotta così,con gli occhi gonfi e i mocci al naso…Cammino pesante verso la porta,attraversando il mio giardino che chissà quand’è stata l’ultima volta che il papà l’ha curato…Forse quando è morta la mia mamma,forse…Indugiando un po’,poi però infilo la chiave nella serratura ed apro la porta molto lentamente.Entro senza far rumore in casa,ma sono fin troppo sgammabile,è un mio enorme difetto…Purtroppo sento la voce squillante di “mamma” interpellarmi prontamente,invitandomi a raggiungerla in cucina…Ah Ray,se solo tu potessi svegliarti un po’ fuori e capire in che razza di situazione mi trovo!

  
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